Ilario di Poitiers
| Sant'Ilario di Poitiers | |
|---|---|
| Nascita | Poitiers 310 ca. |
| Morte | Poitiers 13 gennaio 367 |
| Venerato da | Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi |
| Ricorrenza | 13 gennaio; 14 gennaio (messa tridentina; (Mutignano e Argusto: ultima domenica di settembre) |
| Attributi | Abito vescovile e pastorale |
| Patrono di | Poitiers, Parma, Nus (AO), Veruno (NO), Casorate Sempione (VA), Marnate (VA), Mutignano (TE), Bedero Valcuvia (VA), Titignano (PI), Argusto (CZ), Gignod (AO) |
| Ilario vescovo della Chiesa cattolica | |
|---|---|
| Incarichi ricoperti | Vescovo di Poitiers dal 353 al 367 |
| Nascita | 310 ca. |
| Consacrazione a vescovo | 353 |
| Morte | 367, a Poitiers |
Ilario di Poitiers (Poitiers, 310 circa – Poitiers, 367) è stato un vescovo, teologo e filosofo romano; fu Vescovo di Pictavium (l'attuale Poitiers). È venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e dalla Comunione anglicana e nel 1851 è stato proclamato Dottore della Chiesa.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Proveniente da una famiglia aristocratica gallo-romana, Ilario fu subito attratto dalla filosofia. Era sposato e padre di una bambina di nome Abra, quando i religiosi della sua comunità lo acclamarono vescovo di Pictavium (attuale Poitiers) nel 353. Prese sotto la propria protezione Martino, futuro vescovo di Tours.
Ancora poco addentro alle questioni teologiche, scoprì solo nel 354 il simbolo di Nicea. Successivamente scrisse un Commento al Vangelo di Matteo. Si tratta del più antico commento in lingua latina che ci sia pervenuto di questo Vangelo[1]. Fu presente al sinodo di Béziers nell'estate 356 come vescovo. Il sinodo fu dominato dagli ariani, i quali chiesero all'imperatore Costanzo II la sua condanna all'esilio, e l'ottennero. Ilario trascorse i cinque anni successivi in Frigia (356-361). Durante questo periodo ebbe modo di approfondire il pensiero dei Padri orientali e scrisse la sua opera più famosa, De Trinitate ("Sulla Trinità"). Nello stesso periodo ebbe modo di partecipare al concilio di Seleucia, che si tenne in Isauria nel 359. Fu il suo successo come teologo.
Si affrontavano due fazioni: una che sosteneva che il Figlio era della «stessa sostanza» del Padre (come affermato dal Credo niceno), l’altra sosteneva invece che il Figlio era «simile al Padre». Ilario, che difendeva il Credo niceno, trovò un’argomentazione che convinse la parte avversa. Spiegò che anche l’espressione «simile al Padre» (e non solo il termine «consustanziale») si presta a varie interpretazioni e mise in luce che l’ambiguità stava nella debolezza di quel «simile».
Allo stesso tempo, rivolgendosi a chi difendeva la «consustanzialità» del Figlio col Padre, in particolare i vescovi occidentali, ne mostrò i limiti. Fece comprendere che affermandola con forza tanto da escludere qualsiasi formula alternativa si rischiava di unire le due persone del Padre e del Figlio così da farne una sola Persona.
Al Concilio di Seleucia Ilario ottenne l'unità tra i sostenitori del simbolo di Nicea e chi sosteneva che il Cristo era «simile» nella sostanza al Padre.
Culto
[modifica | modifica wikitesto]La Chiesa cattolica e quella anglicana lo ricordano il 13 gennaio, suo dies natalis, ma fu iscritto nel Martirologio romano alla data del 14 gennaio, data ancora onorata nella messa tridentina. Fu proclamato dottore della Chiesa dal papa Pio IX nel 1851.
Il culto di Ilario di Poitiers fu particolarmente popolare nella sua città natale, tanto che Calvino ricordava come in Poitiers fossero venerati due corpi del santo, di cui uno distrutto nel 1562 dagli Ugonotti; altri corpi erano mostrati già nel Medioevo a Le Puy-en-Velay e Wallers, mentre parti dello stesso a Reims, Parma e Toledo[2].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Di Ilario si sono conservati alcuni scritti esegetici e teologici e alcuni inni:

- De Trinitate dove difende la consustanzialità del "Figlio" con il "Padre", in opposizione all'idea ariana. Questa opera, basata su fonti greche, resta originale nel mondo latino. Sostiene che Dio e l'uomo, creato a Sua immagine e somiglianza, siano relazione: la relazione non è la semplice somma delle persone che vi partecipano, ma diventa realtà a sé stante, terza persona della Trinità identificata con lo Spirito Santo, che è la relazione di amore tra il Padre e il Figlio.[3]
- Hymni, ritrovati nel 1887, di argomento dottrinale.
Altre opere:
- Fragmenta historica
- Contra Arianos vel Auxentium Mediolanensem
- Contra Constantium Augustum
- Adversus Valentem et Ursacium
- Commentarius in Evangelium Matthaei
- Tractatus super Psalmos (opera molto influenzata da Origene).
- De Synodis
- De mysteriis
Le sue opere furono pubblicate da Erasmo da Rotterdam a Basilea nel 1523, 1526 e 1528.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Udienza Generale del 10 ottobre 2007: Sant'Ilario di Poitiers, su vatican.va, 10 ottobre 2007.
- ^ Nel 1200 il vescovo Antonio di Novgorod testimoniava di aver visto il teschio del santo nella chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli. Vedi Antonio Lombatti, Il culto delle reliquie, 2007, Sugarco, pp. 226 e 227 - ISBN 978-88-7198-526-8.
- ^ Ilario di Poitiers, su avvenire.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Ilario di Poitiers, [Opere], apud inclytam Basileam, in officina Frobeniana, 1523.
- (LA) Ilario di Poitiers, Tractatus mysteriorum, Romae, Ex Tipographia Pacis Philippi Cuggiani, 1887.
- Ilario di Poitiers, Raccolta antiariana parigina. Dossier storico-teologico contro Ursacio e Valente, vescovi ariani, traduzione e note di P. Giustiniani, introd. di L. Longobardo, Città nuova, Roma, 2019.
- Dario Annunziata, Tuam sanctam religiosamque prudentiam. Gli indirizzi giuridico-politici di Costanzo II alla luce degli scritti di Ilario di Poitiers, Giappichelli, Torino, 2020.
- Alberto Gibilaro, Il Liber hymnorum di Ilario di Poitiers. Introduzione, edizione, traduzione e commento, Milano, Vita e Pensiero, 2023, ISBN 978-88-343-5533-6
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Jesus refulsit omnium - Inno sulla Natività attribuito a Ilario
Altri progetti
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Wikisource contiene una pagina dedicata a Ilario di Poitiers
Wikisource contiene una pagina in lingua latina dedicata a Ilario di Poitiers
Wikiquote contiene citazioni di o su Ilario di Poitiers
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ilario di Poitiers
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ilàrio di Poitiers, santo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Mario Niccoli, ILARIO vescovo di Poitiers, santo, dottore della Chiesa, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933.
- Ilàrio di Poitiers, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Saint Hilary of Poitiers, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Ilario di Poitiers, in Cyclopædia of Biblical, Theological, and Ecclesiastical Literature, Harper.
- (LA) Opere di Ilario di Poitiers, su Musisque Deoque.
- Opere di Ilario di Poitiers / Ilario di Poitiers (altra versione) / Ilario di Poitiers (altra versione), su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Ilario di Poitiers, su Open Library, Internet Archive.
- (FR) Bibliografia su Ilario di Poitiers, su Les Archives de littérature du Moyen Âge.
- (EN) Ilario di Poitiers, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- (EN) David M. Cheney, Ilario di Poitiers, in Catholic Hierarchy.
- Ilario di Poitiers, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
- Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici, su documentacatholicaomnia.eu.
- Bibliografie su Ilario di Poitiers disponibili sul sito di Sources Chrétiennes, su sources-chretiennes.mom.fr.
- Cathechesi, su w2.vatican.va. di papa Benedetto XVI su sant'Ilario in occasione dell'udienza generale del 10 ottobre 2007.
| Controllo di autorità | VIAF (EN) 89595978 · ISNI (EN) 0000 0001 2096 6126 · SBN CFIV022003 · BAV 495/43869 · CERL cnp00930152 · ULAN (EN) 500397682 · LCCN (EN) n81008231 · GND (DE) 118550896 · BNE (ES) XX960535 (data) · BNF (FR) cb119075091 (data) · J9U (EN, HE) 987007322955905171 · NSK (HR) 000235782 · CONOR.SI (SL) 19919971 |
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