Vai al contenuto

Martial Gueroult

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Martial Gueroult (Le Havre, 15 dicembre 1891Parigi, 13 agosto 1976) è stato un filosofo e storico della filosofia francese.

Martial Gueroult nasce a Le Havre il 15 dicembre 1891, città nella quale compie gli studi liceali prima di fare il suo ingresso nel 1913 all'École Normale Supérieure di Parigi. Partecipa alla prima guerra mondiale come ufficiale di fanteria; gravemente ferito, trascorre quattro lunghi anni di prigionia in Germania nei forti di Ingolstadt e Placenburg. Al termine della guerra ottiene una croix de guerre, ma soprattutto ha la possibilità di presentarsi alla prova della agrégation nella sessione speciale riservata agli ex combattenti (1919). Inizia quindi a insegnare nei licei di Chartres (1920-1922) e Vendôme (1923-1929).

Nel marzo 1930 si addottora alla Facoltà di Lettere dell'Università di Strasburgo con due tesi, una dedicata a Fichte (L'évolution et la structure de la doctrine de la science chez Fichte, principale) e una a Maimon (La philosophie transcendentale de Salomon Maimon, secondaria), dirette rispettivamente da Léon Brunschvicg e Léon Robin. Contestualmente è nominato docente di Storia della filosofia presso la stessa Facoltà, dove rimane dal 1929 al 1945.

Partecipa anche al secondo conflitto mondiale, in nome di ideali politici repubblicani, esperienza che gli vale un'altra croix de guerre. Dal 1945 è nominato ufficialmente sulla cattedra di Storia della filosofia moderna alla Sorbona, che terrà per un quinquiennio (1945-1951). Nel 1951 corona la sua carriera con l'elezione al Collège de France sulla cattedra (appositamente creata per lui) di Storia e tecnologia dei sistemi filosofici.

Va in pensione nel 1962. Fra gli altri riconoscimenti ottenuti nel corso della carriera: Commendatore della legion d'onore, membro della Académie des Sciences Morales et Politiques (1957), visiting professor all'Università libera di Bruxelles (1963-1964), dottore honoris causa all'Università di Neuchâtel, membro dell'Académie Royale de Belgique (1964) e dell'Accademia bavarese delle scienze (1969). Muore a Parigi il 13 agosto 1976.[1]

L’approccio di Gueroult alla storia della filosofia è fortemente in contrasto con il metodo allora maggioritario, ossia quello idealista ottocentesco in cui, da una parte i concetti filosofici erano spiegati in relazione ai contesti storici in cui erano sviluppati e alle biografie di chi li aveva sviluppati, e dall’altra la storia della filosofia era limitata ad una ricostruzione e catalogazione di testi, concetti e personaggi. Al contrario, l’approccio di Gueroult vede la storia della filosofia come la ricostruzione della struttura interna delle dottrine filosofiche, e cioè la ricerca della logica interna dei sistemi filosofici. In altre parole Gueroult fa una riflessione metateorica sulla disciplina della storia della filosofia, rifiutando l’assunto storicista e idealista secondo cui la verità di un singolo sistema filosofico vada inscritta all’interno di un percorso progressivo della razionalità umana universale.

Il concetto di struttura

[modifica | modifica wikitesto]

Riprendendo il concetto di struttura dello strutturalismo (anche se da esso si distacca), Gueroult non lo applica più alle matrici linguistiche (come faceva De Saussure), ma alle matrici della ragione che sottostanno alla nascita dei sistemi di pensiero. In questo senso ogni concetto filosofico è da intendersi come sempre generato da un rapporto di forze tra idee, che avviene all’interno di una struttura: ciò significa che ogni concetto vale in maniera posizionale rispetto agli altri concetti di una certa struttura, e per comprenderlo bisogna entrare all’interno di questa struttura che lo ha generato. In questo senso per Gueroult un concetto è incomunicabile, perché non è trasmissibile in maniera singola (come informazione a sé stante), ma è un atto di creazione relazionale logicamente articolato all’interno di una struttura.

Proprio per questo in Gueroult la dimensione logica è più importante di quella cronologica, e la dimensione biografica o contestuale passa in secondo piano: la genesi di una dottrina o di un sistema di pensiero filosofico è certamente storica, ma ogni struttura genera la propria storia ed è determinata dai suoi nessi logici piuttosto che da quelli cronologici.

In questo senso dunque la storia non è più qualcosa di lineare e progressivo (com’era nell’idealismo e nello storicismo), ma piuttosto è un movimento generativo che rende concepibili e pensabili alcuni concetti a partire dalla logica interna alle strutture.

Il rapporto tra verità e storia

[modifica | modifica wikitesto]

Secondo Gueroult in filosofia (ossia nella ricerca interna e atemporale della verità di un problema) è inevitabile il rapporto problematico fra verità e storia. Se in Cartesio la filosofia eliminava la storia (la filosofia mira sempre ad una verità fuori dal tempo, che aspira alla certezza matematica), in Hegel la filosofia assorbe la storia perché la finalità che guida i processi storici è interna alla storia.

Quello che sostiene Gueroult è che le dottrine filosofiche sono da intendersi come monumenti, ossia sono indipendenti dal tempo e non sono in grado di ottenere una verità che vada oltre la propria specifica problematica e oltre i confini della propria struttura. In altre parole, non esiste una verità unica quanto piuttosto una pluralità di esse che corrispondono ciascuna al proprio problema. La conseguenza fondamentale di ciò che la storia della filosofia non è progressiva e continua, ma è la storia di conflitti e discontinuità tra sistemi che sono ciascuno chiuso in sé stesso, autonomo rispetto agli altri che racchiude in se la propria forza generativa.

Testi pubblicati in italiano

[modifica | modifica wikitesto]
  • Storia e tecnologia dei sistemi filosofici, Orthotes, Napoli, 2024
  • La Philosophie transcendantale de Salomon Maimon, Alcan, Parigi,1929.
  • L’Évolution et la structure de la doctrine de la science chez Fichte, Les Belles Lettres, Parigi, 1930.
  • Dynamique et métaphysique leibniziennes, suivi d'une Note sur le principe de la moindre action chez Maupertuis, Les Belles Lettres, Parigi, 1934 (la seconda ed. viene pubblicata come Leibniz: dynamique et métaphysique, Aubier-Montaigne, Parigi, 1967).
  • Étendue et psychologie chez Malebranche, Les Belles Lettres, Parigi, 1939.
  • Leçon inaugurale: chaire d'histoire et technologie des systèmes philosophiques, Collège de France, Parigi, 1952; traduzione italiana in M. Gueroult, Storia e tecnologia dei sistemi filosofici, a cura di F. Domenicali e A. Gentili, Orthotes, Napoli, 2024, pp. 21–46.
  • Descartes selon l'ordre des raisons, Aubier, Parigi, 1953, 2 tomi: I. L'Âme et Dieu e II. L'Âme et le corps.
  • Nouvelles réflexions sur la preuve ontologique de Descartes, Vrin, Parigi,1955.
  • Malebranche, Aubier-Montaigne, Parigi, 3 tomi: I. La vision en Dieu (1955), II. Les cinq abimes de la providence. 1. L'ordre et l'occasionalisme (1959) e III. Les cinq abimes de la providence. 2. La nature et la grâce (1959).
  • Berkeley. Quatre études sur la perception et sur Dieu, Aubier-Montaigne, Parigi, 1956.
  • Spinoza, Paris: Auber-Montaigne, Parigi, 2 volumi: I. Dieu (1968) e II. L'Âme (1974).
  • Études sur Descartes, Spinoza, Malebranche et Leibniz, Georg Olms, Hildesheim - New York, 1970.
  • Études sur Fichte, Aubier, Parigi, 1974.
  • Études de philosophie allemande, Georg Olms, Hildesheim, 1977.
  • Dianoématique, volume II: Philosophie de l'histoire de la philosophie, Aubier-Montaigne, Parigi, 1979.
  • Dianoématique, volume I: Histoire de l'histoire de la philosophie, Aubier-Montaigne, Parigi, 3 tomi: I. En Occident, des origines jusqu'à Condillac (1984), II. En Allemagne, de Leibniz à nos jours (1988) e III. En France, de Condorcet à nos jours (1988).

Su Martial Gueroult

[modifica | modifica wikitesto]
  • P.M. Schuhl, Martial Gueroult (1891-1976), in "Revue philosophique de la France et de l'étranger", vol. CLXVI, n. 4 (1976), pp. 507–508.
  • M. Laerke, Structural Analysis and Dianoematics: The History (of the History) of Philosophy according to Martial Gueroult, "Journal of the History of Philosophy", LVIII, 3 (2020), pp. 581–607.
  1. ^ Jacques Bouveresse, Appendice I. Martial Gueroult et la philosophie de l’histoire de la philosophie, Collège de France, ISBN 978-2-7226-0152-9. URL consultato il 22 febbraio 2025.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN44299684 · ISNI (EN0000 0001 1059 6934 · SBN MILV055770 · Europeana agent/base/146225 · LCCN (ENn83168434 · GND (DE122127919 · BNF (FRcb11906190c (data) · J9U (ENHE987007276272605171 · NSK (HR000051971 · NDL (ENJA032290608