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Paolo Borachia

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Paolo Borachia (La Spezia, 26 giugno 1886La Spezia, 12 giugno 1968) è stato un avvocato, politico e giornalista italiano.

Paolo Borachia nasce a La Spezia il 26 giugno 1886 figlio di Paolo Borachia e Rosa Federici, da un'importante famiglia il cui ramo paterno era originario di Beverino, nella bassa Val di Vara: uno dei fratelli del padre era infatti il Vescovo Giovanni Battista Borachia[1]. All'entrata in guerra dell'Italia nel 1915, partecipa al conflitto come tenente di artiglieria. Avvocato, milita nel partito Popolare Italiano dalle sue origini allo scioglimento, diventando anche direttore de "Il Popolo", giornale del Partito. All'avvento del Fascismo non si iscrive al PNF e svolge attività nell'Azione Cattolica. Dopo l'8 settembre 1943 rappresenta la neo-nata Democrazia Cristiana nel CLN spezzino assieme a Ennio Carando e Pietro Beghi[2] ed è vice-Sindaco nella prima Giunta Comunale dopo la Liberazione, avente come sindaco Agostino Bronzi, rimanendo Consigliere comunale e Capogruppo della DC dal 1946 al 1957.[3]

Muore alla Spezia il 12 giugno 1968[3] e riposa nel Cimitero dei Boschetti.

Era lo zio paterno (fratello della madre Angela Borachia) del politico e Sindaco della Spezia Carlo Alberto Federici.

  1. ^ La storia del vescovo Borachia a un secolo dalla scomparsa, su Città della Spezia, 21 aprile 2024. URL consultato l'8 novembre 2025.
  2. ^ Associazione Culturale Mediterraneo, Associazione Culturale Mediterraneo » Autunno 1943. La nascita del CLN e la tipografia clandestina, su associazioneculturalemediterraneo.com. URL consultato l'8 novembre 2025.
  3. ^ a b Borachia, Paolo; Borachia, P. Giuseppe, via (PDF), su isrlaspezia.it. URL consultato l'8 novembre 2025.