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Rosaliae Signorum (10 e 31 maggio)

Il 10 e il 31 maggio, l’esercito romano imperiale celebrava una ricorrenza detta Rosaliae Signorum, i Rosalia delle insegne, durante la quale gli stendardi militari venivano festeggiati e adornati con ghirlande di fiori.

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Conosciamo le date in cui si svolgevano i Rosaliae Signorum grazie al ritrovamento, nelle rovine di Dura Europos, in Siria, del cosiddetto Feriale Duranum, un papiro databile tra il 224 e il 235 d.C. che conteneva l’elenco delle festività religiose militari che interessavano la XX Cohors Palmyrenorum,  stanziata nella città. Il successivo assedio e distruzione di Dura Europos ad opera dei Sasanidi nel 256 d.C., e il clima secco della zona hanno consentito a questo importante calendario di giungere quasi intatto fino a noi.

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La principale insegna della legione era l’aquila, emblema e simbolo sacro che esprimeva la fedeltà dei soldati e la continuità dell’unità di combattimento; l’aquila della legione veniva onorata anche in occasione del suo anniversario, denominato natalis aquilae; essa veniva portata in battaglia dall’aquilifer, e permettere che cadesse in mano al nemico, come accadde a Crasso a Carre nel 53 a.C e a Varo nella selva di Teutoburgo nel 9 d.C., era considerata una grave ignominia per coloro che sopravvivevano, potendo anche portare allo scioglimento della legione. Alcune insegne militari recavano l’immagine dell’imperatore, altre l’emblema della legione, che era in genere un animale o un segno zodiacale, come la lupa, il toro o il cinghiale; anche le singole centurie, le coorti e i manipoli avevano le loro insegne. Il drago, invece, era l’insegna delle coorti di cavalleria, il cui portatore era detto draconarius.

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Esistevano poi i vexilla, formati da un drappo quadrato che pendeva da una barra trasversale attaccata a un palo verticale e recavano scritto il nome, il numero e l’emblema della legione. Signifer era genericamente chiamato il portatore di un’insegna militare, mentre l’imaginifer si occupava del trasporto dell’immagine dell’imperatore.

In tempo di pace, i signa e i vexilla militaria delle legioni, cioè le insegne, i vessilli e gli stendardi, venivano gelosamente conservati e venerati in un apposito tempio, l’aedes signorum, situato nel cuore dell’accampamento. Nel mese di maggio, durante i Rosalia, per due volte essi venivano rimossi dal sacello, posti accanto ad un altare e incoronati con ghirlande di rose e altri fiori e cosparsi di costosi profumi. Infine, si offriva un sacrificio e si effettuava una supplicatio, cioè una preghiera, ad una divinità di cui purtroppo non conosciamo l’identità.

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Oltre ai Rosalia celebrati dai soldati, esistevano dei Rosalia civili, collegati invece con il culto dei morti, che si svolgevano a maggio, giugno e luglio. In questi giorni era consuetudine portare sui sepolcri corone di rose e viole.