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Maria Rosaria Berardi

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Maria Rosaria Berardi (Sulmona, 17 settembre 1904Roma, 29 maggio 1988) è stata una docente, scrittrice, giornalista e commediografa italiana.

Maria Rosaria Berardi nel 1946

Appartenente ad una nobile famiglia abruzzo-romana di antica tradizione cattolica e culturale, nacque a Sulmona nel 1904. Figlia di Giuseppe, avvocato, e di Teresa Gamberini, scrittrice, era sorella di Andrea Berardi. Compiuto il liceo classico presso l’istituto Umberto I di Roma, compagna di studi di Maria Bellonci, nel 1926 si laureò in lettere e filosofia presso l’Università degli studi di Roma La Sapienza con la massima votazione e la lode, oltre il conferimento di uno speciale encomio. La sua tesi di laurea divenne, pertanto, il suo primo libro, Il fanciullo in collegio, pubblicato nel 1930 per i tipi della Società editrice Dante Alighieri. Fu una valente e stimata pedagogista, collaborando fin dal 1928 con la rivista L’Educazione Nazionale[1] fondata e diretta nel 1919 da Giuseppe Lombardo Radice, del quale divenne assistente nella facoltà di pedagogia dell’Istituto Superiore di Magistero di Roma. Nel 1930, con Elena Hanau Blumenthal, fondò un asilo sperimentale, Piccolo mondo, confluito successivamente nella scuola di metodo Padre Giovanni Semeria. Nel 1934 scrisse L’educazione ritmica, ancora per i tipi della Dante Alighieri e, nel 1936, con la R. Carabba Editore di Lanciano, pubblicò un testo basilare nel panorama psicologico-educativo dell’epoca, dal titolo Psicologia dell’infanzia. Nel 1941, sempre per Carabba, diede alle stampe Il fiore della razza e, nel 1947, La vita comincia. Appassionata pianista, tra il 1941 e il 1942, scrisse i testi di due canzoni con musiche di Lino Benedetto: Resta a Napoli con me, incisa prima da Bruno Pallesi e poi da Carla Boni, e Torna a Capri, quest’ultima portata al successo da Alberto Rabagliati[2]. Sempre nel 1942 curò una delle prime traduzioni dall’inglese di Callista, romanzo ambientato nel III secolo d.C. di John Henry Newman. Nel 1949, per le edizioni SAS (Società Apostolato Stampa) di Torino, trasse l’omonimo racconto dal film Il mago di Oz, per la regia di Victor Fleming[3]. La pellicola, ispirata al celebre libro Il meraviglioso mago di Oz di L. Frank Baum, ebbe una diffusione mondiale, con protagonista principale la giovane Judy Garland, nelle vesti di Dorothy. Notevolissimo riscontro, in Italia, ebbe anche il romanzo della Berardi, illustrato da numerosi fotogrammi tratti dal film. Nel 1950, per la stessa casa editrice, firmò un ulteriore successo letterario, con il racconto tratto da un altro film di Victor Fleming, Giovanna d'Arco, uscito nelle sale cinematografiche alla vigilia dell’Anno Santo 1950. Il libro della Berardi ottenne l’imprimatur del futuro cardinale Luigi Traglia e l’autografo di Ingrid Bergman, inimitata interprete della santa. Nel 1951 fondò col fratello Andrea la rivista Athena[4], pubblicandovi numerosi articoli riguardanti anche la storia del Montefeltro, amata terra d’origine della loro madre Teresa Gamberini. Nel 1953 pubblicò, sempre con la SAS, il suo più noto romanzo, Angelo Nero, ambientato tra i moti risorgimentali milanesi, con personaggi realmente esistiti. Nel 1968, 1970 e 1974, Angelo Nero venne riedito per i tipi delle Edizioni Paoline nella collana dei 500, ove l’autrice compare al n. 59 come unica italiana, tra opere di Dumas, Verne, Alcott, Dickens, Kipling, Twain ecc. Divenuta un’accreditata scrittrice cattolica, considerata tra le più prolifiche in ambito di letteratura per ragazzi, affiancò a tale attività quella di commediografa, rivolta anche all’Avanguardia teatrale del dopoguerra. Nel 1958, infatti, fondò con Luigi Candoni il libro-rivista Ora Zero[5], dedicato a temi d’attualità come Il monologo e Il teatro gestuale; nel 1961, con la commedia Lo sbaglio, vinse il premio la Maschera d’Oro (Concorso Teatro d’Avanguardia)[6]. Tra serenismo e transrealismo così descrisse, nel 1970, l’opera teatrale di Candoni: “Teatro di ricerca può essere sostanzialmente definito il suo teatro perché il movente delle sue opere più impegnate, la caratteristica costante della sua poetica è l’appassionata ricerca dell’Essere oltre le secche del Nulla. In tempi di sonde cosmiche e di explorer anche la sua appare come una capsula lanciata nei cieli metafisici per raggiungere un segno dell’Assoluto, oltre i confini della realtà”. Nel 1965 firmò la commedia Sonata in “No” maggiore, messa in scena dalla Compagnia del Buonumore, con protagonista Silvio Spaccesi. Nel gennaio 1966 con Le Vitaiole, tratto dalle Bacchides di Plauto, inaugurò a Roma il teatro San Saba, con diversi attori, tra i quali Sergio Ammirata.

Locandina de Le Vitaiole di Maria Rosaria Berardi - Teatro San Saba

Nel 1972 fu tra i membri di una autorevole giuria letteraria presieduta da Eugenio Montale[7]. Nel 1973, con la commedia Lui…l’autorevole, messa in scena presso il Ridotto del Teatro Eliseo, ottenne elogi dalla critica. Nel 1975 scrisse la commedia in dialetto romanesco, Notturno di Pasquino ovvero Rosso Cardinale, rappresentata con notevole successo presso il teatro Testaccio. Il suo ultimo lavoro teatrale, scritto con Guido Finn, fu Chi…? Adamo?, brillante commedia assai elogiata dalla critica[8]. Altre sue opere furono accompagnate da brani musicali composti da Arnaldo Boreggi, Giovanni Garau, Luigi Astore, Anna Maria Pastrovich, Giannina Pupilli Nicoletti e Dorotea Beloch[9]. Molti suoi libri di narrativa, invece, risultano arricchiti dalle tavole di famosi disegnatori, quali: Chin (Enrico Castello), tra i primi interpreti della corrente pittorica futurista, Miki (Bianca Ferro Pellizzari), Maria Signorelli Volpicelli, Pino Melis, Giorgio Venzi, Enrico Sacchi, Luigi Togliatto, Gianni De Luca, Adriana Bonisconti, Ornella Vaccari ed altri. Dopo una lunga e infaticabile attività, articolata tra docenza, letteratura e teatro, si spense nel 1988 nella sua bella casa romana, raffinato salotto culturale, coltivando sincere amicizie, tra cui quelle con Bonaventura Tecchi e con Elsa De Giorgi[10]. Nel 2014, ad oltre venticinque anni dalla sua scomparsa, l’assessorato alla cultura della città di Cavarzere, in provincia di Venezia, ha promosso la manifestazione Marzo in Musica, rappresentata presso il teatro Tullio Serafin. Nell’ambito di appuntamenti dedicati alla donna, un cast esclusivamente femminile, composto da un soprano, una pianista e una poetessa, ha eseguito alcune arie cameristiche di Ottorino Respighi e Riccardo Zandonai su versi di Ada Negri, Grazia Deledda e Maria Rosaria Berardi[11].

Opere principali

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Narrativa e Saggistica

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  • Il fanciullo in collegio, Società editrice Dante Alighieri, Milano, 1930.
  • Tre bizzarrie, 1934.
  • Primo Vere. Motivo goldoniano, 1937.
  • Chiudete la finestra, ovvero I proiettili misteriosi, 1938.
  • Carnevalesca, 1939.
  • Alì e il Brigante. Motivo goldoniano, 1939.
  • Per una volta tanto… un po’ di sole, 1939.
  • La girandola delle fiabe, Edizioni S. Paolo, Torino, 1941.
  • Inverno di guerra nella casetta bianca, 1941.
  • Fantasia di maschere, 1941.
  • Sogno della contadinella, 1941.
  • La cesta del mago ballerino, Edizioni Paoline, collana per ragazzi Fanciullezza in marcia, Roma, 1941.
  • La Castagna, 1942.
  • Chiarafonte, 1942.
  • San Giorgio e il drago, 1942.
  • Fata Flora, 1942.
  • La perla della rocca: Santa Rita da Cascia, illustrazioni di Pino Melis, SAS, Roma, 1943.
  • Ogni cristiano ebbe una rosa, 1943.
  • I gigli di S. Giuseppe, 1943.
  • I gigli di S. Gennaro, 1943.
  • Santa Barbara, 1943.
  • San Benedetto, 1943.
  • Le viole di Pasqua, 1943.
  • Alla rincorsa del principe azzurro, Pia Società S. Paolo, Roma, 1943.
  • Violacciocche: leggende popolari italiane, illustrazioni di Maria Signorelli Volpicelli, 1944.
  • Uno strano cavaliere: San Martino, 1945.
  • Fiabe e novelle per tutti i gusti, illustrazioni di Adriana Bonisconti, Pia Società S. Paolo, Roma, 1946.
  • Il cervo d’oro: Sant’Eustachio, illustrazioni di Luigi Togliatto, S.A.I.E, Roma, 1947.
  • Il falegname, 1949.
  • Il mistero della Santa notte, illustrazioni di Giorgio Venzi, SAS, Torino, 1949.
  • Il mago di Oz, SAS, Torino, 1949.
  • Giovanna d'Arco, SAS, Torino, 1950.
  • Angelo nero, illustrazioni di Enrico Sacchi, SAS, Torino, 1953.
  • San Tarcisio, illustrazioni di Gianni De Luca, Edizioni Paoline, Roma, 1954.
  • Ceccolella: Santa Francesca Romana, illustrazioni di Elena e Luciano Bonacini, SAS, Torino, 1955.
  • I cavalieri e le ancelle del gran re, illustrazioni di Ornella Vaccari, Edizioni Paoline, Roma, 1955.
  • La gondola delle fate, illustrazioni di Miki, S.A.I.E., Roma, 1956.
  • Il Falcone, Atto unico, Boccaccio, Decamerone, Novella IX della V giornata, sceneggiatura in versi, Edizioni Nosside, Roma, 1957.
  • Le fate fragoline, Edizioni Paoline, Roma, 1959.
  • Maria bambina, illustrazioni di Giorgio Venzi, Edizioni Paoline, Roma, 1966.

Psicologia e Pedagogia

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Traduzioni e libere versioni

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  • Sogno di Natale, musica di Dorotea Beloch, 1933.
  • La girandola, bizzarria per canto e pianoforte, musica di Dorotea Beloch, 1936.
  • Il castello dei ginepri, opera giocosa in tre atti, musica di Giovanni Garau, 1940.
  • La buona novella, quattro episodi biblici sceneggiati, musica di Anna Maria Pastrovich, 1940.
  • Resta a Napoli con me, musica di Lino Benedetto, interpreti Bruno Pallesi e Carla Boni, 1941.
  • Torna a Capri, musica di Lino Benedetto, interprete Alberto Rabagliati, 1942.
  • Villa del sole, 1956.
  • Il gallo sulla collina, 1960.
  • I levrieri, 1961
  • Libera uscita, 1961.
  • Lo sbaglio, premio Maschera d’Oro, 1961.
  • L’ora della camomilla, Teatro Pirandello, Roma, 1962.
  • Quattro gatti così per dire, Piccolo Teatro, Roma, 1963.
  • Sonata in “No” maggiore, Piccolo Teatro, Roma, 1965.
  • Il questionario, Piccolo Teatro, Roma, 1965.
  • Le Vitaiole, dalle Bacchides di Plauto, Teatro San Saba, Roma, 1966.
  • La nascita di Gesù, 1966.
  • La commedia degli intronati, 1967.
  • Gi-Fun (Vertice), 1971.
  • Lui…l’autorevole, Ridotto del Teatro Eliseo, Roma, 1973.
  • Notturno di Pasquino ovvero Rosso cardinale, Teatro al Testaccio, Roma, 1975.
  • Chi..? Adamo?, Teatro del Cardello, Roma, 1976.

Bibliografia essenziale

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  • Mario Gastaldi, Donne luce d’Italia, pag. 176, Libreria Editrice Grazzini, Pistoia, 1930.
  • La Rassegna Nazionale, pag. 377, Firenze, 1936.
  • Il Solco, rivista di cultura e di attività femminile, pag. 379, Stabilimento Tipografico Centrale, Roma, 1937.
  • L’Illustrazione Vaticana, pag. 87, Città del Vaticano, 1938.
  • La Donna Italiana, rivista mensile di lettere, scienza arti, pag. 264, Maglione e Strini, Roma, 1938.
  • Enciclopedia Biografica, Serie VI, Poetesse e Scrittrici, vol. 1-2, pag. 85, Tosi, Roma, 1941.
  • Catalogo Collettivo della Libreria Italiana, vol. 2, pag. 1214, S.A.B.E., Milano, 1959.
  • Elisabetta Mondello, La Nuova Italiana: la donna nella stampa e nella cultura del Ventennio, Editori Riuniti, Roma, 1987.
  • Rai, servizio TG1 sulla scomparsa di Maria Rosaria Berardi, 3 giugno 1988.
  • Morta la scrittrice Maria Rosaria Berardi in Il Giornale d’Italia, cronaca di Roma, 8 giugno 1988.
  • E’ scomparsa la Berardi in Il Tempo, cronaca di Roma, 9 giugno 1988.
  • E’ morta a Roma la scrittrice Rosaria Berardi in la Repubblica, 2 luglio 1988.
  • E’ morta a Roma Rosaria Berardi in Il Tempo/Abruzzo, Sulmona, 18 luglio 1988.
  • Teatro in Italia, pag. 576, Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE), Roma, 1989.
  • Mario Guerrini, Biblioteca Leonardiana (1493-1989), catalogo cronologico, pag. 1279, Editrice Bibliografica, Milano, 1990.
  • T. Nappo e S. Furlani, Archivio Biografico Italiano: ABI II, cumulativo di 124 repertori biografici fra i più importanti a partire dalla fine del sec. XIX sino alla metà del sec. XX, K.G. Saur Verlag, Munchen, 1992.
  • Rassegna storica del Risorgimento, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, Roma, 1995.
  • E. Catarsi, N. Filograsso, A. Giallongo, Educazione e pedagogia in Italia nell’età della “Guerra fredda” (1948-1989), pag. 316, Edizioni Goliardiche, Trieste, 1992.
  • Simona Viviana Ruggeri, Donne e giornali nel fascismo: dizionario storico-biografico, pag. 228, Fiore Edizioni, Melegnano (MI), 2004.
  • Anna Bonacci, La Favolatrice. Novelle racconti editi e rari, pag. 47, Metauro Edizioni, Pesaro, 2011.
  • L. Aversano, O. Caianello, M. Grammaitoni, Musiciste e compositrici. Storia e storie, pag. 320, Società Editrice di Musicologia, Roma, 2021.
  1. ^ Le professioni educative in collegio attraverso le pagine de L'Educazione Nazionale (1919-1933), su ojs.pensamultimedia.it.
  2. ^ Torna a Capri di Alberto Rabagliati testo e foto, su caprinotizie.it.
  3. ^ Il mago di Oz, dal film al libro, su labibliotecachevorrei.it.
  4. ^ Catalogo Biblioteca Leonardiana, su catalogo.bibliotecaleonardiana.it.
  5. ^ C’ERA UNA VOLTA … TEATRO ORAZERO; La vocazione per il Teatro; Alla ricerca di Alezeia: la ‘Trilogia del Serenismo’ di Luigi Candoni
  6. ^ Dora Besesti, Cinema e Scienza, Rivista mensile edita dal Ministero della Pubblica Istruzione, ANICA, pag. 172-173, n. 7-8 del luglio-agosto 1962.
  7. ^ La Fiera Letteraria, vol. 2, pag. 3, Roma, 1972.
  8. ^ Teatro italiano, pag. 186, 1976; Il Messaggero, pag. 9, 19 marzo 1976.
  9. ^ Dorotea Beloch (Sibyllenort, 1893 – Roma, 1952,), figlia dello storico naturalizzato italiano Karl Julius, fu allieva di Pietro Mascagni, divenendo nel tempo una raffinata compositrice. Per la Berardi compose, nel 1933, la musica di Sogno di Natale e, nel 1936 quella di La Girandola, bizzarrìa per canto e pianoforte rimessa in scena nel 2014 presso il teatro Tullio Serafin di Cavarzere (v. nota 11).
  10. ^ Il Tempo, edizione di Viterbo, pag. 10, 26 giugno 1988.
  11. ^ Nuova Scintilla, Settimanale di informazione della diocesi di Chioggia, numero 9 del 2 marzo 2014; La Voce di Rovigo, 22 marzo 2014, pagina 31.
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