Giovanni Bastianini

Giovanni Bastianini (Camerata, 17 settembre 1830 – Firenze, 29 giugno 1868) è stato uno scultore e falsario italiano che assurse agli onori delle cronache nel 1867, quando un suo busto raffigurante Girolamo Benivieni, esposto al Louvre, venne presentato come un originale del Rinascimento, dando origine a un vasto scandalo internazionale e a un acceso dibattito tra i contemporanei dello scultore[1].
La grande risonanza mediatica seguita alla scoperta della contraffazione, unita al riconoscimento del suo eccezionale talento nonostante la fama di falsario[2], contribuì a renderlo il falsario italiano più celebre del XIX secolo[3].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Giovanni Bastianini nacque a Camerata, località del comune di Fiesole, il 17 settembre 1830 da Michele, operaio, e Teresa Branchi[4]. Durante la sua giovinezza si trasferì insieme ai genitori in località Ponte alla Badia, lungo la via Faentina, e venne mandato dal padre a lavorare nelle cave presso Pian di Mugnone. All'età di tredici anni fu notato da Francesco Inghirami, che lo portò a lavorare nella sua tipografia sita a Badia Fiesolana; nonostante la paga fosse migliore rispetto a quella ricevuta nella cava, Bastianini non sentiva comunque quel lavoro come suo, utilizzando alcune ore della giornata per esercitarsi nel disegno e talvolta impugnando uno scalpello per modellare alcune pietre[5].

Conclusa l'esperienza presso la tipografia di Inghirami, Bastianini cominciò a collaborare come fattorino nella bottega dello scultore Pio Fedi, dove l'artista gli permetteva di esercitarsi nell’uso dell’argilla[6].
A quindici anni si stabilì infine nella bottega di Girolamo Torrini, presso il quale, anche grazie a una certa affinità personale, affinò definitivamente le proprie capacità scultoree[6] e cominciò la sua produzione di riproduzioni di opere del Quattrocento[7], che successivamente vendeva per cifre modeste[2].
Intorno al 1848 Bastianini si trasferì nella bottega dell’antiquario Giovanni Freppa[8][2], il quale, apprezzandone le doti, gli fornì uno studio dove lavorare con uno stipendio di due lire al giorno insieme a tutti i materiali, arnesi e modelli di cui aveva necessità per produrre le proprie sculture; inoltre, Freppa convinse Bastianini a prendere lezioni di scrittura e lettura, campi nei quali nel giro di tre mesi riuscì a rendersi autonomo[8].
Nel 1864, durante la collaborazione con Freppa, Bastianini produsse l’opera che lo avrebbe reso celebre: il busto di Benivieni. L'opera, pagata dall'antiquario 300 lire, venne successivamente venduta al collezionista francese De Nolivos[9] senza che venisse fatto alcun cenno sull’epoca del busto. L'opera, giunta a Parigi, venne messa all'asta e acquistata per 13.600 franchi, cifra eccezionale per l’epoca, dall’allora sovrintendente del Louvre Émilien de Nieuwerkerke[9], finendo nella collezione del museo parigino[10].
Bastianini, indignato per aver ricevuto solo 300 lire per un'opera che era stata battuta all'asta per una cifra di gran lunga superiore, tentò di rivendicarne la paternità, ricevendo in cambio solo accuse di essere un impostore che cercava di attribuirsi un capolavoro ritenuto frutto del genio rinascimentale. Nonostante il contratto di collaborazione tra i due fosse cessato nel 1866, Freppa difese lo scultore di Fiesole a mezzo stampa, con un articolo pubblicato il 15 dicembre 1867 sulla rivista Chronique des Arts, in cui descriveva le circostanze in cui il busto era stato commissionato[10], a cui seguirono le rivelazioni di Alessandro Foresi, che per difendere Bastianini rivelò che anche molte altre opere attribuite ad artisti rinascimentali erano in realtà frutto dell’estro dell’artista toscano[2]. Alla fine, la stampa e il mondo artistico francese accettarono che Bastianini fosse l’autore non solo del busto di Benivieni ma anche della Chanteuse Florentine e di altre opere fino a quel momento considerate di autore sconosciuto[10].
Giovanni Bastianini morì il 29 giugno 1868 a Firenze, mentre il dibattito sulle sue opere era ancora in corso[2].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]A partire dalla seconda metà dell'Ottocento il talento di Bastianini venne riconosciuto dalla critica, che lo pose tra i migliori scultori italiani del suo tempo; solo una piccola parte delle sue opere di stile rinascimentale è stata tuttavia identificata come autenticamente sua[2].
Di seguito un elenco parziale delle opere di Giovanni Bastianini:
- Busto di Girolamo Benivieni[11]
- Ritratto di Girolamo Benivieni[12]
- Ritratto di Giovanna Albizzi[13]
- Busto di Girolamo Savonarola[14]
- Busto di donna[15]
- Chanteuse Florentine[16]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Helstosky, p. 798.
- ^ a b c d e f Kurz, p. 360.
- ^ Helstosky, p. 797.
- ^ Brunori, pp. 11-12.
- ^ Brunori, p. 12.
- ^ a b Brunori, p. 13
- ^ Bastianini Giovanni, su dizionariodartesartori.it. URL consultato il 12 ottobre 2025 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2025).
- ^ a b Brunori, p. 14
- ^ a b Brunori, p. 18.
- ^ a b c Moskowitz, p. 565
- ^ Girolamo Benivieni, poète florentin (1453-1542), su collections.louvre.fr. URL consultato il 12 ottobre 2025 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2024).
- ^ Benivieni, su collections.vam.ac.uk. URL consultato il 12 ottobre 2025 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2024).
- ^ Portrait of a Lady, "Giovanna Albizzi", su nga.gov. URL consultato il 12 ottobre 2025 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2025).
- ^ Girolamo Savonarola, su collections.vam.ac.uk, 13 febbraio 2004. URL consultato il 26 ottobre 2025 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2025).
- ^ Bust, su collections.vam.ac.uk. URL consultato il 12 ottobre 2025 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2025).
- ^ Sculptor Giovanni Bastianini, su italianartsociety.org. URL consultato il 12 ottobre 2025 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2023).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Otto Kurz, Giovanni Bastianini, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 7, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970, p. 360. URL consultato il 12 ottobre 2025.
- (EN) Carol Helstosky, Giovanni Bastianini, Art Forgery, and the Market in Nineteenth‐Century Italy, in The Journal of Modern History, n. 81, 2009, pp. 793–823, DOI:10.1086/605486.
- Dioniso Brunori, Giovanni Bastianini e Paolo Ricci, scultori fiesolani: cenni biografici con illustrazioni, Firenze, Tipografia Domenicana, 1906.
- Anita F. Moskowitz, Giovanni Freppa, ‘Jack of all Trades’, in Journal of Modern Italian Studies, vol. 24, n. 4, 2019, pp. 551-578, DOI:10.1080/1354571X.2019.1646039.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Nello Tarchiani, BASTIANINI, Giovanni, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1930.
| Controllo di autorità | VIAF (EN) 308787561 · ISNI (EN) 0000 0000 6676 4768 · BAV 495/166547 · CERL cnp00656488 · Europeana agent/base/13272 · ULAN (EN) 500018104 · LCCN (EN) no2013084672 · GND (DE) 117768456 · BNF (FR) cb148729595 (data) |
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