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Ornella Vanoni

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Ornella Vanoni
Ornella Vanoni nel 1973
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
GenerePop
Musica leggera
Musica d'autore
Bossa nova
Jazz
Periodo di attività musicale1956 – 2025
EtichettaDischi Ricordi, Ariston Records, Vanilla, CGD, Repley Music, Sony Music, Epic Record, Columbia Record, BMG Rights Management
Album pubblicati105
Studio41
Live7
Raccolte57
Sito ufficiale

Ornella Vanoni (Milano, 22 settembre 1934Milano, 21 novembre 2025) è stata una cantante, attrice e conduttrice televisiva italiana.

Considerata tra le interpreti più celebri della musica italiana, ha iniziato la propria carriera negli anni cinquanta attraversando oltre sette decenni di attività.[1] Nota per la sua versatilità interpretativa, ha spaziato dalle canzoni della mala al pop d’autore, approfondendo la musica brasiliana attraverso collaborazioni con Toquinho e Vinícius de Moraes e lavorando inoltre con diversi musicisti di area jazz.[2][3][4][5] Ha pubblicato più di cento tra album, EP e raccolte e ha venduto circa 65 milioni di dischi durante la sua carriera.[6] Ha partecipato più volte al Festival di Sanremo e, tra i riconoscimenti più importanti, ha ricevuto diversi premi dal Club Tenco.[2]

Figlia di un industriale farmaceutico, Nino Vanoni, e di Mariuccia, dopo avere studiato dalle Orsoline, frequentò diversi collegi in Svizzera, Francia e Inghilterra con il desiderio di diventare estetista.[7]

«Avrei voluto fare l'estetista... Ero andata a studiare Lingue in Inghilterra, in Svizzera, in Francia... Un'amica di mia madre lanciò l'idea: "Hai una bella voce, perché non fai l'attrice?"... Mi iscrissi alla scuola di recitazione del Piccolo... Recitai un pezzo dell'Elettra... A un certo punto ho sentito una voce femminile: "Attenzione, qui c'è qualcosa"... Mi presero... Dopo un anno divenni la compagna di Strehler, era il '55... E fu scandalo.»

Nel 1953, Ornella Vanoni, non ancora ventenne, si iscrisse alla scuola di recitazione del Piccolo Teatro di Milano. Fu lì che iniziò la sua carriera nello spettacolo, frequentando il teatro con entusiasmo mattina, pomeriggio e sera. In quel periodo imparò osservando attentamente i grandi attori come Tino Buazzelli e Sarah Ferrati, assorbendo le loro voci, i gesti e lo stile interpretativo. Quell’anno segnò l’inizio del suo percorso artistico e della lunga collaborazione, sia diretta sia indiretta, con Giorgio Strehler, che le avrebbe poi affidato i suoi primi brani da cantare e guidato nei primi passi verso una carriera straordinaria.[9][10]

L’estate del 1955 segnò un momento speciale nella sua vita, non solo sul piano professionale ma anche personale. Fu il periodo in cui sbocciò il legame con Strehler, fatto di fiducia e stima reciproca, che avrebbe avuto un ruolo importante nell’avvio della sua carriera, poiché il regista iniziò a notarne il talento e a incoraggiarla a intraprendere nuove sfide artistiche.[9] La relazione suscitò clamore per la differenza di età, la condizione matrimoniale di Strehler e la natura del loro legame;[11] durò circa quattro anni e fu interrotta dalla Vanoni a causa dei comportamenti e dei “vizi” del regista, che includevano abitudini sessuali e uso di droghe.[12]

Nel 1956 debuttò come attrice in Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello.[13]

Il 13 aprile 1957 partecipò alla prima rappresentazione al Piccolo Teatro del dramma I Giacobini di Federico Zardi, in cui cantò alcune ballate legate alla Rivoluzione francese (Les rois s’en vont e La Seine est rouge).[13]

Durante i primi anni al Piccolo Teatro, Vanoni osservava gli attori più esperti, come Tino Buazzelli e Sarah Ferrati e iniziava a sviluppare le proprie capacità sceniche. Sotto la guida di Giorgio Strehler, cominciò a cantare brani durante i cambi di scena dello spettacolo I Giacobini di Federico Zardi.[13]

In collaborazione con autori, come Dario Fo, Fiorenzo Carpi e Gino Negri, Strehler sviluppò un repertorio basato su alcune antiche ballate dialettali, creando nuovi testi incentrati sul tema della malavita, noti come canzoni della mala. La prima tournée teatrale della cantante si concluse con uno spettacolo a Spoleto durante il Festival dei Due Mondi nel 1959.[14]

Nel ottobre 1958 Vanoni registrò la sua prima incisione discografica per l'etichetta Dischi Ricordi, pubblicando un EP intitolato Le canzoni della malavita, con brani come Saint Lazare di Aristide Bruant e Jenny delle Spelonche, da L'opera da tre soldi di Bertolt Brecht. Seguirono ulteriori brani inediti, come Sentii come la vosa la sirena e Canto di carcerati calabresi.[15]

Nel dicembre 1959 uscì il secondo EP, Le canzoni della malavita vol. 2, contenente le celebri Hanno ammazzato il Mario, La zolfara, Ma mi e Le mantellate.[16]

Le interpretazioni, caratterizzate da una timbrica vocale insolita e da uno stile espressivo non convenzionale, suscitarono fin dagli esordi un significativo interesse da parte del pubblico e della critica.[13][17]

Alcuni dei brani legati al repertorio delle "canzoni della mala" incontrarono inizialmente riserve da parte della censura radiotelevisiva, che giudicò poco opportuni i temi trattati.[18]

Terminato il rapporto professionale con Strehler, Vanoni si allontanò dal Piccolo Teatro per intraprendere un percorso artistico autonomo.[13][14]

Anni sessanta: Paoli, Tenco e le canzoni d'amore

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Ornella Vanoni in sala di registrazione negli studi Dischi Ricordi a Milano (1961)

Nel 1960, alla casa discografica Dischi Ricordi, conobbe Gino Paoli, instaurando un rapporto personale e artistico duraturo.[19] In seguito Paoli le dedicò la canzone Me in tutto il mondo come primo brano d’amore e, colpito dalle sue “mani grandi”, compose per lei il celebre pezzo Senza fine.[20] Il 6 giugno Vanoni sposò l’impresario teatrale Lucio Ardenzi; dal matrimonio nacque due anni più tardi il figlio Cristiano. In seguito Vanoni descrisse quel matrimonio come un “errore” e ammise di nutrire ancora sentimenti per Paoli.[21][12]

Nel 1961 pubblicò il suo primo album, Ornella Vanoni, che includeva il brano Cercami, destinato idealmente a Gino Paoli e diventato il suo primo successo commerciale di rilievo. La canzone segnò una svolta nella carriera della cantante, consolidando la sua voce come una delle più intense e raffinate del panorama musicale italiano.[22]

Nel 1963 il brano Cercami comparve nel film musicale Canzoni in... bikini e, come canzone vincente, in una puntata del programma televisivo Scala reale, dove Vanoni ricoprì il ruolo di caposquadra. Contemporaneamente, proseguì la carriera teatrale, recitando ne L'idiota di Marcel Achard, per la quale fu premiata dall’Istituto del Dramma Italiano come rivelazione del teatro e ricevette il premio San Genesio come miglior attrice dell’anno. Il successo continuò con La fidanzata del bersagliere di Edoardo Anton, che le valse un secondo premio San Genesio nel 1963. Entrambi gli spettacoli furono prodotti dal marito.[23]

Durante questo periodo, Vanoni dovette conciliare la carriera musicale e teatrale con la nascita del figlio, affrontando condizioni personali e professionali particolarmente impegnative.[24]

Ornella Vanoni al Festival di Napoli 1964

Nello stesso anno sostituì Lea Massari nel ruolo di Rosetta nella commedia musicale Rugantino di Garinei e Giovannini; la produzione giunse a Broadway nel febbraio 1964 con Vanoni nel cast.[25][26] Continuò inoltre a incidere brani di Paoli (Anche se, Che cosa c'è) e di Luigi Tenco (Tu non hai capito niente). Nel mese di settembre vinse la dodicesima edizione del Festival di Napoli con Tu sì 'na cosa grande, in coppia con Domenico Modugno, e si classificò seconda anche con Ammore mio, interpretata insieme a Nunzio Gallo.[27]

Intanto, il brano Senza fine raggiunse una diffusione internazionale e risulta nella colonna sonora del film Il volo della fenice di Robert Aldrich: secondo la rivista d’epoca Cash Box, la versione inserita è cantata da Ornella Vanoni.[28]

Negli anni 1965-1968 partecipò al Festival di Sanremo con diversi brani: nel 1965 con Abbracciami forte, classificandosi al secondo posto;[29] nel 1966 con Io ti darò di più in coppia con Orietta Berti, piazzandosi sesta; nel 1967, dopo il passaggio alla Ariston Records, con La musica è finita, quarta classificata; e nel 1968 con Casa bianca di Don Backy, seconda in coppia con Marisa Sannia.

Pubblicò anche diversi 45 giri di successo, tra cui Tristezza (1967), primo brano del suo repertorio brasiliano, e la sua versione di Un'ora sola ti vorrei. Nel 1969 incise Una ragione di più, uno dei suoi brani più celebri, per il quale scrisse il testo con Franco Califano su musica di Mino Reitano. Nello stesso periodo pubblicò gli album Ai miei amici cantautori e Io sì - Ai miei amici cantautori n.2, dedicati ai cantautori che avevano maggiormente influenzato il suo percorso artistico.

Infine condusse cinque puntate del varietà televisivo Studio Uno e recitò in alcune produzioni cinematografiche.

Anni settanta: trionfi musicali, tournée internazionali e sperimentazioni artistiche

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Nel 1970 Vanoni tornò al Festival di Sanremo con Eternità, in coppia con I Camaleonti, classificandosi al quarto posto. Pubblicò poi L'appuntamento, che ottenne un grande successo commerciale e fu incluso nella colonna sonora del film Tony Arzenta. Nello stesso anno ricevette la Gondola d'oro alla Mostra internazionale di musica leggera 1970.

Nel 1971 interpretò la Sniza nello sceneggiato Il mulino del Po e pubblicò il suo primo album dal vivo, Ah! L'amore l'amore, quante cose fa fare l'amore!, registrato al Teatro Lirico di Milano. Si esibì inoltre all'Olympia di Parigi e presentò Domani è un altro giorno a Canzonissima 1971, brano incluso nella colonna sonora del film La prima notte di quiete (1972) di Valerio Zurlini.

Nel 1972 pubblicò l’album Un gioco senza età e vari singoli di successo, tra cui Che barba amore mio, Parla più piano (versione italiana del tema de Il padrino), Quei giorni insieme a te di Riz Ortolani, Io, una donna e Ma come ho fatto, sigle e brani presentati in diversi programmi televisivi e manifestazioni musicali.

Nel 1973 ottenne un nuovo successo con Dettagli e con l’album omonimo. Pubblicò anche Ornella Vanoni e altre storie, contenente numerosi adattamenti italiani, tra cui Sto male (da Je suis malade), presentato alla Mostra internazionale di musica leggera di Venezia. In questi anni fu inoltre testimonial della Martini.

Nel 1974 fondò l’etichetta Vanilla e pubblicò A un certo punto, che raggiunse il vertice delle classifiche, e La voglia di sognare, con brani di Bruno Lauzi, Riccardo Cocciante e Lucio Dalla.

Nel 1975 diede alle stampe Uomo mio bambino mio e partecipò allo spettacolo televisivo Fatti e fattacci, con Gigi Proietti, vincitore del Festival della Rosa d'oro di Montreux. Nello stesso periodo fu protagonista della commedia Amori miei di Jaja Fiastri.

Nel 1976 realizzò con Sergio Bardotti, Vinícius de Moraes e Toquinho l'album La voglia la pazzia l'incoscienza l'allegria, accolto positivamente dalla critica e incluso da Rolling Stone Italia tra i 100 migliori dischi italiani. Pubblicò inoltre Più, brano che diede il titolo all’omonimo LP.

Nel 1977 collaborò con i New Trolls ai doppi album Io dentro / Io fuori. Nello stesso anno posò per la copertina del numero di gennaio dell’edizione italiana di Playboy.[30]

Nel 1978 uscì l’album Vanoni, caratterizzato da sonorità più moderne e dal singolo Vorrei darti.

Nel 1979 avviò la serie Oggi le canto così, composta da quattro LP pubblicati fino al 1982, nei quali reinterpretò brani del proprio repertorio e di autori, come Gino Paoli e Luigi Tenco. Nello stesso periodo apparve nello show Due come noi e recitò nel film I viaggiatori della sera di Ugo Tognazzi.

Anni ottanta: Vanoni cantautrice, grandi collaborazioni e il jazz

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Negli anni ottanta prosegue la carriera con una produzione discografica più autonoma e il passaggio alla CGD. Per gli album di questo decennio, oltre a collaborare alla produzione con Sergio Bardotti, scrive personalmente alcuni brani, tra cui Ricetta di donna, Per un'amica e Questa notte c'è.[31] La cantante adotta una nuova formula di lavoro, supportata da Bardotti e Maurizio Fabrizio, che diventerà costante anche per i lavori successivi.

Nel 1980 viene pubblicato l'album Ricetta di donna, comprendente collaborazioni con Michele Zarrillo (che scrive con Totò Savio la musica della title track), Fabrizio De André (che firma il testo italiano di Famous blue raincoat di Leonard Cohen, intitolato La famosa volpe azzurra) e Paolo Conte (brano La donna d'inverno). Vanoni scrive il pezzo che dà il titolo all'album.[32]

Nel 1981 esce Duemilatrecentouno parole, in cui Vanoni scrive sei pezzi, tra cui Musica musica e Vai, Valentina, e collabora con Gino Paoli e Pierangelo Bertoli. Il disco raggiunge il sesto posto nella classifica delle vendite. Per questo lavoro, il Club Tenco le conferisce due riconoscimenti: il Premio Tenco come operatore culturale e come miglior cantautore, risultando la prima donna a ricevere entrambi.[33]

Nel 1983 pubblica Uomini, album incentrato sulla tematica maschile, con contributi strumentali di Lucio Dalla, Toquinho e Gerry Mulligan, e testi di Giorgio Conte. Nonostante alcune polemiche sul brano Il marinaio di Maurizio Piccoli, il disco raggiunge l'ottavo posto in classifica e Vanoni riceve la Targa Tenco come migliore interprete. Nello stesso anno partecipa alla Mostra internazionale di musica leggera, accompagnata da Mulligan, con i brani Uomini e Ho capito che ti amo.

Nel 1984 è ospite fissa del programma Risatissima su Canale 5, condotto da Milly Carlucci.

Ornella Vanoni, assieme ad Anna Bonomi Bolchini e Valentino, alla mostra "L'atelier delle illusioni" di Valentino, al Castello Sforzesco di Milano nel 1985

Nel 1985 intraprende la tournée VanoniPaoli Insieme con Gino Paoli, che registra il doppio disco live Insieme, prodotto da Bardotti per CGD.[34] Nello stesso anno recita nello spettacolo di prosa Commedia d'amore, con Giorgio Albertazzi e partecipa al concerto benefico Italy for Italy per le vittime del disastro della Val di Stava e della Val di Fiemme, cantando Poesia in duetto con Patty Pravo.[35]

Nel 1986 registra a New York il doppio album Ornella &..., reinterpretando brani italiani in chiave jazz con musicisti, come George Benson, Michael Brecker, Randy Brecker, Ron Carter, Eliane Elias, Gil Evans, Steve Gadd, Herbie Hancock, Chris Hunter, Lee Konitz e Herbie Mann. L'album raggiunge la sesta posizione in classifica e genera il documentario Ornella &...Special.

Nel 1987 pubblica l'album O, registrato a Londra con Ivano Fossati e il produttore Greg Walsh, accompagnato da una tournée solista.

Nel 1989 torna al Festival di Sanremo con Io come farò (scritta da Gino Paoli), classificandosi decima, e pubblica Il giro del mio mondo, album quasi interamente scritto da Paoli e Bardotti, ad eccezione del brano Isola di Teresa De Sio. Segue una tournée che include il Brasile. Il 28 aprile partecipa con Paoli alla quarta puntata di Serata d'onore, condotto da Pippo Baudo su Rai Due a Montecatini Terme.

Nel nuovo decennio, dopo avere raggiunto il massimo della sua espressione artistica nell'interpretazione di canzoni d'autore legate alla sensualità e alla malinconia, Vanoni punta ad atmosfere sempre più levigate e raffinate. La cantante inizia a diradare le sue apparizioni televisive e la produzione discografica è meno frequente. In questi anni si lega all'avvocato e manager veneziano Vittorio Usigli.

Nel 1990 esce l'album Quante storie, per metà scritto da Stefano De Sando, nel quale trovano posto i brani Insieme a te (successo col quale inizia la collaborazione con Mario Lavezzi), Effetti speciali (scritta da Mariella Nava) e una sua personalissima versione de La costruzione di un amore, scritta da Ivano Fossati per Mia Martini.

Nel 1992 esce Stella nascente, primo album con la produzione di Mario Lavezzi, che scrive anche il singolo omonimo insieme a Mogol. In questo disco, Vanoni ritorna a firmare i testi di ben cinque canzoni, tra cui Perduto. Inizia inoltre la collaborazione con Grazia Di Michele, che scrive Non era presto per chiamarti amore. Stella nascente ottiene il Disco d'oro per le vendite.[36] Seguirà una lunga e fortunata serie di concerti in tutta Italia.

Nel 1995 è la volta di Sheherazade, prodotto ancora da Mario Lavezzi. Vanoni è autrice di otto dei dodici ritratti femminili del disco, incentrato e dedicato ancora una volta alla donna. Il titolo dell'album, Sheherazade (come anche il brano omonimo), vuole essere un riferimento e una dedica all'ingegno, alla creatività, al potere della seduzione e della bellezza, propri dell'essere donna: emblema di ciò è Sheherazade o Sharāzād, personaggio protagonista de Le mille e una notte, che riuscì a sfuggire alla morte per mano del re persiano Shāhrīyār, trasformando il suo odio in "lacrime d'amore", grazie al suo fascino e alla sua fantasia. In una nota dell'album, la cantante definisce Sheherazade "il più grande archetipo femminile". L'album, arrangiato da più musicisti, è tra i più eterogenei circa le atmosfere e le sonorità presenti. Due i principali successi contenuti nel disco: Per l'eternità di Mogol-Lavezzi e Rossetto e cioccolato, scritta dalla stessa Vanoni e divenuto poi iconico nella carriera dell'artista. Anche a questo disco collabora Grazia Di Michele, coautrice di tre brani, tra cui Sos (che nel 2009 Vanoni dichiarerà essere la canzone che più rappresenta se stessa e l'amore), Gerry Mulligan e l'emergente trombettista Paolo Fresu. Tra gli altri brani presenti, spiccano Lupa, Il mio trenino, I desideri delle donne e Angeli e no.

Nel 1996 Vanoni avrebbe dovuto partecipare al Festival di Sanremo con un altro brano da lei firmato (Bello amore), ma poche ore prima della prova d'orchestra al Teatro Ariston, la melodia del brano (di Giuseppe Barbera) viene eseguita in un programma radiofonico della Rai, con un altro testo, da Emilia Pellegrino, la quale, avendo tentato senza successo la carriera di cantante presso il Centro Europeo Tuscolano di Mogol, secondo la stampa, avrebbe sottratto uno spartito con la melodia "incriminata" durante le attività musicali del CET, per poi riutilizzarla, mossa da frustrazione, per una sorta di vendetta personale (possibilmente favorita da qualcuno dell'ambiente). La stampa e la discografia si schierano a favore di Vanoni, definendo la sua una delle più belle canzoni in gara, ed è Vanoni stessa a ritirarsi per prima dalla competizione, prima ancora di una decisione ufficiale della commissione del Festival di Sanremo.[37] Vanoni dichiara in una conferenza stampa che la sua partecipazione al Festival sarebbe comunque stata un "di più", essendo impegnata nella fortunata tournée di Sheherazade (scenografia di Arnaldo Pomodoro e costumi di Gianfranco Ferré[38]), della quale inizialmente era anche prevista la realizzazione di un album dal vivo. Bello amore viene comunque incluso in una nuova ristampa di Sheherazade, che riceve il Disco d'oro per le vendite.

Il 1997 è la volta dell'album Argilla, nel quale Vanoni propone quattordici brani che si muovono tra jazz e musica brasiliana, con reinterpretazioni di standard,

come Every Time We Say Goodbye e I Get Along Without You Very Well, Sorry Seems to Be the Hardest Word di Elton John e due rielaborazioni di brani realizzati da Vanoni insieme a Roberto Carlos. Il primo singolo estratto è Viaggerai, accompagnato da un videoclip.

Nel 1999 accompagna Enzo Gragnaniello in gara al Festival di Sanremo duettando in Alberi, canzone che si classifica al quarto posto nella categoria Campioni. Vanoni è anche la prima cantante a ricevere sul palco del Teatro Ariston il "premio alla carriera", istituito proprio in quell'edizione.

Alberi viene inserita nell'album Adesso, il terzo disco dal vivo della cantante registrato durante il tour di Argilla (1998): nel CD è presente anche un testo di Samuele Bersani su musica di Sakamoto, Isola.

Nel 2000 collabora con i Delta V cantando il brano L'infinito, dando inizio a una serie di concerti estivi in alcune location artistiche italiane, tra cui il Teatro romano di Verona e lo Sferisterio di Macerata.

L'anno successivo incide due album di cover prodotti da Mario Lavezzi, Un panino una birra e poi... e E poi... la tua bocca da baciare, reinterpretando grandi successi italiani degli anni sessanta e settanta; i due album ottengono rispettivamente il Disco di platino e il Disco d'oro.

Nel 2002 viene pubblicato l'album Sogni proibiti, dedicato alle canzoni di Burt Bacharach, mentre nel 2003 esce Noi, le donne noi, raccolta di brani dedicati alle donne, con alcuni commenti recitati dalla stessa Vanoni. L'inedito Noi, le donne noi è stato utilizzato come sigla finale della fiction Il bello delle donne, cantata insieme a Nancy Brilli.

Nel 2004 la sua canzone Rossetto e cioccolato figura tra i brani presenti nel film Le conseguenze dell'amore, diretto da Paolo Sorrentino. Il 23 settembre dello stesso anno tiene un concerto-evento insieme a Gino Paoli all'Auditorium Parco della Musica di Roma per celebrare il loro settantesimo compleanno, e il giorno successivo pubblica l'album Ti ricordi? No non mi ricordo, che raggiunge il terzo posto della classifica degli album più venduti e ottiene il Disco di platino per le 100 000 copie vendute.

Nel 2005 inizia un tour di successo con Gino Paoli, da cui vengono tratti un doppio CD e un DVD intitolati VanoniPaoli Live. Nel marzo dello stesso anno riceve, insieme a Paoli, il "Riccio d'argento" di Fatti di Musica come miglior concerto teatrale dell'anno. Nel gennaio 2006 i due artisti ottengono il "Telegatto di platino alla carriera" durante la 22ª edizione del Gran Premio Internazionale dello Spettacolo. Nello stesso periodo la canzone L'appuntamento viene inserita nella colonna sonora del film di Steven Soderbergh Ocean's Twelve.

Nel 2007 debutta al Festival Magna Grecia Teatro con Femmina e Fuoco - Voci dal mito, spettacolo diretto da Giancarlo Cauteruccio. Il 28 settembre dello stesso anno esce l'album Una bellissima ragazza, primo disco di inediti dal 1995, realizzato con Mario Lavezzi e Pacifico, con la partecipazione di artisti, come Renato Zero, Ron, Grazia Di Michele, Paolo Fresu e Mario Biondi. L'album ottiene il premio Lunezia per il valore musicale-letterario nella categoria "Pop d'autore".

Tra il 2007 e il 2008, Vanoni intraprende il tour Una bellissima ragazza, portando lo spettacolo nei maggiori teatri italiani e in Spagna, con partecipazioni a eventi come il “Festival Ellas Crean” a Madrid e “Le voci d’Italia” a Barcellona. Nell'estate 2008 si svolge il tour italiano Ornella Live 2008, comprendente duetti con Carmen Consoli, Giorgia e Eugenio Bennato. Nello stesso anno riceve riconoscimenti come il “Premio Milano donna - le donne che hanno fatto grande Milano” e il “Premio Marisa Bellisario Speciale alla Carriera”.

Il 17 ottobre 2008 viene pubblicato l'album Più di me, raccolta dei suoi successi reinterpretati in duetto con artisti come Mina, Eros Ramazzotti, i Pooh, Jovanotti, Fiorella Mannoia, Claudio Baglioni, Lucio Dalla, Gianni Morandi, Carmen Consoli e Giusy Ferreri. Il giorno successivo Vanoni celebra i 50 anni di carriera con un concerto in piazza del Duomo a Milano davanti a circa 35.000 persone; l'album ottiene il doppio Disco di platino.

Nel 2009 partecipa al Festival di Sanremo come madrina di Simona Molinari, duettando nel brano Egocentrica e interpretando Vedrai, vedrai e Una ragione di più in omaggio a Luigi Tenco e Mino Reitano. Ad aprile è guest star dello spettacolo Shock al Teatro degli Arcimboldi di Milano, ideato da Andrea Forte Calatti. Il 15 maggio dello stesso anno partecipa al primo volume del progetto Capo Verde, terra d'amore di Alberto Zeppieri per il World Food Programme. Il 13 novembre 2009 esce il disco Più di te, prodotto da Lavezzi e Celso Valli, dedicato al mondo dei cantautori, con duetti con Lucio Dalla, Gianni Morandi, Mario Lavezzi, Samuele Bersani, Pino Daniele, Ron e Gianna Nannini. L'album ottiene il Disco d'oro.[36] Vanoni duetta inoltre con Claudio Baglioni nell'album Q.P.G.A. nella canzone Fiore de sale.

Anni duemiladieci

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Il 25 luglio 2010 riceve il premio Lunezia alla carriera.

Il 5 ottobre dello stesso anno esce per la Sony Music il disco dal vivo Live al Blue Note, registrato l'anno precedente durante alcune serate al Blue Note di Milano.

Il 26 ottobre 2010 collabora con i Neri per Caso nell'album Donne, album di duetti a cappella con artiste donne,[39] interpretando Io che amo solo te di Sergio Endrigo.

Nel 2011 incide con Roberto Vecchioni una nuova versione di Dentro gli occhi, già duettata nell'album Hollywood Hollywood (1982). In settembre partecipa come giudice al talent show di Rai 2 Star Academy e si esibisce al Piccolo Teatro di Milano con Peppe Servillo.

A ottobre pubblica l'autobiografia Una bellissima ragazza, edita da Mondadori.

Nell'estate del 2012 partecipa a un duetto virtuale con Kaitī Garbī nella canzone Buona vita, e nello stesso anno riceve a Capri il Premio Faraglioni. Collabora inoltre con Sal Da Vinci nel brano Senza un motivo, presente nell'album È così che gira il mondo.

Vanoni con Carla Cocco, Tony Bungaro e Celso Fonseca in occasione della serata Una notte per Vinicius nel 2013

L'11 marzo 2013 viene presentato al Piccolo Teatro di Milano il docufilm Ornella Vanoni. Ricetta di donna di Alexandra della Porta Rodiani.

Il 10 settembre 2013 esce l'album Meticci (Io mi fermo qui), prodotto da Mario Lavezzi, con collaborazioni di Nada e Franco Battiato.

Il 16 ottobre 2013 partecipa al quarto volume di Capo Verde, terra d'amore, prodotto da Alberto Zeppieri per il World Food Programme, con il brano La parola (È preciso perdoar) insieme a Gino Paoli.

Il 4 marzo 2014 si esibisce al concerto in memoria di Lucio Dalla con Chiara Galiazzo.

Nel febbraio 2014 annuncia la tournée teatrale Un filo di trucco, un filo di tacco, portata nei principali teatri italiani. A maggio partecipa al serale di Amici di Maria De Filippi e al quinto volume di Capo Verde, terra d'amore.

Nel 2015 riprende il tour Un filo di trucco, un filo di tacco e partecipa al film Ma che bella sorpresa di Alessandro Genovesi. In settembre partecipa al tributo Momenti di jazz in occasione del decennale della scomparsa di Sergio Endrigo. A dicembre riceve il Premio Elsa Morante Musica alla Carriera.

Tra il 2015 e il 2016 è in tour con lo spettacolo acustico Free soul.[40]

Nel dicembre 2016 tiene due serate de L'arte e l'incontro, con Paolo Fresu.

Il 28 ottobre 2017 apre la stagione del Piccolo Teatro di Milano con lo spettacolo Sono nata qui. Ornella Vanoni in concerto, trasmesso su Sky Arte il 30 dicembre.

Nel dicembre 2017 viene annunciata la partecipazione al Festival di Sanremo 2018 insieme a Bungaro e Pacifico con il brano Imparare ad amarsi,[41] classificandosi al quinto posto e vincendo il "premio Sergio Endrigo" per la migliore interpretazione.[42]

Il 9 febbraio 2018 esce l'album antologico Un pugno di stelle, contenente 58 tracce tra successi, duetti e cover.

Nel 2018 e 2019 è nei principali teatri italiani con lo spettacolo La mia storia tour. Nel 2019 partecipa alla seconda edizione del programma Ora o mai più come coach del cantante Paolo Vallesi, vincendo l'edizione. Dal settembre 2019 è giudice della prima edizione di Amici Celebrities. Il 1º dicembre 2019 è protagonista del programma In arte...Ornella Vanoni su Rai 3.

Anni duemilaventi

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Il 6 febbraio 2020, durante il Festival di Sanremo 2020, accompagna Alberto Urso cantando La voce del silenzio.

Nel periodo del lockdown dovuto alla pandemia di COVID-19, pubblica sui propri canali social un video di appello al rispetto delle restrizioni, che ottiene rapidamente oltre 300.000 visualizzazioni.

Nello stesso anno partecipa al supergruppo Italian Allstars 4 Life, riunitosi per l'incisione della versione corale di Ma il cielo è sempre blu di Rino Gaetano, i cui proventi sono devoluti alla Croce Rossa Italiana per il progetto “Il tempo della gentilezza”. Sempre nel 2020 pubblica una versione jazz di Domani è un altro giorno, con Paolo Fresu alla tromba e Rita Marcotulli al pianoforte.

Il 4 agosto 2020 viene diffusa la nuova versione di Crêuza de mä, cantata da 18 artisti italiani — tra cui Vanoni, Mina, Zucchero, Diodato, Gianna Nannini, Mauro Pagani, Vinicio Capossela, Vasco Rossi, Vittorio De Scalzi, Jack Savoretti, Antonella Ruggiero, Francesco Guccini, Ivano Fossati, Giuliano Sangiorgi e Cristiano De André — per la cerimonia inaugurale del Viadotto Genova San Giorgio, su progetto di Dori Ghezzi.

Nel mese di ottobre comunica tramite la propria pagina Facebook di aver contratto il virus.

Nell’estate 2020 firma un contratto con BMG Rights Management e annuncia un nuovo album di inediti. L’8 gennaio 2021 esce il singolo Un sorriso dentro al pianto, seguito il 29 gennaio dall'album Unica, che debutta alla 3ª posizione della classifica FIMI e alla 2ª tra i vinili. L’album comprende undici brani, con contributi di Pacifico, Renato Zero, Giuliano Sangiorgi e Francesco Gabbani, oltre ai duetti con Carmen Consoli (Carezza d'autunno), Virginia Raffaele (Tu/me) e Fabio Ilacqua (La mia parte). Il 26 febbraio 2021 esce Carezza d'autunno e, il 6 marzo, Vanoni è ospite d’onore della serata finale del 71º Festival di Sanremo. Il 26 marzo pubblica il singolo Isole viaggianti.

Sempre nel 2021 compare come guest star nella quarta puntata di La Compagnia del Cigno, diretta da Ivan Cotroneo. A luglio pubblica la hit estiva Toy Boy, con Colapesce e Dimartino; il videoclip è diretto da Luca Guadagnino. Il 31 luglio riceve il “Power HitStory alla carriera” durante Power Hits Estate 2021 all'Arena di Verona.

Il 10 settembre 2021 viene presentato fuori concorso alle “Giornate degli autori” della 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il documentario Senza fine, diretto da Elisa Fuksas e prodotto da Tenderstories, per il quale riceve anche il Soundtrack Stars Award. Il film arriva nelle sale italiane il 24 febbraio, preceduto da anteprime selezionate. Il 1º ottobre esce il singolo Tu/Me con Virginia Raffaele, scelto come colonna sonora della serie LunaPark di Netflix. Il 26 novembre viene pubblicata la riedizione Unica Celebration Limited Edition 2022.[43]

A Natale 2021 partecipa alla commedia 7 donne e un mistero, diretta da Alessandro Genovesi e distribuita da Warner Bros..

Il 25 ottobre 2022, a seguito di una caduta, si frattura il femore e rinvia il tour previsto per novembre.

L'11 febbraio 2023 torna come ospite all’ultima serata del 73º Festival di Sanremo.

Dal 2024 è tra gli ospiti ricorrenti del programma Che tempo che fa di Fabio Fazio sul canale Nove.

Nel 2024 viene pubblicata una nuova versione del brano Ti voglio, interpretata da Vanoni con Elodie e Ditonellapiaga.[44]

Il 27 settembre 2024 appare nel docufilm ’O Festivàl su Rai 3, dedicato al Festival di Napoli, insieme a Claudio Villa, Nunzio Gallo, Domenico Modugno, Aurelio Fierro, Mario Trevi e Peppino Di Capri.[45]

Le ultime apparizioni televisive avvengono il 2 novembre 2025 nel programma Che tempo che fa, dove parla ironicamente della sua salute e della morte,[46] e il 9 novembre 2025 ad Amici di Maria De Filippi.[47]

Ornella Vanoni si è spenta nella tarda serata del 21 novembre 2025, a 91 anni, nella sua casa di Milano, a seguito di un arresto cardiaco.[48] La camera ardente è stata allestita, due giorni dopo, al Piccolo Teatro di Milano; il funerale nella chiesa di San Marco nel quartiere Brera.[49][50][51] Sarà poi cremata, come da sua volontà, e le ceneri sparse in mare.[52][53][54][55]

La terza edizione del SIAE Music Awards 2025, svoltasi a Milano il 22 novembre, nell'ambito della Milano Music Week 2025, è stata dedicata alla Vanoni.[56]

Nel 1953 Ornella Vanoni ebbe una relazione con il regista teatrale Giorgio Strehler,[57] conclusasi dopo circa un anno. Molti anni dopo la cantante riferì di aver assunto cocaina durante quel periodo, affermando: «La mia dipendenza dalla coca sarà durata due anni, perché per stare con un uomo che la assume per anni o la assumi anche tu o non ci puoi stare.»[58]

In seguito ebbe una relazione con Gino Paoli, caratterizzata da difficoltà personali e professionali. Solo anni dopo Vanoni rivelò di aver perso un figlio dal cantautore e di aver affrontato anche un aborto in un'altra circostanza, dichiarando: «Sono rimasta incinta e lui il bambino non lo voleva [...] e ho abortito ma non avrei voluto farlo.»[59]

Nel 1960 sposò l'impresario teatrale Lucio Ardenzi, separandosene tre anni dopo la nascita del figlio Cristiano, avvenuta nel 1962. La cantante ha inoltre avuto due nipoti.[60]

Impatto culturale

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Ornella Vanoni in uno scatto del 1968

Ornella Vanoni gode di grande stima da parte di numerosi colleghi italiani, che nel corso degli anni l'hanno pubblicamente lodata. Tra questi, si ricorda:

  • Eros Ramazzotti di Vanoni ha detto: «È stato per me un onore, oltre che un piacere, realizzare un duetto - per di più con una mia canzone scritta apposta per lei - con Ornella, che considero una delle maggiori protagoniste della musica leggera italiana di tutti i tempi».[61]
  • Per Jovanotti, «la voce della Vanoni è come un profumo. Dopo averla ascoltata ci si sente bene. Immersi in qualcosa di bello che rimane lì».[61]
  • Lucio Dalla riteneva che: «Non c'era differenza tra il suo recitare e il suo cantare, mentre quando la sento cantare, come nella canzone che abbiamo registrato insieme, oltre il suo grande feeling, mantiene intatta la sua qualità d'attrice. Per me Ornella è musica, quando parla, quando canta e anche quando dorme. Non so se russa, ma se lo fa, sicuramente 'russa soul'»..[61]
  • Claudio Baglioni ha affermato che «Ornella è lo stile».[61]
  • Carmen Consoli ha ammesso: «Ho sempre ammirato la Vanoni, la sua forza interpretativa, l'eleganza, la sua straordinaria autoralità - intesa come capacità d'essere "autrice" - delle sue interpretazioni. Ma più di tutto mi incanta la sobrietà con la quale domina il palco attraverso un piccolo gesto della mano, tiene l'attenzione del pubblico con lo sguardo».[61]
  • Alda Merini le ha dedicato una composizione, che recita: «La tua voce che scalda i cuori non scalda te stessa. È vano cercare parole di sole dove c'è la caccia al genio. Il genio è un animale impaurito che scappa di casa in casa rincorso dai cacciatori che odiano la poesia[62]

Ideologia e impegno politici

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Ornella Vanoni ha più volte richiamato la propria appartenenza ideale al partito socialista dell'epoca di Pietro Nenni, negli anni della giovinezza. Rimase delusa invece dall'esperienza craxiana, pur conservando un'amicizia personale con Bettino Craxi fino alla fine. Nel 2011, in segno di amicizia per Giovanni Terzi e in sintonia con il suo programma elettorale, è stata candidata per il consiglio comunale di Milano nella lista civica «Milano al centro», in appoggio al sindaco uscente Letizia Moratti, senza essere eletta.[63]

Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Ornella Vanoni.
  • 1958/59 – Canzoni della mala
  • 1970/71 – ..Ah! l'amore l'amore quante cose fa fare l'amore..
  • 1977/78 – Io dentro / Io fuori tour
  • 1981/82 – Tournée Duemilatrecentouno parole
  • 1984/85 – Insieme
  • 1987/88 – O tour
  • 1992/93 – Tournée Stella Nascente
  • 1996 – Tournée Sheherazade
  • 1997/98 – Argilla tour
  • 2000 – Ornella Vanoni e i Delta V
  • 2002 – Tournée E poi la tua bocca da baciare
  • 2004/06 – Tournée VanoniPaoli
  • 2007/08 – Una bellissima ragazza tour
  • 2008 – Ornella Live 2008
  • 2008/09 – Tournée Più di me
  • 2011 – Contatto 2011
  • 2014/15 – Un filo di trucco, un filo di tacco
  • 2015/16 – Free Soul
  • 2017/18 – Tournée La mia storia
  • 2022/23 – Le donne e la musica
  • 2024 – Senza fine

Film e documentari su Ornella Vanoni

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  • Ornella Vanoni. Ricetta di donna, regia di Alexandra della Porta Rodiani (2013)
  • Senza fine, regia di Elisa Fuksas (2021)

Prosa televisiva

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Partecipazioni a manifestazioni canore

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Festival di Sanremo

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Come interprete

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Edizione Artista Abbinamento Brano Autore Categoria Posizione Premi
1965 Ornella Vanoni Udo Jurgens Abbracciami forte Carlo Donida, Mogol - -
1966 Orietta Berti Io ti darò di più Memo Remigi, Alberto Testa
1967 Mario Guarnera La musica è finita Nisa, Franco Califano, Umberto Bindi Lady Festival (premio eleganza)
1968 Marisa Sannia Casa Bianca Don Backy, Eligio della Valle -
1970 I Camaleonti Eternità Giancarlo Bigazzi, Claudio Cavallaro
1989 - Io come farò Mauro Pagani, Gino Paoli e Sergio Bardotti Campioni 10ª
1999 Ornella Vanoni ed Enzo Gragnaniello Alberi Enzo Gragnaniello Premio alla Carriera
2018 Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico Alessandro Preziosi (serata duetti) Imparare ad amarsi Bungaro, Pacifico, Cesare Chiodo, Antonio Fresa Premio miglior interpretazione "Sergio Endrigo"; Premio Baglioni d'oro

Nel 1996 avrebbe dovuto partecipare in gara con il brano Bello amore, ma quest'ultimo risultava già edito, con testo diverso da un'altra artista. Ornella Vanoni fu sostituita da Enrico Ruggeri con il brano L'amore è un attimo.

Festival di Napoli, La prova del nove, Scala reale, Partitissima, Canzonissima e Risatissima

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  • 1964 – Festival di Napoli 1964: Tu si 'na cosa grande (vincente) - Ammore mio
  • 1965 – La prova del nove: Non dimenticar...(le mie parole), Tu sì na cosa grande
  • 1966 – Scala reale: Cercami
  • 1967 – Partitissima: La musica è finita - Il mio posto qual è - Tristezza per favore va via - Senza di te - Un'ora sola ti vorrei - Non finirà
  • 1968 – Canzonissima 1968: Un'ora sola ti vorrei - Sono triste
  • 1970 – Canzonissima 1970: L'appuntamento - Una ragione di più
  • 1971 – Canzonissima 1971: Domani è un altro giorno - L'appuntamento - Il tempo di impazzire
  • 1984 – Risatissima: Ricetta di donna

Mostra internazionale Musica Leggera di Venezia

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  • 1966 – Finalmente libera / Io no
  • 1967 – Ti saluto ragazzo / Il mio posto qual è
  • 1968 – Quando sei triste prendi una tromba e suona
  • 1969 – Mi sono innamorata di te
  • 1970 – L'appuntamento
  • 1971 – Domani è un altro giorno (ritira la Gondola d'oro per le vendite di L'appuntamento)
  • 1972 – Io, una donna
  • 1973 – Sto male / Superfluo
  • 1974 – La gente e me / La tana degli artisti
  • 1977 – Domani no (con i New Trolls)

Power Hits Estate

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  • 2021 – Toy boy (ospite fuori concorso)

1960

  • Premio Oscar dei due Mondi

1962

1963

1964

1967

1970

1975

1981

1984

1999

2005

  • Riccio d'Argento come miglior concerto teatrale con Ti ricordi? No non mi ricordo

2006

2008

2009

2010

2012

2015

2018

2021

  • Premio Power Hitstory alla carriera
  • Soundtrack Stars Award

2023

Grande ufficiale Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei ministri»
— Roma, 2 giugno 1993[65]
Laurea magistrale honoris causa in Musica, Culture, Media e Performance - nastrino per uniforme ordinaria
Laurea magistrale honoris causa in Musica, Culture, Media e Performance
  1. ^ Ornella Vanoni è morta, addio a una leggenda della musica italiana, su TV Sorrisi e Canzoni, 21 novembre 2025. URL consultato il 22 novembre 2025.
  2. ^ a b Addio a Ornella Vanoni, un mito senza confini, su ANSA, 22 novembre 2025. URL consultato il 22 novembre 2025.
  3. ^ È morta Ornella Vanoni, la cantante della mala, su TGCOM24, 22 novembre 2025. URL consultato il 22 novembre 2025.
  4. ^ Biografia di Ornella Vanoni (PDF), su Teatro Comunale di Bologna. URL consultato il 22 novembre 2025.
  5. ^ Ornella Vanoni, la cantante della Mala che ha fatto sognare l’Italia, su LaPresse, 22 novembre 2025. URL consultato il 22 novembre 2025.
  6. ^ Addio a Ornella Vanoni: aveva 91 anni, su Gazzetta.it, 21 novembre 2025. URL consultato il 22 novembre 2025.
  7. ^ Ornella Vanoni compie 91 anni: il papà industriale, sognava di fare l’estetista, su Corriere della Sera, 22 settembre 2025. URL consultato il 22 novembre 2025.
  8. ^ Ornella Vanoni - biografia, su cinquantamila.corriere.it. URL consultato il 22 maggio 2015 (archiviato il 4 ottobre 2015).
  9. ^ a b Ornella Vanoni: «Voi non sapete chi sono io», su Vanity Fair Italia, 3 febbraio 2018. URL consultato il 24 novembre 2025.
  10. ^ Al Piccolo: Ornella Vanoni e il suo esordio teatrale e canoro, su Corriere della Sera, 22 settembre 2019. URL consultato il 24 novembre 2025.
  11. ^ Sara Chiappori, Vanoni e Strehler, quell’amore al Piccolo che diede scandalo e svelò il talento di Ornella cantante, su la Repubblica, 22 novembre 2025. URL consultato il 24 novembre 2025.
  12. ^ a b Francesco Curridori, Addio a Ornella Vanoni, l'artista che ha segnato 50 anni di musica italiana, su Il Giornale. URL consultato il 22 novembre 2025.
  13. ^ a b c d e Addio a Ornella Vanoni: musica in lutto, su Teatro e Musica News, 22 novembre 2025. URL consultato il 25 novembre 2025.
  14. ^ a b Ornella Vanoni, da Strehler le “canzoni della mala” (PDF), su 24oreNews Magazine. URL consultato il 25 novembre 2025.
  15. ^ SENTII COME LA VOSA LA SIRENA/CANTO DI CARCERATI CALABRESI, su Discografia Nazionale della canzone italiana. URL consultato il 22 novembre 2025.
  16. ^ LE CANZONI DELLA MALAVITA VOL. 2, su Discografia Nazionale della canzone italiana. URL consultato il 22 novembre 2025.
  17. ^ Ornella Vanoni – biografia, su OndaRock. URL consultato il 25 novembre 2025.
  18. ^ Morta Ornella Vanoni, aveva 91 anni, su Ondarock, 22 novembre 2025. URL consultato il 22 novembre 2025.
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  20. ^ Massimo Orsini, Gino Paoli e la storia d'amore con Ornella Vanoni: perchè si lasciarono, su Velvet Music, 16 luglio 2023. URL consultato il 22 novembre 2025.
  21. ^ Ornella Vanoni, su Rai. URL consultato il 22 novembre 2025.
  22. ^ Ornella Vanoni: le canzoni e Sanremo, gli amori, la confessione sul funerale e l'ultima provocazione, su Adnkronos, 22 novembre 2025. URL consultato il 22 novembre 2025.
  23. ^ Giuseppina Manin, Ornella battagliera con Ardenzi "hai finito di sfruttarmi", su Corriere della Sera. URL consultato il 22 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2015).
  24. ^ Da Strehler a Gino Paoli, gli amori e le passioni di Ornella Vanoni raccontati a Giancarlo Dotto. URL consultato l'11 novembre 2016 (archiviato il 2 giugno 2016).
  25. ^ (EN) Rugantino (Broadway Production), su IBDB. URL consultato il 23 novembre 2025.
  26. ^ (EN) Rugantino (Mark Hellinger Theatre), su Playbill. URL consultato il 23 novembre 2025.
  27. ^ Vanoni su Mister Volare …, su Gazzetta del Mezzogiorno, 28 agosto 2015. URL consultato il 23 novembre 2025.
  28. ^ (EN) “One of the major factors … includes ‘Senza Fine’ sung by Ornella Vanoni” (PDF), su Cash Box, 9 aprile 1966. URL consultato il 23 novembre 2025.
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  33. ^ Premi Tenco 1981, su clubtenco.it. URL consultato il xx mese anno.
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  47. ^ L'ultima ospitata in tv di Ornella Vanoni ad Amici e non da Fazio, interviene Maria De Filippi: il messaggio, su www.virgilio.it, 22 novembre 2025. URL consultato il 22 novembre 2025.
  48. ^ Ornella Vanoni è morta, la cantante aveva 91 anni, su repubblica.it, 22 novembre 2025. URL consultato il 22 novembre 2025.
  49. ^ I funerali di Ornella Vanoni in diretta, su Il Fatto Quotidiano, 24 novembre 2025. URL consultato il 24 novembre 2025.
  50. ^ AGI-Agenzia Italia, Paolo Fresu suona ai funerali di Ornella Vanoni, su www.agi.it, 24 novembre 2025. URL consultato il 24 novembre 2025.
  51. ^ Addio a Ornella Vanoni, iniziati i funerali. L'omelia: “Posseduta dalla musica”, su la Repubblica, 24 novembre 2025. URL consultato il 24 novembre 2025.
  52. ^ Redazione di Rainews, Addio a Ornella Vanoni, signora della musica italiana. Aveva 91 anni, su RaiNews, 22 novembre 2025. URL consultato il 22 novembre 2025.
  53. ^ Ornella Vanoni, la camera ardente al Piccolo Teatro di Milano, su www.tgcom24.mediaset.it. URL consultato il 22 novembre 2025.
  54. ^ Ornella Vanoni aveva già organizzato il funerale: "Avrò un abito di Dior. Le ceneri? In mare, magari a Venezia", su amp.today.it. URL consultato il 22 novembre 2025.
  55. ^ Redazione di Rainews, L'ultimo saluto a Ornella Vanoni: chiesa gremita. Fresu suona "Senza Fine", su RaiNews, 22 novembre 2025. URL consultato il 24 novembre 2025.
  56. ^ giornale, È dedicata a ORNELLA VANONI la terza edizione dei SIAE Music Awards, su politicamentecorretto.com, 22 novembre 2025. URL consultato il 23 novembre 2025.
  57. ^ Redazione, Ornella Vanoni: "Con Strehler sesso sfrenato e droghe. Oggi fumo solo una canna prima di dormire", su huffingtonpost.it, 11 Settembre 2019.
  58. ^ Redazione, Ornella Vanoni e la cocaina, su fuoriluogo.it, 8 novembre 2011.
  59. ^ finocchi, Ornella Vanoni: "Ho perso un figlio da Gino Paoli", su Adnkronos, 15 dicembre 2020. URL consultato il 24 settembre 2021.
  60. ^ Lucio Ardenzi: causa morte, malattia, figli e biografia dell'ex marito di Ornella Vanoni, su tag24.it. URL consultato il 22 settembre 2023.
  61. ^ a b c d e Copia archiviata, su wuz.it. URL consultato il 7 febbraio 2010 (archiviato il 20 novembre 2009).
  62. ^ Ornella Vanoni secondo Alda Merini e Dacia Maraini, su WUZ.it. URL consultato il 23 marzo 2021.
  63. ^ Vanoni: io, candidata da 36 voti L'Expo? La gente vuole treni puliti Archiviato il 1º giugno 2014 in Internet Archive., intervista di Andrea Galli su corriere.it
  64. ^ a b Diretta radiofonica e televisiva del primo concerto tenuto al Teatro Arcimboldi di Milano
  65. ^ Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana Vanoni sig.ra Ornella, su quirinale.it.
  66. ^ Ornella Vanoni, laurea honoris causa alla Statale: “Mai studiato, sono una cialtrona. E ora dottoressa: chissà come sarebbero stati felici i miei genitori”, su ilgiorno.it. URL consultato il 12 giugno 2025.
  • Antonio Sciotti, Enciclopedia del Festival della Canzone Napoletana 1952-1981, ed. Luca Torre, 2011.
  • AA. VV., Dizionario della canzone italiana, a cura di Gino Castaldo, Armando Curcio Editore, 1990, alla voce "Vanoni Ornella" di Enzo Giannelli, pp. 1686–1689.
  • Luca Cerchiari, Mina, Una Voce Universale, Mondadori (2020); alla voce Vanoni, Ornella ISBN 978-8804724599.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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