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Provincia senese inferiore

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Provincia senese inferiore
Informazioni generali
CapoluogoGrosseto
Dipendente daGranducato di Toscana
Evoluzione storica
Inizio18 marzo 1766
Fine1º novembre 1825
Preceduto da Succeduto da
Stato Nuovo di Siena Compartimento di Grosseto

La Provincia senese inferiore fu una suddivisione amministrativa del Granducato di Toscana con capoluogo Grosseto.

La provincia fu istituita il 18 marzo 1766 in seguito alla dissoluzione dello Stato Nuovo di Siena, dopo le riforme avviate dalla dinastia granducale degli Asburgo-Lorena. L'ente rimase attivo – esclusa la parentesi napoleonica (1808-1814) – fino al 1º novembre 1825, quando venne istituito il compartimento di Grosseto.

Primo auditore della Provincia senese inferiore fu l'economista Michele Ciani, nominato nell'aprile 1766.

Suddivisione amministrativa

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La provincia era suddivisa in quattro capitanati, otto podesterie con giurisdizione giuridica e in venti vicariati con giurisdizione civile, a loro volta comprendenti oltre 50 comunità e numerosi comunelli.

Al momento della sua istituzione, la provincia venne così suddivisa per volere granducale.[1]

Podesteria Comunità
Grosseto Batignano, Campagnatico, Civitella, Grosseto, Istia, Montepescali, Mont'Orsaio, Paganico, Pari e Casale, Roccastrada, Sasso di Maremma, Sticciano
Massa Massa, Montemassi, Monterotondo, Prata e Perolla, Roccatederighi, Sassofortino, Tatti, Torniella
Castiglione della Pescaia Caldana, Castiglione della Pescaia, Colonna, Gavorrano, Giuncarico, Ravi, Tirli
Scansano Cotone e Polveraia, Scansano, Magliano, Monte Orgiali, Montiano, Pereta
Arcidosso Arcidosso, Cana, Castel del Piano, Castiglioncello Bandini, Cinigiano, Montegiovi, Monte Latrone, Montenero, Monticello, Porrona, Santa Fiora, Seggiano, Stribugliano, Triana
Pitigliano Castell'Ottieri, Catabbio, Montevitozzo, Pitigliano, San Martino, Sorano, Sovana
Manciano Capalbio, Manciano, Montemerano, Roccalbegna, Rocchette, Saturnia, Samprugnano
Isola del Giglio Isola del Giglio

La suddivisione amministrativa cambiò in seguito più volte, anche per la generale riforma comunitativa attuata nel 1783.[2] Al momento dell'attuazione della riforma, con motu proprio del marzo 1783, la provincia comprendeva le seguenti comunità:[3]

Comunità Ex comunità Comunelli
Arcidosso Monte Latrone Stribugliano
Campagnatico Montorsaio, Paganico Bagnola Tarsinata, Lapidalto, Monteverdi
Castel del Piano / /
Cinigiano Cana, Monticello, Sasso di Maremma Colle Massari e Vicarello, Castiglioncello Bandini, Porrona
Gavorrano Caldana, Colonna, Giuncarico, Ravi /
Grosseto Batignano, Castiglione della Pescaia, Istia Alberese, Tirli
Isola del Giglio / /
Manciano Capalbio, Montemerano Marsiliana
Massa Monterotondo, Prata, Tatti Perolla
Pari Civitella Badia Ardenghesca, Casale di Pari, Casenovole, Gello di Maremma, Lampugnano, Monte Antico, Monte Frontoni, San Lorenzo a Monte Luco, Secchieta
Pereta Magliano, Saturnia Capanne, Murci, Poggio
Pitigliano / /
Roccalbegna Rocchette, Samprugnano Santa Caterina, Triana, Vallerona
Roccastrada Montemassi, Montepescali, Roccatederighi, Sassofortino, Torniella Fornoli, Lattaia e Monte Lattaia, Litiano, Sticciano e Pescaia, Torri di Maremma
Santa Fiora Castell'Azzara, Selvena Bagnolo, Bagnore, Cellena, Cortevecchia, Macereto, Monte Calvo, Selva, Sforzesca
Scansano Cotone, Montiano, Montorgiali Collecchio, Montepò e Pomonte, Pancole, Poggioferro, Polveraia
Seggiano Montegiovi, Montenero Potentino
Sorano Castell'Ottieri, Sovana Elmo Vivo, Montebuono, Montevitozzo, San Martino, San Giovanni

Amministrazione

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Al momento dell'istituzione della provincia nel 1766, la reggenza venne affidata al governatore Giuseppe Guillermin de Corny, affiancato e poi sostituito dal commissario Piccolomo Piccolomini dell'Ufficio dei fossi e coltivazioni di Grosseto al quale, con editto del 21 ottobre 1767, erano stati conferiti anche poteri politico-amministrativi e giudiziari.[4]

Con l'editto dell'11 aprile 1778 venne istituito il Commissario regio della Provincia inferiore, che assumeva le funzioni precedentemente esercitate dal provveditore dell'Ufficio dei fossi e dal Governatore. Dotato di piena autonomia e rispondente direttamente al sovrano, sovrintendeva al governo della provincia e si occupava degli affari giuridici e di polizia.[5] Dissolto nel 1808 a causa dell'occupazione francese, fu ripristinato nel 1814 e confermato il 9 aprile 1816.[6][7]

Di seguito l'elenco dei commissari della provincia fino al 1825, anno in cui venne istituito il compartimento di Grosseto:

  • Giuseppe Guillermin de Corny (1766-1767) – governatore
  • Piccolomo Piccolomini (1767-1778) – commissario dell'Ufficio dei fossi
  • Giovanni Fini (prima del 1799-1801)
  • Luigi Bonci (1801-1808)
  • Occupazione francese (1808-1814)
  • Luigi Bonci (1815-1826)
  1. ^ Bandi e ordini da osservarsi nel Granducato di Toscana, 1771.
  2. ^ Luca Mannori, La riforma comunitativa e il progetto costituzionale, in Rassegna storica toscana, n. 1, 2016, p. 21.
  3. ^ Codice della Legislazione Toscana, XVIII, 1785.
  4. ^ Silvia Cappelli e Franca Doccini, Ufficio dei fossi e delle coltivazioni di Grosseto (1764-1825). Inventario, su inventari.san.beniculturali.it, Grosseto, 2021 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2024).
  5. ^ Commissario della Provincia Inferiore Senese, su Archivio di Stato di Grosseto.
  6. ^ Commissariato regio (Granducato di Toscana), 1814 - 1848, su sias-archivi.cultura.gov.it.
  7. ^ Andrea Labardi, La prefettura granducale di Grosseto (1848-1859), in Paola Maffei e Gian Maria Varanini (a cura di), L'erà moderna e contemporanea. Giuristi e istituzioni tra Europa e America, Firenze, Firenze University Press, 2014, pp. 237–245.

Voci correlate

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