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Governatorato di Roma

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Governatorato di Roma
Il governatore di Roma Filippo Cremonesi, il capo del governo Benito Mussolini e l'architetto Raffaele De Vico all'inaugurazione della fontana di piazza Mazzini (1926)
StatoItalia (bandiera) Italia
Repubblica Sociale Italiana (bandiera) Repubblica Sociale Italiana
Istituito28 ottobre 1925
daGran consiglio del fascismo
PredecessoreComune di Roma
Operativo dal1º gennaio 1926
Riforme1928 (soppressione dei rettori e del magistrato; riduzione dei vicegovernatori e dei consultori)
Soppresso20 gennaio 1945
daGoverno italiano
SuccessoreComune di Roma
Numero di membri16
SedePalazzo Senatorio, Roma

Nell'Italia fascista, il governatorato di Roma era l'ente locale che amministrava la capitale, Roma.

Il governatore di Roma, oltre a ricoprire i poteri propri del podestà, fu investito anche di alcune competenze tipiche dell'amministrazione provinciale e statale. Il governatorato aveva sede principale in Campidoglio (a Palazzo Senatorio, con altri uffici in Palazzo Caffarelli).[1]

Il 7 marzo 1923 il Gran consiglio del fascismo approvava un progetto di riordinamento della capitale d'Italia, che prevedeva l'istituzione di "un organo di carattere statale con scopi e funzioni municipali". La definitiva trasformazione del comune di Roma in governatorato (questa la denominazione scelta) avvenne con il regio decreto-legge n. 1949 del 28 ottobre 1925, cui seguì il disegno di legge di conversione del successivo 21 novembre.[2]

Con una cerimonia in Campidoglio, il 31 dicembre 1925, fu insediato il primo governatore: Filippo Cremonesi, già sindaco e commissario straordinario del Comune di Roma. Il governatorato entrò in funzione il 1º gennaio 1926 ed era alle dirette dipendenze del capo del governo.[3]

L'ente fu soppresso con il decreto legislativo luogotenenziale n. 426 del 17 novembre 1944[4] e cessò di esistere definitivamente il 20 gennaio 1945, quando fu sostituito dal ripristinato comune di Roma.

Ebbe una propria rivista ufficiale, Capitolium.[5]

Funzioni e poteri

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Il governatore, scelto tra i funzionari dello Stato, era nominato con regio decreto su proposta del ministro dell'interno previa deliberazione del Consiglio dei ministri; era ente dotato di personalità giuridica (il Governatorato di Roma), al quale era affidata l'amministrazione cittadina della capitale.

Al governatore, oltre a tutti i poteri spettanti negli altri comuni al podestà, potevano essere deferite, tramite regio decreto, su proposta del ministro dell’interno di concerto con quello delle finanze e sentito il Consiglio di Stato, talune funzioni che, svolte nella sua circoscrizione, rientravano nelle competenze dell’amministrazione della provincia o dello Stato.

L'organizzazione definitiva del Governatorato si ebbe con la legge 6 dicembre 1928 n. 2702, con la quale furono ridotti da ottanta a dodici i consultori e soppressi i dieci rettori e il magistrato di Roma.

Il governatorato di Roma era composto da:

  • governatore
  • due vicegovernatori (uno dal 1928)
  • dieci rettori (soppressi nel 1928)
  • ottanta consultori (facenti parte della Consulta di Roma - mai convocata), dodici dal 1928
  • il magistrato di Roma (soppresso nel 1928)
Nome Mandato Partito Carica
Inizio Fine
1 Filippo Cremonesi 1 gennaio 1926 9 dicembre 1926 Partito Nazionale Fascista Governatore
2 Ludovico Spada Veralli Potenziani[6] 9 dicembre 1926 13 settembre 1928
3 Francesco Boncompagni Ludovisi[7] 13 settembre 1928 23 gennaio 1935
4 Giuseppe Bottai 23 gennaio 1935 15 novembre 1936
5 Piero Colonna 15 novembre 1936 24 agosto 1939[8]
6 Giangiacomo Borghese[9] 30 agosto 1939 21 agosto 1943
Riccardo Motta[10] 21 agosto 1943 5 gennaio 1944 Commissario straordinario[11]
7 Giovanni Orgera 6 gennaio 1944 3 giugno 1944[12] Partito Fascista Repubblicano Governatore
  1. ^ Enciclopedia Italiana, su treccani.it.
  2. ^ Federica Fabrizzi, Roma capitale ieri e oggi: l'esperienza del Governatorato fascista.
  3. ^ Paola Salvatori, Il governatorato di Roma. L'amministrazione della capitale durante il fascismo.
  4. ^ S. 2195: Modifiche al decreto legislativo luogotenenziale 17 novembre 1944, n. 426, relativo alla soppressione del Governatorato di Roma ed alla disciplina giuridica dell'Amministrazione della Capitale / Documenti / Camera dei deputati - Portale storico, su storia.camera.it. URL consultato il 14 aprile 2019.
  5. ^ Capitolium, su libreriasalimbeni.com.
  6. ^ Scheda senatore SPADA VERALLI POTENZIANI Ludovico, su notes9.senato.it. URL consultato il 14 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  7. ^ Scheda senatore BONCOMPAGNI LUDOVISI Francesco, su notes9.senato.it. URL consultato il 14 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  8. ^ Muore durante il mandato.
  9. ^ I sindaci capitolini - Mediateca Roma, su mediatecaroma.it. URL consultato il 14 aprile 2019.
  10. ^ Scheda senatore MOTTA Riccardo, su notes9.senato.it. URL consultato il 14 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  11. ^ Archivio Capitolino (PDF), su archiviocapitolinorisorsedigitali.it (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2016).
  12. ^ Il 3 giugno del 1944 su Cinquantamila.it, su cinquantamila.it.
  • Federica Fabrizzi, Roma capitale ieri e oggi: l'esperienza del Governatorato fascista[collegamento interrotto] (PDF), ISSiRFA, ottobre 2011.
  • Paola Salvatori, Il Governatorato di Roma. L'amministrazione della capitale durante il fascismo, collana Temi di Storia, Milano, FrancoAngeli, 2006, ISBN 978-88-464-7167-3.

Voci correlate

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