Parodie Disney
Le parodie Disney sono una serie di storie a fumetti Disney, perlopiù di produzione italiana, la cui trama ricalca principalmente classici della letteratura (e saltuariamente del teatro e del cinema), anche se talvolta le storie si discostano anche di molto dalla trama originaria, o sono ambientate in epoca contemporanea.
Le storie sono state pubblicate inizialmente sulla rivista italiana Topolino e in seguito ripubblicate, singolarmente e non in ordine cronologico, sia in serie di albi che propongono ristampe di storie classiche (come i Classici Disney) sia, previo rimontaggio delle strisce, in volumi cartonati di grande formato, corredate da materiale editoriale che introduce brevemente sia l'opera parodiata sia la parodia stessa.
Le storie
[modifica | modifica wikitesto]Origini
[modifica | modifica wikitesto]Già nelle prime storie a strisce realizzate da Floyd Gottfredson negli Stati Uniti d'America vi erano riferimenti a opere classiche come ad esempio Topolino sosia di re Sorcio (1937-1938) ispirate al romanzo Il prigioniero di Zenda, Topolino all'età della pietra (1940-1941) a Il mondo perduto, Topolino buffone del re (1950) alla La maschera di ferro e Topolino e il deserto del nulla (1953) al Mago di Oz.
In Italia si incomincia a parlare di parodie di classici della letteratura nel 1949-1950, quando venne pubblicata, sui numeri dal 7 al 12 di Topolino, L'inferno di Topolino, prima parodia realizzata da autori italiani; la storia venne scritta da Guido Martina e disegnata da Angelo Bioletto e, diversamente dalla consuetudine di indicare solo Disney come autore, viene accreditata la verseggiatura a Martina, particolare inusuale rispetto all'anonimato in cui versavano gli autori dell'epoca.
Il secondo esempio di parodia con personaggi della Disney si ebbe nel 1956, quando sempre su Topolino venne pubblicata Paperino Don Chisciotte alla quale seguirono l'anno successivo Paperin di Tarascona e Paperino e il conte di Montecristo sempre scritte da Guido Martina mentre i disegni erano di Pierlorenzo De Vita e di Luciano Bottaro. Dal 1958 Carlo Chendi, insieme al disegnatore Bottaro, realizzò Il Dottor Paperus, parodia del Dr. Faust a cui seguirà il ciclo paperingio degli anni sessanta. Guido Martina nel frattempo continuava, in collaborazione con Pierlorenzo De Vita e con Luciano Bottaro, a realizzare parodie come Paperin Meschino del 1958 in cui viene spiegata l'origine della sfortuna di Paperino, Paperiade e Paperino Girandola.
Anni 1960
[modifica | modifica wikitesto]Chendi è l'ideatore del ciclo paperingio, un ciclo di quattro storie realizzate tra il 1961 e il 1996 con il disegnatore Bottaro e ambientate all'epoca di Carlo Magno che viene parodiato da Papero Magno, alter ego di Paperone: il ciclo è composto da Paperin Furioso, ispirata all'Orlando furioso, Paperino il Paladino, ispirata all'Orlando innamorato, Paperino e il tesoro di Papero Magno e Paperino e Paperotta. Altre parodie del periodo furono Paperino e l'isola del tesoro (1960), Paperin Babà e la Paperopoli liberata, parodia della Gerusalemme liberata ambientata a Paperopoli in epoca contemporanea.
Anni 1970
[modifica | modifica wikitesto]Negli anni '70 si possono ricordare Sandopaper e la Perla di Labuan, ispirata ai romanzi del ciclo malese di Salgari, o Paperino e il revival dell'indipendenza, che celebra il bicentenario dell'indipendenza degli Stati Uniti, scritta da Guido Martina e disegnata da Giovan Battista Carpi e pubblicata su Topolino n. 1077 e 1078 del 1976. È una delle poche storie di Martina in cui Paperino riesce ad avere la meglio su Paperone: come è stato osservato, una parodia della rivoluzione americana non poteva che avere come vincitori gli americani Paperino e Qui, Quo, Qua e sconfitto il "britannico" Paperone (nato in Scozia).[1] Le analogie con la vera storia della Rivoluzione americana sono le seguenti:
- La scena iniziale di Paperino che riceve dallo zio una lettera senza francobollo è un chiaro riferimento alla tassa sul bollo che i coloni americani furono costretti a pagare dal governo inglese nel 1763. Il rifiuto di Paperino di pagare il francobollo mancante ricorda la ribellione dei coloni contro lo Stamp Act e le altre tasse imposte dagli inglesi.[2]
- nelle pagine successive un flashback rievoca la rivoluzione americana.[2]
- La scena in cui Qui, Quo, Qua si recano in monopattino dalle Giovani Marmotte per chiedere aiuto ricorda la cavalcata di Paul Revere.[1]
- La scena di Qui, Quo, Qua e le altre GM che buttano il tè di Paperone in mare è ispirata a un avvenimento analogo avvenuto durante la rivoluzione americana in cui dei rivoluzionari americani buttarono in mare delle casse di tè che si trovavano in una nave inglese, in un'azione di sabotaggio.[1]
- Ispirazioni
- Il risveglio atipico dell'alter ego di Paperino nel flashback (che corre alle armi da sonnambulo, continuando a dormire) ricorda una scena simile presente nella barksiana Paperino capo pompiere (1947).[3]
- Ci sono analogie anche con Paperino e lo spirito del 76, storia del 1950 realizzata da Riley Thomson.[1]
Anni 1980
[modifica | modifica wikitesto]Negli anni 1980, Giovan Battista Carpi sceneggiò e disegnò due parodie, che ebbero ottimo riscontro presso pubblico e critica:
Collane
[modifica | modifica wikitesto]Le grandi parodie Disney
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1992 al 2001 fu pubblicata la collana Le grandi parodie Disney, in 78 volumi (brossurati da 1 a 30, cartonati da 31 a 78; grafica di copertina differente per i blocchi: 1-15, 16-29, 30-71, 72-78, per i quali ultimi sette compare anche la dicitura aggiuntiva Pippoparodie; copertine di: Giovan Battista Carpi, 1-32; Marco Ghiglione: 33-55; Lorenzo Pastrovicchio: 56-71; Donald Soffritti: 72-78).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Becattini, p. 15.
- ^ a b Becattini, p. 13.
- ^ Becattini, p. 14.
- ^ Originale, non nella collana "Grandi parodie Disney"; quasi tutte le storie (eccettuate le Pippoparodie) apparvero per la prima volta su Topolino e si devono a sceneggiatori e disegnatori italiani.
- ^ Quasi tutte le storie parodiano opere letterarie, solo poche altri tipi di media (perlopiù fumetti o film). Poche delle storie italiane (sostanzialmente Paperino e il revival dell'indipendenza e La disfida di Paperetta), ma ben 5 su 7 delle Pippoparodie, sono invece ispirate non a opere di finzione, bensì a personaggi storici.
- ^ Curiosamente, appena un anno dopo (1983) uscì il cortometraggio animato Canto di Natale di Topolino.
- ^ Raccoglie due storie del 1970 sceneggiate da Guido Martina e disegnate da Luciano Bottaro: Il Corsaro Paperinero e i borsari dei Caraibi e Il Corsaro Paperinero e il Leone di Castiglia.
- ^ Direttamente prodotta dalla Disney Comics, fu un adattamento a fumetti dell'omonimo film d'animazione Disney (1990).
- ^ Raccoglie due storie sceneggiate da Mario Volta e disegnate da Giampiero Ubezio: La casa del fantasma distratto e La busta nascosta.
- ^ Raccoglie tre storie del 1985 sceneggiate da Osvaldo Pavese e disegnate da Guido Scala: Paper-Alì e la brocca di Mustafà, Paper-Alì e il tappeto volante, Paper-Alì e la scalata al monte Omar.
- ^ Speciale volume doppio, con copertina di Giorgio Cavazzano, pubblicato sul finire del 1998 per commemorare il cinquantenario (1949-1999) delle Parodie Disney, con al suo interno L'Inferno di Topolino (sul quale vedi sopra) e Paperon Bisbeticus domato (alla quale si riferiscono le specifiche di seguito elencate).
- ^ Striscia del fumetto Tim Tyler's Luck, a sua volta tratta dal romanzo La donna eterna di H. Rider Haggard.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alberto Becattini, Le Grandi Parodie #49, Disney Italia, 1996, ISBN 88-7309-420-1.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Le origini dell'Inferno di Topolino, su fumettologica.it, ottobre 2013. URL consultato il 30 novembre 2021.
- Parodie Disney, su PaperPedia Wiki. URL consultato il 1º luglio 2025.