Cultura di Ripoli
La cultura di Ripoli è una cultura archeologica neolitica appartenente alla facies abruzzese-marchigiana e diffusa tra la prima metà del VI millennio a.C. e gli inizi del III millennio a.C. [1].
Prende il nome dal villaggio neolitico rinvenuto nella contrada di Ripoli del comune di Corropoli, in provincia di Teramo.
Insediamenti
[modifica | modifica wikitesto]Gli insediamenti della cultura di Ripoli si attestano su terrazze fluviali o su colline presso i corsi d'acqua. Il villaggio di Ripoli presenta capanne a pianta circolare o ellissoide con uno o più ambienti ed era circondato da un fossato difensivo (largo 7 m e profondo 5 m).
In un insediamento rinvenuto a Pianaccio di Tortoreto le capanne delimitavano uno spazio libero centrale, mentre a Santa Maria in Selva,[2] vicino Treia, erano presenti circa 15 strutture di varia forma accostate, distanti circa 40 m da una cavità circolare di 3 m di diametro.
Spiritualità
[modifica | modifica wikitesto]Nel villaggio di Ripoli i defunti erano deposti in posizione rannicchiata in fosse comuni, da 2 a 14 individui, scavate entro l'abitato. Una donna venne sepolta con il proprio cane deposto ai suoi piedi[3].
Delle deposizioni sono state rinvenute nella Grotta dei Piccioni a Bolognano, che per un'intepratazione contrversa sono legate a pratiche di culto con riti della fertilità legati a sacrifici umani: si tratta di undici circoli delimitati da ciottoli o blocchi di argilla cruda o travertino e di diametro variabile tra i 30 e gli 80 cm, entro i quali sono stati rinvenuti lo scheletro di un neonato, due crani di bambini di 8-10 anni e frammenti di ceramica, palline fittili, strumenti in pietra e in osso, oggetti di ornamento e resti di animali[4].
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]La ceramica rinvenuta nel villaggio, datata tra il 3680 e il 3150 a.C. circa, è stata suddivisa in tre gruppi cronologici: nel primo, datato intorno al 3680 a.C. si trova una prevalenza di ceramica figulina (boccali carenati, vasi a fiasco con collo cilindrico e bugne sotto l'orlo, vasi emisferici con quattro piccole anse verticali ad anello e tazze emisferiche con anse verticali); sono presenti anse in forma di figure femminili stilizzate. La decorazione dipinta, in rosso e in bruno, presenta motivi geometrici in riquadri sotto la parte superiore del vaso.
Nel secondo e nel terzo gruppo sono attestati ciotole e vasi troncoconici e vasi globulari, mentre la decorazione dipinta tende a scomparire per essere sostituita da cordoni plastici, puntini e cerchietti impressi e fasci di linee incise.
L'industria litica è uniforme nei tre gruppi, ma nel terzo gruppo è maggiormente presente l'ossidiana. Derivano dalla cultura di Campignano strumenti come tranchets e accette. Punte di freccia con tagliente trasversale presenti in alcuni siti (Santa Maria in Selva e Grotta dei Piccioni,[5] vicino Bolognano) richiamano la cultura di Chassey-Lagozza. Caratteristici della pietra levigata di questa cultura sono ciottoli piatti ellissoidi con intaccature simmetriche, usati come percussori o come pesi da pesca. Sono stati rinvenuti in alcuni siti (Fossacesia e Grotta dei Piccioni) anche ciottoli dipinti con ocra rossa a motivi geometrici.
Molto abbondante è l'industria ossea; sono stati ritrovati punteruoli, spatole, falcetti e pendaglietti in osso[6].
Durante le ultime fasi sono presenti in alcuni siti (Fossacesia e Santa Maria in Selva) frammenti di rame che attestano l'inizio dell'attività metallurgica.
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Le pratiche agricole sono ampiamente attestate dalla presenza di macine, falcetti e resti di cereali (farro, grano e orzo). È documentato anche l'allevamento di bovini, suini e ovocaprini. Le attività di caccia, residuali rispetto alle attivite agricole, sono attestate dalla presenza di resti di cervidi[7]. La tessitura si diffuse soprattutto nei periodi recenti, come documentato dai numerosi pesi da telaio rinvenuti.
Frammenti di manufatti appartenenti a questa cultura sono stati ritrovati in siti posti sull'altra sponda dell'Adriatico, attestando l'esistenza di attività commerciali[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ #iorestoacasa Pillole di archeologia. Rìpoli: un villaggio preistorico di 7000 anni fa, su Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, 6 maggio 2020. URL consultato il 30 luglio 202.
- ^ Museo Archeoloogico di Treia, su prolocotreia.it.
- ^ a b Abruzzo Cultura - Un Sito Archeologico - Provincia di Teramo, su www.regione.abruzzo.it. URL consultato il 31 luglio 2025 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
- ^ Renata Grifoni Cremonesi, Aspetti ideologici e funerari nella cultura di Ripoli e nell’ambito dell’Italia centro meridionale (PDF), in Il pieno sviluppo del Neolitico in Italia - Finale Ligure (SV),, 2009. URL consultato il 31 luglio 2025.
- ^ Sito archeologico della Grotta dei Piccioni, su majambiente.it. URL consultato il 18 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2016).
- ^ Brevi cenni storici su Corropoli: Villaggio neolitico di Ripoli, su comunecorropoli.it. URL consultato il 31 luglio 2025.
- ^ Elvira Visciola, La cultura di Ripoli - Corropoli (TE), su Preistoria in Italia, 24 ottobre 2021. URL consultato il 30 luglio 2025.