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Pierre Fay

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Pierre Joseph Fay
NascitaDinan, 22 marzo 1899
MorteFeugères, 29 gennaio 1971
Dati militari
Paese servitoFrancia (bandiera) Francia
Forza armataArmée de terre
Armée de l'air
Armée de l'air de l'armistice
Forces aériennes françaises libres
SpecialitàBombardamento
Anni di servizio1917-1960
GradoGenerale d'armata aerea
GuerreSeconda guerra mondiale
Guerra d'Indocina
CampagneFronte occidentale (1939-1945)
Campagna di Tunisia
BattaglieOperazione Torch
Decorazionivedi qui
Studi militariÉcole spéciale militaire de Saint-Cyr
dati tratti da Le général Pierre Fay et le problème indochinois (1945-1954)[1]
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Pierre Fay (Dinan, 22 marzo 1899Feugères, 29 gennaio 1971) è stato un generale e aviatore francese, particolarmente distintosi nel corso della seconda guerra mondiale. Insignito della Grande ufficiale della Legion d'onore, e della Croix de guerre 1939-1945 con due palme e una stella. Fu capo di stato maggiore dell'Armée de l'air dal 20 agosto 1953 al 1 aprile 1955[2].

Nacque a Dinan il 22 marzo 1899.[3] Effettuò i suoi studi a Quimper, e si arruolò nell'Armée de terre il 1 agosto 1917, assegnato al 93° Reggimento fanteria.[3][4] Dopo quindici giorni di servizio entrò nell'École spéciale militaire de Saint-Cyr. Il 15 luglio 1918, assegnato al 49° Reggimento Cacciatori a Piedi insieme a Paul Gérardot, tornò al fronte assegnato alla fanteria.[3][5] per Una volta terminata la guerra, tornò a Saint-Cyr, dove si diplomò come sottotenente il 27 settembre 1919 e fu assegnato al 22° Battaglione Cacciatori a Piedi.[5] Nell'agosto del 1920 operò in Renania e nel novembre dell'anno successivo, appena promosso tenente, fu trasferito all'Aéronautique Militaire ed assegnato al 32° Reggimento d'aviazione ad Avord osservatore dall'aeroplano.[5][3] Il 17 ottobre 1922 ottenne il brevetto di pilota, e seguì un corso di applicazione presso il Centro di studi dell'aeronautica di Versailles.[3] Dal settembre 1923 all'ottobre 1926, il fu assegnato in servizio come pilota al 12° Reggimento d'aviazione a Istres.[3] Nel 1925 ottenne la laurea in diritto presso l'università di Strasburgo, preparatoria per l'ammissione alla Scuola superiore di guerra.[5] Dopo essere stato trasferito allo stato maggiore del VI Corpo d'armata, il 1 novembre 1928 fu ammesso a frequentare i corsi della Scuola superiore di guerra.[5][3] Fu promosso capitano il 25 marzo 1929.[5] Dopo aver conseguito il diploma di stato maggiore nel 1930, fu assegnato come tirocinante allo stato maggiore della 1ª Divisione.[3] Raggiunse la missione militare francese in Brasile nel marzo 1932, divenendo insegnante di tattica aerea.[5] Rientrato in Francia nel 1935, nell'aprile dell'anno successivo prese in carico lo studio del bilancio al 1° bureau dello stato maggiore dell'Armée de l'air.[5] Nell'agosto del 1937 divenne professore alla Scuola superiore di guerra aerea.[5] Nel settembre 1936 fu promosso comandante. Nell'aprile 1939 fu inviato a Beirut, in Libano, per assumere il comando della base aerea di Damasco, in Siria.[5] Il 5 settembre 1939 fu promosso tenente colonnello e divenne ufficiale di collegamento dell'aeronautica presso lo stato maggiore del generale Weygand, comandante delle forze francesi del Levante.[5] Nel luglio 1940 venne distaccato al gabinetto della Difesa nazionale.[5] Nel settembre dello stesso anno passò alla segreteria dei servizi di coordinamento, come capo della sezione militare.[5] Nell'aprile1941 fu mandato ad Algeri, distaccato presso lo stato maggiore del comandante in capo generale in Nord Africa.[5] Il 20 dicembre 1942 assunse il comando dell'8éme Groupe de bombardement mixte, sostituendo Gérardot, con cui prese parte alla campagna di Tunisia.[5] Tornò a combattere nelle file delle forze Alleate, venendo promosso colonnello il 25 marzo 1943, ed assumendo il comando delle scuole in Marocco, e poi della base aerea 201 di Blida.[3] Nel dicembre 1944 partecipò alle operazioni dell'11ª Brigata da bombardamento a supporto della 1ª Armata. Il suo aereo fu abbattuto dall'artiglieria tedesca durante un attacco al ponte di Neuf-Brisach, ma riuscì a raggiungere le linee francesi.[3]

La guerra d'Indocina

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Il 30 gennaio 1945 partì per Kandy, Ceylon, come rappresentante dell'aviazione presso lo stato maggiore del generale Roger Blaizot, comandante supremo delle forze militari francesi in Estremo Oriente.[6] Il 7 agosto 1945, tre giorni dopo la capitolazione del Giappone, su decisione del Ministro dell'aeronautica Charles Tillon, fu costituito il comando delle forze aeree francesi in Indocina.[6] Il 15 agosto dello stesso anno ne assunse il comando, e a partire dal settembre 1945 iniziarono le operazioni militari volte alla riconquista dell'Indocina.[6] Installò il suo quartier generale a Saigon, ed aveva a sua disposizione 18 velivoli Douglas C-47 Dakota e 16 Junkers Ju 52 da trasporto, e 4 idrovolanti Consolidated PBY Catalina.[7] I gruppi da caccia I/7 "Provence" e II/7 "Nice", arrivati nel mese di novembre, ricevettero i loro primi Supermarine Spitfire nel febbraio 1946.[7] Chiese insistentemente l'invio di personale, rifornimenti, carburante e munizioni necessari alle operazioni delle unità aeree assegnate a quel comando.[7] Nell'ottobre 1945 si recò personalmente a Parigi per perorare la causa dell'aviazione in Indocina presso il generale Charles de Gaulle e il Ministro Tillon, senza successo.[8] Alla fine di quell'anno da Parigi arrivò la comunicazione dello sdoppiamento del comando aeronautico dell'Indocina, dipendenti direttamente dall'Alto Commissario Georges Thierry d'Argenlieu.[8] Il 24 novembre rimise le sue funzioni nelle mani del generale di brigata aerea Andrieu, per assumere il comando operativo delle forze aeree impiegate nelle operazioni belliche.[8] L'esistenza parallela di due comandi mise in evidenza la disorganizzazione delle missioni della forza aerea francese.[8] A causa di problemi di salute, il 12 marzo 1946 fu evacuato da Saigon verso il suo domicilio ad Algeri.[8] Pochi mesi dopo, a malapena guarito, divenne direttore degli studi presso il centro di addestramento aereo superiore il 25 agosto 1946 fu promosso generale di brigata aerea.[8][3]

Il 15 gennaio 1947 fu nominato capo della delegazione militare francese presso il Comitato di Stato Maggiore dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, in sostituzione del generale Martial Valin.[5] Tornato in Francia nel gennaio 1949, il 21 dello stesso mese divenne aiutante del generale André Hartemann, incaricato delle questioni interalleate.[9][3] Il 26 febbraio successivo fu promosso generale di divisione aerea.[5] Aiutante del generale Charles Léchères dal 15 agosto 1949, fu promosso generale di corpo d'armata aerea il 6 ottobre 1950.[5] Divenne capo di stato maggiore del Comandante Supremo Alleato in Europa, generale Lauris Norstad il 26 aprile 1951.[9][3] Dopo la morte di Hartemann in Indocina avvenuta il 28 aprile 1951, durante un discorso avvenuto nel giugno 1953 disse semplicemente a riguardo dell'Indocina: se fosse dipeso da me non saremmo mai partiti.[10] Il 17 luglio 1953 non prese parte alla prima riunione dei capi di stato maggiore chiamati ad esaminare il piano operativo redatto dal generale Henri Navarre, nuovo comandante in capo delle operazioni in Indocina.[11] In quella occasione Navarre chiese insistentemente l'invio di mezzi aerei adeguati, cosa che fu rifiutata, inviando un gruppo caccia supplementare e incrementando la dotazione dei bombardieri medi Martin B-26 Marauder.[11]

Ricoprì l'incarico di capo di stato maggiore dell'Armée de l'air dal 20 agosto 1953.[10][3] Durante il suo mandato guidò l'Armée de l'air verso la modernizzazione e la riorganizzazione della sua componente aerea, tanto che nel 1955 essa contava su un migliaio di apparecchi destinati al teatro operativo europeo.[11] Fu promosso generale d'armata aerea il 1 settembre 1953, e fu sempre contrario ad inviare aerei moderni in Indocina a discapito del teatro europeo, in specie dopo la morte di Stalin.[11] Nel febbraio 1954 accompagnò il Ministro della difesa nazionale René Plévén, insieme al capo di stato maggiore generale Paul Ély e al generale Blanc, in un giro d'ispezione in Indocina.[12] In quella occasione raggiunse il campo trincerato di Điện Biên Phủ per un giro d'ispezione.[12] Si rese subito conto dell'impossibilità di garantire adeguati rifornimenti per via aerea alla truppe di stanza in quella base avanzata, ma non fece nulla per inviare aerei di rinforzo.[12] Nel corso del 1954 il Groupement aérienne tactique Nord (G.A.T.A.C. NORD) ebbe alle sue dipendenze due gruppi caccia dotati dei Grumman F8F Bearcat, un gruppo di bombardieri B-26 Marauder, due flottiglie aeree imbarcate sulla portaerei Arromanches, una squadriglia da collegamento, due gruppi da trasporto, e altri due gruppi da bombardamento, per un totale di 380 aerei.[13] In un rapporto redatto da Valin sulla caduta di Điện Biên Phủ descrisse la filosofia del capo di stato maggiore a riguardo dell'Indocina: Ne un uomo, ne un aereo, detto e ridetto a Parigi come nel corso dell'ispezione in Indocina, non era di natura tale da sostenere il morale delle forze aeree impiegate.[13] Lasciò le funzioni di capo di stato maggiore il 1 aprile 1955.[5][3] Tra il 1954 e il 1955 fu membro di diritto del Consiglio superiore dell'Aeronautica e del Consiglio superiore delle Forze Armate.[3]

Stabilitosi nel maniero di Pont-Sanson a Feugères, ottenne rapidamente il diritto di risiedervi e i voti dei suoi concittadini lo portarono al consiglio comunale nel 1959. Fu apprezzato anche nei suoi ruoli di presidente dipartimentale della Croce Rossa, così come in quelli di presidente onorario dell'Aero-Club di Lessay. Si spense a Feugères il 29 gennaio 1971.[5]

Onorificenze estere

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  1. ^ Corvisy 1996, p. 106-117.
  2. ^ a b c Museedesetoiles.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Traditions Air.
  4. ^ Corvisy 1996, p. 106.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t Corvisy 1996, p. 117.
  6. ^ a b c Corvisy 1996, p. 108.
  7. ^ a b c Corvisy 1996, p. 109.
  8. ^ a b c d e f g h Corvisy 1996, p. 110.
  9. ^ a b Corvisy 1996, p. 111.
  10. ^ a b Corvisy 1996, p. 112.
  11. ^ a b c d Corvisy 1996, p. 113.
  12. ^ a b c Corvisy 1996, p. 114.
  13. ^ a b Corvisy 1996, p. 115.
  • (FR) David Plouviez e Christopher Griffin, L’Algérie dans la politique de défense de la métropole, 1940-1962, in Défense et colonies dans le mode atlantique Xve-XXe siècle, Rennes, Presses universitaires de Rennes, 2020.
  • (FR) Paul Gérardot, Instruction provisoire sur l'emploi des Forces Aeriennes, Paris, Charles Levauzelles et Cie, 1947.
  • (FR) Vincent Courcelle-Labrousse e Nicolas Marmié, La guerre du Rif, Maroc 1921-1926, Paris, 2008, ISBN 978-2-84734-253-6.
  • (FR) Jacques Bloch-Morhange, La défense de droit nucléaire, Paris, Plon, 1961.
  • (FR) Henri Pac, La Stratégie des fusées, Paris, PUF, 1989.
Periodici

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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Predecessore Capo di Stato Maggiore dell'Armée de l'air Successore
Charles Léchères 20 agosto 1953-1 aprile 1955 Paul Bailly