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Mississippi (stato)

Coordinate: 32°17′56″N 90°11′05″W
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Mississippi
stato federato
(EN) State of Mississippi
Mississippi – Veduta
Mississippi – Veduta
Il fiume Mississippi che dà il nome allo Stato.
Localizzazione
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Amministrazione
CapoluogoJackson
GovernatoreTate Reeves (R) dal 2020
Data di istituzione10 dicembre 1817
Territorio
Coordinate
del capoluogo
32°17′56″N 90°11′05″W
Altitudine0 - 246 m s.l.m.
Superficie125 443 km²
Abitanti3 367 297[1] (1-7-2010)
Densità26,84 ab./km²
Contee82 contee
Comuni296 comuni
Stati federati confinanti  Alabama
  Arkansas
  Louisiana
  Tennessee
Altre informazioni
Fuso orarioUTC-6
ISO 3166-2US-MS
Nome abitanti(EN) Mississippians
Rappresentanza parlamentare2 senatori: Cindy Hyde-Smith (R), Roger Wicker (R)
4 rappresentanti: 3 R, 1 D
SoprannomeThe Magnolia State (Lo Stato della Magnolia)
The Hospitality State (Lo Stato dell'Ospitalità)
MottoVirtute et armis (Con valore ed armi)
Cartografia
Mississippi – Localizzazione
Mississippi – Localizzazione
Mississippi – Mappa
Mississippi – Mappa
Sito istituzionale

Il Mississippi (/missisˈsippi/[2]; in inglese ascolta, /mɪsɨˈsɪpi/), la cui sigla è MS, è uno Stato federato degli Stati Uniti sud-orientali, nella regione del Profondo Sud. Confina con il Tennessee a nord, con l'Alabama ad est, con il golfo del Messico a sud, con la Louisiana a sud-ovest e con l'Arkansas a nord-ovest; il confine occidentale dello stato è in gran parte definito dal fiume Mississippi, o dal suo corso storico.[3] Il Mississippi è il 32º stato più esteso ed il 35° per popolazione sui 50 stati federati, ed ha il reddito pro-capite più basso. Jackson è la capitale nonché città più popolosa; la sua area metropolitana è la principale dello stato, con una popolazione di 591978 persone al 2020. Tra le altre maggiori città vi sono Gulfport, Southaven, Hattiesburg, Biloxi, Olive Branch, Tupelo, Meridian e Greenville.[4] Il suo soprannome è "The Magnolia State" o "The Hospitality State", in riferimento alla tradizionale ospitalità degli abitanti.

La prime fonti riferite a questa regione risalgono al 9500 avanti Cristo, con l'arrivo dei paleoamericani che svilupparono società agricole e di Mound Builders, favorendo la diffusione della cultura del Mississippi. Le esplorazioni europee iniziarono con gli spagnoli nel XVI secolo, seguite dai francesi nel XVII. La posizione strategica del Mississippi lungo l'omonimo fiume ne favorì l'importanza economica e strategica, specialmente durante l'epoca delle piantagioni di cotone, che portarono ricchezza nel territorio prima della guerra civile, ma anche schiavitù e segregazione. Il 10 dicembre 1817 il Mississippi divenne il 20º stato dell'Unione. Nel 1860 lo stato era il primo produttore di cotone della nazione e gli schiavi ammontavano al 55% della popolazione.[5] Il Mississippi dichiarò la propria secessione dall'Unione il 9 gennaio 1861, e fu uno dei sette Stati Confederati originali, composti dai principali stati schiavisti della nazione. Dopo la guerra civile, il 23 febbraio 1870 fu ripristinata l'Unione.[6] La struttura politica e sociale del Mississippi venne drammaticamente rivoluzionata con la guerra civile, l'era della ricostruzione ed il movimento per i diritti civili, e lo stato giocò un ruolo importante nella battaglia contro i diritti civili. Dall'era della ricostruzione fino agli anni '60, il Mississippi fu dominato dal conservatorismo sociale e dai democratici del Sud segregazionisti che volevano mantenere la supremazia bianca.

Nonostante il progresso, il Mississippi continua ad arrancare nelle classifiche relative alla salute, all'istruzione e allo sviluppo economico, posizionandosi spesso nelle posizioni più basse a livello nazionale per ricchezza, qualità della sanità e accesso all'istruzione.[7][8][9][10] A livello economico, si tratta di uno stato a predominanza agricola, manifatturiera e con una tendenza crescente al turismo, spinta dai casinò e siti storici. Il Mississippi produce più della metà dei pesci gatto della nazione, ed è il primo produttore di patate dolci, cotone e pasta di legno; tra le altre principali industrie vi sono il manifatturiero, i servizi pubblici, i trasporti e la sanità.[11] Il Mississippi si trova quasi interamente all'interno della pianura costiera del Golfo, ed è costituito generalmente da pianure e basse colline; la parte nord-ovvidentale dello stato è compresa nel delta del Mississippi. Il punto più alto dello stato si trova a Woodall Mountain, a 246 metri sul livello del mare, presso l'altopiano del Cumberland, mentre il punto più basso corrisponde al golfo del Messico. Il clima è subtropicale umido.

Il Mississippi è conosciuto per la sua profonda religiosità, che gioca un ruolo centrale nelle vite degli abitanti. Lo stato si posiziona tra i primi per religiosità negli Stati Uniti, ed è anche lo stato con la più alta percentuale di afroamericani residenti. Il governo dello stato si basa sulla tradizionale separazione dei poteri, e le tendenze politiche mostrano un forte allineamento ai valori conservatori. Il Mississippi vanta un ricco patrimonio culturale, soprattutto musicale, essendo la culla del blues e contribuendo in modo significativo allo sviluppo della musica degli Stati Uniti d'America nel suo complesso.

Origine del nome

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Lo stato prende nome dal fiume Mississippi, che scorre lungo il confine occidentale e deriva a sua volta dal termine in lingua ojibwe ᒥᓯ-ᓰᐱ, misi-ziibi, che significa "grande fiume".[12]

Nel 9500 avanti Cristo i nativi americani, o paleoamericani, arrivarono in quelli che oggi sono gli Stati Uniti meridionali.[13] I paleoamericani del sud erano cacciatori-raccoglitori che si cibavano della fauna che si estinse a seguito della fine dell'epoca del Pleistocene. Nel delta del Mississippi si svilupparono gli insediamenti dei nativi americani che coltivavano i campi sugli argini naturali e rialzati in prossimità dei fiumi; causarono alcune deforestazioni localizzate, ma nel complesso non alterarono l'ecosistema della regione.[14]

Dopo migliaia di anni, le successive culture Woodland e del Mississippi svilupparono società agricole ricche e complesse, in cui la sovraproduzione sostenne lo sviluppo dei commerci. Entrambe le culture erano costruttrici di cumuli; quelli della cultura del Mississippi erano i più grandi e complessi, costruiti a partire dal 950 dopo Cristo. I popoli costruirono reti commerciali che si estendevano in tutto il continente, dai Grandi Laghi alla costa del Golfo. I loro enormi manufatti di terra, che esprimevano la cosmologia dei loro concetti politici e religiosi, sono visibili ancora oggi lungo le valli del fiume Mississippi e Ohio

Choctaw Village near the Chefuncte di Francois Bernard, 1869, Peabody Museum—Harvard University. Le donne stanno preparando la tintura per colorare le canne per costruire ceste.

Tra i discendenti delle tribù native della cultura del Mississippi nel Sud-est vi furono i Chickasaw ed i Choctaw. La regione del Mississippi fu anche abitata dai Natchez, gli Yazoo ed i Biloxi, le cui tribù furono richiamate dai coloni nei nomi delle città locali.

La prima grande spedizione europea nel territorio che divenne poi il Mississippi fu quella dell'esploratore spagnolo Hernando de Soto, che attraversò la parte nord-orientale dello stato nel 1540 durante la sua seconda spedizione nel Nuovo Mondo.

Epoca coloniale

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Nell'aprile 1699 i coloni francesi fondarono il primo insediamento europeo presso Fort Maurepas (anche conosciuto come Old Biloxi), costruito nei pressi dell'attuale Ocean Springs sulla costa del Golfo e fondato da Pierre Le Moyne d'Iberville. Nel 1716 i francesi fondarono Natchez sul fiume Mississippi (con il nome di Fort Rosalie), che divenne la città principale e avamposto commerciale dell'area. I francesi chiamarono l'esteso territorio Nuova Francia e gli spagnoli continuarono a rivendicare parte della costa del Golfo, ad est della baia di Mobile, nell'attuale Alabama meridionale, oltre all'intera area dell'attuale Florida. I britannici assunsero il controllo del territorio francese dopo la guerra franco-indiana.

Pushmataha, capo dei Choctaw

Durante l'epoca coloniale i coloni europei, principalmente francesi e spagnoli, importarono schiavi africani per lavorare nelle piantagioni. Con il dominio francese e spagnolo si sviluppò una classe di persone di colore libere (gens de couleur libres), discendenti da uomini europei e donne nere schiave o libere. Agli albori della dominazione francese e spagnola, i coloni erano principalmente uomini; anche se sempre più donne europee si unirono agli insediamenti, gli uomini ebbero unioni interrazziali tra donne di discendenza africana (e sempre più, di discendenza multirazziale), sia prima che dopo i matrimoni con donne europee. Spesso gli uomini europei aiutavano i loro figli di etnia mista a ricevere un'istruzione o a ottenere apprendistati per i mestieri, e talvolta assegnavano loro delle proprietà; spesso liberavano le madri e i loro figli se ridotti in schiavitù, nell'ambito di contratti di "plaçage". Con questo capitale sociale, le persone libere di colore divennero artigiani, e talvolta mercanti istruiti e proprietari terrieri, formando una terza classe tra gli europei e la maggior parte degli africani ridotti in schiavitù negli insediamenti francesi e spagnoli, sebbene non si trattasse di una comunità libera così numerosa come quella della città di New Orleans, in Louisiana.

Dopo la vittoria britannica nella guerra franco-indiana (guerra dei sette anni), i francesi cedettero loro l'area del Mississippi in base al trattato di Parigi (1763). Cedettero anche le loro aree settentrionali che si trovavano ad est del fiume Mississippi, inclusa l'Illinois Country ed il Quebec. Dopo la Pace di Parigi (1783), la parte inferiore del Mississippi cadde sotto il dominio spagnolo, inclusa nella Florida occidentale. Nel 1819 gli Stati Uniti completarono l'acquisto della Florida occidentale e di tutta la Florida orientale con il trattato Adams-Onís, e nel 1822 entrambe le zone confluirono nel Territorio della Florida.

Territorio degli Stati Uniti

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Dopo la rivoluzione americana (1775–83), il Regno Unito cedette quest'area ai nuovi Stati Uniti d'America. Il Territorio del Mississippi fu organizzato il 7 aprile 1798 a partire da aree cedute dalla Carolina del Sud e della Georgia agli Stati Uniti. I loro originali statuti coloniali si estendevano teoricamente a ovest fino all'Oceano Pacifico. Il Territorio del Mississippi fu successivamente ampliato due volte per includere territori contesi sia dagli Stati Uniti che dalla Spagna.

Dal 1800 al 1830 circa, gli Stati Uniti acquistarono terre dalle tribù native americane da assegnare ai nuovi coloni europei-americani, che prevalentemente provenivano da altri stati del Sud, in particolare Virginia e Carolina del Nord, dove il suolo era esaurito.[15] Nuovi coloni continuarono a invadere le terre dei Choctaw e fecero pressione sul governo federale affinché espellessero i nativi americani. Il 27 settembre 1830 venne firmato il trattato di Dancing Rabbit Creek tra il governo degli Stati Uniti e i Choctaw; questi accettarono di vendere le loro terre d'origine tradizionali in Mississippi e Alabama, in cambio di un risarcimento e della deportazione nelle riserve del Territorio indiano (oggi Oklahoma). Questo aprì la strada alla vendita di terre agli insediamenti di migranti europeo-americani.

L'articolo 14 del trattato consentiva ai Choctaw che sceglievano di rimanere negli Stati Uniti di diventare cittadini statunitensi, poiché ciò equivaleva a rinunciare alla propria appartenenza tribale. Furono il secondo grande gruppo etnico nativo americano a farlo (alcuni Cherokee furono i primi, e scelsero di rimanere nella Carolina del Nord e in altre aree piuttosto che unirsi alla deportazione).[16][17] Oggi tra i loro discendenti vi sono circa 9.500 persone che si identificano come Choctaw, che vivono nelle contee di Neshoba, Newton, Leake e Jones. La Mississippi Band of Choctaw Indians si è riorganizzata nel XX secolo ed è una tribù riconosciuta a livello federale.

Molti proprietari di schiavi portarono con loro schiavi afroamericani o lo acquistarono tramite il commercio di schiavi, specialmente a New Orleans. Con il commercio, circa un milione di schiavi fu trasportata con la forza verso il Profondo Sud, e anche nel Mississippi, con una migrazione interna che divise molte famiglie di schiavi dell'Upper South, dove i proprietari di piantagioni vendevano gli schiavi in eccesso. Gli abitanti del sud approvarono leggi sugli schiavi nel Profondo Sud e limitarono i diritti dei neri liberi.

A partire dal 1822, gli schiavi nel Mississippi furono protetti dalla legge dalle punizioni crudeli e inusuali dei loro proprietari.[18] I Codici degli schiavi del sud resero llegale l'uccisione volontaria di uno schiavo nella maggior parte dei casi.[19] Ad esempio, nella causa Oliver v. State nel Mississippi nel 1860, l'imputato fu accusato di aver ucciso il suo stesso schiavo.[20]

D'Evereux Hall a Natchez. Costruita nel 1840, la residenza è compresa nel National Register of Historic Places.

Dall'ammissione all'Unione alla guerra civile

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Lo stesso argomento in dettaglio: Mississippi nella guerra di secessione americana.

Il Mississippi divenne il 20º stato il 10 dicembre 1817[21] e David Holmes fu il primo governatore.[22] Lo stato era ancora occupato, in quanto terra ancestrale, da diverse tribù di nativi americani, tra cui Choctaw, Natchez, Houma, Creek e Chickasaw.[23][24]

Le piantagioni si svilupparono principalmente lungo i fiumi principali, dove le rive consentivano accesso alle principali vie di trasporto; qui si svilupparono anche le prime città, collegate dai battelli a vapore che trasportavano prodotti commerciali e raccolti verso i mercati. Il resto delle terre ancestrali dei nativi americani rimase in gran parte inesplorato, ma fu venduto tramite trattati fino al 1826, quando i Choctaw e i Chickasaw si rifiutarono di vendere ulteriori terre.[25] Con l'azione combinata dell'abolizione dei governo tribale dei Choctaw nel 1829 ad opera della legislatura del Mississippi,[26] l'Indian Removal Act del presidente Andrew Jackson ed il trattato di Dancing Rabbit Creek del 1830,[27] i Choctaw furono obbligati a vendere le proprie terre e furono spostati nel Territorio dell'Oklahoma. La migrazione forzata dei Choctaw e delle altre tribù meridionali spostate forzosamente in conseguenza della legge, divenne nota come "sentiero delle lacrime".

Durante il periodo del King Cotton ("re cotone") negli anni 1850, i proprietari delle piantagioni del Mississippi, s epscialmente quelli nelle regioni centrali del Delta e della Black Belt, divennero molto ricchi per via della fertilità del suolo, l'alta quotazione del cotone sul mercato internazionale e la manodopera gratuita ottenuta sfruttando gli schiavi afroamericani. I latifondisti utilizzavano i profitti per acquistare più terre e più schiavi; la dipendenza delle piantagioni dal lavoro di centinana di migliaia di schiavi e i forti squilibri di richezza tra i bianchi giocarono un ruolo fondamentale nella politica dello stato e nel sostegno di latifondisti per la secessione. Nel Mississippi era in vigore una società schiavista, e la sua economia dipendeva da questo; lo stato era scarsamente popolato, con la popolazione concentrata nelle zone lungo il fiume e nelle città.

Nel 1860 la popolazione di schiavi afroamericani ammontava a 436631 persone, il 55% della popolazione totale dello stato che ammontava a 791305 persone. Meno di 1000 erano persone di colore libere.[28] La popolazione relativamente esigua dello stato prima della guerra civile americana rifletteva il fatto che le piantagioni ed i villaggi si sviluppavano solamente lungo le vie d'acqua, che costituivano i principali corridoi per il trasporto. Il novanta percento delle pianure del delta erano ancora un territorio non sviluppato e di frontiera.[29] Lo stato necessitava di molti coloni per lo sviluppo; le terre più lontane dai fiumi furono disboscate da liberti e migranti bianchi durante la Ricostruzione e anche in seguito.[29]

Dalla guerra civile alla fine del XIX secolo

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Le linee confederate nell'assedio di Vicksburg il 19 maggio 1863, mostra l'assalto del 1° battaglione statunitense, 13° fanteria

Il 9 gennaio 1861 il Mississippi divenne il secondo stato a dichiarare la secessione dall'Unione[30] e fu uno dei membri fondatori degli Stati Confederati d'America; i primi sei stati a separarsi furono quelli con il più alto numero di schiavi. Durante il conflitto l'Unione e le forze confederate combatterono per il dominio sul fiume Mississippi, fondamentale per le comunicazioni ed i commerci. Più di 80000 abitanti del Mississippi combatterono durante la guerra civile per l'Esercito confederato; circa 17000 neri e 545 bianchi del Mississippi prestarono servizio nell'Esercito dell'Unione. Le sacche di unionisti nello stato si trovavano principalmente nella parte nord-orientale e nella contea di Jones, dove Newton Knight formò una rivolta con tendenze unioniste, conosciuta come "Libero stato di Jones".[31] Il lungo assedio di Vicksburg del generale dell'Unione Ulysses S. Grant conquistò infine il controllo del fiume per l'Unione nel 1863.

Nel periodo postbellico i liberti si ritirarono dalle chiese gestite dai bianchi e fondarono congregazioni indipendenti; la maggioranza dei neri lasciò la Southern Baptist Convention, riducendone sensibilmente il numero di fedeli, e crearono congregazioni battiste nere indipendenti. Nel 1895 avevano istituito numerose associazioni battiste nere, e la Convenzione Nazionale Battista delle chiese nere.[32]

Altre denominazioni indipendenti nere, come la Chiesa episcopale metodista africana (fondata a Filadelfia, in Pennsylvania, all'inizio del XIX secolo) e la African Methodist Episcopal Zion Church (fondata a New York), inviarono missionari nel Sud nel periodo postbellico. Essi attrassero rapidamente centinaia di migliaia di convertiti e fondarono nuove chiese in tutto il Sud; anche le congregazioni meridionali apportarono le proprie influenze a queste denominazioni.[32][33]

Durante l'era della ricostruzione, la prima convenzione costituzionale del Mississippi, con delegati bianchi e neri, definì nel 1868 una costituzione i cui principali elementi rimasero per 22 anni.[34] La convenzione fu la prima organizzazione politica dello stato a comprendere rappresentanti afroamericani, 17 rappresentanti sui 100 membri totali (32 contee avevano una maggioranza nera all'epoca). Tra i delegati neri vi erano liberti, ma altri erano neri istruiti migrati dal nord. La convenzione adottò il suffragio universale ed eliminò i requisiti di proprietà per il suffragio o per le cariche pubbliche, un cambiamento che andò a vantaggio sia dei neri che dei bianchi poveri; istituì il primo sistema scolastico pubblico dello stato, proibì le distinzioni razziali nella proprietà e nell'eredità della proprietà e proibì di limitare i diritti civili negli spostamenti.[34] Secondo i termini della Ricostruzione, il Mississippi fu riammesso all'Unione il 23 febbraio 1870.

Poiché il Delta del Mississippi conteneva così tante fertili terre di pianura che non erano state sfruttate prima della guerra civile americana, il 90% del territorio era ancora di frontiera. Dopo la guerra civile decine di migliaia di migranti furono attratti nella zona dai salari più alti offerti dai proprietari terrieri che cercavano di far fruttare i terreni. Inoltre i lavoratori neri e bianchi potevano guadagnare denaro disboscando i terreni e vendendo legname, diventandone alla fine proprietari. Tra i nuovi agricoltori c'erano molti liberti, che alla fine del XIX secolo raggiunsero tassi insolitamente elevati di proprietà terriera nelle terre di pianura del Mississippi. Negli anni '70 e '80 dell'Ottocento, molti agricoltori neri riuscirono a ottenere la proprietà delle terre.[29]

La legislatura dello stato del Mississippi nel 1890

All'inizio del XX secolo due terzi dei coltivatori del Mississippi che possedevano la terra nel Delta erano afroamericani.[29] Molti tuttavia si erano indebitati eccessivamente durante il calo dei prezzi del cotone nei difficili anni di fine Ottocento; i prezzi del cotone crollarono per tutti i decenni successivi alla guerra civile. Quando un'altra depressione agricola fece crollare i prezzi del cotone negli anni '90 del XIX secolo, numerosi agricoltori afroamericani dovettero vendere le loro terre per estinguere i debiti, perdendo così i terreni che avevano coltivato con sforzi e sacrifici.[29]

I Democratici avevano ripreso il controllo della legislatura statale nel 1875, dopo un anno di violenza generalizzata contro i neri e di intimidazioni contro i bianchi in quella che fu chiamata la campagna della "linea bianca", basata sull'affermazione della supremazia bianca. I bianchi democratici erano ben armati e formarono organizzazioni paramilitari come le Camicie Rosse per reprimere il voto dei neri. Dal 1874 alle elezioni del 1875, fecero pressione sui bianchi affinché si unissero ai Democratici e perpetrarono violenze contro i neri in almeno 15 "rivolte" note in città di tutto lo stato per intimidirli. Uccisero un totale di 150 neri, sebbene altre stime stimino il numero delle vittime al doppio. In totale, furono segnalati tre repubblicani bianchi e cinque democratici bianchi uccisi, mentre nelle aree rurali le morti dei neri potevano essere insabbiate. Le rivolte (meglio descritte come massacri di neri) ebbero luogo a Vicksburg, Clinton, Macon e nelle loro contee, quando bianchi ben armati interruppero le riunioni dei neri e linciarono noti leader neri, distruggendo le organizzazioni politiche locali.[35] Vedendo il successo di questo deliberato "Piano Mississippi", la Carolina del Sud e altri stati lo seguirono, ottenendo anch'essi il predominio democratico bianco. Nel 1877, grazie a un compromesso nazionale, le ultime truppe federali si ritirarono dalla regione.

Nonostante le condizioni, i neri del Mississippi continuarono ad essere eletti alle cariche locali; i resienti neri furono tuttavia privati di tutto il potere politico dopo che i legislatori bianchi approvarono una nuova costituzione dello stato nel 1890, che mirava specificatamente a "eliminare i neri dalla politica", secondo il governatore democratico James K. Vardaman.[36] Furono posti limiti alla registrazione degli elettori e istituiti provvedimenti che portarono all'interdizione legale di quasi tutti i neri del Mississippi e di molti bianchi poveri. Le stime citano che 100000 neri e 50000 uomini bianchi furono rimossi dai registri elettorali dello stato nel successivi anni.[37]

La perdita dell'influenza politica contribuì alle difficoltà degli afroamericani nell'ottenere credito verso la fine del XIX secolo; insieme all'imposizione delle leggi Jim Crow e della segregazione razziale, aumentarono le violenze dei bianchi contro i neri, e i linciaggi divennero pratica comune dagli anni 1890 fino agli anni '30 del XX secolo.

Dal XX secolo ad oggi

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Lavoratori bambini a Pass Christian nel 1911, ritratto da Lewis Hine

Nel 1900 i neri costituivano più della metà della popolazione dello stato; nel 1910 la maggior parte degli agricoltori neri del Delta aveva perso il proprio impiego e divennero mezzadri. Dal 1920, con la terza generazione che visse la libertà, gli afroamericani del Mississippi erano nuovamente lavoratori senza terra, che andavano incontro alla povertà.[29] Dal 1913 decine di migliaia di neri lasciarono lo stato per spostarsi verso Nord nell'ambito della grande migrazione afroamericana verso le città industriali come Saint Louis, Chicago, Detroit, Cleveland, Filadelfia e New York, in cerca di lavoro, istruzione per i propri figli, diritto di voto, maggiori libertà e minore discriminazione, oltre a migliori condizioni di vita. Nella migrazione del periodo 1910-1940 lasciarono una società che li aveva costantemente lasciati fuori da ogni opportunità. Molti migrandi del Mississippi si spostarono in treno verso nord, a Chicago, e spesso rimasero uniti agli ex vicini.

I raccolti di cotone iniziarono a diminuire per effetto dell'infestazione del punteruolo del cotone e di gravi inondazioni nel 1912 e 1913, mettendo in condizioni di crisi numerosi afroamericani. Grazie al controllo delle urne e a un maggiore accesso al credito, i proprietari terrieri bianchi acquistarono le quote di questi agricoltori, espandendo la loro proprietà nelle terre basse del Delta, e pprofittarono anche delle nuove ferrovie sponsorizzate dallo Stato.[29] I neri subirono inoltre violenze sotto forma di linciaggi, sparatorie e incendi di chiese. Nel 1923 la National Association for the Advancement of Colored People dichiarò che "i neri sentono che la propria vita non è sicura nel Mississippi e che la loro vita può essere tolta impunemente in qualsiasi momento con il minimo pretesto o provocazione da parte di un uomo bianco".[38]

UN ragazzo messicano-statunitense ed un uomo afroamericano presso la piantagione Knowlton a Perthshire nel Mississippi nel 1939, fotografia di Marion Post Wolcott
Danze presso un juke joint a Clarksdale nel 1939, fotografia di Marion Post Wolcott

All'inizio del XX secolo nel Mississippi furono fondate industrie, ma i posti di lavoro erano generalmente riservati ai bianchi, compresi i bambini lavoratori. La mancanza di lavoro spinse anche alcuni bianchi del sud a nord, in città come Chicago e Detroit, in cerca di impiego, dove entrarono in competizione con gli immigrati europei. Lo stato dipendeva dall'agricoltura, ma la meccanizzazione lasciò molti braccianti agricoli senza lavoro.

Nel 1900 molti preti bianchi, specialmente nelle città, si unirono al movimento del Vangelo sociale, che tentava di applicare l'etica cristiana ai bisogni sociali ed economici. Molti sostennero con vigore il Proibizionismo, credendo che avrebbe aiutato ad alleviare e prevenire molti peccati.[39] Il Mississippi divenne uno stato in cui l'alcool era vietato nel 1908, per effetto di una legge della Legislatura dello stato.[40] La legge rimase in vigore fino al 1966.[41]

Le chiese battiste afroamericane crebbero e attrassero più del doppio dei fedeli rispetto alle loro controparti bianche; gli afroamericani chiesero uguaglianza sociale durante tutta la Grande depressione degli anni '30 e durante la seconda guerra mondiale negli anni '40.

La seconda grande migrazione afroamericana dal sud ebbe inizio negli anni '40, e perdurò fino al 1970; circa mezzo milione di persone lasciò il Mississippi in questa ondata migratoria, e tre quarti di loro erano neri. A livello nazionale, durante la prima metà del XX secolo, gli afroamericani si stabilirono sempre più in aree urbane e lavorarono sempre più in ambito industriale. La seconda grande migrazione spostò molte persone verso gli Stati Uniti d'America occidentali, in particolare verso la California, dove la crescita dell'industria della difesa offriva posti di lavoro meglio retribuiti sia agli afroamericani che ai bianchi.

I neri e i bianchi del Mississippi hanno generato ricche tradizioni musicali tipicamente americane: gospel, country, jazz, blues e rock and roll. Tutti questi furono inventati, diffusi o sviluppati da musicisti del Mississippi, molti dei quali afroamericani, e molti provenivano dal delta del Mississippi. Molti musicisti portarono la loro musica verso nord a Chicago, dove divennero il cuore del jazz e del blues della città.

Furono così tanti gli afroamericani che partirono durante la Grande Migrazione che, dopo gli anni '30, divennero una minoranza nel Mississippi. Nel 1960 costituivano il 42% della popolazione dello stato.[42] I bianchi mantennero le loro procedure discriminatorie di registrazione degli elettori, istituite nel 1890, impedendo alla maggior parte dei neri di votare anche se avevano un buon livello di istruzione. I ricorsi in tribunale non ebbero successo fino alla fine del secolo. Dopo la seconda guerra mondiale, i veterani afroamericani tornarono con un rinnovato impegno a essere trattati come cittadini a pieno titolo degli Stati Uniti e si organizzarono sempre più per ottenere il rispetto dei loro diritti costituzionali.

Il movimento per i diritti civili degli afroamericani si radicava nella religione, e la forte comunità delle chiese aiutò a ingaggiare volontari dando loro uno scopo morale per il loro attivismo. Il Mississippi fu il centro dell'attività, con sede nelle chiese nere, per educare e registrare gli elettori neri e per lavorare per l'integrazione. Nel 1954 lo stato aveva creato la Mississippi State Sovereignty Commission, un'agenzia finanziata dalle tasse e presieduta dal Governatore, che sosteneva di lavorare per l'immagine dello stato, ma di fatto spiava gli attivisti e passava informazioni ai Consigli dei Cittadini Bianchi locali per reprimere l'attivismo nero. I Consigli si erano formati in molte città per opporsi all'integrazione nelle scuole in ottemperanza alla sentenza del 1954 della Corte suprema degli Stati Uniti d'America (Brown contro l'ufficio scolastico di Topeka), secondo la quale la segregazione nelle scuole pubbliche era incostituzionale. Essi fecero ricorso all'intimidazione e al ricatto economico contro attivisti e presunti tali, tra cui insegnanti e altri professionisti; tra le tecniche utilizzate vi erano la perdita del lavoro e lo sfratto dagli alloggi in affitto.

Nell'estate 1964 gli studenti e le comunità di organizzatori di tutta la nazione giunsero nel Mississippi per aiutare i neri a registrarsi per le elezioni, e istituire delle Freedom Schools ("scuole per la libertà"). Venne fondato il Partito Democratico del Mississippi per la Libertà in aperta sfida al Partito Democratico dei soli bianchi del Solid South; molti politici bianchi si opposero a questi cambiamenti. Alcuni gruppi del Ku Klux Klan e dei suoi simpatizzanti utilizzarono violenze contro gli attivisti, in particolare con l'assassinio di Chaney, Goodman e Schwerner nel 1964, durante la campagna Freedom Summer. Questo fu il catalizzatore per l'approvazione da parte del Congresso, nel 1965, del Voting Rights Act. Negli anni '60 il Mississippi conquistò la reputazione di stato reazionario.[43][44]

Dopo decenni di privazione dei diritti, gli afroamericani nello stato iniziarono gradualmente a esercitare il loro diritto di voto per la prima volta dal XIX secolo, in seguito all'approvazione della legislazione federale sui diritti civili nel 1964 e nel 1965, che pose fine alla segregazione "de jure" ed impose il diritto di voto costituzionale. La registrazione degli elettori afroamericani incrementò e i candidati neri si presentarono alle elezioni del 1967 per le cariche statali e locali; anche il Partito Democratico del Mississippi per la Libertà presentò alcuni candidati. L'insegnante Robert G. Clark della contea di Holmes fu il primo afroamericano ad essere eletto alla Camera dei rappresentanti dello stato dopo la Ricostruzione. Rimase l'unico afroamericano nella legislatura statale fino al 1976 e fu eletto più volte fino al XXI secolo, inclusi tre mandati come Presidente della Camera.[45]

La bandiera ufficiale del Mississippi fino al 2020.

Il Mississippi fu l'ultimo Stato americano ad avere avuto nella bandiera statale la croce confederata.[46] La vecchia bandiera è stata sostituita nel 2020 a favore di quella attuale. È interessante il fatto che anche le bandiere dell'Arkansas, della Georgia e della città di Montgomery, in Alabama, abbiano riferimenti alla simbologia sudista: la bandiera della Georgia è molto simile alla prima bandiera degli Stati Confederati d'America approvata nel 1861 e soprannominata "Stars and Bars", mentre le bandiere dell'Arkansas e di Montgomery hanno somiglianze con il cantone della "Stainless Banner", approvata nel 1863.

In seguito alle proteste scaturite dalla morte di George Floyd si è riaperto il dibattito riguardante l'inconvenienza di mostrare tale simbolo nella bandiera; il 28 giugno 2020 il Parlamento ha abrogato l'articolo del Codice statale del Mississippi che definiva la bandiera, istituendo altresì una commissione per disegnare una nuova bandiera senza la croce confederata e contenente il motto In God We Trust. Il 30 giugno 2020 il governatore repubblicano, Tate Reeves, ha promulgato la legge di abrogazione.[47]

Nonostante il suo passato segregazionista, legato a personaggi come il democratico conservatore Ross Barnett, governatore razzista durante l'amministrazione Kennedy, il Mississippi risulta essere uno degli Stati americani in cui i cittadini afroamericani ricoprono in proporzione il maggior numero di cariche pubbliche.[48]

Geografia fisica

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Il Mississippi confina a nord con il Tennessee, a est con l'Alabama, a sud con la Louisiana e con il golfo del Messico e a ovest con l'Arkansas. Lo stato del Mississippi è ricoperto da molte foreste e la vasta rete fluviale contiene una grande quantità di pesci gatto; è inoltre conosciuto per il suo simbolo, la magnolia.

Oltre al fiume Mississippi, altri importanti corsi d'acqua sono il Big Black River, il Pearl River, lo Yazoo, il Pascagoula e il Tombigbee. I maggiori laghi sono il Ross Barnett Reservoir, l'Arkabutla, il Sardis Lake e il Grenada Lake. Il territorio è totalmente pianeggiante e, come detto, ricoperto da molte foreste; la montagna di Woodall, all'interno della catena degli Appalachi, è il punto più elevato, con i suoi 246 m s.l.m., mentre il punto più basso è la costa del Golfez.

La maggior parte del territorio del Mississippi fa parte della Piana Costiera del Golfo Orientale. La piana costiera è generalmente ricoperta da basse colline, mentre nel nord-est è possibile invece trovare colli con cime più elevate. La linea costiera include larghe baie come quella di San Louis, quella di Biloxi e quella di Pascagoula.

Lo stesso argomento in dettaglio: Italiani del Mississippi.

Come la maggior parte degli Stati degli Stati Uniti, il Mississippi presenta culture eterogenee. La popolazione del Mississippi, in particolare, comprende gruppi di italiani, libanesi, africani, irlandesi e cinesi. Inoltre è famoso per essere stato la patria di musicisti come Elvis Presley, Robert Johnson e molti altri.

Lo stesso argomento in dettaglio: Città del Mississippi.

La città più popolosa è la capitale Jackson, tutte le altre sono sotto i 100 000 abitanti.

Da una stima del 1º luglio 2007 queste sono le prime 10 città per numero di abitanti:

  1. Jackson,175 710
  2. Gulfport, 66 271
  3. Hattiesburg,50 233
  4. Biloxi, 44 292
  5. Southaven, 42 567
  6. Meridian, 39 314
  7. Greenville, 36 178
  8. Tupelo, 36 058
  9. Olive Branch, 30 635
  10. Clinton, 26 405
Affiliazione religiosa in Mississippi[49]
protestanti evangelici
41%
protestanti afroamericani
24%
altri protestanti
12%
Cattolicesimo
4%
Mormonismo
1%
altri cristiani
1%
Altri
3%
Non affiliati
14%

Il turismo è soprattutto legato al fiume Mississippi.

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