Dolindo Ruotolo

Dolindo Ruotolo (Napoli, 6 ottobre 1882 – Napoli, 19 novembre 1970) è stato un presbitero italiano, terziario francescano, considerato Servo di Dio dalla Chiesa cattolica[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Quinto degli undici figli di Raffaele, ingegnere e matematico, e Silvia Valle, discendente della nobiltà napoletana e spagnola, ebbe un'infanzia difficile per problemi di salute e per le ristrettezze economiche della famiglia. Nel 1896, con la separazione dei genitori, Dolindo (nome di significato incerto[2], ma accostato paretimologicamente al "dolore") fu avviato col fratello Elio alla Scuola apostolica dei preti della missione, e tre anni dopo fu ammesso al noviziato. Pronunciò i voti religiosi il 1º giugno 1901 e due anni dopo chiese senza successo di essere inviato in Cina come missionario.
Dopo l'ordinazione presbiterale del 24 giugno 1905, fu nominato professore dei chierici della Scuola apostolica e maestro di canto gregoriano. Per un breve periodo si trasferì a Taranto e poi al seminario di Molfetta, dove insegnò e lavorò per la riforma del seminario stesso.
Durante il suo incarico a Molfetta esaminò il caso di una presunta veggente proveniente da Catania, che gli causò forti contrasti con i superiori.[3] Il 29 ottobre 1907 fu richiamato a Napoli e gli fu ordinato di non interessarsi più della faccenda. Accusato d'essere un «eretico formale e dogmatizzante», andò a Roma per sottoporsi al giudizio del Sant'Uffizio: dopo quattro mesi di inchiesta, nei quali Ruotolo non ritrattò, fu sospeso a divinis e costretto a sottoporsi a perizia psichiatrica, dalla quale risultò sano di mente. Il 13 aprile 1908 fu convocato a Napoli dai superiori della congregazione, che lo espulsero e lo sottoposero a un esorcismo.
Si trasferì a Rossano, in Calabria; l'8 agosto 1910 la richiesta di revisione della sospensione ebbe esito positivo e fu riabilitato, dopo due anni e mezzo di sospensione. Per la seconda volta, nel dicembre 1911, venne convocato a Roma, e poi rimandato a Napoli nel 1912. Subì un processo nel 1921, fu condannato e nuovamente allontanato. Venne definitivamente riabilitato il 17 luglio 1937.
La sua vita di sacerdote ormai diocesano proseguì a Napoli, nella chiesa di San Giuseppe dei Nudi, di cui il fratello Elio fu parroco. Qui Ruotolo fu l'ideatore dell'Opera di Dio e dell'Opera Apostolato Stampa.
Ruotolo lasciò il Commento alla Sacra Scrittura in 33 volumi, molte opere di teologia, ascetismo e mistica, interi volumi di epistolari, scritti autobiografici e di dottrina cristiana. Il Commento alla Scrittura adottava un metodo esegetico tradizionale cercando di ricomporre nell'esegesi la frattura tra scienza e fede, metodo combattuto allora dal Pontificio Istituto Biblico e dalla Pontificia Commissione Biblica, guidati rispettivamente da Augustin Bea e da Eugène Tisserant. La sua opera fu condannata dal Sant'Uffizio per l'intervento di padre Alberto Vaccari, nonostante la difesa di Giovanni Maria Sanna, vescovo di Gravina e Irsina, e di Giuseppe Maria Palatucci, vescovo di Campagna.[4] Tra le opere redatte da don Dolindo Ruotolo si trova anche l'Atto di Abbandono: un breve scritto che, in maniera simile alla linea mistica proposta da Jean-Pierre de Caussade[5], tratta dell'abbandono fiducioso e totale del fedele nelle mani di Cristo. Come ricorda questo testo[6]:
> Sulla stessa linea si trova infine l'altra importante opera di Ruotolo: La Novena dell'Abbandono[7]:
Nel 1960 un ictus gli immobilizzò il lato sinistro del corpo. Morì il 19 novembre 1970. Il suo corpo è tumulato nella chiesa di San Giuseppe dei Vecchi e di Nostra Signora di Lourdes a Napoli.[8] È invalso il costume presso i napoletani di bussare per tre volte in nome della SS. Trinità sul marmo del suo sepolcro, pregando con tanta fede per ricevere grazie spirituali e materiali attraverso la sua intercessione, poiché egli disse: «venite a bussare alla mia tomba... io vi risponderò».[9][10]
Il culto
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Ebbe ancora in vita fama di santità. Di lui disse san Pio da Pietrelcina, ai fedeli napoletani in pellegrinaggio da lui: «Perché venite qui, se avete don Dolindo a Napoli? Andate da lui, egli è un santo».[11]
Il suo biografo Luca Sorrentino ne traccia questo ritratto[12]:
Il nome di Dolindo Ruotolo è legato anche a un messaggio ritenuto profetico dai devoti del 2 luglio 1965, riportato sul retro di un'immagine della Madonna, e indirizzato al polacco Witold Laskowski. Il documento, autenticato dal vescovo Pavol Hnilica, riguarda la fine del comunismo[13]:
Elemento centrale del suo culto, per il quale è maggiormente ricordato, è il suo "Atto di abbandono a Gesù".[14][15][16]
Considerato da molti un maestro della spiritualità napoletana e della Chiesa cattolica[4], riposa nella chiesa di San Giuseppe dei Vecchi, mentre nella chiesa di San Giuseppe dei Nudi si trova la tomba di suo fratello Elio.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Chi morrà vedrà (sul Purgatorio e sul Paradiso)
- Commento alla Sacra Scrittura (in 33 volumi)
- Così ho visto l'Immacolata
- Dalla sorgente rivoli di luce
- Don Dolindo e il Sant'Uffizio (lettere da Roma)
- Epistolari (lettere in 3 quaderni)
- Fui chiamato Dolindo, che significa dolore. Pagine di autobiografia, Sessa Aurunca-Napoli-Riano, 1972
- Fuoco che non riposa
- I fioretti di Don Dolindo (raccolta di pensieri, aneddoti, parabole)
- Il piccone che scava brillanti
- La dottrina cattolica (catechismo)
- Maria... chi mai sei tu?
- Nei raggi della grandezza e della vita sacerdotale
- Opuscoli (raccolta di preghiere, sermoni, pensieri)
- Slanci d'amore a Gesù sacramentato e a Maria Santissima, 1950
- Una profonda riforma del cuore alla scuola di Maria
- Vieni, o Spirito Santo!, 1949
- Atto di abbandono, Edizioni Le loup des steppes, 2019
- La Novena dell'Abbandono, Edizioni Le loup des steppes, 2020
- Vita di Nostro Signore Gesù Cristo (raccolta di omelie)
- Commento al Vangelo di Matteo, 1936-37
- Maria Immacolata, Madre di Dio e Madre nostra (trilogia)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Don Dolindo e quel Gesù «dipinto come lui diceva di vederlo», su avvenire.it. URL consultato il 4 novembre 2024.
- ^ Alda Rossebastiano e Elena Papa, I nomi di persona in Italia: dizionario storico ed etimologico, vol. 1, Torino, UTET, 2008 [2005], p. 350, ISBN 978-88-02-08059-8.
- ^ santiebeati.it, https://www.santiebeati.it/dettaglio/91368.
- ^ a b Roberto De Mattei, Il Concilio Vaticano II: una storia mai scritta, Torino, Lindau, 2010, pp. 51-52, ISBN 978-88-7180-894-9.
- ^ Jean-Pierre de Caussade, L'abbandono alla Provvidenza divina, Milano, Adelphi, 1989, ISBN 88-459-0708-2.
- ^ Ruotolo 2019.
- ^ Ruotolo 2020.
- ^ Marcello Stanzione, Don Dolindo Ruotolo e l'atto eroico per le Anime del Purgatorio, su miliziadisanmichelearcangelo.org. URL consultato il 1º gennaio 2018.
- ^ Don Dolindo - La Vita, su dolindo.org. URL consultato il 1º gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).
- ^ Preghiera per ottenere l'intercessione del servo di Dio Dolindo Ruotolo (blog), su atempodiblog.unblog.fr, 19 gennaio 2013.
- ^ Chi era Padre Dolindo?, su dolindo.org. URL consultato il 12 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2022).
- ^ Luca Sorrentino, Biografia, su dolindo.org. URL consultato il 1º gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2022).
- ^ Antonio Socci, I segreti di Karol Wojtyla, Milano, BUR Rizzoli, 2010, pp. 107-108, ISBN 978-88-17-04132-4.
- ^ Ellen Mady, Gesù ha detto che non c’è novena migliore di questa, e ha solo 11 parole, su Aleteia, 30 ottobre 2017.
- ^ Paolo Brosio, Raggi di luce, a cura di Aldo Innocenti, con la collaborazione di Simona Amabene, Milano, Piemme, 2014, ISBN 978-88-585-1067-4.
- ^ Paolo Tescione, Dialogo con Dio, vol. 3, Martina Franca, PubMe, ISBN 978-88-7163-800-3.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Antonio Gallo, Un prete del Duemila, Napoli, Apostolato Stampa, 1974, SBN SBL0574856.
- Dolindo Ruotolo, Atto di abbandono, Vannes, Le loup des steppes, 2019.
- Dolindo Ruotolo, La Novena dell'abbandono, Vannes, Le loup des steppes, 2020.
Altri progetti
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Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dolindo Ruotolo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Dolindo Ruotolo, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
- Articolo biografico su Dolindo Ruotolo, su immacolata.com. URL consultato il 15 agosto 2006 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2003).
- Lettera di don Dolindo ad una suora beata, su preghiereagesuemaria.it. URL consultato il 15 agosto 2006 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2005).
| Controllo di autorità | VIAF (EN) 89405927 · ISNI (EN) 0000 0000 6248 1701 · SBN CUBV044218 · BAV 495/250047 · GND (DE) 1217010025 · BNF (FR) cb170833904 (data) |
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