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Il cervello di Frankenstein

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Il cervello di Frankenstein
Titolo originaleAbbott and Costello Meet Frankenstein
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1948
Durata83 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 4:3
Generecomico
RegiaCharles Barton
SoggettoRobert Lees, Frederic I. Rinaldo, John Grant
SceneggiaturaRobert Lees, Frederic I. Rinaldo, John Grant
ProduttoreRobert Arthur
Casa di produzioneUniversal Pictures
Distribuzione in italianoUniversal
FotografiaCharles Van Enger
MontaggioFrank Gross
Effetti specialiJerome Ash, David S. Horsley
MusicheFrank Skinner
ScenografiaHilyard M. Brown, Bernard Herzbrun
CostumiGrace Houston
TruccoCarmen Dirigo, Bud Westmore
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il cervello di Frankenstein (Abbott and Costello Meet Frankenstein) è un film commedia del 1948. È il primo in cui Gianni e Pinotto incontrano personaggi famosi del cinema horror. In questa pellicola recitano Bela Lugosi nel ruolo di Dracula, Glenn Strange come il mostro e Lon Chaney Jr. come l'uomo lupo.

Il film è stato incluso nel 2001 dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti nella lista di quelli "culturalmente significativi" e incluso nel National Film Registry.[1] Nel 2000 l'AFI lo ha inserito al cinquantaseiesimo posto nella classifica delle cento migliori commedie americane di tutti i tempi.

Pinotto e l'uomo lupo

Gianni e Pinotto lavorano in un'agenzia di consegna di pacchi e ricevono due casse da consegnare alla Casa degli orrori. Pinotto riceve una telefonata da Londra e un uomo lo prega di non consegnare né tanto meno aprire le due casse. Durante la telefonata, l'uomo si trasforma in un lupo mannaro. Pinotto non presta attenzione all'avvertimento e non riferisce l'episodio neanche a Gianni. Portati le casse a destinazione, i due aprono la prima. Mentre Gianni sta scaricando l'altra cassa, Pinotto scopre che il conte Dracula non è un manichino come avevano creduto e non è neanche morto! Gianni ovviamente non crede al compagno e insieme aprono l'altra cassa, ma il contenuto di essa viene visto solo da Pinotto (il mostro di Frankenstein). Mentre Gianni è fuori a parlare con il proprietario del locale, Pinotto assiste alla "resurrezione" del mostro da parte di Dracula e i due se ne vanno. Il proprietario (il sig. McDougal) pensa che i corpi siano stati rubati da Gianni e Pinotto che sono costretti a trascorrere una notte in cella prima che un'investigatrice paghi la cauzione per poter pedinare Pinotto.

Una volta tornati in albergo, bussa alla loro porta l'uomo di Londra che spiega ai due come stanno le cose, ma viene creduto solo da Pinotto. L'uomo li prega, inoltre, di chiudere a chiave la sua porta dall'esterno. Pinotto fa come gli viene detto e l'uomo, Larry Talbot, si trasforma nuovamente in un uomo lupo. Il giorno dopo ricevono la visita dell'investigatrice che finge di essere interessata a Pinotto per poterlo seguire alla festa che si terrà quella sera in casa della ragazza di Pinotto (la dottoressa Sandra Mornay). Una volta che la donna è uscita i due vanno ad aprire la camera di Larry e trovano tutto sottosopra. A questo punto l'uomo spiega tutto ai due che non credono a una parola di quello che hanno sentito.

Intanto Sandra ha incontrato il conte Dracula, il quale le ha offerto un'ingente somma di denaro per modificare il mostro in modo tale che non si rivolti contro il padrone. Sandra gli può essere d'aiuto perché è entrata in possesso del manoscritto del Dr. Frankenstein e ha invitato Pinotto per quella sera (con la scusa di un ballo in maschera) per poter usare il suo cervello.

La sera si recano al castello della dottoressa Gianni, Pinotto e Joan (l'investigatrice). Quando i tre arrivano, trovano ad accoglierli un assistente della dottoressa, il dottor Stevens, che va subito a chiamare Sandra. Insieme alla padrona di casa scende il conte Dracula (che Pinotto non riconosce). Mentre Sandra e Joan si stanno truccando, Gianni e Pinotto decidono di ispezionare il castello cominciando dai sotterranei. Lì Pinotto incontra sia il mostro che il conte ma, per una serie di sfortunate circostanze, non riesce a farli vedere a Gianni che ancora non crede alla sua storia.

Nel frattempo le due donne si scoprono a vicenda le identità segrete ma fanno finta di niente. Una volta che si sono riuniti tutti e che si è pronti per uscire, Sandra finge di accusare un mal di testa improvviso e decide di rimanere a casa. Il conte però non è contento di questa decisione e, dato che non riesce a convincerla, la morde. Quando tutti giungono finalmente al parco (Stevens compreso), Gianni e Pinotto incontrano Larry che continua nel tentativo di convincere Gianni che Dracula esiste. Il conte e Joan intanto sono scomparsi e i tre si mobilitano per salvare la ragazza. È una notte di luna piena e Larry si trasforma nuovamente e perseguita Pinotto. Quest'ultimo alla fine viene catturato dal conte che, davanti agli occhi di Gianni, si trasforma in pipistrello. A questo punto Gianni torna da Larry (che nel frattempo era ritornato normale) e insieme vanno alla residenza di Sandra. Il loro malvagio piano è quasi giunto al termine ma Gianni e Larry arrivano in tempo per salvare il loro amico. È (stranamente) un'altra notte di luna piena e Larry ridiventa lupo e innesca una furibonda battaglia con il conte Dracula; i due finiranno col precipitare insieme in un precipizio. Durante la battaglia tra i due, si sveglia il mostro di Frankenstein che insegue Gianni e Pinotto. I due scappano verso il molo e il mostro viene fermato da Stevens che gli dà fuoco. Le battute finali del film (non illudetevi: la vita è piena di sorprese: permettete che mi presenti? sono l'Uomo Invisibile) fanno capire che ci sarà un seguito a questo film (ossia Gianni e Pinotto contro l'uomo invisibile).

Il film era originariamente intitolato The Brain of Frankenstein, ma questo titolo fu cambiato durante la lavorazione perché dava l'idea di un film horror serio e non capitalizzava sull'associazione con Abbott e Costello.[2] Notoriamente Costello odiava il copione, e disse che sua figlia di cinque anni avrebbe sicuramente saputo fare di meglio, ma in seguito si ricredette con l'avanzare delle riprese.[2]

«Tutti e tre i "mostri" erano i più carini. I "veri" mostri erano Abbott e Costello»
— Charles Barton, regista del film[3]

La produzione iniziò il 5 febbraio 1948. Secondo quanto riferito da Barton, Abbott e Costello non erano contenti di lavorare al progetto, dichiarando: «I due mi avrebbero combattuto come dei dannati. Ma io mantenni la mia posizione con loro, e così fece Bob Arthur».[4] Barton aggiunse che entrambi i comici si assentarono numerose volte dal set durante le riprese, non presentandosi, o passando circa tre giorni a giocare a carte sul set.[4] Abbott e Costello improvvisarono molti dialoghi nel film. Ci furono anche altre modifiche al copione, come quando il produttore Robert Arthur decise di cambiare il finale del film per includere un cameo dell'Uomo Invisibile.

Durante le riprese del film, Glenn Strange trovava talmente divertente la faccia di Pinotto che si dovettero interrompere alcune scene per le sue risate. Ci furono anche molte lotte con le torte, ma Bud e Lou rispettarono il trucco fatto ai tre mostri e non ne tirarono mai verso di loro. Non esistono prove certe che Boris Karloff sia mai stato approcciato per interpretare il mostro di Frankenstein nel film, sebbene egli abbia aiutato la promozione dello stesso apparendo in molte foto promozionali, inclusa una dove indica il manifesto del film fuori da un cinema di New York. Nella scena dove il Mostro getta Sandra attraverso una vetrata del laboratorio, Glenn Strange inciampò su un cavo e si ruppe una caviglia. Lon Chaney Jr., che aveva interpretato il mostro ne Il terrore di Frankenstein, lo sostituì per questa breve scena.[5] Il budget iniziale stanziato per la realizzazione del film era di 759 524 dollari ma venne sforato di ulteriori 32 746 dollari. Abbott & Costello furono pagati 105 000 dollari.[6]

Questa fu solo la seconda apparizione di Bela Lugosi nel ruolo di Dracula. All'inizio per questa parte era stato preso in considerazione Ian Keith, che era già stato considerato anche per Dracula del 1931. Lugosi interpretò altri vampiri in carriera, ma mai riprendendo direttamente il ruolo che gli aveva dato la celebrità nel 1931.[7]

Nel film è presente una scena in cui è contraddetto un aspetto tipico del mito di Dracula: quando quest'ultimo morde Sandra, si vede chiaramente il suo riflesso allo specchio, anche se i vampiri, secondo la tradizione, non hanno un riflesso.

Distribuzione

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Bud Abbott (Gianni) in una scena del film

Le fonti contemporanee non sono concordi circa la prima data di uscita de Il cervello di Frankenstein. L'AFI Catalog of Feature Films e il libro No Traveller Returns affermano che sia stato distribuito il 15 giugno 1948, senza alcuna informazione su quando o dove sia avvenuta la proiezione. Lo storico di cinema Gregory W. Mank scrisse in tre libri diversi che il film debuttò a Los Angeles il 25 giugno 1948 al Forum Theatre.[8][9] Le prime recensioni del film apparvero in pubblicazioni come Variety e The Hollywood Reporter solamente il 28 giugno 1948.[10] Inoltre la Universal-International non registrò il copyright del film fino all'agosto 1948.

La pellicola risultò essere quella dal miglior risultato commerciale della serie di Frankenstein sin dall'originale primo film del 1931.[11] Insieme a La città nuda (1948) e La quercia dei giganti (1948), divenne uno dei maggiori incassi dell'anno per la Universal-International.[12] Per promuovere il film, la Universal pagò il conto dell'hotel a New York di Boris Karloff solo per farlo posare fuori dal Loew's Criterion Theatre di New York.[13] Karloff accettò, dichiarando: «Purché non debba vedere il film!»[14] Gli incassi al botteghino furono particolarmente buoni a New York, Chicago, Boston e Los Angeles. Secondo Variety il film incassò 2.2 milioni di dollari negli Stati Uniti nel 1948.[15]

Il film fu inizialmente messo al bando nella Columbia Britannica e poi successivamente autorizzato alla distribuzione dopo che la maggior parte delle scene che coinvolgono l'uomo lupo furono rimosse. All'uscita del film in Australia, quasi tutte le scene con i mostri furono rimosse.[16] In Inghilterra il film fu distribuito con il titolo Abbott and Costello Meet the Ghosts.[17]

Nelle recensioni dell'epoca, i giornali di settore elogiarono il film. Una recensione apparsa in The Hollywood Reporter lo definì uno "spettacolo folle e vertiginoso", notando che "la produzione di Robert Arthur esprime al meglio la sua spettacolarità, e la regia di Charles T. Barton mantiene le cose in movimento a un ritmo vivace e vigoroso".[18] Anche Variety lodò la pellicola, scrivendo che Arthur e Barton "possono dire di avere prodotto uno dei film migliori [di Abbott & Costello]".[19] Il critico del Los Angeles Times Philip K. Scheuer recensì positivamente il film scrivendo: "messo insieme con enorme ingegno. La sua comicità inventiva raramente vacilla, eppure non viola mai seriamente la tradizione delle tre celebri creature che sono i suoi antagonisti".[20] Le recensioni continuarono ad essere positive da parte di altri giornali del settore, tra cui Film Daily, Daily Variety, Harrison's Reports e Motion Picture Daily. Tuttavia, al suo debutto a New York presso il Lowe's Criterion Theatre, il film fu accolto da recensioni prevalentemente negative dai critici di Manhattan.[21] Bosley Crowther del The New York Times scrisse che trovò l'idea del film divertente ma che alla fine era solo una "commedia da catena di montaggio". Il New York Sun trovò la storia una "grande idea, ma disse anche che era un peccato che non fosse stata seguita da persone capaci di satira piuttosto che solo di commedia con lancio di torte in faccia". Una recensione del New York World-Telegram mise in guardia gli spettatori scrivendo che se non avevano il gusto per le commedie di Gianni e Pinotto, il film sarebbe stata un'"esperienza dolorosa". La risposta negativa al film a New York portò una recensione su The Hollywood Reporter a definire i critici newyorkesi come "i BOO-geymen di Broadway". Una menzione positiva del film da New York arrivò dal New York Star, che scrisse: "È commovente rivedere tutti i nostri mostri preferiti, ognuno dei quali esprime inesorabilmente la propria individualità, tutti allo stesso tempo. È un po' come una riunione di classe. Sembrano un po' più vecchi ora e un po' più stanchi. Dracula sembra scricchiolare un po' per l'artrite mentre emerge dalla bara ultimamente, e il suo morso ha perso un po' della sua profondità".

A posteriori, Carlos Clarens scrisse nel suo libro An Illustrated History of the Horror Film che in film pieni di mostri come Al di là del mistero (1944) e La casa degli orrori, "l'unico fascino risiede negli attori a contratto molto competenti che li popolano", ma al momento dell'uscita di Il cervello di Frankenstein, "la parodia inconscia del film alla fine ha lasciato il posto a una parodia deliberata" e, a questo punto, la Universal stava "raschiando il fondo del barile".[22]

Una recensione successiva di Kim Newman scritta per la rivista Empire lo ha descritto come uno dei migliori film di Gianni e Pinotto.[23] Dave Kehr del Chicago Reader espresse un giudizio simile, notando che Abbott e Costello "non hanno mai capito la farsa per bambini che la Universal ha assegnato loro" e che il film era "probabilmente l'ultimo dei loro film guardabili, anche se è molto lontano dal loro periodo migliore". Nel recensire la produzione di Abbott e Costello alla Universal nel 2010, Nick Pinkerton in Sight & Sound riassunse il lavoro del duo come una "proposta tutto o niente, qualcosa che o prendi o lasci" e descrisse la comicità generale della coppia, trovandoli "bloccati da qualche parte sotto Stanlio e Ollio e appena sopra, diciamo, i Ritz Brothers."[24]

A seguito del successo del film, la Universal-International produsse altre pellicole di Gianni e Pinotto inseriti in simili scenari. Il primo fu Gianni e Pinotto e l'assassino misterioso (1949), seguito da Gianni e Pinotto contro l'uomo invisibile (1951), Gianni e Pinotto contro il dottor Jekyll (1953), e dall'ultimo film della coppia per la Universal: Il mistero della piramide (1955). In seguito il duo fece solamente un altro film insieme, Gianni e Pinotto banditi col botto (1956).

Lon Chaney Jr. non ebbe parole positive sul film, affermando in seguito che "gli piacevano i film horror quando c'era riflessione e compassione. Poi sono diventati commedie. Abbott e Costello hanno rovinato i film horror: hanno trasformato i mostri in buffoni..."[25]

Kim Newman dichiarò che Il cervello di Frankenstein, a differenza di Al di là del mistero e La casa degli orrori, ha creato un precedente: nei film in cui ci sono più mostri, Dracula sarà il loro leader. Questo elemento della trama sarebbe stato replicato in film successivi come Scuola di mostri (1987), The Creeps (1997), Van Helsing (2004), Hotel Transylvania (2012) e Monster Family (2017).

Nel 2001 la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d'America ha ritenuto il film "culturalmente, storicamente o esteticamente significativo" e lo ha selezionato per la conservazione nel National Film Registry.[26][27] Il film è stato inserito alla posizione numero 56 nella lista "100 Funniest American Movies" dell'American Film Institute.[28]

Jerry Garcia dei Grateful Dead disse che il film era uno di quelli che gli "avevano cambiato la vita" ed era stato fonte di ispirazione per la sua musica.[29]

  1. ^ (EN) Librarian of Congress Names 25 More Films to National Film Registry, su loc.gov, Library of Congress, 18 dicembre 2001. URL consultato il 6 gennaio 2012.
  2. ^ a b Furmanek, Bob; Palumbo, Ron (1991). Abbott and Costello in Hollywood. New York: Perigee Books. ISBN 0-399-51605-0
  3. ^ Mank, Gregory William, It's Alive! The Classic Cinema Saga of Frankenstein, in A.S. Barnes & Company, Inc., 1981, ISBN 0-498-02473-3.
  4. ^ a b Mank, Gregory William, It's Alive! The Classic Cinema Saga of Frankenstein, A.S. Barnes & Company, Inc., 1981, p. 159, ISBN 0-498-02473-3
  5. ^ Glut, Donald F. (1973). The Frankenstein Legend: A Tribute to Mary Shelley and Boris Karloff. Metuchen, NJ: Scarecrow Press, Inc. ISBN 0-8108-0589-8
  6. ^ Furmanek, pag. 168.
  7. ^ Michael G. Fitzgerald, Universal Pictures: A Panoramic History in Words, Pictures, and Filmographies, New Rochelle, New York, Arlington House Publishers, 1977, p. 60, ISBN 0-87000-366-6.
  8. ^ Mank, 2010, p. 540
  9. ^ Mank, 2015, p. 145
  10. ^ Mank, 1981, p. 196
  11. ^ Mank, 1981, p. 162
  12. ^ Mank, 1981, p. 162
  13. ^ Mank, 1981, p. 163
  14. ^ Mank, 1981, p. 163
  15. ^ Top Grossers of 1948, in Variety, vol. 173, n. 4, 5 gennaio 1949, p. 46. URL consultato l'11 dicembre 2021.
  16. ^ Miller, Jeffrey S. (2000); The Horror Spoofs of Abbott and Costello: A Critical Assessment of the Comedy Team's Monster Films; McFarland & Company, p. 58, ISBN 0786406429.
  17. ^ Miller, 2000, p. 59
  18. ^ Mank, 1981, p. 162
  19. ^ Mank, 1981, p. 162
  20. ^ Mank, 1981, p. 162
  21. ^ Mank, 1981, p. 162
  22. ^ Clarens Carlos, An Illustrated History of the Horror Film, 1997, p. 103
  23. ^ Newman, 2006
  24. ^ Pinkerton, 2020, p. 82
  25. ^ Mank, 1981, p. 164
  26. ^ Librarian of Congress Names 25 More Films to National Film Registry, su Library of Congress. URL consultato il 18 maggio 2020.
  27. ^ Complete National Film Registry Listing, su Library of Congress. URL consultato il 18 maggio 2020.
  28. ^ AFI's 100 Funniest American Movies Of All Time, su American Film Institute. URL consultato il 12 agosto 2016.
  29. ^ Jerry Garcia - The Movie That Changed My Life, su YouTube, 3 maggio 2011. URL consultato il 2 dicembre 2024.

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