Cristoforo Pallavicino
| Cristoforo Pallavicino | |
|---|---|
| Marchese di Busseto | |
| In carica | 18 agosto 1486 – 11 novembre 1521 |
| Predecessore | Pallavicino Pallavicini |
| Successore | Girolamo Pallavicino |
| Nascita | Busseto |
| Morte | Milano, 11 novembre 1521 |
| Dinastia | Pallavicino |
| Padre | Pallavicino Pallavicini |
| Madre | Caterina Fieschi |
| Coniuge | Bona della Pusterla |
| Figli | vedi sezione |
| Religione | Cattolicesimo |
| Cristoforo Pallavicino | |
|---|---|
| Nascita | Busseto |
| Morte | Milano, 11 novembre 1521 |
| Cause della morte | decapitazione |
| Religione | Cattolicesimo |
| Dati militari | |
| Paese servito | |
| Battaglie | battaglia di Marignano (1515) |
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Cristoforo Pallavicino (Busseto, ... – Milano, 11 novembre 1521) è stato un condottiero italiano e marchese di Busseto.

Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era figlio di Pallavicino Pallavicini, marchese di Busseto e di Caterina Fieschi di Genova.
Fu al servizio del duca di Milano Ludovico il Moro. Nel 1499 si trovò col fratello Antonio Maria a Tortona, quando i francesi cercarono di impadronirsi della città. Antonio fu favorevole mentre Cristoforo non si oppose, nonostante parteggiasse per Milano.
Si schierò con la Francia al tempo della Lega di Cambrai e nel 1512, quando i francesi abbandonarono l'Italia, passò al servizio degli Sforza. Al ritorno dei francesi l'anno dopo, Cristoforo venne inviato dal duca Massimiliano Sforza a presidiare Cremona. Nel 1515 venne fatto prigioniero nella battaglia di Marignano ed in seguito liberato dai francesi ed esiliato a Busseto, dove svolse opere di beneficenza. Nemico dei francesi, venne invitato con uno stratagemma a Milano per ordine del governatore Odet de Foix, che fece immediatamente imprigionare il Pallavicino. Allo scoppio della guerra d'Italia, Odet venne sconfitto dagli imperiali nella Battaglia di Vaprio d'Adda (1521) e si ritirò a difesa di Milano. Ordinò che Cristoforo Pallavicino venisse giustiziato e l'11 novembre 1521 venne decapitato sulla piazza del castello. Alcuni mesi prima il Lautrec fece giustiziare Manfredo Pallavicino, marchese di Cortemaggiore, figlio di Orlando e parente di Cristoforo e reo di aver parteggiato per gli Sforza.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Cristoforo sposò Bona della Pusterla ed ebbero cinque figli:[1]
- Francesco, religioso
- Girolamo (1508-1579), marchese di Busseto
- Caterina (+ nel 1521), sposò Girolamo Sanvitale, signore di Fontanellato, 3º conte di Sala
- Antonia (?-1554), sposò Sigismondo I Gonzaga, signore di Vescovato e poi Uguccione Rangoni
- Ermete (?-1562), sposò Lavinia Carminati.
Ebbe una figlia naturale legittimata, Antonia, che sposò Gianfilippo Sertorio.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri italiane. Pallavicino, Torino, 1835.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pompeo Litta, Famiglie celebri italiane. Pallavicino, Torino, 1835.
