Visualizzazione post con etichetta rumore. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta rumore. Mostra tutti i post

sabato 10 maggio 2025

La mia relazione al Convegno sulla inchiesta penale per le emissioni delle navi nel porto spezzino

Come è noto, l’inchiesta penale sulle emissioni anomale, sia sonore che aeriformi, dalle navi da crociera nel porto di Spezia per ora è stata archiviata. Le associazioni promotrici della inchiesta hanno deciso di presentare reclamo contro la decisione di archiviazione.

Non so come finirà questa nuova azione legale, e non vi nascondo che sono scettico perché conosco bene il potere trasversale che da decenni governa questa città e ha stravolto il nostro golfo. Stravolto, nonostante le nostre richieste pluridecennali di equilibrio tra i vari interessi in campo. Richieste sostanziate da proposte concrete di una armonizzazione degli interessi portuali con quelli del resto della città.

Se non partiamo dalla storia (anche relativamente recente) non capiamo neppure la situazione attuale e le difficoltà a far rispettare le norme ambientali e la giurisprudenza in materia di inquinamento atmosferico e non solo.

La storia serve anche a sfatare la bugia che politici, amministratori, operatori portuali e burocrati continuano a far girare: “chi critica il porto sono quelli del no”. Dopo questa breve ricostruzione storica il mio post analizza criticamente le motivazioni che hanno portato il Giudice del tribunale spezzino ad archiviare la suddetta inchiesta e quindi i motivi che hanno portato alla presentazione del reclamo da parte delle associazioni esponenti. 

lunedì 10 marzo 2025

La Corte dei Conti UE: troppo rumore nelle città e normative non applicate

Relazione speciale (QUI) della Corte dei Conti UE dalla quale si rileva in che modo le città selezionate applicano la normativa UE finalizzata a meglio tutelare la salute.

La Relazione ha riscontrato che, nonostante un miglioramento della qualità dell’aria, le norme in materia non sono state sempre rispettate o hanno iniziato ad essere rispettate solo di recente. Ha inoltre osservato che le nostre città sono ancora troppo rumorose.

La Corte ritiene che la mancanza di obiettivi di riduzione del rumore da parte dell’UE disincentivi gli Stati membri dal dare priorità alle azioni volte a ridurre efficacemente l’inquinamento acustico. Osserva inoltre che le soglie di segnalazione del rumore riguardano solo la parte della popolazione dell’UE che potrebbe essere esposta a emissioni acustiche nocive.

La Corte raccomanda di ridurre i livelli nocivi di rumore, ma soprattutto di fissare a livello UE valori di emissioni e valori obiettivo delle emissioni acustiche, attualmente esistenti solo su scala nazionale. La eventuale fissazione di tali valori dovrà tenere conto di quanto previsto dalla Direttiva UE 367/2022 che definisce i metodi per determinare gli effetti nocivi del rumore nell’ambiente esterno (QUI).

mercoledì 2 agosto 2023

La nuova fascia di rispetto del porto di Spezia e le prescrizioni rimosse del PRP del 2006

Presentati due progetti di fascia di rispetto per il quartiere di Fossamastra uno dei quartieri, insieme con Pagliari e Canaletto, più penalizzati dalla espansione del porto in questi anni.

Si tratta di due progetti che sicuramente potrebbero migliorare gli spazi di vita del quartiere (e i residenti fanno bene a chiederli questi spazi sia chiaro) ma che non risolverebbero assolutamente il problema dei rumori tanto meno quello delle emissioni aeriformi, queste ultime peraltro anche in pieno centro città zona ospedale con periodici superamenti degli stessi limiti di legge di alcuni inquinanti come i biossidi di azoto.

Il problema dell’impatto ambientale del porto è difficilmente risolvibile perché il porto stesso è cresciuto a una distanza dalle abitazioni civili inaccettabile. Questa è la responsabilità enorme di tutta la classe dirigente spezzina degli ultimi 30 anni e di questo renderanno conto alle loro coscienze sempre che ne abbiano una (compresi quelli di prima che ora fanno finta di non avere mai governato la città)Non casualmente nel 2000 mi dimisi da Assessore all’Ambiente proprio sulle questioni dello sviluppo del porto perché già allora era chiara, al di la di quello che si dichiarava nei documenti ufficiali, la volontà della classe dirigente spezzina di favorire in ogni modo lo sviluppo del porto senza valutare minimanente i rischi per la salute pubblica dei residenti.

Intanto occorre dire che nonostante le prescrizioni del Piano Regolatore del Porto del 2006 prevedessero interventi drastici per ridurre le emissioni di fatto nulla è stato fatto se non interventi palliativi come le inadeguate barriere antirumore all’altezza del quartiere del Canaletto. Non parliamo delle emissioni aeriformi dove da anni si parla di interventi mai realizzati nonostante più volte i limiti di legge siano stati superati anche nel recente passato con un rischio sanitario in atto QUI non considerato dalle autorità competenti, fino ad arrivare a riproporre pochi giorni fa un accordo fotocopia di quello del 2019 (QUI) a dimostrazione che ci vuole ben altro che qualche dichiarazione di intenti.

giovedì 20 aprile 2023

Cassazione come dimostrare la violazione di legge delle emissioni rumorose di una attività

La Cassazione con sentenza n° n. 49467 del 29 dicembre 2022 (QUI) ha definito le condizioni per dimostrare la applicazione del reato di disturbo della quiete pubblica.

 

venerdì 16 dicembre 2022

NUOVA RIFORMA DEI PORTI? PARLIAMO DELLE RIFORME GIÀ FATTE CONTRO LE LEGGI AMBIENTALI E LE COMUNITÀ LOCALI

Il nuovo Governo sta mettendo in cantiere l’ennesima riforma dei porti. Si vuole favorire una governance (parolina magica abusata per nascondere altro come vedremo) più efficiente da parte delle Autorità di sistema portuale.  

Ma le riforme che contano per i territori sono già avvenute e tutte in danno a norme ambientali (derogate e aggirate o non attuate come nel caso delle emissioni rumorose) al ruolo delle comunità locale e delle loro rappresentanze istituzionali e al ruolo delle stesse Regioni relativamente ai Consigli Regionali dimenticando cosa voglia dire pianificare lo sviluppo dei porti in armonia con i territori che li circondano come spiego da anni su questo blog (per esempio QUIQUI e QUI).

Vediamole queste “riforme”contro ambiente e territori …

martedì 25 ottobre 2022

Partecipare al corteo di domani pomeriggio per dire tanti SI contro quelli del No alla salute pubblica

La Valutazione di Impatto Ambientale del Piano regolatore portuale del 2006 anche in relazione all'area della futura stazione crocieristica prevedeva che (prescrizione n° 16): "dovranno essere realizzate tutte le opere di mitigazione previste nello SIA; in particolare, la realizzazione delle opere infrastrutturali finalizzate alla riduzione preliminare delle cause di impatto sulle componenti ambientali previste dall’attuazione del nuovo PRP".

Lo stesso concetto veniva ribadito dal Decreto del Ministero dell'Ambiente del 2015 sul rifacimento del Molo Garibaldi e in generale ambito 5 e 6.

sabato 3 settembre 2022

Le zone silenziose uno strumento per creare spazi urbani e non, lontani dal rumore

Con Decreto del Direttore della Direzione generale valutazioni ambientali n. 16 del 24 marzo 2022 (QUI)sono state stabilite le modalità per l’individuazione e la gestione delle zone silenziose di un agglomerato e delle zone silenziose in aperta campagna.

Si tratta di uno strumento volto proprio a tutelare la salute pubblica dalle emissioni rumorose creando spazi pubblici di sollievo dalle emissioni rumorose che infestano soprattutto le nostre città ma a volte anche le zone residenziali in zone di campagna non fortemente urbanizzate.

Le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano possono prevedere con proprie disposizioni ulteriori modalità per l’individuazione e la gestione delle zone silenziose di un agglomerato e delle zone silenziose in aperta campagna, introdotte dal nuovo Decreto, al fine di garantire adeguata tutela dall’esposizione al rumore ambientale nei territori di loro competenza.

Ovviamente occorrerà capire come questo strumento verrà attuato a livello territoriale per capirne fin in fondo la efficacia e la utilità, ma vediamo in particolare di cosa si tratta.

mercoledì 31 agosto 2022

Inchiesta sui rumori dal porto spezzino: sul penale deciderà la magistratura ma le responsabilità politiche e amministrative sono chiare dal 2006

Considero l'inchiesta penale aperta, vedi a fianco titolo del quotidiano La Nazione di oggi, un fatto positivo su cui insieme con l'avvocato Antonini e l'Ingegnere Gasparini abbiamo intensamente lavorato in questi mesi. 

Ovviamente affermo questo nel massimo rispetto della autonomia della Procura.  
Ma se la vicenda penale farà il suo corso come previsto dalle leggi vigenti,  la vicenda delle emissioni rumorose del porto di Spezia è frutto di una totale mancanza di iniziativa amministrativa di tutte le amministrazioni pubbliche competenti in questi anni diciamo fin dalla fine degli anni 90 ma soprattutto dopo il 2006 anno di approvazione del vigente Piano Regolatore Portuale.

Sulle omissioni penali deciderà la magistratura come è giusto che sia ma sotto il profilo delle omissioni politiche e amministrative a mio avviso le responsabilità di questi anni sono chiarissime.

La mia non è una affermazione generica ma si fonda su atti e norme non rispettate ad oggi da nessuno dei responsabili a cominciare da Autorità di Sistema Portuale, Comune e Regione. Vediamo perché…

sabato 6 agosto 2022

Consiglio di Stato industria insalubre incompatibile con aree limitrofe anche a piccoli centri residenziali

Il Consiglio di Stato n° 6907 del 4 agosto 2022 (QUI) si è pronunciato sulle condizioni di compatibilità della presenza di un’industria insalubre con le vicinanze di una zona residenziale.

Il caso trattato da questa sentenza (che peraltro conferma un indirizzo precedente abbastanza univoco vedi una rassegna QUI) è interessante perché dimostra due cose che purtroppo spesso nelle vertenze che seguo non vedo applicate da parte delle autorità competenti:

1. le industrie insalubri devono stare lontane da zone residenziali anche limitate

2. è fondamentale il ruolo dei Sindaci e delle ASL nell’esprimersi in sede di conferenze dei servizi e procedimenti autorizzatori sulla compatibilità urbanistica e sanitaria di determinate installazioni.

Ma vediamo cosa dice questa sentenza... 

martedì 5 luglio 2022

Il Comune di Scarperia e San Piero non vuole applicare la normativa sugli impatti sanitari da rumore dell'autodromo del Mugello

Sto seguendo da tempo la vertenza che vede contrapporti numerosi cittadini residenti nella zona interessante dalle pesanti emissioni rumorose dell’autodromo del Mugello. La situazione vede applicata in modo molto estensivo la normativa sui rumori di questa tipologia di impianti ma come vedremo questa è una scelta discrezionale del Comune in questione. Inoltre in sede dell’ultima autorizzazione in deroga rilasciata dal Comune competente alle emissioni dell’autodromo, questa amministrazione locale ha dichiarato che le normative che permettono di valutare l’impatto sulla salute pubblica non sarebbero applicabili agli autodromi. Alla domanda perché non si applica la risposta del Comune è stata apodittica: “Quest'ultima norma europea non si applica al rumore prodotto dagli autodromo ma solo alla infrastrutture lineari strade e ferrovie nonché agli aeroporti come è chiaramente indicato nel d.lgs 19 agosto 2005 n. 194;”.  

NON È VERO E DI SEGUITO LO DIMOSTRERÒ COME DIMOSTRERÒ che le eccessive deroghe sono frutto di una mera scelta del Comune.

venerdì 15 aprile 2022

Porti: tante semplificazioni per le opere mentre ambiente salute e sicurezza possono aspettare

Il Governo Draghi annuncia lo sblocco delle zone logistiche semplificate. Un’altra accelerazione per realizzare interventi in ambito portuale che si va ad aggiungere alle semplificazioni per i dragaggi e a quelle per la pianificazione portuale. La tutela dell’ambiente e della sicurezza portuale? Possono aspettare.

In questo post spiego tutte le norme più recenti di semplificazione delle procedure di autorizzazione delle opere e dei piani portuali in deroga a norme ambientali e a ruoli delle comunità locali e delle loro rappresentanze locali e regionali e nella seconda parte esempi di norme dello stato italiano o documenti di enti pubblici di controllo ufficiali non attuati in materia di tutela dell’ambiente della salute pubblica della sicurezza contro incidenti in area portuale.

È la transazione ecologica bellezza!  

giovedì 24 marzo 2022

Un programma ambientale per Spezia. PARTE PRIMA: PORTO E STAZIONE CROCIERISTICA

Con questo post inizio a proporre ai candidati alle prossime elezioni amministrative spezzini idee di azione precise in materia ambientale, seguiranno ulteriori post su altre tematiche ambientali.

Sono proposte realistiche fondate sulla legge e su esperienze operative esistenti. Sono proposte che costituiscono una risposta a quelli che definiscono non solo il sottoscritto ma in generale gli ambientalisti spezzini “quelli del No”. 

Sono proposte che rivolgo a tutti i candidati e quindi anche al Sindaco uscente visto che si ricandiderà per un secondo mandato.

Vedremo chi e se verranno raccolte queste proposte …

martedì 15 febbraio 2022

Applicabile la norma europea che valuta gli impatti sulla salute dal rumore nell’ambiente anche nei porti liguri

In vigore in Italia dalla fine di questo mese la normativa europea che valuta gli impatti sulla salute delle emissioni rumorose da attività diverse comprese quelle da infrastrutture per la mobilità terrestre e marittima.

In questo post (QUI) dello scorso agosto 2021 chiedevo al Presidente della Autorità di Sistema Portuale Spezia/Carrara di anticipare la applicazione di questa normativa con apposito Protocollo tecnico da sottoscrivere anche da parte di Comune di Spezia Arpal Asl e Regione Liguria.

Ovviamente non hanno fatto nulla se non inventarsi un sistema di monitoraggio del rumore dal porto incompleto e comunicato in modo poco trasparente.

Ora questa nuova normativa dalla fine del mese è vincolante e deve essere applicata anche ai porti liguri. MI auguro che ciò avvenga al più presto ma vigileremo su questa applicazione.

Il Decreto Ministeriale che recepisce la nuova Direttiva europea sull’impatto sanitario da rumore recepisce anche le nuova versione dell’allegato sui metodi di determinazione dei descrittori acustici.

 

Vediamo in particolare questa nuova normativa

lunedì 18 ottobre 2021

Rumore da porto spezzino: il Ministero della Transizione Ecologica rimuove i suoi obblighi di legge

Il Ministero della Transizione Ecologica (vedi il testo completo QUI) rispondendo al Coordinamento dei Quartieri del Levante spezzino e alla associazione ambientalista Verdi Ambiente e Società ricorda che sul rumore da attività portuale a Spezia, ex comma 2 articolo 14 legge 447/1995, le competenze del controllo sul rumore sono del Comune. Grazie per l'informazione!

Voglio contraccambiare questa dotta informazione con un’altra informazione che invio al Ministro:

martedì 24 agosto 2021

Il Presidente della Autorità spezzina vuole una alleanza porto città? Si impegni su questi 4 temi: rumore, emissioni navi, dragaggi, rischio incidenti

Il Presidente della Autorità di Sistema Portuale per i porti di Spezia e Carrara , rivolgendosi al monopolista del porto spezzino, sulle pagine regionali di Repubblica di oggi dichiara: “Contship deve tenere conto di tutto quello che sta intorno la miticoltura, le marine sociali è difficile ma questa è la rotta”.

Il concetto è condivisibile ma per certi aspetti fuori tempo massimo almeno per le marine il cui spostamento e relativo terzo bacino si stanno attuando, come ho spiegato anche ieri QUI, violando le prescrizioni con cui venne approvato il PRP del 2006. Ma se per le Marine i giochi, purtroppo sono fatti, resta in piedi al 100% la problematica del rapporto porto città in termini di impatto ambientale e di qualità della vita dei residenti; così come restano in piedi altre problematiche quali la gestione dei dragaggi futuri anzi imminenti e in parte già attivi e la sicurezza della gestione del traffico navale dentro golfo.

Le gestioni precedenti della Autorità Portuale mi lasciano molto pessimista rispetto a dichiarazioni fate sulla stampa locale ma per questa volta voglio prendere sul serio, ma solo perché è arrivato da poco, le parole del Presidente.

Ci sono 4 questioni su cui il Presidente potrà dimostrare che perseguirà sul serio una nuova alleanza porto città, come dichiara oggi su La Repubblica. Le elenco di seguito e attendo risposte chiare anche e soprattutto nella tempistica.

giovedì 15 aprile 2021

Monitoraggi rumore nel porto di Spezia: in ritardo, incompleti e comunicati in modo reticente!

L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale  comunica che parteciperà al progetto MON ACUMEN, co-finanziato nell’ambito del Programma Interreg Italia- Francia Marittimo 2014-2020.

Il progetto ha la finalità di sviluppare nei porti del sistema (vedi porti di Livorno, La Spezia, Cagliari e Bastia una comune metodologia di analisi della descrizione acustica e del rilevamento del rumore portuale.

Si tratta di un progetto, in se,  interessante ma direi che arriva molto in ritardo, appare incompleto e soprattutto sconta una permanente reticenza della Autorità di Sistema Portuale.

martedì 2 marzo 2021

Zona logistica semplificata per il porto di Spezia, la transizione ecologica? Non pervenuta

Tutti (da destra a sinistra) all'inseguimento della zona logistica semplificata (ZLS) per il porto di Spezia. Le questioni ambientali del porto di Spezia invece per ora stanno nei cassetti nonostante le novità provenienti dal Tribunale

mercoledì 24 febbraio 2021

Ordinanza del GIP a Spezia: indagate sulle omissioni nella prevenzione del rumore dal porto!

Con ordinanza dello scorso 22 febbraio il GIP del Tribunale della Spezia ha deciso di iscrivere nel registro delle notizie di reato del delitto di omissioni di atti di ufficio in relazione alle emissioni rumorose dalla attività portuale in danno delle migliaia di residenti nei quartieri est della città. L’ordinanza è conseguente alla inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica del Tribunale spezzino sulla base di un esposto presentato da un cittadino residente nella zona interessata dal rumore portuale. La Procura aveva deciso di chiedere l’archiviazione ma il GIP ha invece concluso di chiedere alla Procura di indagare per un reato ben più pesante di quello del disturbo alla quieta pubblica da cui era partita l’inchiesta.

Ovviamente ora occorrerà che la Procura indaghi e verifichi quanto richiesto dal GIP dal punto di vista penale, ma se parliamo di omissioni da parte delle Autorità Competenti (Autorità Portuale e Comune della Spezia) già da ora possiamo dire che ad avviso di scrive le omissioni ci sono state eccome.

La mia non è una affermazione generica ma si fonda su atti e norme non rispettate ad oggi da nessuno dei responsabili a cominciare dai due enti sopra citati. Vediamo perché…

lunedì 1 febbraio 2021

La Corte Costituzionale sui limiti dei poteri regionali nel regolare il rumore da un autodromo

La Corte Costituzionale con sentenza n° 3 del 2021 (QUI) è intervenuta in merito alla legittimità costituzionale di una norma regionale relativa alla disciplina del rumore prodotto dal circuito automobilistico e motociclistico del Mugello situato nel Comune di Scarperia e San Piero in provincia di Firenze.

Lo Stato contestava la norma regionale su vari aspetti come vedremo non accettati del tutto dalla decisione finale della Corte Costituzionale o superati dalle modifiche introdotte dalla Regione.

In sintesi la sentenza della Corte Costituzionale non ha dato ragione alla Regione Toscana anzi semmai è quest'ultima che, prima della sentenza in questione,  ha adeguato la sua normativa che altrimenti sarebbe stata chiaramente incostituzionale. Solo su un punto, rispetto alle 4 questioni esaminate, come illustro nel post che segue, la Corte Costituzionale ha dichiarato la costituzionalità della norma toscana (quella relativa alle deroghe ai valori limiti di emissione sonora e durata delle stesse) ma anche qui solo ed unicamente perché la norma toscana si deve limitare (afferma la Corte Costituzionale) a rispettare i limiti alle deroghe posti dalla normativa statale.

Morale ha vinto lo stato perché la Regione Toscana ha "alzato bandiera bianca" prima ancora che arrivasse la sentenza da cui la dichiarazione della Corte Costituzionale di cessazione della materia del contendere (per due motivi di impugnazione) e della rinuncia al ricorso, da parte dello Stato, per un altro . Infine per il quarto motivazione di impugnazione la Corte ha effettivamente dichiarato la costituzionalità della norma regionale ma solo perché tiene conto della normativa nazionale senza aggirarla. 

martedì 20 ottobre 2020

Cassazione: disturbo della quiete pubblica da rumore non richiede accertamenti tecnici per dimostrare il reato

La Cassazione penale Sez. III con sentenza n. 2685 del 23 gennaio 2020 (QUI) è intervenuta su un caso relativo alle modalità di accertamento del reato di disturbo della quiete pubblica di cui al comma 1 articolo 659 del Codice Penale.

Detto comma 1 recita: “Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a euro 309.”