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Giovanni Nepomuceno Glavina

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Giovanni Nepomuceno Glavina
arcivescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nascita13 aprile 1828 a Sant'Antonio in Bosco
Ordinazione diaconale12 agosto 1852
Ordinazione sacerdotale17 agosto 1852
Nomina a vescovo13 settembre 1878 da papa Leone XIII
Nomina ad arcivescovo3 dicembre 1896
Consacrazione a vescovo6 ottobre 1878 dall'arcivescovo Andreas Gollmayr
Morte10 novembre 1899 (71 anni) a Trieste

Giovanni Nepomuceno Glavina (in croato Ivan Nepomuk Glavina, in sloveno Janez Nepomuk Glavina; Sant'Antonio in Bosco, 13 aprile 1828Trieste, 10 novembre 1899) è stato un arcivescovo cattolico sloveno.

Nacque il 13 aprile 1828 a Sant'Antonio in Bosco (già S. Antonio in Selva,[1] Boršt in sloveno,[2] odierna frazione di San Dorligo della Valle), in una famiglia di umili origini. Suo padre, Blaž Glavina, era fabbro e sagrestano, mentre sua madre, Marija Petaros, si dedicava alla casa. La sua formazione iniziò presso la scuola elementare di Povir e continuò al ginnasio a Pisino e Trieste. Successivamente, entrò nel seminario di Gorizia, dove proseguì gli studi teologici all'Augustineum di Vienna, conseguendo infine il dottorato.[3][4]

Fu ordinato sacerdote il 17 agosto 1852 per mano del vescovo Bartolomeo Legat e celebrò la sua prima messa nella chiesa parrocchiale della sua terra natale. Dal 1852 al 1878 fu parroco a Trieste, dove assunse anche ruoli accademici come professore di teologia pastorale e diritto canonico. Fu consulente del consiglio diocesano, esaminatore prosinodale e presidente del tribunale ecclesiastico, diventando nel 1868 canonico onorario del capitolo di Trieste.[3]

Nel 1878 l'imperatore Francesco Giuseppe I lo nominò vescovo di Parenzo e Pola; la conferma di papa Leone XIII giunse il 13 settembre 1878. Ricevette la consacrazione episcopale a Gorizia il successivo 6 ottobre, per mano dell'arcivescovo metropolita di Gorizia e Gradisca Andreas Gollmayr, con co-consacranti l'arcivescovo titolare di Colossi Antonio Maria Grasselli, il vescovo di Lubiana Janez Zlatoust Pogačar e il vescovo di Trieste e Capodistria Juraj Dobrila.[5] Sostituì proprio Juraj Dobrila come vescovo di Trieste e Capodistria nel 1882, rimanendo in carica fino al 1895. Durante il suo ministero si distinse per l'impegno nella formazione del clero, fondando un piccolo seminario per studenti italiani a Capodistria nel 1880[6] e un convitto per studenti croati e sloveni a Trieste nel 1883.[7]

Proprio a Trieste le sue iniziative suscitarono l'opposizione dei nazionalisti italiani, che lo attaccarono sia nella stampa che in manifestazioni pubbliche. Subì insulti e aggressioni, atti che culminarono in un tentativo di attentato nel 1891, quando una bomba fu collocata nel cortile della sua residenza, ma fortunatamente non esplose.[4]

A causa dei problemi di salute di cui soffriva, si recò a Karlovy Vary per cure, dove invitò giovani cechi a proseguire gli studi nei seminari di Trieste e Gorizia. Questo portò a un afflusso di sacerdoti cechi che contribuirono significativamente alla vita ecclesiastica in Istria, fino alla loro espulsione da parte delle autorità italiane nel 1918.[3]

Dedicò particolare attenzione al rinnovamento delle cattedrali di Capodistria e Trieste e al ripristino del periodico diocesano Folium Dioecesanum, interrotto nel 1875. Inoltre fondò la Conferenza di San Vincenzo a Trieste per aiutare i bisognosi[7] La sua carità e il suo zelo pastorale furono apprezzati da una comunità che spesso lo vedeva come un padre e un consigliere.[8]

Nel 1895, a causa dei continui conflitti con le autorità e della sua salute in deterioramento, Glavina chiese a papa Leone XIII di essere sollevato dall'incarico. Il Papa accolse la sua richiesta, nominandolo vescovo titolare di Teodosiopoli di Arcadia dal 29 novembre 1895, quindi arcivescovo titolare di Pelusio dal 3 dicembre 1896. Negli ultimi anni della sua vita visse ritirato, guadagnandosi la stima dei suoi concittadini. Morì il 10 novembre 1899 a Trieste, ove fu sepolto nella chiesa conventuale di Sant'Apollinare Martire dei frati cappuccini, accanto alla tomba del vescovo Bartolomeo Legat.[3][4]

Genealogia episcopale

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La genealogia episcopale è:

  1. ^ Relazione annuale della Civica Scuola di Ginnastica di Trieste, alla fine dell'Anno scolastico 1905-1906 (PDF), Trieste, Stab. Art. Tip. G. Caprin, 1906, pp. 41-85.
  2. ^ Zaira Vidau, Verifica del grado di attuazione delle disposizioni ai sensi dell’art. 10 della Legge di tutela n. 38/2001 in materia di insegne pubbliche e toponomastica (PDF), su consiglio.regione.fvg.it, 2021.
  3. ^ a b c d (HR) Ivan Grah, GLAVINA, Ivan Nepomuk, su Hrvatski biografski leksikon, 1998.
  4. ^ a b c (SL) Peter Štoka, Ivan Nepomuk. (1828-1899), su Obrazi slovenskih pokrajin. Mestna knjižnica Kranj, 2020 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2023).
  5. ^ (EN) David Cheney, Giovanni Nepomuceno Glavina, su Catholic-Hierarchy.org. URL consultato il 31 ottobre 2024. Modifica su Wikidata
  6. ^ Mario Novach, Notizie storiche sui seminari di Capodistria, Trieste e Parenzo: pubblicate il 20 giugno 1927 in occasione dell'inaugurazione dell'ala Pio XI e dell'istituzione del seminario interdiocesano, Capodistria, Stabilimento industriale grafico Luciano Priora, 1927, pp. 37-38.
  7. ^ a b (HR) Ivan Grah, Glavina, Ivan Nepomuk, su Istarska enciklopedija, 2005.
  8. ^ (SL) Angel Kosmač, Glavina, Ivan Nepomuk (1828–1899), su Slovenska biografija, Slovenska akademija znanosti in umetnosti, Znanstvenoraziskovalni center SAZU, 2013 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2024).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Vescovo di Parenzo e Pola Successore
Juraj Dobrila 13 settembre 1878 – 3 luglio 1882 Luigi Mattia Zorn

Predecessore Vescovo di Trieste e Capodistria Successore
Juraj Dobrila 3 luglio 18821895 Andrea Maria Sterk

Predecessore Vescovo titolare di Teodosiopoli di Arcadia Successore
Adrian Grodecki 29 novembre 1895 – 3 dicembre 1896 Vincenzo Di Giovanni

Predecessore Arcivescovo titolare d Pelusio Successore
Guido Corbelli 3 dicembre 1896 – 10 novembre 1899 Alphonse-Martin Larue
Controllo di autoritàVIAF (EN305629055 · SBN TSAV655989 · NSK (HR000296623 · CONOR.SI (SL83852899