Farsi amica l'assenza

Quando perdiamo una persona cara, non perdiamo solo lei: perdiamo anche una parte di noi stessi. Nel cuore dell'assenza, però, è possibile scoprire una presenza diversa, trasfigurata, più duratura. Questo è ciò che scrive al papà Henri Nouwen, a sei mesi dalla morte della mamma, in una lettera intima e luminosa, personale e ispirata. Sono sì parole nate dal dolore e dal lutto, ma sono anche parole che non si chiudono nella sofferenza: diventano via di consolazione, ricerca di senso, apertura alla speranza.
Questa lettera - intensa, struggente, vera - è oggi un piccolo classico della spiritualità contemporanea. In un mondo che censura la morte, Nouwen ci accompagna con intelligenza, discrezione e sensibilità a fare amicizia con l'assenza, per imparare a vivere la perdita come passaggio, non come fine.