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Umberto Carpi

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Umberto Carpi

Sottosegretario di Stato al Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato
Durata mandato22 maggio 1996 –
21 dicembre 1999
ContitolareSalvatore Ladu[1]
Gianfranco Morgando[2]
Capo del governoRomano Prodi
Massimo D'Alema
PredecessoreGiovanni Zanetti
Mario D'Urso
Paolo Mengozzi
SuccessoreGabriele Cimadoro
Lanfranco Turci
Aniello Palumbo

Sindaco di Crespina
Durata mandato28 maggio 2002 –
29 maggio 2007
PredecessoreBruno Barsacchi
SuccessoreThomas D'Addona

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato15 aprile 1994 –
29 maggio 2001
LegislaturaXII, XIII
Gruppo
parlamentare
Rifondazione Comunista, Partito Democratico della Sinistra, Democratici di Sinistra
CoalizioneProgressisti, L'Ulivo
CircoscrizioneToscana
CollegioXII: Pontedera
XIII: Pisa
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPRC (fino al 1995)
PDS (1995-1998)
DS (1998-2007)
Titolo di studioLaurea
ProfessioneDocente universitario

Umberto Carpi (Bolzano, 21 maggio 1941Pisa, 6 agosto 2013[3]) è stato un politico, storico della letteratura e italianista italiano.

Nato a Bolzano, visse gran parte della sua vita a Pisa. Fu uno degli uomini più rappresentativi del Sessantotto pisano, collaborando alla stesura delle celebri Tesi della Sapienza nel 1967, e fu sempre vicino agli ambienti del PCI e alla cultura del marxismo italiano, gramsciana. Per anni è stato professore universitario di letteratura italiana presso l'Università di Pisa[4].

Dopo la svolta della Bolognina aderisce al Partito della Rifondazione Comunista, di cui è consigliere comunale a Crespina dal 1993 al 1997[5]. Viene eletto per la prima volta senatore nel marzo del 1994 con Rifondazione Comunista[6], partito che abbandona nel maggio 1995 dopo essere stato sospeso per sei mesi per aver votato la fiducia al Governo Dini. Dal 1994 al 1996 è presidente della commissione parlamentare Industria, commercio e turismo di Palazzo Madama.

È rieletto anche nella successiva legislatura, nella quale si iscrive al gruppo di Sinistra democratica al Senato. Ha fatto parte anche della commissione per l'Indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. È stato anche sottosegretario di Stato per l'industria, il commercio e l'artigianato nel primo governo di Romano Prodi (dal 22 maggio 1996 al 20 ottobre 1998) e nel primo governo di Massimo D'Alema (dal 22 ottobre 1998 al 21 dicembre 1999). Termina il proprio mandato parlamentare nel 2001.

Nel 2002 è stato eletto Sindaco di Crespina nelle file de L'Ulivo, ottenendo il 65,9% dei consensi[7]. Resta in carica per un mandato, fino al 2007.

Muore nell'agosto 2013, all'età di 72 anni.

  • Il poeta e la politica. Belli, Leopardi, Montale, Liguori, 1978, ISBN 978-88-207-0114-7.
  • Giornali vociani, Bonacci, 1979, ISBN 978-88-7573-123-6.
  • Bolscevico immaginista. Comunismo e avanguardie artistiche nell'Italia degli anni Venti, Liguori, 1981, ISBN 978-88-207-1053-8.
  • L'estrema avanguardia del Novecento, Editori Riuniti, 1985, ISBN 978-88-359-2799-0.
  • La Voce. Letteratura e primato degli intellettuali, Pensa multimedia, 2003, ISBN 978-88-8232-234-2.
  • La nobiltà di Dante, Polistampa, 2004, ISBN 978-88-8304-753-4.
  • Carducci. Politica e poesia, Scuola Normale Superiore, 2011, ISBN 978-88-7642-402-1.[8]
  • Patrioti e napoleonici. Alle origini dell'identità nazionale, Scuola Normale Superiore, Pisa 2013
  • L'inferno dei guelfi e i principi del Purgatorio, Franco Angeli, Milano 2013
  1. ^ Nel governo Prodi I
  2. ^ Nel governo D'Alema I
  3. ^ Città in lutto. È morto Umberto Carpi, in La Nazione, Pisa, 6 agosto 2013. URL consultato il 6 agosto 2013.
  4. ^ Umberto Carpi protagonista del prossimo incontro del ciclo "Variazioni sui Classici", su Università di Pisa. URL consultato il 31 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  5. ^ Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali interno.gov
  6. ^ Umberto Carpi, su Senato.it - XII legislatura, Parlamento italiano.
  7. ^ Archivio storico elezioni elezionistorico.interno.it
  8. ^ Tutti i libri di Umberto Carpi, su Deastore. URL consultato il 31 marzo 2021 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2013).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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