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Iaia (pittrice)

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Iaia in un manoscritto miniato francese (BNF Fr. 12420, fol. 101v) del De mulieribus claris (1399-1405)

Iaia, indicata anche come Lala, Laia o Maia (Cizico, ... – ...; fl. II-I secolo a.C.), è stata una pittrice greca antica, attiva a Roma sul finire dell'età repubblicana.

La maggior parte delle informazioni su Iaia deriva dalla Naturalis historia di Plinio il Vecchio.

Iaia nacque a Cizico, città greca della Misia, regione dell'Asia Minore, verosimilmente nella seconda metà del II secolo a.C.: Plinio la indica infatti come attiva a Roma all'epoca della giovinezza di Marco Terenzio Varrone (nato nel 116 a.C.).

L'artista si distinse soprattutto come ritrattista, per la sua tecnica a encausto e per le sue incisioni in avorio.[1] Era inoltre famosa per un suo autoritratto, eseguito grazie all'uso di uno specchio, e per altri ritratti femminili che spesso concludeva con eccezionale rapidità, forse anche in un giorno soltanto.

Fu attiva dapprima a Neapolis (l'odierna Napoli), ma il suo successo fu tale da spingerla a trasferirsi direttamente a Roma, dove riuscì a mantenersi grazie alla sua arte, senza mai sposarsi ma vivendo da donna indipendente.[2][3] Infatti venne soprannominata "perpetua virgo", perché libera da qualsiasi marito.[4]

Iaia fu considerata un'artista più rapida e talentuosa dei suoi principali corrispettivi maschili dell'epoca, Sopoli e Dionisio, riuscendo a farsi pagare salari più elevati dei suoi colleghi e rivali uomini.[5][6] Viene considerata da diversi autori latini "la migliore artista di Roma" all'epoca.

Nella letteratura

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Iaia è una delle cinque artiste donne ricordata da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis historia (XXXV, 147-148) insieme a Timarete, Irene, Aristarete ed Olimpia.[7]

Timarete, Eirene e Iaia (indicate rispettivamente come "Tamiri", "Irene" e "Marzia") figurano anche nel De mulieribus claris di Giovanni Boccaccio.[8] Tramite Boccaccio, le tre furono riprese anche da Christine de Pizan nel suo La città delle dame.

Galleria d'immagini

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Iaia ("Marzia") in manoscritti miniati francesi del De mulieribus claris
Iaia
  1. ^ Iaia, su Treccani. URL consultato il 27 maggio 2024.
  2. ^ Iaia (fl. c. 100 BCE) - Women in World History: A Biographical Encyclopedia | HighBeam Research, su highbeam.com, Archive.org, 23 settembre 2018. URL consultato il 13 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2018).
  3. ^ Storia delle artistE parte I, su Liceo artistico musicale Forlì, 15 marzo 2021. URL consultato il 15 luglio 2024 (archiviato il 28 maggio 2024).
  4. ^ Luca Traini, Luca Traini: PITTRICI NELL'IMPERO ROMANO Iaia di Cizico e le altre, sabato 12 dicembre 2020. URL consultato il 27 maggio 2024. Ospitato su Blogspot.
  5. ^ (EN) Jerome Jordan Pollitt, The Art of Rome C.753 B.C.-A.D. 337: Sources and Documents, Cambridge University Press, 12 maggio 1983, p. 87, ISBN 978-0-521-27365-7. URL consultato il 14 luglio 2020. Ospitato su Google Books.
  6. ^ (EN) Karen Covington, Creators: Artists, Designers, Craftswomen, Raintree Steck-Vaughn, 2000, p. 35, ISBN 978-0-8172-5725-5. URL consultato il 14 luglio 2020. Ospitato su Google Books.
  7. ^ Le prime pittrici della storia secondo Plinio il Vecchio, su Artribune, 9 febbraio 2024. URL consultato il 27 maggio 2024.
  8. ^ Boccaccio però interpretò erroneamente il testo pliniano (forse perché si stava servendo di un codice deteriore), e chiamò l'artista "Marzia (figlia) di Varrone", come da allora fu spesso citata.

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