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Highlander 3

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Highlander 3
Christopher Lambert in una scena del film
Titolo originaleHighlander III: The Sorcerer
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneCanada, Francia, Regno Unito
Anno1994
Durata99 min
Rapporto2,35:1
Genereazione, fantastico, sentimentale
RegiaAndrew Morahan
SoggettoWilliam N. Panzer, Brad Mirman
SceneggiaturaPaul Ohl
ProduttoreClaude Léger
Produttore esecutivoGuy Collins, Charles L. Smiley
Casa di produzioneTransfilm, Lumière Pictures, Fallingcloud
Distribuzione in italianoFilmauro
FotografiaSteven Chivers
MontaggioYves Langlois
Effetti specialiLouis Craig
MusicheJ. Peter Robinson
ScenografiaGilles Aird, Ben Morahan
CostumiJackie Budin, Mario Davignon
TruccoNicole Lapierre, Penny Lee, Agnès Tassel
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Highlander 3 (Highlander III: The Sorcerer conosciuto anche come Highlander III, Highlander III: The Magician, Highlander III: The Final Dimension, Highlander: The Final Dimension e Highlander 3: The Final Conflict) è un film del 1994 diretto da Andrew Morahan e interpretato da Christopher Lambert nel ruolo dell'Immortale scozzese Connor MacLeod.

Terzo capitolo della saga cinematografica iniziata con Highlander - L'ultimo immortale (1986), la pellicola si propone come un seguito diretto del primo film, ignorando gli eventi controversi e criticati del secondo episodio, Highlander II - Il ritorno (1991). In tal senso, Highlander 3 si configura come una sorta di "soft reboot", volto a ristabilire le coordinate mitologiche e tematiche dell’universo narrativo originario, focalizzandosi nuovamente sul conflitto tra immortali e sull'inevitabilità dell'Adunanza (The Gathering), ossia l’evento finale in cui "ne resterà soltanto uno".[1]

La pellicola introduce un nuovo antagonista, Kane (interpretato da Mario Van Peebles), un immortale dotato di poteri stregoneschi, rimasto imprigionato per secoli in una caverna del Giappone feudale. La sua liberazione comporta la necessità, per MacLeod, di affrontare un’ultima battaglia per rivendicare il Premio promesso all’unico immortale sopravvissuto.

Qualche tempo dopo la morte di Heather, la sua amata consorte e dell'amico-maestro Ramírez,[N 1] Connor MacLeod si reca in Giappone per essere istruito dall'Immortale e potente mago giapponese Nakano. Quest'ultimo vive in una grotta sulle montagne di Niri, e ha guadagnato una reputazione come un maestro dell'illusione. Tuttavia, un altro Immortale di nome Kane è interessato a padroneggiare il potere di questi. Egli sta attraversando tutta l'Asia per incontrare di nuovo Nakano, con due scagnozzi immortali al seguito: Khabul Khan e Senghi Khan. Entrando in un villaggio vicino in cerca di informazioni decide di bruciare tutto quanto e massacrare la popolazione.

Alla fine, raggiunta la grotta, Kane riesce ben presto a sconfiggere e decapitare Nakano, nonostante il tentativo di Connor di fermarlo. Tuttavia, le energie liberate durante la "reviviscenza" fanno collassare la grotta. L'Highlander riesce a fuggire in tempo, ma Kane e i suoi uomini rimangono intrappolati dentro le profondità della montagna. La situazione così impedisce loro di partecipare al giorno dell'Adunanza del 1986 che ha visto Connor trionfare su Kurgan.[N 1] Nel 1994, Connor vive con suo figlio adottivo John, a Marrakech. Emerso che nel 1987, Brenda Wyatt, la donna che aveva sposato, è morta in un incidente d'auto, e nonostante Connor ne sia uscito illeso, crede ancora di essere l'ultimo immortale e di aver vinto la Ricompensa.

Nel frattempo, in Giappone, due archeologi hanno iniziato a scavare una grotta al fine di scoprire se la leggenda del mago Nakano sia basata su fatti reali. Uno di questi archeologi è la dott.ssa Alexandra Johnson, i cui interessi nella leggenda del mago alla fine la portano a cercare Connor MacLeod. Connor allo stesso tempo è incuriosito da Alex a causa della sua somiglianza con Sarah Barrington, conosciuta in Francia tra il 1788 e il 1789, con cui Connor instaurò una relazione. Tuttavia, quando la Rivoluzione francese inizierà, MacLeod ne sarà direttamente coinvolto.

MacLeod viene catturato e condannato a morte per ghigliottina per tradimento contro il Re Luigi XVI di Francia. Il suo amico immortale, Pierre Bouchet, stanco della sua vita eterna, ingannando le guardie prenderà il posto di Connor e verrà decapitato. Sarah crederà che il suo amato sia morto. Dopo la sua fuga, MacLeod tornerà per scoprire che lei è andata avanti con la sua vita, sposandosi un altro uomo e avendo dei figli. Nel presente, gli scavi liberano Kane, che si mette immediatamente alla ricerca dell'Highlander. MacLeod lascia John in cura al suo amico Jack Donovan (in realtà il suo Osservatore), e poi parte per New York per la resa dei conti per l'ambito Premio.

Tuttavia, come il corpo decapitato di Khabul si trova in un magazzino dell'ospedale, il tenente John Stenn si mette sulle tracce del principale sospettato del caso del 1985 del "cacciatore di teste", Russell Nash. Russell Nash era l'alias utilizzato da MacLeod durante il tempo dell'Adunanza. Nel frattempo Alex indaga su un pezzo di stoffa trovato sul sito, e scopre che si tratta di uno straccio di un kilt, con un design che designa un ramo della famiglia MacLeod. Questo la porta al negozio di antiquariato di Nash, in cui Connor è tornato in preparazione per la battaglia contro Kane.

Connor si confronta con Kane in un santuario buddista. La lotta ne risulta essere una violazione della regola degli Immortali di non combattere in luoghi sacri. La battaglia finisce quando la katana di MacLeod va in frantumi. MacLeod decide di tornare sulle Highlands scozzesi per costruire un'altra spada, anche se i suoi primi tentativi non hanno successo. Alex lo rintraccia per dargli una barra di acciaio finemente raffinata che ha trovato nella caverna di Nakano con la quale egli è in grado di forgiare una nuova spada, la vicinanza li fa innamorare.

Tuttavia, il viaggio di ritorno viene anticipato perché MacLeod viene a sapere che Jack Donovan ha fatto partire il figlio adottivo John su un aereo diretto a New York. MacLeod cerca di tornare più rapidamente possibile, ma è troppo tardi. Kane rapisce John, e lo tiene in ostaggio. MacLeod incontra Kane in una missione di una vecchia chiesa a Jersey City, New Jersey, e poi lo segue in una centrale elettrica abbandonata per la loro battaglia finale. Macleod sconfigge Kane, vincendo definitivamente il Premio, e torna in Scozia con Alex e John a vivere il resto della sua vita naturale.

Idee di un secondo seguito di Highlander - L'ultimo immortale iniziarono a circolare dopo l'uscita di Highlander II - Il ritorno, che non raccolse i favori di critica e pubblico. Perciò si decise di ideare qualcosa di vicino allo spirito del film originale, ignorando gli eventi del suo seguito che introduceva una controversa origine aliena per gli Immortali, provenienti dal pianeta Zeist. Highlander III ristabilisce la coerenza con la mitologia iniziale, rappresentando gli Immortali come esseri umani eccezionali, privi di origini extraterrestri o legami con viaggi nel tempo.[1]

Inizialmente, la regia sarebbe dovuta tornare a Russell Mulcahy, autore dei due precedenti capitoli, ma il regista si ritirò quando i produttori non garantirono in escrow il compenso pattuito di 1,2 milioni di dollari. A seguito di ciò, la casa di produzione Davis-Panzer Productions intentò una causa contro Mulcahy per un risarcimento di 8,3 milioni di dollari, accusandolo di aver violato un accordo verbale.[2] La direzione fu così affidata a Andy Morahan, che tentò, con alterne fortune, di riportare la saga alle sue origini mitologiche, mantenendo la continuità con il primo film e rigettando le derive fantascientifiche del secondo.[1]

Morahan era al suo esordio nel lungometraggio dopo una carriera di successo nella regia di videoclip musicali, inclusi diversi per la band statunitense Guns N’ Roses. In virtù di questa collaborazione pregressa, Morahan cercò di coinvolgere la band nella realizzazione della colonna sonora del film, con l’intento di ripetere l’impatto ottenuto dai Queen nel primo Highlander (1986). L’idea fu inizialmente accolta positivamente, ma sfumò quando Axl Rose si oppose fermamente a contribuire, ponendo come condizione l’esclusione dell’attore Mario Van Peebles dal cast. Le motivazioni del dissenso di Rose nei confronti di Van Peebles non furono mai rese pubbliche.[1]

Sceneggiatura

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Durante le fasi iniziali dello sviluppo, il film era concepito come un prequel che avrebbe esplorato l'arrivo di Connor MacLeod a New York e introdotto eventi precedenti a quelli dell'Adunanza (The Gathering). La sceneggiatura originaria, scritta da Brad Mirman, si discostava profondamente dalla versione finale. Essa prevedeva flashback ambientati nella Scozia del XVII secolo e nell'Inghilterra del XVIII, e introduceva personaggi come l'Immortale Cavanagh, simile per ruolo e caratteristiche a Ramirez, e il principale antagonista Kilvera. Uno degli elementi più peculiari era la sequenza in cui MacLeod uccideva Jack lo Squartatore, anch'egli un Immortale, mentre un’altra scena si soffermava sul periodo successivo alla morte di Heather. Personaggi ricorrenti come Rachel Ellenstein e il detective Bedsoe, presenti nel primo film, erano inizialmente inclusi ma vennero eliminati durante le riscritture.[1]

Il coinvolgimento attivo di Christopher Lambert nella produzione fu determinante per molte delle modifiche alla sceneggiatura. Lambert, interprete del protagonista Connor MacLeod, spinse affinché il suo personaggio avesse più dialoghi, in contrasto con l’opinione del regista Morahan, che riteneva il personaggio più efficace quando restava silenzioso. Il confronto tra attore e regista fu tale che Morahan dichiarò apertamente che MacLeod funzionava meglio “quando non diceva nulla”.[1]

Lambert abbandonò temporaneamente il progetto a causa di una disputa salariale.[1] L'attore, inoltre, ebbe un ruolo diretto nella scelta di Mario Van Peebles per il ruolo di Kane, avendo già lavorato con lui nel film Gunmen - Banditi (1993).[1] La presenza di Van Peebles si rivelò un elemento positivo per le scene d'azione con Lambert. Il dinamismo e la competitività tra i due attori principali contribuirono a rendere più intense e credibili le scene di combattimento. Il regista osservò come alcune mosse, tra cui testate, pugni e gomitate, fossero frutto di improvvisazione, nate da una sorta di gara a chi riuscisse a imporsi fisicamente sull’altro.[1]

Deborah Kara Unger interpretò personalmente le scene intime con Christopher Lambert, rifiutando l’impiego di una controfigura. In preparazione della scena di sesso tra Connor e Alex, Lambert e Unger discussero anticipatamente della sequenza al fine di assicurarsi che entrambi si sentissero a proprio agio nell’affrontarla, decidendo infine di interpretarla senza controfigure.[1]

Kurgan, interpretato da Clancy Brown, appare in alcune immagini d'archivio riprese dal primo film.[1]

Durante le riprese a Montréal – che sostituiva New York come ambientazione urbana – si verificò un incidente inquietante. Due uomini locali, noti nella scena punk per le loro creste appariscenti, furono assunti per interpretare dei ladruncoli in una scena in cui Kane, appena risvegliato, viene aggredito in un vicolo. Si pensava che il loro aspetto eccentrico avrebbe aggiunto un tocco visivo distintivo, ma la situazione degenerò rapidamente: i due furono sorpresi a consumare droghe sul set e vennero ascoltati dalla troupe mentre pianificavano il rapimento di Van Peebles, progettando di rubare il camper del trucco in cui l’attore si trovava. La scena fu immediatamente tagliata e i due furono allontanati con l’intervento della sicurezza.[1]

La sequenza in cui Connor si esercitava con la spada all’esterno del suo rifugio nel deserto fu oggetto di una nuova ripresa, a seguito della scoperta che della sabbia era penetrata nella macchina da presa, danneggiando gravemente la pellicola originale.[1]

Colonna sonora

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Nella colonna sonora sono inseriti due brani della cantante folk canadese, di origini scoto-irlandesi, Loreena McKennitt: Bonny Portmore, un pezzo tradizionale irlandese, riarrangiato dalla cantante e pubblicato in The Visit, e Cé hé mise le ulaingt?/The two trees, musicato dalla stessa McKennitt sulle parole di William Butler Yeats e pubblicato in The Mask and Mirror.

Distribuzione

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Edizione italiana

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Il doppiaggio italiano fu eseguito dalla Cinema Cinema e diretto da Tonino Accolla, autore anche dei dialoghi, che dà anche voce al protagonista sostituendo Sergio Di Stefano per l'unica volta nel franchise.[3] L'adattamento ignora quelli dei film precedenti, infatti la frase "There can be only one" viene tradotta in "Può restarne solo uno" anziché in "Ne resterà soltanto uno", mentre il termine "Gathering" è tradotto in "Raduno" anziché in "Adunanza".

Edizioni home video

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Negli Stati Uniti il film è uscito in DVD con il titolo Highlander: The Final Dimension contenente la versione internazionale, rinominata per l'occasione Special Director's Cut.[1] Per le uscite VHS e DVD nel Regno Unito, il titolo è stato cambiato in Highlander 3: The Sorcerer.[1]

Al termine della sua distribuzione nelle sale statunitensi, il film totalizzò un incasso complessivo di 13,7 milioni di dollari, mentre a livello internazionale raggiunse i 23 milioni, per un incasso globale pari a 36,7 milioni di dollari.[4][5] Ѐ stato l'unico film della saga ad aver superato i costi di produzione.[1]

La critica specializzata riservò al film un’accoglienza prevalentemente negativa. Il portale della BBC attribuì al film un punteggio di due stelle su cinque, sostenendo che, pur trattandosi di un'opera "nettamente superiore a Highlander II", essa non fosse altro che una mera riproposizione del primo capitolo della saga. Secondo la recensione, il film dava la netta impressione che la narrazione di Highlander non avesse più nulla da offrire, pur riconoscendo che uno dei pochi meriti della pellicola fu quello di promuovere la più riuscita serie televisiva ispirata al franchise.[6]

Anche Christopher Null, critico per FilmCritic.com, assegnò al film due stelle su cinque, commentando: "Il terzo capitolo di una saga Highlander sempre più sconcertante, Highlander: The Final Dimension riprende integralmente la trama del film originale, limitandosi a introdurre nuovi volti. Gli appassionati più accaniti accoglieranno con entusiasmo questo terzo episodio — che, pur non essendo disastroso come Highlander II, rimane trascurabile per la maggior parte del pubblico."[7]

Andrew Morahan rimase deluso dal film, dichiarando di essersi sentito molto "a pezzi" per l'esperienza in quanto la sua visione era stata compromessa dalle decisioni dei produttori e dell'attore protagonista Lambert.[1]

Il film detiene un indice di gradimento pari al 5% sul sito Rotten Tomatoes, basato su 20 recensioni, con il seguente consenso critico: "Al limite dell’inguardabile e incredibilmente noioso, Highlander III è un terzo capitolo raffazzonato che riesce comunque, in qualche modo, a rappresentare un leggero miglioramento rispetto al suo predecessore".[8] Su Metacritic, la pellicola ottiene un punteggio di 28 su 100, calcolato su 12 recensioni, a indicare una ricezione "generalmente sfavorevole".[9]

Annotazioni
  1. ^ a b Come mostrato in Highlander - L'ultimo immortale.
Fonti
  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q (EN) Highlander 3 (1994) - Quiz, su imdb.com.
  2. ^ (EN) Mulcahy sued over ‘Highlander III’, su variety.com.
  3. ^ "Highlander III", su antoniogenna.net.
  4. ^ (EN) Highlander: The Final Dimension (1995), su the-numbers.com.
  5. ^ (EN) Leonard Klady, B.O. with a vengeance: $9.1 billion worldwide, in Variety, 19 febbraio 1996, p. 1.
  6. ^ (EN) Highlander III: The Sorcerer (1994), su bbc.co.uk.
  7. ^ (EN) Highlander: The Final Dimension, su filmcritic.com (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2008).
  8. ^ (EN) Highlander III: The Sorcerer, su rottentomatoes.com.
  9. ^ (EN) Highlander: The Final Dimension, su metacritic.com.

Collegamenti esterni

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