Guerra Israele-Hamas
| Guerra Israele-Hamas Guerra di Gaza Operazione Spade di Ferro parte del conflitto israelo-palestinese e del conflitto Israele-Striscia di Gaza | |||
|---|---|---|---|
Striscia di Gaza sotto controllo palestinese Striscia di Gaza sotto controllo israeliano Massima estensione avanzata israeliana nella Striscia di Gaza Aree evacuate all'interno di Israele Massima estensione avanzata palestinese Aree in evacuazione nella Striscia di Gaza | |||
| Data | 7 ottobre 2023 - in corso (2 anni e 48 giorni) | ||
| Luogo | Israele, Striscia di Gaza, Linea Blu e Libano[1], Siria[2], Cisgiordania[3], Mar Rosso | ||
| Casus belli | Attacco di Hamas a Israele del 2023 | ||
| Esito | Cessate il fuoco in corso;
| ||
| Schieramenti | |||
| Comandanti | |||
| Effettivi | |||
| Perdite | |||
| |||
| Sfollati, ad inizio guerra: 1 900 000 da Gaza[26] e circa 200 000 da Israele[27] | |||
| Voci di guerre presenti su Wikipedia | |||
La guerra Israele-Hamas, a cui spesso ci si riferisce con il termine guerra di Gaza, è un conflitto armato iniziato in seguito all'attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023. Dopo il ritiro di Hamas con gli ostaggi israeliani portati dentro la Striscia di Gaza, l'8 ottobre Israele ha dichiarato lo stato di guerra avendo come obiettivo ufficiale la loro liberazione, la cancellazione definitiva di Hamas[28][29] e l'occupazione militare permanente della Striscia di Gaza[30], iniziando prolungati bombardamenti su tutto il territorio.[31]
Il 27 ottobre 2023 è iniziata anche l'avanzata di terra dell’esercito israeliano nella Striscia, con violenti combattimenti nelle aree urbane densamente popolate, dove Hamas aveva le sue strutture.[32]
Il conseguente coinvolgimento della popolazione civile palestinese nei bombardamenti e negli scontri, con un alto numero di sfollati, feriti e morti,[33] ha generato una crisi umanitaria destando l'allarme di numerose organizzazioni umanitarie e di alcuni governi, i quali hanno denunciato apertamente i metodi israeliani anche in sede ONU.[34][35] Secondo alcune fonti ONU il 70% delle vittime del conflitto sarebbero bambini o donne.[36]
Sia l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023[37][38][39] che la successiva risposta militare israeliana [40][41][42] sono oggetto di accusa di genocidio.[43]
La Corte penale internazionale ha emesso dei mandati di arresto nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant, nonché del capo del braccio militare di Hamas Mohammed Deif, con l'accusa di crimini di guerra e contro l'umanità.[44][45]
La guerra ha avuto ripercussioni in tutto il Medio Oriente, con lo scoppio della guerra Iran-Israele durata 12 giorni. Un anno di scontri tra Israele e Hezbollah ha portato all'invasione israeliana del Libano, mentre la crisi del Mar Rosso, alimentata dagli attacchi tra Israele e Houthi, ha ulteriormente destabilizzato la regione. L’indebolimento degli alleati della Siria a causa del conflitto con Israele, ha inoltre contribuito alla caduta di Assad nel dicembre 2024.
Antefatti
[modifica | modifica wikitesto]Il 7 ottobre 2023 miliziani di Hamas, uscendo dalla Striscia di Gaza attaccarono di sorpresa il territorio di Israele uccidendo almeno 1194 persone fra civili israeliani e militari, e rapendone circa 250, catturate come prigionieri. Questa azione, a cui Hamas ha dato il nome di operazione alluvione Al-Aqsa (in arabo:عملية طوفان الأقصى,ʿamaliyyat ṭūfān al-ʾAqṣā), fu pianificata ed eseguita da Hamas, con il supporto di altri gruppi armati palestinesi, e motivata come "un atto difensivo nel quadro della liberazione dall'occupazione israeliana, della rivendicazione dei diritti palestinesi e sulla strada per la liberazione e l'indipendenza, come hanno fatto tutti i popoli del mondo sotto occupazione".[46]
Tale attacco ha suscitato la reazione militare di Israele.
Il ministro della difesa israeliana Yoav Gallant, poche settimane più tardi, ha dichiarato a una commissione della Knesset che la guerra sarebbe stata composta da tre fasi principali: una prima fase che prevede attacchi aerei e una manovra di terra per "distruggere gli operatori e danneggiare le infrastrutture in modo da sconfiggere e distruggere Hamas", una seconda fase che "elimini le sacche di resistenza" e una terza che mira a creare "un nuovo regime di sicurezza" nella striscia di Gaza e nell'area circostante.[47][48]
Il 9 ottobre 2023, Gallant ordina “un assedio completo” e il blocco totale delle forniture di cibo, elettricità e carburante a Gaza, affermando: “Stiamo combattendo animali umani e ci comporteremo di conseguenza.” Il giorno seguente informa le truppe dell’esercito israeliano di aver “tolto ogni freno” poiché si trovano a combattere contro “animali umani”.[49][50][51] La Israel Electric Corporation, che fornisce l'80% dell'elettricità alla Striscia di Gaza, ha dunque interrotto l'erogazione di energia elettrica nell'area.[52]
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha affermato che il Paese stava affrontando "un momento molto difficile" e ha offerto forza e incoraggiamento all'IDF, alle altre forze di sicurezza, ai servizi di soccorso e ai residenti che erano sotto attacco.[53]
Cronologia
[modifica | modifica wikitesto]7 ottobre 2023
[modifica | modifica wikitesto]In seguito a una riunione di emergenza del gabinetto di sicurezza, il premier israeliano Benjamin Netanyahu dichiara che Israele si trova in stato di guerra e ordina la mobilitazione di migliaia di riservisti.[54] L'esercito israeliano è intervenuto nell'area invasa dalle milizie palestinesi per cercare di riprenderne il controllo, e duri combattimenti si sono svolti casa per casa nei kibbutz israeliani.[55] L'esercito israeliano ha riconquistato le località attaccate ed occupate dai guerriglieri palestinesi solo il 9 ottobre 2023.

L'IDF ha colpito obiettivi strategici a Gaza: 17 basi militari di Hamas e quattro centri di comando operativo, utilizzando aerei da combattimento. Tra i luoghi colpiti la "Torre di Palestina", un edificio di 11 piani nel centro di Gaza, che ospitava le stazioni radio di Hamas.[53][56][57] Israele ha anche colpito due ospedali, uccidendo un autista di ambulanza e un'infermiera.[58]
8 ottobre 2023
[modifica | modifica wikitesto]Già nella mattinata dell'8 ottobre Israele ha bombardato 426 obiettivi nella Striscia di Gaza[59], tra cui complessi residenziali nella città di Beit Hanun, tunnel sotterranei, moschee, tra cui la moschea Al-Amin Muhammad, case di funzionari di Hamas e hub di provider Internet nella "Torre Watan".[60][61][62][63]
Dopo oltre 18 ore dall'inizio dell'offensiva palestinese, l'IDF annuncia la liberazione di ostaggi trattenuti a Be'eri, mentre a Ofakim, due israeliani sono stati salvati a seguito di uno scontro a fuoco, nella quale muoiono quattro militanti di Hamas mentre 3 soldati israeliani sono stati feriti.[64]
Hamas nella mattinata, colpisce un ospedale ad Ascalona con un razzo[65], vengono lanciati anche più di 100 razzi contro Sderot. Il FDLP ha dichiarato di essere impegnato in scontri a fuoco con le forze israeliane a Kfar Aza, Be'eri e Kissufim.[66]
L'IDF riesce anche a ricatturare la stazione di polizia di Sderot[67], uccidendo più di 10 combattenti di Hamas.[68][69][70][71] L'IDF riesce quindi a riconquistare 22 località, mentre scontri continuano in altre otto, tra cui Sderot e Kfar Aza.[72][73][74] Più di 70 combattenti di Hamas, arrivano come rinforzo a Magen.[75]

Nella serata il governo israeliano invoca "articolo 40 Aleph", dichiarando formalmente guerra contro Hamas, per la prima volta dopo la guerra dello Yom Kippur.[76][77]
L'ex generale di brigata Gal Hirsch viene nominato responsabile del recupero dei cittadini scomparsi e rapiti.[78] Mentre, l'IDF impone un blocco sulla Cisgiordania.[79]
Dal 9 ottobre alla prima tregua del 24 novembre 2023
[modifica | modifica wikitesto]I combattimenti sul territorio Israeliano sono proseguiti fino al tardo pomeriggio del 9 ottobre 2023, quando l'esercito israeliano ha riconquistato tutte le località attaccate e precedentemente occupate dai guerriglieri palestinesi.
L'esercito israeliano ha quindi spostato le sue truppe meccanizzate e corazzate sul confine della striscia di Gaza, iniziando l'assedio del territorio palestinese ed il blocco totale delle forniture di elettricità, carburante, cibo e acqua.[80][81] Parallelamente unità speciali hanno continuato i rastrellamenti e i controlli nel territorio Israeliano, alla ricerca di incursori di Hamas.
A partire dal 10 ottobre 2023 la battaglia si è spostata sul territorio della Striscia di Gaza con continui bombardamenti da parte di aviazione ed esercito israeliani che cercano di colpire gli obiettivi militari di Hamas, situati dentro una zona densamente abitata da civili.
Nella serata del 12 ottobre 2023 l'IDF dirama un avviso di evacuazione per circa 1,1 milioni di residenti del nord della striscia di Gaza, lasciando loro 24 ore per raggiungere il sud, dopodiché l'intera area sarebbe divenuta zona di guerra. Nelle stesse ore Hamas invitava i residenti a restare a casa, asserendo che l'avviso israeliano fosse solo propaganda, mentre l'ONU richiedeva la revoca dell'avviso per l'oggettiva impossibilità di compiere un'evacuazione di tali proporzioni in così poco tempo senza incorrere in un disastro umanitario.[82][83]
Durante questa fase l'esercito israeliano ha condotto diverse incursioni notturne all'interno della striscia di Gaza alla ricerca di informazioni e per segnalare all'aviazione i luoghi da bombardare. Il 17 ottobre il nord della Striscia viene raggiunto da pesanti bombardamenti israeliani dove trova la morte Ayman Nofal, uno dei leader di alto rango di Hamas.[84][85]
Il 26 ottobre 2023 sono iniziate le operazioni di invasione di terra della Striscia di Gaza, puntando ad isolare la città di Gaza dalla parte meridionale del territorio. Il 30 ottobre 2023 le forze israeliane avevano già preso il controllo delle arterie stradali centrali, tagliando in due la Striscia e procedendo a una difficile avanzata nelle periferie di Gaza. Obiettivo dell'esercito israeliano sono le strutture di comando di Hamas, situate nel sottosuolo di Gaza e circondate da vaste zone abitate da civili in una commistione unica di edifici civili e militari.[senza fonte]
L'8 novembre 2023 Hamas perde il controllo di territori a nord di Gaza, mentre il 14 e il 15 le forze di Israele avanzano da sud conquistando una presunta roccaforte delle brigate di Hamas realizzata all'interno dell'ospedale Al-Shifa dopo aspri combattimenti.[86][87] Hamas e il personale sanitario negano di aver usato l'ospedale a scopi militari e le prove fornite da Israele sono state messe in dubbio da BBC e The Guardian.[88] Fonti dell'ONU hanno poi riportato la scoperta di due fosse comuni nei pressi dell'ospedale da cui sono stati rinvenuti 30 cadaveri palestinesi, alcuni dei quali con le mani legate.[89][90] Il 16 viene annunciata dall'IDF la conquista anche delle periferie occidentali della città di Gaza comprendenti tutta la fascia litoranea.
Il 24 novembre 2023 viene concordata tra Israele e Hamas una tregua di quattro giorni per consentire l'ingresso di aiuti umanitari nonché lo scambio di 50 ostaggi rapiti da Hamas con 150 tra donne e minori detenuti da Israele.[91]
Ripresa delle ostilità (1º dicembre 2023)
[modifica | modifica wikitesto]Dopo due proroghe della tregua, la mattina del 1º dicembre 2023 entrambe le parti dichiarano la ripresa delle ostilità. Hamas avvia una serie di lanci di missili verso i territori israeliani che si protrarranno anche nei giorni seguenti, senza sortire però effetti significativi. L'IDF invece riprende i raid aerei e l'avanzata di terra, penetrando anche nella parte sud della Striscia, dopo aver ordinato ai residenti e agli sfollati nuove evacuazioni, avvisandoli tramite volantini con codice QR che mostra una mappa delle zone sicure.[92][93]
Le forze israeliane avanzano a fondo nella parte meridionale della Striscia tramite assalti combinati meccanizzati e di aviazione, incontrando resistenza ma giungendo comunque il 10 dicembre 2023 coi carri armati nel centro della città di Khan Yunis, che ospitava già numerosi sfollati del nord[94], mentre a Gaza l'IDF prosegue la difficile guerra urbana avanzando lentamente verso il centro città. Il 15 dicembre 2023 l'IDF lancia un primo imponente attacco sulla città Rafah presso il confine con l'Egitto.[95] Il 17 viene scoperto dall'IDF uno dei più grandi tunnel sotterranei di Hamas lungo 2,5 km, profondo fino a 50m e largo abbastanza da permettere lo spostamento di uomini e veicoli, mentre altri tunnel erano stati sigillati o allagati nei giorni precedenti.[96] Il 21 dicembre 2023 l'esercito israeliano annuncia di aver completato la conquista dei quartieri governativi nel centro di Gaza e di stare procedendo alla distruzione di bunker, tunnel ed edifici di Hamas.[97]
Il primo di gennaio 2024 il portavoce dell'IDF ha annunciato una riduzione dei riservisti impiegati nel nord della Striscia di Gaza, facendo riferimento a necessità economiche (Israele sta impiegando nel conflitto una frazione notevole della propria forza lavoro, pari al 10-15%). L'esercito ha precisato tuttavia che non si tratta di un ritiro ma dell'inizio di una nuova fase della guerra che durerà almeno sei mesi e sarà caratterizzata da azioni di rastrellamento nelle aree occupate per identificare e catturare tutti i miliziani appartenenti ad Hamas e altri gruppi armati.[98][99]
Il giorno seguente un raid israeliano colpisce un edificio in Libano, nella periferia di Beirut, dove si erano rifugiati alcuni capi di Hamas tra cui l'importante leader Saleh al-Arouri la cui morte è stata subito confermata. Lo stesso giorno l'IDF ha annunciato di aver occupato dopo strenui combattimenti anche i quartieri a est di Gaza, conducendo parallelamente una nuova offensiva per espugnare i tunnel di Hamas anche nel sud della Striscia presso la città di Khan Yunis.[100]
Il 25 marzo 2024 il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha approvato una risoluzione per un cessate il fuoco nella striscia di Gaza, la liberazione immediata di tutti gli ostaggi tenuti da Hamas nella Striscia di Gaza e invita Israele a fare di più per facilitare l'ingresso di aiuti umanitari nel territorio.[101] Il successivo 24 maggio 2024, la Corte internazionale di giustizia ha ordinato a Israele di fermare immediatamente l'offensiva a Rafah e ad Hamas di procedere al rilascio immediato ed incondizionato degli ostaggi.[102]
La questione che più ha complicato i negoziati per il rilascio degli ostaggi, è il fatto che Hamas chiede la fine totale della guerra e il ritiro completo dell'esercito israeliano dalla Striscia di Gaza, mentre Israele ha proposto qualche settimana di tregua in cambio del rilascio degli ostaggi per poi proseguire la guerra, cosa che Hamas non accetta.[103][104][105][106] In particolare, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha più volte affermato che non ci sarà alcun cessate il fuoco permanente finché Hamas non sarà completamente distrutto.[107][108]
Il 5 novembre 2024, il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant viene licenziato a causa di numerosi disaccordi con il premier Netanyahu. In particolare, Gallant sosteneva che Israele avrebbe dovuto accettare un accordo per la liberazione degli ostaggi anche a costo di lasciare Hamas nella Striscia di Gaza; che anche gli ortodossi avrebbero dovuto prestare servizio nell'IDF e difendere Israele, e che c'era la necessità di un'indagine governativa sul 7 ottobre 2023.[109] Al suo posto è stato nominato Israel Katz.[110]
Israele ha sostenuto durante i combattimenti e sostiene tuttora quattro milizie palestinesi a Gaza per rimuovere Hamas dal potere; ciò sarebbe emerso da una intervista dell'ottobre 2025 di Sky News ad uno dei leader di quelle milizie in disaccordo e lotta contro Hamas.[111]
Al di fuori della Striscia di Gaza
[modifica | modifica wikitesto]
Alture del Golan (occupate da Israele)
Libano (area con presenza di Hezbollah)
Siria (escluse le Alture del Golan)
Aree evacuate all'interno di IsraeleGuerra Israele - Hezbollah
[modifica | modifica wikitesto]La mattina dell'8 ottobre 2023, Hezbollah ha lanciato razzi e proiettili contro la regione delle Fattorie di Shebaa, territorio al confine tra Libano e Siria occupato da Israele.[112] In risposta l'IDF ha sparato proiettili di artiglieria e un drone nel sud del Libano.[113] Secondo quanto riferito, due bambini libanesi sono rimasti feriti da vetri rotti.
Il 9 ottobre 2023, l'IDF ha affermato di aver ucciso diversi infiltrati provenienti dal Libano e di aver sparato con l'artiglieria oltre il confine. Hezbollah ha negato il coinvolgimento nell'incidente. La milizia palestinese della Jihad islamica ha successivamente rivendicato la responsabilità dell'infiltrazione armata. Più tardi nel corso della giornata, sono ricominciati i combattimenti tra Hezbollah e le truppe israeliane, provocando la morte di tre uomini armati di Hezbollah. Tre soldati dell'IDF, compreso un alto ufficiale, sono stati uccisi, mentre il Comando del fronte interno dell'IDF ha ordinato ai residenti di 28 città nel nord di Israele di cercare rifugio nei rifugi antiaerei. Sono stati segnalati anche bombardamenti di artiglieria da parte di militanti con sede in Siria. Il 10 ottobre 2023 la polizia israeliana ha ucciso due palestinesi accusati di aver lanciato loro pietre a Gerusalemme Est. Lo stesso giorno, sono scoppiati di nuovo scontri al confine tra Israele e Libano dopo che Hezbollah ha lanciato un missile guidato anticarro contro un veicolo militare israeliano nell'area di Avivim, provocando un attacco di rappresaglia con un elicottero israeliano. Gli scontri sono scoppiati nuovamente nella zona l'11 ottobre 2023.[114]
Allargamento del conflitto in Yemen e sul Mar Rosso
[modifica | modifica wikitesto]Il 31 ottobre 2023 la fazione Huthi dello Yemen entra nel conflitto rivendicando un massiccio attacco missilistico e con droni verso il porto israeliano di Eilat, annunciando nuovi attacchi finché Israele non cesserà le operazioni militari in Palestina. Il bombardamento tuttavia viene neutralizzato dai sistemi di difesa aerea israeliani e non produce conseguenze.[115]
Questo attacco segue in realtà altri due timidi tentativi di colpire il territorio israeliano già verificatisi il 19 e il 27 ottobre 2023, tramite missili e droni partiti dal territorio yemenita ma abbattuti dalla marina statunitense nel Mar Rosso e dalle difese israeliane sopra l’Egitto.[116]
Il mese di novembre si ripetono lanci sporadici di missili e droni verso Israele, mentre il 19 novembre 2023 un commando di Huthi aviotrasportati assalta una grande nave mercantile in navigazione nel mar Rosso perché legata a un uomo d'affari israeliano. La nave, appartenente a una società britannica, non ha però a bordo alcun israeliano. Nave ed equipaggio sono stati sequestrati e condotti in Yemen.[117] Lo stesso giorno una nave da guerra statunitense abbatte tre missili lanciati dallo Yemen verso il territorio di Israele.[118]
Il 10 dicembre due droni yemeniti ostili vengono abbattuti dalla fregata francese Languedoc schierata a difesa delle rotte navali nel Mar Rosso prima che riescano a colpire la nave.[119]
Il 12 dicembre 2023 un missile lanciato dallo Yemen colpisce una petroliera norvegese nello stretto di Bab el-Mandeb scatenando un incendio a bordo.[120] Gli Huthi hanno rivendicato di aver colpito una nave carica di petrolio per Israele, ma in realtà il natante era diretto in Italia e trasportava materie prime per biocarburanti. Lo stesso giorno un drone yemenita viene abbattuto dalla fregata francese Languedoc arrivata a difesa della petroliera per neutralizzare ulteriori attacchi.[121]
Tra il 15 e il 16 dicembre 2023 gli Huthi lanciano una serie di attacchi con droni diretti sia a Israele che a obbiettivi navali nel mar Rosso, uno dei quali abbattuto dalla Royal Navy britannica.[122] Grant Shapps, segretario alla Difesa del Regno Unito, ha commentato gli eventi in rapida evoluzione come "una minaccia diretta al commercio internazionale e alla sicurezza marittima". Inoltre numerose compagnie di trasporti marittimi tra cui Maersk, CMA CGM, Hapag-Lloyd e Mediterranean Shipping Company hanno sospeso i traffici nel Mar Rosso e attraverso il Canale di Suez fino al ristabilirsi della sicurezza, con prevedibili ripercussioni negative sull'economia dei paesi mediterranei.[123]
Il 19 dicembre 2023 gli Huthi minacciano di compiere nuovi attacchi marittimi ogni 12 ore nel caso in cui Israele non cessi ogni ostilità verso Hamas. Tale minaccia di intensificazione degli sforzi arriva dopo l'annuncio dell'operazione Prosperity Guardian, sostenuta da una coalizione di nazioni tra cui l'Italia per contrastare le aggressioni yemenite.[124] Nei giorni successivi sono stati bersagliati diversi natanti in transito, ed il 26 dicembre è stata presa di mira una nave cargo di MSC nonché eseguiti nuovi lanci verso Israele.[125] Questi attacchi però sono stati neutralizzati o hanno mancato l'obiettivo senza provocare danni.
Il 29 dicembre 2023 Hezbollah include l'Italia e altre nazioni partecipanti all'operazione Prosperity Guardian nella "coalizione del male". La fregata italiana Virginio Fasan è stata mobilitata nel Mar Rosso proprio per contrastare le attività militari Huthi.[126]
Escalation israeliana contro l'Iran
[modifica | modifica wikitesto]Il 1º aprile 2024 un attacco aereo israeliano nel quartiere Mezzeh di Damasco, in Siria, ha distrutto una palazzina adiacente il consolato iraniano uccidendo 16 persone tra cui il comandante senior Mohammad Reza Zahedi della Forza Quds.[127][128] Per ritorsione l'Iran nella notte tra il 13 e il 14 aprile ha lanciato per la prima volta un attacco aereo diretto sul suolo israeliano,[129][130] causando alcuni danni e feriti.[131] In risposta, Israele ha bombardato il 19 aprile 2024 una base iraniana a Esfahan.[132][133]
Il 31 luglio 2024 il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, viene ucciso mentre si trovava a Teheran per partecipare alla cerimonia d'insediamento del nuovo presidente eletto Masoud Pezeshkian. Inoltre, il 27 settembre 2024 Israele ha bombardato con circa 80 missili un bunker nella periferia di Beirut al cui interno era presente Hassan Nasrallah con i vertici di Hezbollah insieme ad altri comandanti militari tra cui il generale della Forza Quds in Libano, Abbas Nilforooshan. A seguito di queste morti, il 1º ottobre 2024 l'Iran ha risposto lanciando circa 200 missili balistici sul territorio israeliano, che avrebbe causato la morte di un palestinese a Gerico, quattro feriti e danni in alcune basi militari.[134][135] Il 26 ottobre successivo, Israele effettua un nuovo e vasto attacco aereo contro l'Iran, che non reagì.
Intorno alle 2 del mattino del 13 giugno 2025 Israele ha sferrato direttamente e a sorpresa un attacco nel territorio iraniano, bombardando siti nucleari, militari, depositi di carburante, giacimenti di gas ed edifici residenziali, uccidendo diversi militari, scienziati e civili iraniani mentre stavano dormendo. Verso la sera del 13 giugno l'Iran risponde lanciando oltre 100 missili balistici, riuscendo a colpire Tel Aviv e Gerusalemme. La motivazione dell'inizio dei bombardamenti israeliani sarebbe la forte convinzione da parte di Israele di uno sviluppo di arma atomica nel territorio iraniano, cosa negata sia dall'Iran[136] che dall'AIEA[137], dando il via ad alla guerra Iran-Israele che è durata 12 giorni.
Attentato terroristico a Gerusalemme e raid israeliano in Qatar
[modifica | modifica wikitesto]L'8 settembre 2025 due terroristi palestinesi hanno aperto il fuoco alla fermata di un autobus nell'area di Ramot, a Gerusalemme, causando la morte di sei civili israeliani ed il ferimento di almeno altre 11 persone di cui 7 in modo grave. Gli assalitori, originari della Cisgiordania, sono stati uccisi da un civile armato e da un soldato.[138][139] L'attacco è stato oggetto del plauso da parte di Hamas, che lo ha definito come "azione eroica",[140] ed è stato successivamente rivendicato dalla componente armata dello stesso movimento fondamentalista.[141]
Il 9 settembre 2025 un raid israeliano ha colpito una sede di Hamas sul territorio del Qatar, dove sarebbe stata in corso una riunione fra i leader politici dell'organizzazione Khaled Mesh'al, Khalil al-Hayya, Zaher Jabarin, Muhammad Ismail Darwish e altri, e inizialmente alcune fonti riportavano che sarebbero rimasti uccisi.[142] Secondo la BBC la riunione avrebbe avuto per oggetto la proposta avanzata da Donald Trump per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza[143], e Hamas ha dichiarato che il raid israeliano è fallito e non ha colpito la leadership dell'organizzazione, causando tuttavia la morte di un agente qatariota e di cinque esponenti minori di Hamas tra cui il figlio di Khalil al-Hayya.[144][145] Il consiglio di sicurezza dell'ONU ha condannato l'attacco.[146]
Crimini di guerra
[modifica | modifica wikitesto]
Il 10 ottobre 2023 la Corte penale internazionale dell'AIA ha dichiarato che il suo mandato del 2014 di indagare sui presunti crimini di guerra commessi nello Stato di Palestina include anche questo conflitto.[147]
Il procuratore della CPI Karim Ahmad Khan ha visitato il valico di Rafah e ha detto che «la CPI sta esaminando in modo indipendente la situazione in Palestina», compresi «gli eventi in Israele e le accuse secondo cui anche cittadini palestinesi hanno commesso crimini»,[148] mentre il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha affermato di avere "prove evidenti" di crimini di guerra da entrambe le parti del conflitto.[147] La Missione permanente di accertamento dei fatti delle Nazioni Unite sul conflitto Israele-Palestina ha affermato che «ci sono prove evidenti che potrebbero essere stati commessi crimini di guerra nell'ultima esplosione di violenza in Israele e a Gaza, e che tutti coloro che hanno violato il diritto internazionale e preso di mira i civili deve essere ritenuto responsabile».[149][150]
In una valutazione legale preliminare del 12 ottobre 2023 che condannava gli attacchi di Hamas in Israele, lo studioso di diritto internazionale umanitario e preside della Cornell Law School Jens David Ohlin ha affermato che le prove suggerivano che "uccisioni e rapimenti" di Hamas violavano potenzialmente gli articoli 6-8 dello Statuto di Roma così come le leggi Convenzione sul genocidio e sono stati "crimini contro l'umanità".[151]
L'ordine israeliano di imporre un "assedio completo" a Gaza in cui sarebbero stati negati cibo, carburante e acqua è stato criticato come un palese crimine di guerra dalle organizzazioni per i diritti umani, e da Tom Dannenbaum, direttore del Centro per International Law & Governance presso la Fletcher School della Tufts University.[152] Oxfam ha rilasciato una dichiarazione in cui accusava Israele di usare la fame come arma di guerra, affermando che «il diritto internazionale umanitario (DIU) proibisce severamente l'uso della fame come metodo di guerra e poiché la potenza occupante di Gaza, Israele è vincolata da Obblighi del DIU di provvedere ai bisogni e alla protezione della popolazione di Gaza».[152][153][154]
Esperti indipendenti delle Nazioni Unite hanno condannato le azioni delle Forze di Difesa Israeliane a Gaza, affermando che Israele ha fatto ricorso ad "attacchi militari indiscriminati" e "punizioni collettive".[155] Le autorità israeliane hanno affermato che gli attacchi aerei hanno lo scopo di degradare le infrastrutture militari che sono spesso costruite in prossimità di aree residenziali e stabilimenti civili.[156] Hanno denunciato anche "l'uccisione deliberata e diffusa e la presa di ostaggi di civili innocenti" da parte di Hamas, definendoli "atroci violazioni del diritto internazionale e crimini internazionali".[157] Anche l'evacuazione forzata del nord di Gaza da parte di Israele ha suscitato la condanna internazionale. Il 13 ottobre Paula Gaviria Betancur, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani degli sfollati interni, ha definito il gesto un "crimine contro l'umanità".[158] Il 14 ottobre 2023, Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, l'ha definita una "ripetizione della Nakba del 1948", sottolineando l'aperta difesa da parte dei funzionari pubblici israeliani di un'altra Nakba.[158]
Il 29 dicembre 2023 il governo del Sudafrica ha formalmente accusato Israele presso le Nazioni Unite di genocidio del popolo palestinese, richiedendo alla Corte internazionale di giustizia un intervento immediato per fermare "la distruzione di una parte sostanziale del gruppo nazionale, razziale ed etnico palestinese" in violazione della convenzione sul genocidio. Il ministero degli Esteri israeliano ha immediatamente accusato il Sudafrica di collaborare con i terroristi, replicando che l'IDF ha messo in atto ogni ragionevole sforzo per limitare le morti di civili durante l'azione militare contro il gruppo di Hamas e gli altri gruppi armati.[159] In seguito, il 2 di gennaio del 2024, i media israeliani riportano la decisione del governo israeliano di non opporsi al procedimento e di presentarsi di fronte alla Corte internazionale di giustizia, così da confutare "questa assurda accusa che equivale a una diffamazione di sangue".[160] Il 26 gennaio 2024 la Corte internazionale di Giustizia ritiene plausibile l'accusa di Genocidio nei confronti di Israele e impone delle misure temporanee vincolanti:
Nel maggio 2024, il procuratore capo della CPI Karim Khan ha chiesto un mandato di arresto per il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu[161] e il Ministro della difesa Yoav Gallant, accusandoli di sterminio, utilizzo della fame come metodo di guerra, negazione di aiuti umanitari e stragi contro i civili,[162][163][164] azioni che costituiscono crimini di guerra e crimini contro l'umanità. I mandati di arresto contro Netanyahu e Gallant (nel frattempo non più ministro) sono stati poi effettivamente emessi il 21 novembre 2024.[165][166][167]
A giugno 2024, Jeremy Laurence, portavoce dell'ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite, ha dichiarato: "Centinaia di palestinesi, molti dei quali civili, sarebbero stati uccisi e feriti. Inoltre, tenendo ostaggi in aree così densamente popolate, i gruppi armati stanno mettendo a ulteriore rischio la vita dei civili palestinesi, così come quella degli ostaggi stessi, a causa delle ostilità. Tutte queste azioni, da entrambe le parti, possono equivalere a crimini di guerra.[168]
Nell'ottobre 2024, Agnès Callamard, segretario generale di Amnesty International, ha dichiarato che "Questo anniversario deve far riflettere sull’urgente bisogno che siano affrontate le cause di fondo del conflitto, siano interrotte le forniture di armi a tutte le parti coinvolte e sia posta fine alla duratura impunità che vede da decenni le forze israeliane, Hamas e altri gruppi armati palestinesi farsi beffe del diritto internazionale senza timore di subire conseguenze”.[169]
Crisi umanitaria nella Striscia di Gaza
[modifica | modifica wikitesto]
Gli effetti dell'offensiva israeliana sulla popolazione di Gaza hanno causato una crisi umanitaria che secondo diversi studiosi ha assunto i caratteri del genocidio.[170][171] Come risultato dell'assedio, Gaza ha dovuto affrontare carenza di carburante, cibo, farmaci, acqua e forniture mediche. L'assedio ha provocato un calo del 90% nella disponibilità di elettricità, influenzando le forniture elettriche ospedaliere, gli impianti di depurazione e la chiusura degli impianti di desalinizzazione che forniscono acqua potabile. Il 13 ottobre, il commissario dell'UNRWA Philippe Lazzarini ha dichiarato che «La portata e la velocità dello sviluppo della crisi umanitaria sono agghiaccianti».
Il maggiore generale israeliano (in pensione) Giora Eiland ha paragonato il conflitto alla situazione dopo Pearl Harbor. Sostenendo che Israele «non aveva altra scelta» se non quella di rendere Gaza un luogo «in cui è temporaneamente o permanentemente è impossibile vivere». Ha dichiarato che le scuole dell'UNRWA e l'ospedale Al-Shifa sarebbero stati bombardati e che sarebbe stata mantenuta una «grave crisi umanitaria» fino a quando le nazioni arabe non fossero intervenute per la rimozione di Hamas. Eiland ha affermato che questo non era "un programma di vendetta", ma un modo per riavere indietro gli ostaggi.
Il 16 ottobre 2023, i medici hanno avvertito della presenza focolai di malattie dovute al sovraffollamento degli ospedali e ai corpi insepolti. Il 18 ottobre, la rappresentante delle Nazioni Unite degli Stati Uniti, Linda Thomas-Greenfield, ha posto il veto a una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che sollecitava aiuti umanitari a Gaza. L'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che la situazione «sta andando fuori controllo».
Il 21 ottobre, una dichiarazione congiunta di UNICEF, OMS, UNDP, UNFPA e PAM affermava che «il mondo deve fare di più» per Gaza. Il 26 ottobre, l'Organizzazione mondiale ha dichiarato che la crisi umanitaria e sanitaria di Gaza aveva «raggiunto proporzioni catastrofiche».
Negoziati e diplomazia
[modifica | modifica wikitesto]Cessate il fuoco
[modifica | modifica wikitesto]Il 24 ottobre 2023, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato: «Dovremmo liberare quegli ostaggi e poi potremo parlare». Il 25 ottobre, anche il primo ministro britannico Rishi Sunak ha respinto la richiesta di cessate il fuoco. Anche il leader del partito laburista britannico, Keir Starmer, si è opposto al cessate il fuoco. Il 27 ottobre l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato una risoluzione che chiede una tregua immediata. Ha ottenuto 121 voti favorevoli e 44 astenuti.
Il 20 ottobre 2023, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha chiesto un cessate il fuoco, affermando che l'attacco israeliano a Gaza costituisce un genocidio. Il 21 ottobre 2023, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha presentato un piano per un cessate il fuoco. Il 26 ottobre, i ministri degli esteri di nove Paesi arabi (Emirati Arabi Uniti, Giordania, Bahrein, Arabia Saudita, Oman, Qatar, Kuwait, Egitto e Marocco) hanno firmato una dichiarazione congiunta chiedendo un cessate il fuoco immediato. Il 21 ottobre e durante una successiva riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite il 24 ottobre 2023, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha chiesto un cessate il fuoco. L'ambasciatore russo all'ONU Vassily Nebenzia ha dichiarato: "il mondo intero" si aspetta che l'ONU chieda un cessate il fuoco. Il 29 ottobre 2023 papa Francesco ha chiesto il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Il 10 novembre 2023, 1 000 dipendenti dell'USAID hanno firmato una lettera aperta chiedendo un cessate il fuoco immediato.
Il 2 novembre 2023, l'attuale presidente di Hamas Isma'il Haniyeh ha dichiarato che se Israele accettasse un cessate il fuoco e l'apertura di corridoi umanitari per portare più aiuti a Gaza, Hamas sarebbe «pronto per negoziati politici per una soluzione a due Stati con Gerusalemme come capitale» della Palestina. Il 3 novembre 2023, Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele non avrebbe accettato un cessate il fuoco temporaneo a meno che Hamas non avesse rilasciato tutti gli ostaggi. Sia Israele che Hamas hanno respinto le richieste di cessate il fuoco.[172]
Ostaggi israeliani e loro liberazione
[modifica | modifica wikitesto]La sera del 7 ottobre 2023, rientrando nella striscia di Gaza dopo l'attacco, gli armati di Gaza portarono con sé 251 ostaggi [173] .
Il 9 ottobre 2023, Reuters ha riferito che il Qatar stava mediando i colloqui tra Israele e Hamas per garantire il rilascio delle donne israeliane in ostaggio in cambio del rilascio da parte di Israele di 36 donne e bambini palestinesi. Israele ha pubblicamente negato che tali negoziati fossero in corso. Press riferisce che Israele ha cercato l'assistenza egiziana per garantire la sicurezza degli ostaggi tenuti da militanti palestinesi e che il capo dell'intelligence egiziana ha contattato Hamas e la Jihad islamica per chiedere informazioni. Secondo quanto riferito, funzionari egiziani stavano mediando il rilascio delle donne palestinesi nelle carceri israeliane in cambio di donne israeliane catturate dai militanti palestinesi. L'Egitto e il Qatar stanno entrambi cercando di mediare i colloqui; secondo il Wall Street Journal, l'ala militare di Hamas comunica principalmente con l'Egitto.
Secondo The Guardian, una prima offerta prevedeva il rilascio di "bambini, donne, anziani e malati" tenuti in ostaggio in cambio di un cessate il fuoco di 5 giorni, e Netanyahu «ha rifiutato completamente l'accordo».
Il 20 ottobre Hamas rilasciò due donne per motivi umanitari, altre due furono rilasciate il 23 ottobre dopo un negoziate, e il 31 ottobre una donna fu liberata con una azione militare israeliana [173].
Offerte successive, dopo l'offensiva di terra del 27 ottobre 2023, prevedevano il rilascio di 10-15 ostaggi in cambio di un cessate il fuoco di 1-3 giorni. Secondo il Guardian, Netanyahu, i ministri di destra e i "falchi nell'esercito" hanno preso una posizione dura nei colloqui, a differenza del Mossad, che guida i negoziati sugli ostaggi.
Il 24 novembre, durante una prima tregua, furono rilasciati 24 ostaggi fra donne e bambini, altri 17 furono rilasciati il 25 novembre e lo stesso numero il giorno seguente. Successivamente, 11 ostaggi furono rilasciati il 27 novembre, 12 furono rilasciati il 28 novembre e 17 furono rilasciati il 29 novembre. Infine, 8 ostaggi furono rilasciati il 30 novembre.[173]
Il 12 febbraio 2024 i militari israeliani liberarono 2 ostaggi e ne liberarono altri 4 l'8 giugno, un altro ostaggio venne liberato il 27 agosto 2024.[173]
All'inizio del 2025, durante un nuovo cessate il fuoco, altri ostaggi furono rilasciati da Hamas, a giorni intervallati: 3 il 19 gennaio, 4 il 25 gennaio, 8 il 30 gennaio, altri 3 il 1º febbraio, ancora 3 dopo una settimana e altri 3 il 15 febbraio, infine 6 furono rilasciati il 22 febbraio.[173] Il 12 maggio Hamas rilasciò un ragazzo.
Il 13 ottobre 2025 furono rilasciati 22 uomini, gli ultimi ostaggi vivi ancora prigionieri di Hamas, in seguito agli accordi di tregua; in totale su 251 persone rapite, 168 ritornarono vive in Israele, di cui soltanto 8 liberate con azioni militari.[173]
Leader militari e politici uccisi
[modifica | modifica wikitesto]Nel corso del conflitto molti sono stati i soggetti con alti incarichi politici e militari palestinesi uccisi da Israele:
Hamas
[modifica | modifica wikitesto]- Abd al-Fattah Al-Zarii – viceministro dell'Economia, 4 agosto 2024[174]
- Abdel-Latif al-Qanoua – portavoce, 27 marzo 2025[175]
- Abu Obaida – portavoce delle Brigate Ezzedin al-Qassam, 30 agosto 2025
- Adel Masmah – comandante locale dell'unità d'élite Nukhba, dicembre 2023[176]
- Ahmed Ghandour – comandante della Brigata Nord, 14 novembre 2023
- Ali Qadi – comandante dell’unità d’élite Nukhba, 13 ottobre 2023[177]
- Amar Abu Jalalah – comandante delle forze navali, 23 novembre 2023[178]
- Ayman Nofal – comandante della Brigata Centrale, 17 ottobre 2023
- Azzam al-Aqraa Abu Ammar – braccio destro di Saleh al-Arouri, 2 gennaio 2024[179][180]
- Essam al-Dalis – capo del comitato amministrativo governativo della Striscia di Gaza, 18 marzo 2025[181]
- Faiq Mabhuoch – direttore generale della centrale operazioni del Ministero dell'Interno e della Sicurezza Nazionale nella Striscia di Gaza, 18 marzo 2024[182]
- Fateh Sherif Abu el-Amin – capo di Hamas in Libano, 29 settembre 2024
- Ghazi Abu Tama'a – capo della sezione armi e servizi di combattimento, 10 marzo 2024[183]
- Hussam Shahwan – vicecapo della polizia, 2 gennaio 2025[184]
- Ismail Barhoum – membro dell'ufficio politico, 23 marzo 2025[185]
- Isma'il Haniyeh – Presidente dell'Ufficio politico dal 2017 ed ex Primo ministro dell'ANP, 31 luglio 2024[186]
- Jamila al-Shanti – unica donna leader, membro del Consiglio Legislativo Palestinese, 19 ottobre 2023
- Jawad Abu Shamala – Ministro dell'Economia, ottobre 2023
- Mahdi Kwara – comandante del Battaglione Sud Khan Yunis, 13 maggio 2025[187][188]
- Mahmoud Abu Watfa – Ministro dell'Interno, 18 marzo 2025[189]
- Mahmoud Hamdan – comandante del Battaglione Tel Al-Sultan di Rafah, 16 ottobre 2024[190]
- Mahmoud Salah – capo della polizia, 2 gennaio 2025[184]
- Marwan Issa – vicecomandante supremo, considerato il numero due delle Brigate Ezzedin al-Qassam, 10 marzo 2024[191]
- Mohammed Deif – comandante supremo e ideatore dell'attacco del 7 ottobre, considerato il numero uno delle Brigate Ezzedin al-Qassam, 13 luglio 2024[192]
- Mohammed Shabana – comandante della Brigata Rafah, 13 maggio 2025
- Mohammed Sinwar – comandante supremo e successore di Mohammed Deif, 13 maggio 2025
- Muhammad Usayn – comandante del Battaglione Daraj wal Tuffah, luglio 2025[193]
- Murad Abu Murad – comandante dell’aeronautica, 13 ottobre 2023
- Raad Thabat – capo della sezione risorse umane delle Brigate Ezzedin al-Qassam, 28 marzo 2024[194]
- Rafa Salama – comandante della Brigata Khan Younis, 13 luglio 2024
- Rawhi Mushtaha – braccio destro di Yahya Sinwar, 23 luglio 2024[195]
- Salah al-Bardawil – membro dell'ufficio politico, 23 marzo 2025[196]
- Saleh al-Arouri – vicepresidente dell'Ufficio politico dal 2017 e comandante fondatore delle Brigate Ezzedin al-Qassam, 2 gennaio 2024[197]
- Samir Findi Abu Amer – capo delle operazioni di Hamas in Libano meridionale, 2 gennaio 2024[198]
- Yahya Sinwar – capo supremo nella Striscia di Gaza dal 2017 e Presidente dell'Ufficio politico dal 2024, 16 ottobre 2024
- Zakaria Abu Maamar – capo delle relazioni internazionali, ottobre 2023
Jihad Islamica
[modifica | modifica wikitesto]- Moussa Naseer – comandante, ottobre 2023
- Naji Abu Saif / Abu Hamza – portavoce delle Brigate al-Quds, 18 marzo 2025[199]
- Saad Said Zaki Dahnon – vicecapo della divisione missilistica, gennaio 2025[200]
FPLP
[modifica | modifica wikitesto]- Emad Odeh – capo dell'ufficio militare, settembre 2024
- Nadal Abdel-Alel – responsabile delle attività militari in Cisgiordania, settembre 2024
Altre organizzazioni palestinesi
[modifica | modifica wikitesto]- Khalil al-Maqdah – comandante delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa, 21 agosto 2024[201]
- Muhammad Jaber Abu Shahjaa – comandante della Brigata Tulkarm, 28 agosto 2024[202][203]
- Waseem Abdel-Hadi – comandante dei Comitati Popolari di Resistenza, 17 novembre 2025[204]
Giornalisti uccisi
[modifica | modifica wikitesto]Al 1º settembre 2025 risultano uccisi dall'esercito israeliano 246 giornalisti e/o operatori del settore dei quali almeno 57 come obiettivi specifici[205][206][207]. Al referente per Gaza di Al Jazeera Wael Al-Dahdouh sono stati uccisi in diversi attacchi 12 famigliari tra i quali la moglie e tre figli[208][209].
Uso della propaganda
[modifica | modifica wikitesto]Da parte di Hamas
[modifica | modifica wikitesto]Nelle ore successive all'attacco del 7 ottobre, Hamas "ha impiegato una strategia mediatica ampia e sofisticata" utilizzando account bot per diffondere propaganda grafica, carica di emozioni e falsa, che è stata ripresa e ripetuta da account ufficiali e governi stranieri. Cyabra, un'azienda israeliana di intelligence sui social media, ha scoperto che il giorno dopo l'attacco, uno su quattro post riguardanti il conflitto su Facebook, Instagram, TikTok e X proveniva da account falsi. Il New York Times ha descritto l'inizio della guerra tra Israele e Hamas come il rilascio di un "diluvio di propaganda e disinformazione online" che era "più grande di qualsiasi cosa vista prima". Ha descritto il conflitto come "che sta rapidamente diventando una guerra mondiale online" e ha affermato che Russia, Cina, Iran e i suoi proxy avevano utilizzato i media statali e campagne di influenza occulte sui social network per sostenere Hamas, minare Israele, criticare gli Stati Uniti e causare disordini. James Rubin del Global Engagement Center del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha definito la copertura del conflitto come coinvolta in "una guerra informativa non dichiarata con paesi autoritari"[210][211].
Da parte di Israele
[modifica | modifica wikitesto]Durante il conflitto, il governo israeliano e le aziende informatiche israeliane hanno impiegato strumenti di intelligenza artificiale e bot per diffondere disinformazione e propaganda grafica, carica di emozioni e falsa, al fine di disumanizzare i palestinesi, seminare divisione tra i sostenitori della Palestina colpendo i legislatori neri[non chiaro] e esercitare pressione sui politici affinché sostenessero le azioni di Israele. Il The Intercept ha riportato che: "Al centro della campagna di guerra informatica di Israele c'è una missione tattica per disumanizzare i palestinesi e inondare il discorso pubblico con un flusso di accuse false, infondate e non verificabili." Una di queste campagne segrete è stata commissionata dal Ministero degli Affari della Diaspora e della Lotta contro l'Antisemitismo[212]. Il ministero ha allocato circa 2 milioni di dollari per l'operazione e ha utilizzato la società di marketing politico Stoic, con sede a Tel Aviv, per portarla a termine, secondo funzionari e documenti esaminati dal New York Times[213]. La campagna è stata avviata dopo l'attacco del 7 ottobre e, al momento dell'inchiesta nel giugno 2024, è rimasta attiva su X. Al culmine della campagna, sono stati utilizzati centinaia di account falsi che si spacciavano per americani su X, Facebook e Instagram per pubblicare commenti a favore di Israele, concentrandosi sui legislatori statunitensi, in particolare quelli afroamericani e del partito Democratico, tra cui Hakeem Jeffries, il leader della minoranza alla Camera di New York, e Raphael Warnock, senatore della Georgia. ChatGPT è stato impiegato per generare molti dei post[211]. La campagna ha anche coinvolto la creazione di tre siti di notizie in lingua inglese falsi con articoli pro-Israele[213].
Il 5 ottobre 2024, Al Jazeera ha pubblicato un rapporto[214] che esamina le accuse di reporting parziale nei media occidentali, concentrandosi in particolare su CNN e BBC. Dieci giornalisti di queste reti hanno segnalato casi di doppi standard e mancanza di responsabilità nella copertura del conflitto. Il rapporto evidenzia casi specifici in cui la propaganda israeliana è stata trasmessa senza verifica e in cui le decisioni editoriali sono state influenzate per minimizzare le azioni israeliane.
Dagli inizio di giugno 2025, una nuova campagna pubblicitaria pagata dal Ministero degli Esteri Israeliano e tradotta in cinque lingue – italiano, inglese, greco, tedesco e francese – ha iniziato a circolare su YouTube. Parte di un video più lungo presente sul sito del Ministero stesso, le pubblicità in pochi secondi mostrano gli aiuti umanitari che Israele afferma di portare nella Striscia di Gaza a seguito della crisi umanitaria e sanitaria provocata dalla guerra.[215][216]
Proteste sulla guerra
[modifica | modifica wikitesto]
La guerra Israele-Hamas ha scatenato proteste, dimostrazioni e veglie in tutto il mondo.[218] Questi eventi si sono concentrati su una serie di questioni legate al conflitto, tra cui richieste di cessate il fuoco, la fine del blocco e dell’occupazione israeliana, il ritorno degli ostaggi israeliani, la protesta contro i crimini di guerra e la fornitura di aiuti umanitari a Gaza.
Una ricerca ha indicato che dal 7 ottobre 2023 al 31 ottobre 2024, ci sono state almeno 29 487 proteste pro-palestinesi e 2738 proteste filo-israeliane in tutto il mondo.[217]
Israele
[modifica | modifica wikitesto]Le proteste contro la guerra sono scoppiate con la polizia israeliana che ha represso i manifestanti in Umm El Fahm.[219] Una manifestazione di solidarietà a Tel Aviv il 14 ottobre ha criticato la gestione della guerra da parte del governo e ha invitato il primo ministro Benjamin Netanyahu a dimettersi.[220][221] Il giorno successivo, il ministro delle comunicazioni Shlomo Karhi ha proposto regolamenti di emergenza che consentono l'arresto di persone che hanno ferito la "morale nazionale".[222] Il 4 novembre, le proteste si sono svolte vicino alla residenza di Netanyahu.[223][224] L'8 novembre, la Corte Suprema di Israele ha permesso alla polizia di vietare tutte le proteste contro la guerra.[225] Il 9 novembre, la polizia israeliana ha arrestato l'ex parlamentare Mohammad Barakeh a Nazareth per aver tentato di organizzare una protesta contro la guerra.[226] Ebrei e israeliani all'estero hanno partecipato alle proteste sia sostenendo che protestando contro la risposta israeliana alla guerra.[227][228]
Palestina
[modifica | modifica wikitesto]Il 12 ottobre 2023 Hamas ha chiesto ai palestinesi di protestare a Gerusalemme Est e in Cisgiordania, incoraggiando le manifestazioni nella moschea di Al-Aqsa.[229] Hanno anche chiesto proteste nei paesi vicini e in tutto il mondo, esortando le comunità musulmane a radunarsi a sostegno di Gaza. Dopo l'esplosione dell'ospedale arabo di Al-Ahli, le proteste sono scoppiate in Cisgiordania a sostegno di Gaza.[230] L'11 dicembre 2023, i palestinesi in Cisgiordania e Gerusalemme Est hanno fatto uno sciopero generale come parte di un più ampio sciopero globale per un cessate il fuoco.[231]
Italia
[modifica | modifica wikitesto]In diverse città italiane si sono svolte manifestazioni a sostegno della Palestina.[232]
- A Pisa, il 17 novembre 2023, durante una protesta pro-Palestina, una lunga bandiera palestinese è stata appesa alla Torre di Pisa.
- A Milano, il 27 gennaio 2024, la polizia ha affrontato dei manifestanti pro-Palestina, nonostante esistesse un divieto ufficiale di proteste durante il Giorno della Memoria dell'Olocausto.
- A Bologna, il 28 maggio 2024, un gruppo di manifestanti pro-Palestina ha occupato una stazione ferroviaria.
- A Roma, il 5 ottobre 2024, migliaia di persone hanno sfilato per le strade, portando una grande bandiera palestinese e intonando slogan a sostegno della Palestina. La protesta è degenerata in violenza quando migliaia di manifestanti si sono scontrati con la polizia locale, causando 37 feriti.[232]
- Il 22 settembre 2025, uno sciopero nazionale ha coinvolto centinaia di migliaia di persone, con disagi in diverse città e l'arresto di alcuni attivisti.[233][234][235]
- In seguito all'intercettazione della Global Sumud Flotilla da parte di Israele, dalla sera del 1º ottobre 2025 e nei giorni successivi si sono verificate proteste a favore della Palestina e della Flotilla in numerose città italiane,[236] alcune delle quali con blocchi temporanei o tentativi di blocchi di strade,[237] stazioni ferroviarie,[238][239][240][241] porti,[242] aeroporti,[243] l'occupazione di alcuni edifici quali sedi universitarie,[244][245] o con scontri con le forze dell'ordine e vandalismi.[246][243]
Spagna
[modifica | modifica wikitesto]A Madrid, il 5 ottobre 2024, circa 5 000 persone hanno manifestato chiedendo al governo spagnolo di esercitare pressioni su Israele per porre fine al conflitto e al "genocidio" a Gaza. La mobilitazione, organizzata dalla Rete Solidale contro l'Occupazione della Palestina (RESCOP), ha visto i manifestanti marciare da Atocha fino a Puerta del Sol, chiedendo la fine del commercio di armi con Israele e sanzioni contro il suo governo.[247]
Regno Unito
[modifica | modifica wikitesto]A Londra, decine di migliaia di manifestanti hanno marciato chiedendo un cessate il fuoco immediato e la fine del blocco su Gaza.[232]
Francia
[modifica | modifica wikitesto]Nonostante i divieti iniziali, si sono svolte manifestazioni a Parigi e in altre città, con partecipanti che esprimevano sostegno ai palestinesi.[232]
Stati Uniti
[modifica | modifica wikitesto]A New York, centinaia di persone sono state arrestate durante un sit-in organizzato da un'associazione ebraica pacifista, che protestava contro i bombardamenti israeliani su Gaza.[232]
Il 25 febbraio 2024, il militare venticinquenne dell'Aeronautica degli Stati Uniti Aaron Bushnell si autoimmola dandosi fuoco davanti al cancello dell'Ambasciata di Israele a Washington per protestare contro il sostegno degli Stati Uniti a Israele. Morirà in ospedale la sera stessa.[248]
Libano
[modifica | modifica wikitesto]A Beirut, migliaia di manifestanti hanno espresso solidarietà con Gaza, alcuni scontrandosi con le forze di sicurezza vicino all'ambasciata americana.[249]
Sudafrica
[modifica | modifica wikitesto]Migliaia di persone hanno marciato verso il Parlamento, esprimendo solidarietà con i palestinesi e chiedendo la fine delle ostilità.[247]
Pakistan
[modifica | modifica wikitesto]Migliaia di persone hanno partecipato a proteste in diverse città, condannando le azioni israeliane e sostenendo la causa palestinese.[250]
Australia
[modifica | modifica wikitesto]A Sydney e Melbourne, migliaia di persone hanno partecipato a proteste chiedendo la fine delle ostilità e maggiore sostegno umanitario per Gaza.[247]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Israele, colpo ad Hamas: "ucciso Ali Qadi", raid anche in Libano e Siria, su iltempo.it, 15 ottobre 2023.
- ^ (EN) Emanuel Fabian, Israel carrying out artillery strikes in Syria after mortar fire, su timesofisrael.com, 10 ottobre 2023 (archiviato il 24 agosto 2025).
- ^ Anche in Cisgiordania aumentano i palestinesi uccisi, su ilpost.it, il Post, 14 ottobre 2023.
- ^ Israele - Hamas, le news del 1º dicembre, su repubblica.it, 1º dicembre 2023.
- ^ (EN) A Martínez e Kat Lonsdorf, Israel launches new ground invasion into Gaza after breaking ceasefire, su npr.org, 20 marzo 2025 (archiviato il 18 agosto 2025).
- ^ repubblica.it, https://www.repubblica.it/esteri/2025/10/09/diretta/israele_gaza_hamas_guerra_news_oggi_diretta-424900636/?ref=RHEX-BG-P1-S1-T1-d345.
- ^ Israele: raid su sud Siria in risposta a lancio razzi da Golan, su Swissinfo.ch, 30 ottobre 2023. URL consultato il 13 novembre 2024.
- ^ Israele colpisce Hezbollah anche in Siria, su rsi.ch, 4 novembre 2024. URL consultato il 13 novembre 2024.
- ^ Tv Damasco, 'negoziati diretti tra Siria e Israele', su ansa.it.
- ^ (EN) Lorenzo Vidino, Non solo Iran e Qatar. Quella rete di finte Ong che finanzia Hamas, su repubblica.it, la Repubblica, 13 ottobre 2023.
- ^ 10 Things to Know About Hamas and Qatar, su fdd.org, 19 dicembre 2023 (archiviato il 3 maggio 2025).
- ^ Israele bombarda il Qatar: «Attacchi mirati a Doha per colpire alti ufficiali di Hamas», su italiaoggi.it.
- ^ Ora anche Israele ammette: stiamo armando bande di jihadisti contro Hamas, su avvenire.it.
- ^ (EN) Emanuel Fabian, Nurit Yohanan, Nava Freiberg e Toi Staff, Israel providing guns to Gaza gang to bolster opposition to Hamas, su timesofisrael.com, 5 giugno 2025 (archiviato il 25 agosto 2025).
- ^ Usa, Biden firma il pacchetto da 95 miliardi di aiuti a Ucraina e Israele approvato dal Senato, su it.euronews.com, 24 aprile 2024.
- ^ (EN) Iran Updates, su understandingwar.org, ISW Press, 17 ottobre 2023 (archiviato il 9 agosto 2025).
- ^ (EN) Carla Bleiker, What does supporting Israel mean for the US?, su dw.com, 10 marzo 2024. URL consultato il 13 novembre 2024.
- ^ (EN) How Hamas secretly built a 'mini-army' to fight Israel, 16 ottobre 2023. URL consultato il 19 novembre 2023.
- ^ (EN) Israel's massive mobilization of 360,000 reservists upends lives, 10 ottobre 2023. URL consultato il 19 novembre 2023.
- ^ (EN) Israel-Gaza war death toll: Live tracker, su Al Jazeera. URL consultato il 22 ottobre 2025.
- ^ L’ex capo dell’Idf: “A Gaza finora 200 mila tra morti e feriti”, su la Repubblica, 13 settembre 2025. URL consultato il 22 ottobre 2025.
- ^ a b Israele-Hamas, giorno 687 di guerra: le notizie in diretta, su tgcom24.mediaset.it, 23 agosto 2025 (archiviato il 22 agosto 2025).
- ^ gov.il, https://www.gov.il/en/pages/swords-of-iron-idf-casualties.
- ^ (EN) IDF says it has notified families of 242 hostages being held in Gaza, su timesofisrael.com, 2 novembre 2023.
- ^ (EN) Israel Believes Some of Those Missing After Hamas' Attack Will Not Be Found, in Haaretz. URL consultato il 1º dicembre 2023.
- ^ (EN) Gaza has lost telecom contact again, while Israel's military says it has surrounded Gaza City, su apnews.com, 6 novembre 2023. URL consultato il 19 novembre 2023.
- ^ (EN) Dina Rovner, REPORT: UN Silent on Displaced Israelis, su UN Watch, 19 febbraio 2024. URL consultato il 27 aprile 2024.
- ^ Oltre 700 i morti in Israele, 2 500 feriti. Gaza, colpiti 800 obiettivi. Israele all'Onu: è il momento di cancellare Hamas, in IlSole24Ore.com, 8 ottobre 2023. URL consultato il 17 gennaio 2024.
- ^ (EN) Ruth Michaelson e Ben Doherty, Israel ‘going on the offensive’ after retaking territories overrun by Hamas, in The Guardian, 9 ottobre 2023. URL consultato il 13 settembre 2024.
- ^ Katz, 'Israele manterrà controllo militare a Gaza dopo guerra' - Politica - Ansa.it, su Agenzia ANSA, 17 dicembre 2024. URL consultato il 17 dicembre 2024.
- ^ (EN) Gaza Strip in maps: How 15 months of war have drastically changed life in the territory, in BBC News, 22 novembre 2012. URL consultato il 14 febbraio 2025.
- ^ Un anno di guerra nella Striscia di Gaza, su Il Post, 7 ottobre 2024. URL consultato il 14 maggio 2025.
- ^ (EN) Julia Frankel, With Gaza's death toll over 40,000, here's the conflict by numbers, su ABC News, 15 agosto 2024. URL consultato il 22 agosto 2024.
- ^ OMS: "Zona di disastro umanitario" - Decimata la capacità ospedaliera di Gaza, su unric.org. URL consultato il 17 gennaio 2024.
- ^ Comincia il processo per genocidio contro Israele, su wired.it. URL consultato il 17 gennaio 2024.
- ^ Onu: quasi il 70% delle vittime a Gaza sono donne e bambini, su rainews.it.
- ^ (EN) Avraham Russell Shalev, Hamas’ October 7th Genocide: Legal Analysis and the Weaponisation of Reverse Accusations – A Study in Modern Genocide Recognition and Denial, su cambridge.org, 8 agosto 2025. URL consultato il 24 agosto 2025.
- ^ (EN) Arsen Ostrovsky e Stanislav Pavlovschi, Israel is not committing genocide — but Hamas is, su thehill.com, The Hill, 1º aprile 2024. URL consultato il 24 agosto 2025.
- ^ (EN) Sara E. Brown, Hamas' Genocidal Violence (PDF), su genocidescholars.org, International Association of Genocide Scholars, dicembre 2023. URL consultato il 28 agosto 2025.
- ^ Report of the Special Committee to Investigate Israeli Practices Affecting the Human Rights of the Palestinian People and Other Arabs of the Occupied Territories, su docs.un.org.
- ^ (EN) S. K, Report of the Commission of Inquiry: Israel's systematic use of sexual, reproductive and other forms of gender-based violence since 7 October 2023, su Question of Palestine. URL consultato il 28 marzo 2025.
- ^ (EN) Who accuses Israel of committing genocide in Gaza?, su Al Jazeera. URL consultato il 14 febbraio 2025.
- ^ (EN) Grace Condon e Frankie Condon, Genocide is never justifiable: Israel and Hamas in Gaza, su genocidewatch.com, Genocide Watch, 4 febbraio 2024. URL consultato il 28 agosto 2025.
- ^ Antonella Alba, Crimini di guerra e contro l'umanità, cosa devono aspettarsi Netanyahu e Gallant, su RaiNews, 21 novembre 2024. URL consultato il 21 novembre 2024.
- ^ Corte penale internazionale: mandato di arresto internazionale per Netanyahu, Gallant e Deif per 'crimini di guerra' - Notizie - Ansa.it, su Agenzia ANSA, 21 novembre 2024. URL consultato il 21 novembre 2024.
- ^ Our Narrative...Operation Al-Aqsa Flood (PDF), su palestinechronicle.com. URL consultato il 20 marzo 2025.«It was a defensive act in the frame of getting rid of the Israeli occupation, reclaiming the Palestinian rights and on the way for liberation and independence like all peoples around the world did.»
- ^ (EN) Emanuel Fabian, Gallant sets out 3 phases of war; says after Hamas vanquished, Israel will seek new 'security regime' in Gaza, su timesofisrael.com. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ (EN) Israel aims to cut Gaza ties after war with Hamas, in BBC News, 20 ottobre 2023. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ (EN) M.I, Application of the Convention on the Prevention and Punishment of the Crime of Genocide in the Gaza Strip (South Africa v. Israel)- Court Order - ICJ, su Question of Palestine. URL consultato il 12 marzo 2025.
- ^ Israele: assedio completo Gaza, stop cibo, luce, benzina - Notizie - Ansa.it, su Agenzia ANSA, 9 ottobre 2023. URL consultato il 12 marzo 2025.
- ^ Israele assedia Gaza e colpisce Hezbollah in Libano, su euronews, 9 ottobre 2023. URL consultato il 12 marzo 2025.
- ^ Israele taglia elettricità ed acqua ed impone il blocco totale su Gaza - Edizione italiana Prensa Latina, su italiano.prensa-latina.cu, 9 ottobre 2023. URL consultato il 1º novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2023).
- ^ a b Missile israeliano distrugge la 'Palestine Tower' nel centro di Gaza, su Repubblica TV - Repubblica, 7 ottobre 2023. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ Armando Spigno, Israele, "Siamo in guerra": Netanyahu mobilita le riserve dell'esercito e promette la vittoria, su Tutto Notizie, 7 ottobre 2023. URL consultato il 16 gennaio 2024.
- ^ Israele in ostaggio: “Gli uomini di Hamas sono in giro, abbatteteli o colpiranno di nuovo", su La Stampa, 7 ottobre 2023. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ Esercito israeliano distrugge la «Palestine Tower» nel centro di Gaza: l'attacco durante la diretta tv di Al Jazeera, su Video: ultime notizie - Corriere TV. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ Rainews, Distrutta la "Torre di Palestina", uno dei quartier generali di Hamas a Gaza, 7 ottobre 2023. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ La denuncia di Msf: Israele ha bombardato due ospedali a Gaza, su Fanpage, 7 ottobre 2023. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ (EN) More than 1,800 people injured in Hamas attacks, Israel says, su CNN, 8 ottobre 2023. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ (EN) Israeli Strike Destroys Al-Amin Muhammad Mosque in Gaza, su moroccoworldnews.com.
- ^ (EN) Gaza hospital deluged as Israel retaliation kills and wounds hundreds, in BBC News, 8 ottobre 2023. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ (EN) Maayan Lubell, Nidal Al-Mughrabi e Nidal Al-Mughrabi, Israel retaliates after Hamas attacks, deaths pass 1,100, in Reuters, 8 ottobre 2023. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ (EN) Oluwatomisin Amokeoja, Destruction of Watan Tower: A Blow to Press Freedom or a Military Necessity?, su BNN Breaking, 8 ottobre 2023. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ (EN) What we know about Israeli hostages taken by Hamas, in BBC News, 8 ottobre 2023. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ (EN) Rocket from Gaza hits hospital in Ashkelon in southern Israel, su english.alarabiya.net.
- ^ (AR) الحرية-مجلة التقدميين العرب على الانترنت, خلال بيان لها قبل قليل.. كتائب المقاومة الوطنية (قوات الشهيد عمر القاسم) الجناح العسكري للجبهة الديمقراطية:, su مجلة التقدميين العرب على الانترنت. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ Le immagini dell'assedio della stazione di polizia di Sderot, su Libero TV. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ Israele, una stazione di polizia rasa al suolo dall'attacco di Hamas, su Today. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ (EN) IDF regains control over Sderot police station, su The Jerusalem Post | JPost.com, 8 ottobre 2023. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ (EN) Emanuel Fabian, Israeli forces beginning to demolish Sderot police station where terrorists holed up, su timesofisrael.com. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ (EN) Israeli security forces take control of Sderot police station; 10 terrorists killed, su timesofisrael.com. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ (EN) Israel-Hamas war: Israeli kibbutz Kfar Aza was site of 'major battle', su Sky News. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ (EN) Emanuel Fabian, IDF says it is still fighting terrorist infiltrators in Israeli territory, su timesofisrael.com. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ (EN) IDF still fighting to regain control in south, in Globes, 10 agosto 2023. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ Hamas trascina Israele in guerra, su repubblica.it, 8 ottobre 2023. URL consultato il 23 luglio 2024.
- ^ (EN) Israel officially declares war for 1st time since 1973 as death toll mounts to 600, in The Times of India, 8 ottobre 2023. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ (EN) Nasiru Eneji Abdulrasheed, Israel Announces War: First Invocation of Article 40 Aleph since 1973, su BNN Breaking, 8 ottobre 2023. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ (EN) Lazar Berman, Netanyahu names general as government point man on missing Israelis, su timesofisrael.com. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ (EN) Israel imposes lockdown on West Bank, su aa.com.tr. URL consultato il 1º novembre 2023.
- ^ Israele blocca la Striscia di Gaza, su ispionline.it. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ Israele deve revocare immediatamente il blocco illegale e disumano su Gaza, su amnesty.it. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ L'evacuazione della Striscia di Gaza, su wired.it. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ Onu, ordine di evacuazione da nord a sud Gaza entro 24 ore, su ansa.it. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ Chi è Ayman Nofal, uno dei comandanti di Hamas deceduto a causa dei raid israeliani, su unita.it. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ Israele, le immagini dell'attacco in cui è morto comandante Hamas Ayman Nofal, su stream24.ilsole24ore.com. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ Militari israeliani dentro l'ospedale al-Shifa. La testimonianza: "Spari nelle corsie", su rainews.it. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ Già nel 2014 Hamas utilizzava l'ospedale Al Shifa come base militare e spostava i suoi sulle ambulanze, su ilfoglio.it. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ (EN) Julian Borger, IDF evidence so far falls well short of al-Shifa hospital being Hamas HQ, in The Guardian, 17 novembre 2023. URL consultato il 1º aprile 2025.
- ^ (EN) Mass graves in Gaza show victims’ hands were tied, says UN rights office | UN News, su news.un.org, 23 aprile 2024. URL consultato il 1º aprile 2025.
- ^ (EN) Mass graves and body bags: al-Shifa hospital after Israel's withdrawal, su www.bbc.com, 5 giugno 2024. URL consultato il 1º aprile 2025.
- ^ È iniziata la tregua tra Israele e Hamas, su wired.it. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ La 'nuova' guerra nel sud di Gaza, volantini e qr code per aiutare i civili: 137 ostaggi, Hamas li scambia a peso d’oro, su ilriformista.it. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ Israele - Hamas: la tregua è finita, su ispionline.it, 28 dicembre 2023.
- ^ Gaza, carri armati israeliani nel sud a Khan Younis, popolazione alla fame: "è l'inferno in terra", su it.euronews.com, 10 dicembre 2023. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ Affondo di Israele nel Sud della Striscia, tank e bombe in tutta Gaza. Colpite due scuole, su rainews.it. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ La ragnatela sotterranea di Hamas. Israele pubblica le immagini del più grande tunnel sotto Gaza: «Ci passavano anche la macchine» - I video, su open.online. URL consultato il 29 dicembre 2023.
- ^ Gaza: Forze Israele distruggono rete di tunnel di Hamas, su agenzianova.com. URL consultato il 29 dicembre 2023.
- ^ Israele, parziale ritiro da Gaza ma la "guerra durerà nel 2024": altri attacchi dal Libano, su it.euronews.com. URL consultato il 3 gennaio 2024.
- ^ Israele cambia strategia e ritira alcune truppe da Gaza, su wired.it. URL consultato il 3 gennaio 2024.
- ^ Israele colpisce a Beirut e uccide il numero 2 di Hamas, su ansa.it. URL consultato il 3 gennaio 2024.
- ^ Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha approvato la sua prima risoluzione per un cessate il fuoco a Gaza, su Il Post, 25 marzo 2024. URL consultato il 27 maggio 2024.
- ^ L'Aja ordina di fermarsi a Rafah, Israele tira dritto - Notizie, su Agenzia ANSA, 24 maggio 2024. URL consultato il 27 maggio 2024.
- ^ Hamas: 'Niente accordo senza la fine della guerra', su ansa.it. URL consultato il 24 giugno 2024.
- ^ Haniyeh, 'accordo solo con fine guerra e ritiro esercito' - Ultima ora, su Agenzia ANSA, 5 giugno 2024. URL consultato il 24 giugno 2024.
- ^ Hamas frena sul cessate il fuoco a Gaza: "Non ci sarà alcun accordo senza lo stop definitivo alla guerra d'Israele", su Il Fatto Quotidiano, 4 giugno 2024. URL consultato il 24 giugno 2024.
- ^ "Ultima chance per Israele": al Cairo i colloqui per un accordo, su euronews, 6 maggio 2024. URL consultato il 24 giugno 2024.
- ^ Redazione Agenzia Nova, Gaza, Netanyahu avverte: "Nessun cessate il fuoco permanente finché Hamas non sarà distrutto", su Agenzia Nova, 2 giugno 2024. URL consultato il 24 giugno 2024.
- ^ Giulio Pinco Caracciolo, Hamas propone accordo 'scambio prigionieri e cessate il fuoco permanente'. Netanyahu: "Richieste irrealistiche" proseguiamo, su Il Riformista, 15 marzo 2024. URL consultato il 24 giugno 2024.
- ^ Gallant, non ci sarà espiazione per abbandono ostaggi - Ultima ora - Ansa.it, su Agenzia ANSA, 5 novembre 2024. URL consultato il 6 novembre 2024.
- ^ Chi è il nuovo ministro della Difesa di Israele, Israel Katz, su La Stampa, 5 novembre 2024. URL consultato il 6 novembre 2024.
- ^ ansa.it, https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2025/10/25/media-israele-sostiene-4-milizie-a-gaza-contro-hamas_740ec77c-209f-483c-be67-12f1a9b9d50e.html.
- ^ Military occupation of Lebanon by Israel | Rulac, su www.rulac.org. URL consultato il 31 marzo 2025.
- ^ (EN) Israel, Hezbollah exchange fire, raising regional tensions, su Al Jazeera. URL consultato il 31 marzo 2025.
- ^ Nella Striscia di Gaza nuova fase della guerra, su terrasanta.net, 29 ottobre 2023. URL consultato il 23 luglio 2024.
- ^ Missili verso Eilat, anche lo Yemen (sciita) dichiara guerra a Israele. Chi sono gli Huthi e che c'entrano col conflitto a Gaza - Il video, su open.online. URL consultato il 29 dicembre 2023.
- ^ Si allarga la 'resistenza', in campo anche gli Houti, su ansa.it. URL consultato il 29 dicembre 2023.
- ^ L'assalto con l'elicottero, i mitra spianati sull'equipaggio: «Morte a Israele». Così i miliziani Houthi hanno dirottato la nave nel Mar Rosso - Il video, su open.online. URL consultato il 29 dicembre 2023.
- ^ Media, nave Usa nel Mar Rosso abbatte 3 missili da Yemen, su ansa.it. URL consultato il 29 dicembre 2023.
- ^ Fregata francese abbatte due droni sul Mar Rosso, su ansa.it. URL consultato il 29 dicembre 2023.
- ^ Gli houthi rivendicano attacco a petroliera nel Mar Rosso, su ansa.it. URL consultato il 29 dicembre 2023.
- ^ Mar Rosso: nave norvegese, diretta in Italia, attaccata dai ribelli houthi. Parigi: «Abbiamo abbattuto un drone che minacciava la petroliera», su open.online. URL consultato il 29 dicembre 2023.
- ^ Droni dallo Yemen sul Mar Rosso, ora le compagnie marittime abbandonano il Canale di Suez: «Torniamo a circumnavigare l'Africa», su open.online. URL consultato il 29 dicembre 2023.
- ^ Proseguono le reazioni degli armatori alla crisi del Mar Rosso: ecco i primi effetti stimati, su shippingitaly.it. URL consultato il 29 dicembre 2023.
- ^ Operazione nel Mar Rosso, gli Houthi minacciano: «Attaccheremo ogni 12 ore». Anticipato l'invio della fregata italiana Fasan, su open.online. URL consultato il 29 dicembre 2023.
- ^ Gli Houthi rivendicano attacco a nave MSC nel mar Rosso e lancio di droni contro Israele, su tg24.sky.it. URL consultato il 29 dicembre 2023.
- ^ Guerra in Medio Oriente: Hezbollah tuona, 'l'Italia è nella coalizione del male', su ansa.it. URL consultato il 29 dicembre 2023.
- ^ Israele attacca l'Iran: ucciso un capo pasdaran con un raid su Damasco, su la Repubblica, 1º aprile 2024. URL consultato il 1º aprile 2024.
- ^ (EN) Death toll update | Woman and her son among 16 people killed in Israeli raid on building attached to Iranian embassy, su syriahr.com, 3 aprile 2024.
- ^ (EN) Iran's Direct Attack on Israel Is a First, su wsj.com, 15 aprile 2024.
- ^ (EN) An Israeli Strike On Iran Wouldn't Be First Time Israel Attacked Iranian Soil, su forbes.com, 14 aprile 2024.
- ^ (EN) Young girl seriously hurt in Iran attack remains in life-threatening condition, su timesofisrael.com, 14 aprile 2024. URL consultato il 30 maggio 2024 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2024).
- ^ Israele attacca l'Iran, droni colpiscono la base militare di Esfahan, su ilsole24ore.com, 19 aprile 2024.
- ^ (EN) Assessing Israel's Strike on Iran, su csis.org, 3 maggio 2024.
- ^ Missili dall'Iran contro Israele, "ci saranno gravi conseguenze", su euronews, 1º ottobre 2024. URL consultato il 6 ottobre 2024.
- ^ I ministri pronti a dare a Netanyahu il via libera all’attacco contro l’Iran, su la Repubblica, 10 ottobre 2024. URL consultato l'11 ottobre 2024.
- ^ (EN) Iranian president says Tehran does not seek nuclear weapons, in Reuters, 16 giugno 2025. URL consultato il 23 giugno 2025.
- ^ Aiea, 'mai detto che Iran sta costruendo un'arma nucleare' - Ultima ora - Ansa.it, su Agenzia ANSA, 18 giugno 2025. URL consultato il 23 giugno 2025.
- ^ Attacco su bus a Gerusalemme, sei morti. Katz: conseguenze di vasta portata, su ilsole24ore.com, Il Sole 24 Ore, 8 settembre 2025. URL consultato il 9 settembre 2025.
- ^ Strage a Gerusalemme. Sei morti in un attacco terroristico, su treccani.it, Treccani.it, 9 settembre 2025. URL consultato il 9 settembre 2025.
- ^ Francesco Battistini, Attentato a Gerusalemme, 6 morti e diversi feriti: «I terroristi hanno aperto il fuoco alla fermata dell'autobus». Hamas: «Azione eroica», su corriere.it, Corriere della Sera, 8 settembre 2025. URL consultato il 9 settembre 2025.
- ^ (EN) Hamas claims responsibility for Monday's deadly Jerusalem shooting, su reuters.com, Reuters, 9 settembre 2025. URL consultato il 9 settembre 2025.
- ^ Media, 'esplosione a Doha, uccisi i leader di Hamas', su ansa.it, ANSA, 9 settembre 2025. URL consultato il 9 settembre 2025.
- ^ (EN) Qatar strikes: What we know of Israel's attack on Hamas leaders in Doha, su www.bbc.com, 9 settembre 2025. URL consultato il 10 settembre 2025.
- ^ Israele colpisce a Doha, tentativo di eliminare alti esponenti di Hamas. Il Qatar protesta, su HuffPost Italia, 9 settembre 2025. URL consultato il 9 settembre 2025.
- ^ Israele - Gaza, news. Israele bombarda vertice Hamas a Doha, 6 vittime, su la Repubblica, 9 settembre 2025. URL consultato il 9 settembre 2025.
- ^ Il consiglio di sicurezza dell'Onu condanna raid in Qatar - Ultima ora - Ansa.it, su Agenzia ANSA, 11 settembre 2025. URL consultato il 12 settembre 2025.
- ^ a b (EN) Is Israeli bombing of Gaza a violation of international laws?, su Al Jazeera. URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ (EN) ICC Prosecutor Visits Rafah Crossing on Egypt-Gaza Border Amid Israeli War Crimes Allegations, in Haaretz. URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ (EN) Emma Farge, UN rights chief condemns Israeli 'siege' of Gaza, militants' taking of hostages, in Reuters, 10 ottobre 2023. URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ (EN) How international law applies to war, and why Hamas and Israel are both alleged to have broken it, su AP News, 17 ottobre 2023. URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ (EN) International Criminal Law Analysis of the Situation in Israel, su Opinio Juris, 12 ottobre 2023. URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ a b (EN) Tom Dannenbaum, The Siege of Gaza and the Starvation War Crime, su Just Security, 11 ottobre 2023. URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ (EN) Starvation as weapon of war being used against Gaza civilians - Oxfam, su Oxfam International, 25 ottobre 2023. URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ (EN) Starvation used as a 'weapon of war' on civilians in Gaza: Oxfam, su Al Jazeera. URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ (EN) UN experts say Israel's strikes on Gaza amount to 'collective punishment', in Reuters, 12 ottobre 2023. URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ (EN) Patrick Kingsley, Israel's Strikes on Gaza Are Some of the Most Intense This Century, in The New York Times, 25 ottobre 2023. URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ (EN) S. K, Israel/occupied Palestinian territory: UN experts deplore attacks on civilians, call for truce and urge international community to address root causes of violence, su Question of Palestine. URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ a b (EN) UN expert warns of new instance of mass ethnic cleansing of Palestinians, calls for immediate ceasefire, su ohchr.org.
- ^ Il Sudafrica ha accusato Israele di genocidio davanti alla Corte internazionale di giustizia, su ilpost.it. URL consultato il 3 gennaio 2024.
- ^ Gaza: media, Israele si presenterà a Corte internazionale Aia, su ansa.it. URL consultato il 3 gennaio 2024.
- ^ (EN, FR, AR, HE) Statement of ICC Prosecutor Karim A.A. Khan KC: Applications for arrest warrants in the situation in the State of Palestine, su icc-cpi.int.
- ^ Redazione di Rainews, Cpi chiede mandato di arresto per Netanyahu e leader Hamas: "Nessuno può agire impunemente", su RaiNews, 20 maggio 2024. URL consultato il 22 maggio 2024.
- ^ "Crimini di guerra". L'Aja chiede l'arresto per Netanyahu e tre capi di Hamas, su ilGiornale.it, 20 maggio 2024. URL consultato il 22 maggio 2024.
- ^ (EN) ICC statement on arrest warrants of Israeli and Hamas leaders, su bbc.com. URL consultato il 29 agosto 2024.
- ^ (EN) Situation in the State of Palestine: ICC Pre-Trial Chamber I rejects the State of Israel’s challenges to jurisdiction and issues warrants of arrest for Benjamin Netanyahu and Yoav Gallant, su Corte penale internazionale, 21 novembre 2024. URL consultato il 21 novembre 2024.
- ^ La Corte penale internazionale ha emesso un mandato d'arresto contro Benjamin Netanyahu, su Il Post, 21 novembre 2024. URL consultato il 21 novembre 2024.
- ^ (EN) Andrew Roth e Julian Borger, ICC issues arrest warrant for Benjamin Netanyahu for alleged Gaza war crimes, in The Guardian, 21 novembre 2024. URL consultato il 21 novembre 2024.
- ^ ONU: Israele potrebbe aver commesso crimini di guerra per liberare i quattro ostaggi a Nuseirat | Euronews, su it.euronews.com.
- ^ Israele / Territorio palestinese occupato: un anno dopo il 7 ottobre - Amnesty International Italia, su amnesty.it.
- ^ (EN) Nimer Sultany, A Threshold Crossed: On Genocidal Intent and the Duty to Prevent Genocide in Palestine, in Journal of genocide research, Routledge, 9 maggio 2024, DOI:10.1080/14623528.2024.2351261.
- ^ (FR) Pierre-Louis Caron, Guerre dans la bande de Gaza : qui utilise ou non le mot "génocide" pour décrire les opérations israéliennes, et pour quelles raisons ?, in France Info, 2 giugno 2025.
- ^ (EN) Kathleen Magramo,Lauren Said-Moorhouse,Laura Smith-Spark,Alisha Ebrahimji,Leinz Vales,Adrienne Vogt,Matt Meyer,Tori B. Powell,Elise Hammond,Chris Lau, November 3, 2023 Israel-Hamas war news, su CNN, 3 novembre 2023. URL consultato il 16 novembre 2024 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2023).
- ^ a b c d e f CNN staff, Who were the hostages released from Gaza, and who remains, su cnn.com, CNN, October 13, 2025. URL consultato il 14 ottobre 2025.
- ^ Israele, 'ucciso il ministro dell'economia di Hamas' - Ultima ora - Ansa.it, su Agenzia ANSA, 5 agosto 2024. URL consultato il 5 agosto 2024.
- ^ (EN) Reuters, Hamas spokesperson Abdel-Latif Al-Qanoua killed in Israeli airstrike, Hamas media say, su USA TODAY. URL consultato il 27 marzo 2025.
- ^ Israele, ucciso a Gaza il comandante di Hamas che guidò l'attacco ai kibbutz - Vatican News, su vaticannews.va, 1º gennaio 2024. URL consultato il 31 luglio 2024.
- ^ Youssef Hassan Holgado, Ucciso comandante di un’unità di élite di Hamas. Chi sono i vertici morti dall’inizio della guerra, su editorialedomani.it. URL consultato il 31 luglio 2024.
- ^ Redazione di Rainews, Israele: "Abbiamo ucciso il comandante delle forze navali di Hamas", su RaiNews, 23 novembre 2023. URL consultato il 31 luglio 2024.
- ^ Redazione di Rainews, Raid israeliano a Beirut: uccisi il numero due dell'ufficio politico di Hamas e due comandanti, su RaiNews, 1º gennaio 2024. URL consultato il 31 luglio 2024.
- ^ Redazione, Attacco israeliano con droni a sud di Beirut: «Morto anche il numero 2 di Hamas», su Open, 2 gennaio 2024. URL consultato il 31 ottobre 2024.
- ^ (EN) Hamas claims head of its government in Gaza killed in Israeli strikes, in The Times of India, 19 marzo 2025. URL consultato il 24 marzo 2025.
- ^ Israele, 'ucciso alto comandante Hamas in azione a Shifa' - Notizie - Ansa.it, su Agenzia ANSA, 18 marzo 2024. URL consultato il 31 luglio 2024.
- ^ (EN) Einav Halabi e Yoav Zitun, Tunnel architect, terror chief, elusive foe: who is Mohammed Deif?, in Ynetnews, 13 luglio 2024. URL consultato il 10 novembre 2024.
- ^ a b S. W. I. swissinfo.ch, Gaza: ucciso il capo della polizia di Hamas, su SWI swissinfo.ch, 2 gennaio 2025. URL consultato il 3 gennaio 2025.
- ^ Katz, 'in raid ospedale ucciso nuovo premier Hamas a Gaza' - Medio Oriente - Ansa.it, su Agenzia ANSA, 23 marzo 2025. URL consultato il 24 marzo 2025.
- ^ Raid israeliano a Teheran, ucciso il capo politico di Hamas. Iran, ci sarà rappresaglia - Medio Oriente - Ansa.it, su Agenzia ANSA, 31 luglio 2024. URL consultato il 31 luglio 2024.
- ^ (EN) Iskandar Habibulin, Report: Hamas Battalion Commander Eliminated in Khan Yunis, in Ynetnews, 19 maggio 2025. URL consultato il 18 agosto 2025.
- ^ (EN) 'He died the way he lived—underground': Israel confirms Hamas leader Muhammad Sinwar killed in May 13 strike; body found inside tunnel, in The Times of India, 9 giugno 2025. URL consultato il 18 agosto 2025.
- ^ (EN) Einav Halabi e Yoav Zitun, Israel targets senior members of Hamas, at least 5 reported killed, in Ynetnews, 18 marzo 2025. URL consultato il 23 marzo 2025.
- ^ (ES) S. W. I. swissinfo.ch, Hamás confirma que el comandante del batallón Tel al Sultan en Rafah murió junto a Sinwar, su SWI swissinfo.ch, 18 ottobre 2024. URL consultato il 19 ottobre 2024.
- ^ Gli Stati Uniti hanno confermato la morte di uno degli uomini più importanti di Hamas, su Il Post, 18 marzo 2024. URL consultato il 31 luglio 2024.
- ^ L'esercito israeliano ha confermato la morte di Mohammed Deif, capo militare di Hamas, su ilfoglio.it. URL consultato il 1º agosto 2024.
- ^ Medio Oriente, le news sulla guerra. Hamas: “Pronti a una lunga battaglia di logoramento”, su la Repubblica, 18 luglio 2025. URL consultato il 18 luglio 2025.
- ^ Israele, 'ucciso Raed Thabat nella top ten di Hamas' - Medio Oriente - Ansa.it, su Agenzia ANSA, 28 marzo 2024. URL consultato il 22 marzo 2025.
- ^ (EN) Sinwar ally Rawhi Mushtaha killed three months ago, Israel says, su newarab.com.
- ^ Hamas, il capo politico Salah al-Bardawil ucciso in attacco aereo israeliano a Gaza, su la Repubblica, 22 marzo 2025. URL consultato il 23 marzo 2025.
- ^ Israele colpisce a Beirut e uccide il numero 2 di Hamas - Notizie - Ansa.it, su Agenzia ANSA, 2 gennaio 2024. URL consultato il 31 luglio 2024.
- ^ (EN) Who were the Hamas officials killed in Beirut?, su Al Jazeera. URL consultato il 31 ottobre 2024.
- ^ (EN) Islamic Jihad armed wing spokesman killed in Israeli strike, sources from group say, su reuters.com.
- ^ (EN) IDF: Islamic Jihad company commander who took part in Oct. 7 killed in northern Gaza, su timesofisrael.com.
- ^ Israele elimina in Libano un leader di Fatah, su Corriere del Ticino, 21 agosto 2024. URL consultato il 22 agosto 2024.
- ^ 'Jaber, ucciso in Cisgiordania, era il ricercato numero uno' - Cronaca - Ansa.it, su Agenzia ANSA, 29 agosto 2024. URL consultato il 30 agosto 2024.
- ^ (EN) ‘Resistance Will Continue’ - Life and Legacy of Mohammed Jaber ‘Abu Shujaa’, su Palestine Chronicle, 29 agosto 2024. URL consultato il 19 dicembre 2024.
- ^ Israel kills local Palestinian militant leader in Gaza, su middle-east-online.com.
- ^ L'elenco dei giornalisti uccisi a Gaza. Lungo e intollerabile, su Articolo21, 30 agosto 2025. URL consultato il 2 settembre 2025.
- ^ Cristiana Raffa, Giornalisti uccisi dall'esercito israeliano, si spengono le ultime voci dell'informazione a Gaza, su Rai News, 11 agosto 2025. URL consultato il 2 settembre 2025.
- ^ (EN) RSF and Avaaz launch international media operation: “At the rate journalists are being killed in Gaza by the Israeli army, there will soon be no one left to keep you informed” | RSF, su rsf.org, 31 agosto 2025. URL consultato il 2 settembre 2025.
- ^ Simone Santi, Wael Al-Dahdouh di Al Jazeera: la vita, la morte e il giornalismo nella Striscia di Gaza, su LifeGate, 31 febbraio 2025. URL consultato il 2 settembre 2025.
- ^ Anna Maria Selini, Wael Al Dahdouh. Raccontare l'orrore di Gaza mossi da una “determinazione infinita”, su Altreconomia, 14 febbraio 2025. URL consultato il 2 settembre 2025.
- ^ (EN) In a Worldwide War of Words, Russia, China and Iran Back Hamas, su nytimes.com, The New York Times. URL consultato il 10 ottobre 2024.
- ^ a b (EN) Nick Robins-Early, OpenAI says Russian and Israeli groups used its tools to spread disinformation, in The Guardian, 30 maggio 2024. URL consultato il 10 ottobre 2024.
- ^ (EN) Jeremy Scahill, Israel’s Ruthless Propaganda Campaign to Dehumanize Palestinians, su The Intercept, 7 febbraio 2024. URL consultato il 10 ottobre 2024.
- ^ a b (EN) Israel Secretly Targets U.S. Lawmakers With Influence Campaign on Gaza War, su nytimes.com, The New York Times. URL consultato il 10 ottobre 2024.
- ^ (EN) Al Jazeera Staff, ‘CNN has given cover to the Israeli operation’, su Al Jazeera. URL consultato il 10 ottobre 2024.
- ^ Raffaele Riccardo Buccolo, Israele lancia ADV per coprire il genocidio di Gaza, su InsideOver, 13 giugno 2025. URL consultato il 13 giugno 2025.
- ^ Pietro Angelo Gangi e Valeria Costa, Così Israele compra pubblicità su Youtube per diffondere fake news sugli aiuti alimentari a Gaza, su Domani, 11 giugno 2025. URL consultato il 13 giugno 2025.
- ^ a b (EN) Ciro Murillo e Christina De Paris, Global demonstrations in response to the Middle East crisis, su acleddata.com, ACLED, 18 novembre 2024 (archiviato il 19 novembre 2024).
- ^ (EN) AP PHOTOS: Protests by pro-Israel and pro-Palestinian demonstrators span the world as war escalates, su AP News, 11 ottobre 2023. URL consultato il 13 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2023).
- ^ (EN) Israel Police break up pro-Palestinian rally in Umm al-Fahm, arrest 12, 19 ottobre 2023 (archiviato il 19 ottobre 2023).
- ^ (EN) Nehemia Shtrasler, Netanyahu: Resign Now!, in Haaretz, 10 ottobre 2023. URL consultato il 21 ottobre 2023 (archiviato il 13 ottobre 2023).
- ^ (EN) Nehemia Shtrasler, Not Tomorrow. Not Next Week. Netanyahu Must Go Now, in Haaretz, Haartez, 17 ottobre 2023. URL consultato il 21 ottobre 2023 (archiviato il 16 ottobre 2023).
- ^ (EN) Avi Bar-Eli, Likud Minister Formulates Emergency Regulations to Imprison Citizens Who 'Harm National Morale', su Haaretz. URL consultato l'8 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2023).
- ^ (EN) Thousands Across Israel Rally for Release of Hostages Held by Hamas in Gaza, in haaretz.. URL consultato il 5 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2023).
- ^ (EN) 'No Winners in War' – 35 Israeli Jewish and Arab Rights Groups Call for Ceasefire, Hostage Deal, Political Solution to Conflict, in haaretz. URL consultato il 7 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2023).
- ^ (EN) Israeli high court rejects petition against Gaza war protest ban, su Al Jazeera. URL consultato l'8 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2023).
- ^ (EN) More on Mohammad Barakeh's arrest, su Al Jazeera. URL consultato il 9 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2023).
- ^ (EN) Emily Tamkin, The Jews Pushing Israel to Stop the War, in Slate, 18 ottobre 2023. URL consultato il 19 ottobre 2023 (archiviato il 20 ottobre 2023).
- ^ (EN) Luke Tress, The Jewish left is grappling, sometimes painfully, with how to respond to Hamas' attack, su Jewish Telegraphic Agency, 13 ottobre 2023. URL consultato il 19 ottobre 2023 (archiviato il 17 ottobre 2023).
- ^ (EN) Hamas Calls for Friday Protests in East Jerusalem, West Bank, su usnews.com, U.S. News & World Report, 12 ottobre 2023. URL consultato il 13 ottobre 2023 (archiviato il 13 ottobre 2023).
- ^ (EN) Miriam Berger, West Bank protests spread over Gaza war, in The Washington Post. URL consultato il 20 ottobre 2023 (archiviato il 18 ottobre 2023).
- ^ (EN) Palestinians shut shops, schools in protest at Gaza onslaught, su France24, 11 dicembre 2023. URL consultato l'11 dicembre 2023 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2023).
- ^ a b c d e Guerra Israele-Hamas, in vari Paesi manifestazioni contro i bombardamenti su Gaza, Sky TG24, 28 ottobre 2023 (archiviato il 4 maggio 2025).
- ^ (EN) Ashifa Kassam e Ashifa Kassam European community affairs correspondent, Disruption across Italy as tens of thousands protest against Gaza war, in The Guardian, 22 settembre 2025. URL consultato il 25 settembre 2025.
- ^ Redazione di Rainews, Scontri a Milano, 5 arresti. In direttissima 2 ragazze per resistenza, su RaiNews, 21 settembre 2025. URL consultato il 25 settembre 2025.
- ^ Riconoscimento Palestina: la spinta dell'opinione pubblica italiana, su euronews, 24 settembre 2025. URL consultato il 25 settembre 2025.
- ^ Sky TG24, Flotilla, manifestazioni a Roma e Napoli. Cgil e Usb: venerdì sciopero, su tg24.sky.it, 2 ottobre 2025. URL consultato il 3 ottobre 2025.
- ^ Flotilla, a Cagliari blocco stradale di fronte alla stazione: la protesta degli studenti per Gaza - Video, su Il Fatto Quotidiano, 2 ottobre 2025. URL consultato il 3 ottobre 2025.
- ^ Manifestanti occupano i binari della stazione di Napoli per Gaza: “Per la Flotilla blocchiamo tutto”, in Napoli Fanpage, 1º ottobre 2025. URL consultato il 3 ottobre 2025.
- ^ Migliaia in corteo fino a notte fonda per la Flotilla, occupate l’Università e i binari, su La Stampa, 2 ottobre 2025. URL consultato il 3 ottobre 2025.
- ^ MSN, su www.msn.com. URL consultato il 3 ottobre 2025.
- ^ Flotilla, corteo Milano occupa la stazione Cadorna - Video, su Adnkronos, 1º ottobre 2025. URL consultato il 3 ottobre 2025.
- ^ a cura della redazione Genova, Flotilla fermata, bloccato il porto di Genova. Tremila in piazza. Stop anche a Genova Ovest, su la Repubblica, 1º ottobre 2025. URL consultato il 3 ottobre 2025.
- ^ a b C. S. e F. A. 02 ottobre 2025 14:07 Facebook Twitter WhatsApp, Flotilla, proteste a Torino: irruzione all’aeroporto di Caselle, irruzioni e danni dentro le Ogr, bloccato il tunnel del Frejus, su TorinoToday. URL consultato il 3 ottobre 2025.
- ^ MSN, su www.msn.com. URL consultato il 3 ottobre 2025.
- ^ AGI-Agenzia Italia, Flotilla: i pro Pal occupano le università. "Pronti allo sciopero generale", su www.agi.it, 2 ottobre 2025. URL consultato il 3 ottobre 2025.
- ^ Local Team, LIVE Bologna, violenti scontri intorno alla stazione. La situazione degenera: diretta video, 2 ottobre 2025. URL consultato il 3 ottobre 2025.
- ^ a b c (ES) Andrea Cadenas de Llano Sosa, Varias protestas recorren las calles de Madrid y del resto del mundo para exigir el fin del conflicto en Gaza, 5 ottobre 2024 (archiviato il 4 maggio 2025).
- ^ (EN) Who is Aaron Bushnell, US Air Force member set himself on fire outside Israeli Embassy in Washington, in The Economic Times, 26 febbraio 2024. URL consultato il 3 marzo 2025 (archiviato il 12 luglio 2025).
- ^ Francesca Gnetti, Le proteste contro Israele nei paesi arabi, in Internazionale, 2 maggio 2024 (archiviato il 3 maggio 2025).
- ^ Le posizioni dell’Asia sulla guerra a Gaza, su ispionline.it, 15 gennaio 2024 (archiviato il 19 febbraio 2024).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Grande Israele
- Attacco di Hamas a Israele del 2023
- Genocidio nella Striscia di Gaza
- Brigate Ezzedin al-Qassam
- Asse della resistenza
- Guerra per procura tra Iran e Israele
- Conflitto Israele-Hezbollah del 2023-2024
- Crisi del Mar Rosso
- Guerra Iran-Israele
- Global Sumud Flotilla
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su guerra Israele-Hamas del 2023-2025
Wikinotizie contiene notizie di attualità su guerra Israele-Hamas del 2023-2025
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su guerra Israele-Hamas del 2023-2025
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Israel-Hamas War, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
| Controllo di autorità | BNF (FR) cb18139379b (data) · J9U (EN, HE) 987012548576605171 |
|---|
