Parrocchia San Giacomo in Augusta
BENVENUTI NEL SITO DELLA PARROCCHIA DI SAN GIACOMO IN AUGUSTA PDF Stampa E-mail
Scritto da giuseppe   
Lunedì 20 Ottobre 2008 17:13

Orario Estivo della Celebrazione della Messa

Dal Lunedì al Venerdì 17.30

Sabato: ore 17.30 e nella Chiesa Santa Maria Porta Paradisi alle 18.30 (sospesa ad Agosto)

Domenica e Festivi : 8.30; 11.30;  18,30

Ufficio Parrocchiale per chiedere e ritirare certificati o prenotare intenzioni tutti i giorni dalle 16 alle 19 escluso il lunedì e martedì

 



In questo Orario è aperto anche L'Ufficio Parrocchiale (tranne durante gli orari della celebrazione liturgica). Per avere un colloqui col parroco è preferibile telefonare prima. Dalla chiusura dell'Ospedale San Giacomo, hanno consegnato a noi i REGISTRI DI BATTESIMO, dei bambini battezzati nella cappella interna all'Ospedale. Pertanto per richiedere i certificati di battesimo si deve venire da noi. E' opportuno, per non venire due volte, telefonare prima e lasciare alla segreteria telefonica Nome, Cognome e data di nascita, o inviare gli stessi dati alla mail  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .

 

BLOG DELLA PARROCCHIA




Parrocchia di San Giacomo in Augusta - Roma
Settore Centro - Prefettura I - Rione Campo Marzio - 1º Municipio
Clero diocesano di Roma

• Parroco: Don Giuseppe TRAPPOLINI
• Collaboratori Parrocchiali:
P. José Valnir DA SILVA
Don Stefano TARDUCCI

Don Tonino CARUSO

Luoghi sussidiari di culto

Gesù e Maria
Via del Corso 45 - 00186 ROMA
tel. 06-36.13.717

Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo
Via di San Sebastianello 11 - 00187 ROMA
tel. 06-67.95.908

San Giovanni Battista de La Salle
Via di San Sebastianello 1 - 00187 ROMA
tel. 06-69.92.25.05

San Rocco all’Augusteo
Largo San Rocco 1 - 00186 ROMA
tel. 06-68.96.416

Sant’Atanasio
Via del Babuino 149 - 00187 ROMA
tel. 06-36.00.12.60

Santa Maria Porta Paradisi
Via Antonio Canova 29 - 00186 ROMA
tel. 06-67.95.287

Luoghi di culto non cattolici
All Saints' Church (Chiesa di Ognissanti)
Via del Babuino 153,
00187 Roma
tel. 06-36.00.1881

 

Parrocchie della Prefettura

SANTA MARIA DEL POPOLO

SAN LORENZO IN LUCINA

SANTA MARIA IN AQUIRO

SANTA MARIA IN VIA

SANT'ANDREA DELLE FRATTE

SANTI XII APOSTOLI

SAN MARCO EVNGELISTA

Altre chiese vicine

SAN CARLO AL CORSO

SANTA MARIA DEI MIRACOLI

SANTA MARIA IN MONTESANTO

 

Ultimo aggiornamento ( Mercoledì 21 Luglio 2010 09:50 )
 
Convegno Diocesano PDF Stampa E-mail
Scritto da giuseppe   
Giovedì 24 Giugno 2010 09:41
Parrocchia di San Giacomo in Augusta Via del Corso 499 – Prima Prefettura


Dopo aver partecipato all’Assemblea Diocesana in San Giovanni, la sera del 17 giugno ci siamo riuniti per valutare le proposte emerse dal convegno diocesano.
Erano presenti una decina di persone.
Anzitutto quanto abbiamo fatto è stato rivedere le due relazioni frutto delle precedenti riunioni e confrontarle con i documenti del Convegno.
La prima considerazione è stata, che pur essendo una Parrocchia del Centro, con le sue particolari peculiarità, le problematiche e indicazioni espressi dai documenti erano coincidenti con le nostre riflessioni.
Da qui ci siamo dati delle proposte da rendere pienamente operative con l’inizio dell’anno Pastorale.
Per quanto riguarda l’Ambito della Eucaristia come ambito del nostro impegno:

* Anzitutto dare la possibilità di una preparazione personale e comunitaria alla Celebrazione del Signore.
Personale: mettendo disposizione un sussidio che ciascuno può portarsi a casa in cui, oltre che la liturgia della settimana, viene presentata quella della domenica successiva. Questo permette di avere la possibilità durante la settimana un momento personale di preghiera, aprire la Bibbia, leggere i brani delle letture proposti ed arrivare a celebrare in qualche modo preparati.

* Comunitaria: si propone la Lectio divina: (lettura, riflessione, preghiera) sulla Parola di Dio della domenica il venerdì pomeriggio alle 18.00 . Questo momento oltre che di ascolto, verifica e condivisione, può aiutare il parroco a capire meglio la Parola incarnandola nella vita concreta dei propri parrocchiani.

* Valorizzare meglio la Messa quotidiana delle 17.30. Introducendo nella Liturgia la celebrazione del Vespro e la riflessione quotidiana sulla Parola di Dio.

* Ogni primo Venerdì del Mese far seguire alla Messa l’Adorazione e Benedizione Eucaristica

* Pubblicizzare e partecipare anche come comunità all’adorazione Eucaristica animata dal movimento ‘Gesù ama’ che avviene circa 4/5 volte l’anno il venerdì dalle 19 alle 21 e prenderci l’impegno per i venerdì mancanti di farlo noi come Parrocchia in modo da rendere mensile questo momento.

* Nella preparazione catechistica del bambini e ragazzi continuare nella catechesi a sottolineare gli aspetti emersi durante il convegno.

* E parimenti fare una catechesi (almeno mensile) per i genitori.

* Continuare a curare il Canto allargando il gruppo di bambini e ragazzi che già partecipano al Coro.



Per ciò che concerne la Carità: possiamo soprattutto fare una evangelizzazione legata alla Messa domenicale

* Essendo aperti a dare spazio durante la celebrazione domenicale ad Associazioni e Comunità di Volontariato per i diversi settori della vita sociale: ‘nuove povertà’ ‘tossicodipendenze’ ‘case famiglie’: almeno un paio di volte l’anno diamo questa disponibilità con relativa raccolta di fondi per l’associazione stessa.

* Sensibilizzando già dall’età del catechismo i bambini su questo aspetto, facendo conoscere loro coetanei meno fortunati, accompagnandoli, una volta l’anno, presso le case-famiglia per portar loro doni e giocattoli. Nello stesso tempo dando molto spazio nella formazione catechistica a quello che è la ‘morale positiva’ una volta insegnata come le ‘sette opere di misericordia corporali e spirituali’.


* Creare dei momenti forti che siano segno per la Comunità: è stata proposta una cena di Natale da fare in chiesa prima della Messa insieme alle persone di strada.

* Prendendoci l’impegno di aiutare una comunità: ‘I testimoni della Carità’ che ha la loro sede in Acilia, sensibilizzando i fedeli non solo a donare dei contributi, ma anche a portare materialmente viveri durante la celebrazione della Messa domenicale almeno un paio di volte l’anno.

* Valorizzando nella testimonianza il gruppo Vincenziano.

* Cercando nella nostra prefettura un vero dialogo e condivisione delle varie esperienze. Anche all’interno del territorio parrocchiale si potrebbe, in questo ambito, molto di più collaborando con le rettorie presenti. Si dovrebbe creare un dialogo e comunione continua e non soltanto sporadica.

* Molto di più si potrebbe fare nella sensibilizzazione della cura dei sofferenti ed ammalati: sia da parte delle famiglie interessate, trovando il modo per farle uscire dall’isolamento del dolore, sia dei fedeli che dovrebbero superare la paura ‘dell’interessamento’ del dolore dei vicini, per comunicarlo in parrocchia e creare ambiti di aiuto amore e solidarietà.
 
LA DIMENSIONE CARITA' NELLA NOSTRA COMUNITA PDF Stampa E-mail
Scritto da giuseppe   
Lunedì 19 Aprile 2010 04:32

Certamente, per la nostra Parrocchia, il momento principale della evangelizzazione e promozione della testimonianza cristiana nei diversi ambienti, è l’Eucaristia domenicale.

E’ il momento in cui si riflette e si propongono, anche concretamente, interventi che la testimonianza della Carità ci richiede.

Come piccola parrocchia del Centro, non abbiamo né possibilità di accoglienza, o di intervento continuativo, per mancanza assoluta di ambienti e strutture.

Quindi non abbiamo operatori in loco della Carità.

Non abbiamo Diaconi per questo servizio.

Nonostante questa constatazione, per quanto possiamo, la preghiera, la riflessione e anche il nostro contributo,  nei vari ambiti, lo possiamo dare.

Ci rendiamo conto e sperimentiamo quali siano le grandi povertà della società di oggi. Ogni giorno, essendo la Chiesa parrocchiale,in via del Corso, decine e decine di persone passano a bussare alla porta.

Persone che vivono ai margini della società, tossicodipendenti, barboni, nomadi, malati di mente, portatori di handicap, ma anche  padri e madri di famiglia che hanno perso il lavoro, persone che da un giorno all’altro si trovano in mezzo alla strada.

Davanti a tanta miseria possiamo solo accogliere ascoltare, indirizzare…. Ma molto spesso gli indirizzi cui noi inviamo sono da tempo conosciuti.

Ci verrebbe il desiderio di poter aiutare anche concretamente, ma non ne abbiamo la possibilità e neppure la competenza.

Ciò non toglie che iniziative atte a rendere sensibile la comunità a questo aspetto importante della vita cristiana le prendiamo:

    Siamo aperti a dare spazio durante la celebrazione domenicale ad Associazioni e Comunità di Volontariato per i diversi settori della vita sociale: ‘nuove povertà’ ‘tossicodipendenze’ ‘case famiglie’: almeno un paio di volte l’anno diamo questa disponibilità con relativa raccolta di fondi per l’associazione stessa.

    Sensibilizziamo già dall’età del catechismo i bambini su questo aspetto, facendo conoscere loro coetanei meno fortunati, accompagnandoli, una volta l’anno, presso le case-famiglia per portar loro doni e giocattoli. Nello stesso tempo dando molto spazio nella formazione catechistica a quello che è la ‘morale positiva’ una volta insegnata come le ‘sette opere di misericordia corporali e spirituali’.

    Ci siamo presi l’impegno di aiutare una comunità: ‘I testimoni della Carità’ che ha la loro sede in Acilia, luogo il in il parroco ha svolto il suo ministero. Per questo i fedeli vengono sensibilizzati non solo a donare dei contributi, ma anche a portare materialmente viveri durante la celebrazione della Messa domenicale.

    E’ presente un gruppo Vincenziano.

Questo Gruppo è presente nella Parrocchia da oltre 40 anni. Lo spirito di carità e di amore verso i più diseredati ed emarginati permea la Famiglia vincenziana. Pur essendo della nostra parrocchia e vivendo comunitariamente nella nostra parrocchia, le vincenziane si impegnano presso la Comuntà parrocchiale di Torbellamonaca, con la quale sono integrate, distribuendo mensilmente pacchi alimentari per 25 famiglie bisognose, con le quali hanno istaurato un rapporto di affetto e di confidenza. Un piccolo centro di ascolto in cui, quanti hanno bisogno vengono accolti ed aiutati per le imminenti necessità (bollette scadute, medicinali, libri scolastici). Inoltre la scuola di cucito presente nella Parrocchia, viene aiutata con il reperimento del materiale. Tutta la parrocchia di San Giacomo viene coinvolta in questa attività, soprattutto nel periodo di Avvento, durante il quale, oltre la testimonianza, viene fatta una vendita di beneficenza con lo scopo di coinvolgere quante più persone possibili in questo impegno e raccogliere fondi per portarlo avanti.

    Non è presente il gruppo missionario,  ma, in qualche modo, si cerca di render presente questo aspetto della vita ecclesiale nella giornata Missionaria Mondiale e l’aiuto concreto nella adozione a distanza di una famiglia che da anni viene seguita dalla Parrocchia.

    Nel Territorio parrocchiale poi spicca l’esperienza della Rettoria di San Rocco che  settimanalmente ha una Celebrazione liturgica con le persone di strada e dà la possibilità di una prima assistenza per varie necessità.

Ci sembra carente nella nostra prefettura un vero dialogo e condivisione delle varie esperienze. E’ vero che noi come singola parrocchia non potremmo donare a livello concreto molto di più, non avendo strutture, ma certamente si potrebbe collaborare in modo fruttuoso se ci fosse conoscenza e condivisione.

Anche all’interno del territorio parrocchiale si potrebbe, in questo ambito, molto di più collaborando con le rettorie presenti. Si dovrebbe creare un dialogo e comunione continua e non soltanto sporadica.

Notiamo anche noi la difficoltà a creare una vera proposta di animazione della cultura sulle grandi questioni del nostro tempo, quasi arrendendoci a una visione personalistica  della nostra vita spirituale e religiosa.

L’ottimo rapporto della comunità parrocchiale e la struttura ospedaliera è stata interrotta drasticamente con la chiusura del ‘San Giacomo’ che dal 1350 operava nel nostro territorio  ed è stato culla di Santi e grandi operatori della ‘Carità’!

Molto di più si potrebbe fare nella sensibilizzazione della cura dei sofferenti ed ammalati:

sia da parte delle famiglie interessate, trovando il modo per farle uscire dall’isolamento del dolore, sia dei fedeli che dovrebbero superare  la paura ‘dell’interessamento’ del dolore dei vicini, sia nella formazione di persone che possano essere, insieme ai sacerdoti,  protagonisti e segno dell’amore del Signore e della Chiesa.

Ultimo aggiornamento ( Lunedì 19 Aprile 2010 04:53 )
 
LA CELEBRAZIONE DELLA EUCARISTIA NELLA NOSTRA PARROCCHIA PDF Stampa E-mail
Scritto da giuseppe   
Venerdì 30 Ottobre 2009 05:37
Abbiamo fatto due incontri ad orari differenti per permettere a più persone di partecipare, nonostante il tentativo il numero dei partecipanti è stato esiguo, sulla quindicina di persone

    Anche per la nostra Parrocchia, la messa domenicale, costituisce il momento più aggregante della vita della comunità, forse da noi, vista la peculiarità del territorio, più che in altre parrocchie in cui la vita comunitaria si diversifica in diversi movimenti, attività e gruppi.
Diciamo che anche noi abbiamo delle attività di catechesi, ma il numero dei partecipanti è sempre relativo, ed ogni volta che si tratta di andare oltre a quello che è  solo la partecipazione alla messa domenicale i risultati sono abbastanza scarsi.
    In questi tre anni di mia attività ho visto certamente un intensificarsi di partecipazione alle celebrazioni della domenica. Intanto questo, soprattutto per la Messa della mattina, è dato dalla presenza e partecipazione di bambini con le loro famiglie. Si è cercato anche di dare un taglio preciso sia nella predicazione come nella celebrazione per permettere una partecipazione attiva e viva dei bambini e di conseguenza delle loro famiglie. C’è la possibilità di arrivare prima e prepararsi per rendere il Culto a Dio, più sentito e vero.
    Inoltre alche la messa vespertina del Sabato e, un po’ meno, ma certamente superiore al passato, quella della domenica alle 17.30, ha visto un aumento di partecipazione dei fedeli. Abbiamo cercato anche di introdurre la presenza di organisti in modo da rendere la messa più viva e meno fredda. La liturgia ha bisogno anche di questo. Ma soprattutto per queste due si è potuto notare una difficoltà oggettiva di partecipazione. Pur essendo pressoché piene di fedeli, che tra l’altro, eccetto in caso di pioggia, assidui, la partecipazione alla Messa domenicale è Elettiva non Territoriale. Diciamo che praticamente i fedeli provengono per lo più, per scelta, da altre zone di Roma, e quindi pur partecipando mancano di quel senso di appartenenza alla comunità propria delle altre parrocchie di periferia. Quello che si può sentire, e certo non è cosa da poco, è il senso di appartenenza alla Chiesa e non a questa specifica comunità.
Quindi spesso anche le Riflessioni e le Omelie risentono di questa realtà e toccano più la persona che non la comunità in sé.
    Di contro ci troviamo a vivere in un paradosso: quello della molteplicità delle Chiese e Basiliche nel nostro territorio che essendo una ricchezza spirituale, riducono di molto il senso di appartenenza soprattutto per i residenti.
Infatti soprattutto coloro che abitano nella nostra parrocchia, avendo molte alternative di celebrazioni e di chiese per ‘soddisfare al precetto’ domenicale si regolano sugli orari e luoghi dettati dalla contingenza: da quello che ‘serve’.
Questa situazione certamente aiuta la spiritualità personale, ma depaupera il senso di appartenenza alla nostra Parrocchia di san Giacomo spesso utilizzata dai parrocchiani come sportello  per ritirare certificati.
In questo campo c’è molto da lavorare con la partecipazioni di tutti per essere ‘missionari’,  impegnati in prima persona ad aiutare i residenti ad amare la loro parrocchia, a viverla, a sentirla come propria. E certamente la partecipazione alla messa domenicale diventa sia uno strumento come un termometro per misurarci nel ‘senso di appartenenza’.

    Che cosa possiamo fare, che proposte si possono dare per aiutare la nostra parrocchia a crescere in questa direzione?
    Anzitutto dare la possibilità per una preparazione personale e comunitaria alla Celebrazione del Signore.
    Personale: già da domenica ho messo a disposizione un sussidio che ciascuno può portarsi a casa in cui, oltre che la liturgia della settimana, viene presentata quella della domenica successiva. Questo permette di avere la possibilità durante la settimana un momento personale di preghiera, aprire la Bibbia, leggere i brani delle letture  proposti ed arrivare a celebrare in qualche modo preparati.
    Comunitaria: si propone la Lectio divina: (lettura, riflessione, preghiera) sulla Parola di Dio della domenica il venerdì pomeriggio alle 18.00 (eventualmente se si riesce a realizzare un altro alle 21.00). Questo momento oltre che di ascolto, verifica e condivisione, può aiutare il parroco a capire meglio la Parola incarnandola nella vita concreta dei propri parrocchiani.
    Valorizzare meglio la Messa quotidiana per chi ne ha la possibilità.
Ne abbiamo due: una la mattina alle 8.30, cui partecipano soprattutto persone che lavorano in zona e celebrano l’eucaristia prima di iniziare il loro impegno quotidiano. (si potrebbe anticipare alle 8?) e una alle 17.30. Questa messa potrebbe essere vissuta in modo più profondo, (in questa settimana abbiamo iniziato a farlo) magari riflettendo un po’ sulla Parola di Dio (predica) e rivolgendo a Dio le nostre preghiere (preghiera dei fedeli) visto che venute a mancare le persone trainanti non si riesce più a dire il Rosario (eventualmente come fare per ripristinare questo momento?)
    Vivere più profondamente, e pubblicizzare, come impegno periodico dell’adorazione Eucaristica animata dal movimento ‘Gesù ama’
    Per coloro che possono farlo, ed esistendo le nuove tecnologie, perché non partecipare attivamente al blog della parrocchia proponendo indicazioni per la vita comunitaria, riflessioni, o magari preghiere da proporre la domenica? Queste cose esistono perché non sfruttarle in modo attivo anche per la vita comunitaria ecclesiale?
    Si era proposto di rivedere l’orario delle Messe sia nei giorni feriali come in quelli festivi si può fare una riflessione su questo?
    Inoltre sono usciti anche altre riflessioni che riporto schematicamente:
•    diminuire numero delle messe proposte e concentrare l'offerta solo in alcune ore
•    sostituire le messe con altri momenti di preghiera o di preparazione al senso dell'eucarestia
•    coinvolgimento da parte del sacerdote dei fedeli durante la messa
•    coinvolgere un numero maggiore di parrocchiani alle letture turnandoli più spesso, con l'intenzione di aumentare la partecipazione
•    15\20 minuti prima dell'inizio della messa prepara  le letture con i fedeli presenti
•    creare con i genitori più momenti di comunità,per incontrarsi ( la domenica prima della messa, o dopo con uscite a pranzo)
•    prima della fine della messa trovare un modo per dare con più spazio ai comunicati sulle attività della parrocchia( non basta lasciare i volantini)
•    creare un appuntamento settimanale , il venerdì per preparare la messa della domenica
•    E' emerso che oggi in centro le chiese con la loro proposta vengono visitate a secondo dell'orario di comodo e sono partecipate da molti stranieri .


 

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