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Costanza II di Sicilia

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Costanza II di Sicilia
La regina Costanza II di Sicilia
Regina di Sicilia
Stemma
Stemma
In carica30 agosto 1282 –
11 novembre 1285
(con il consorte Pietro I)
PredecessoreCarlo I d'Angiò
SuccessoreGiacomo I
Regina consorte di Aragona
In carica27 luglio 1276 –
11 novembre 1285
PredecessoreTeresa Gil di Vidaure
SuccessoreIsabella di Castiglia
Altri titoliRegina consorte di Valencia, Contessa consorte di Barcellona e di altre contee catalane
NascitaCatania, 1249
MorteBarcellona, 9 aprile 1302
SepolturaCattedrale di Barcellona
Casa realeHohenstaufen di nascita
Barcellona per matrimonio
PadreManfredi di Sicilia
MadreBeatrice di Savoia
ConsortePietro III d'Aragona
FigliAlfonso
Giacomo
Isabella
Federico
Violante
Pietro
ReligioneCattolicesimo

Costanza II di Sicilia, anche Costanza di Svevia, o ancora Costanza di Hohenstaufen,[1] (Catania, 1249Barcellona, 9 aprile 1302), principessa del regno di Sicilia fu regina consorte di Aragona (1276-1285) e, dopo l'intervento aragonese durante i Vespri siciliani, regina di Sicilia (1282-1285) unitamente al marito, Pietro III d'Aragona[2] poi, lasciata la corona al figlio Giacomo I, regina madre. La Chiesa cattolica la venera come beata.

Costanza, secondo la Bartholomæi de Neocastro Historia Sicula era figlia del re di Sicilia Manfredi di Hohestaufen e di Beatrice di Savoia (1223-1259)[3], che, secondo lo storico francese, Samuel Guichenon, nel suo Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, era la figlia primogenita del decimo Conte di Savoia e Conte d'Aosta e Moriana e marchese d'Italia, Amedeo IV e della sua prima moglie, Margherita di Borgogna[4][5][6][7]
.Manfredi, secondo il Thomas Tusci Gesta Imperatorum et Pontificum, era figlio illegittimo dell'imperatore Federico II di Svevia e di Bianca Lancia (Manfredus, quem sorore marchionis Lancee generavit)[8] ed era zio del precedente re di Sicilia, Corradino di Svevia, che aveva spodestato e che, nel 1266, alla battaglia di Benevento contro Carlo I d'Angiò, oltre che il regno perse la vita[9].

Pietro III d'Aragona, marito di Costanza

Il 15 luglio 1262, a Montpellier, come riportato nelle Cronache catalane del secolo xiii e xiv, di R. Muntaner, Volume 1, la quattordicenne Costanza sposò l'erede al trono d'Aragona Pietro[10], che, secondo la Cronaca piniatense[11] era il figlio maschio primogenito del re di Aragona e conte di Barcellona, re di Valencia e di Maiorca, signore di Montpellier, del Carladès e di altri feudi dell'Occitania Giacomo I e della seconda moglie la principessa ungherese Iolanda[12].
Pietro, il mese prima, aveva garantito una dote a Costanza, come riportato nello Spicilegium vol. III[13].

Nel 1266, il padre, Manfredi di Sicilia, nella battaglia di Benevento contro Carlo I d'Angiò, oltre che il regno perse la vita, come riporta lo storico medievalista britannico, Charles Previté-Orton[14].

Dopo la morte del cugino Corradino, nel 1268, Costanza come unica e legittima discendente della casata sveva, cercò di riprendere possesso del Regno di Sicilia spingendo il marito Pietro a intervenire nelle vicende del regno di Sicilia.[15].

Dopo un regno di sessantatré anni morì a Valencia il 27 luglio 1276, suo suocero, Giacomo I[16], in cui, secondo l'ultimo testamento, datato 1272, lasciava a Pietro, i Regni di Aragona e di Valencia e le contee catalane, mentre all'altro figlio, Giacomo ereditò il Regno di Maiorca, che comprendeva anche Minorca (Isole Baleari), Ibiza e Formentera (isole Pitiuse) e la signoria di Montpellier[17].
In novembre fu incoronata regina assieme a suo marito, Pietro, incoronato a Saragozza, come Pietro III, come riportato dal Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia[18] e dalla Gran enciclopedia catalana[19].

Pietro III, che mirava a riconquistare per la moglie il regno di Sicilia e aveva contatti con la nobiltà che era scontenta della dominazione angioina, nel 1281 promosse una crociata contro i territori musulmani del Nordafrica e, senza aver ottenuto né l'approvazione né i soldi chiesti a papa Martino IV, nel giugno del 1282 sbarcò a Collo, in Barberia, non lontano da Tunisi, e vi si fortificò; inviò un'ambasceria al papa chiedendo sussidi per intraprendere una crociata contro i Mori, che gli fu negata[19].
A seguito dell'insurrezione dei Vespri Siciliani della primavera del 1282, Costanza spinse il marito Pietro III a intervenire al fianco dei siciliani, che avevano inviato una delegazione in Nordafrica che offrì a Pietro l'ambita corona del Regno di Sicilia, in quanto marito di Costanza, legittima erede del regno normanno. Pietro accettò ed il 31 agosto sbarcò a Trapani, con 600 armigeri e 8.000 almugaveri (fanteria da guerriglia che sarebbe divenuta famosa per coraggio e crudeltà); Carlo I d'Angiò, che il 25 luglio aveva messo l'assedio alla città di Messina, dopo lo sbarco aragonese tentò un ultimo vano assalto a Messina e poi si ritirò.[20].
Pietro occupò di lì a poco tutto il resto dell'isola. L'incoronazione come re di Sicilia avvenne a Palermo il 30 agosto del 1282[21]. Nella primavera del 1283 Costanza sbarcò a Trapani, insieme ai figli (ad eccezione dell'ultimo nato, Pietro)[22] e incontrò il marito a Messina. Fu l'ultimo loro incontro.

Moneta del regno di Pietro III e di Costanza II di Sicilia
(Messina 1383, aquila sveva)
Cattedrale di Barcellona: sarcofago della regina Costanza II

Pietro infatti, nel maggio del 1283, rientrò in Aragona[19], dopo essere stato scomunicato dal papa Martino IV, che non lo riconobbe re di Sicilia, anzi lo dichiarò decaduto anche dal regno di Aragona che offrì al futuro conte di Valois, Carlo terzogenito (secondogenito vivente) del re di Francia, Filippo l'Ardito[23]. Prima di lasciare la Sicilia, Pietro e Costanza avevano donato il regno al loro secondogenito, Giacomo[22] e Costanza aiutò il figlio nel governare[21].
La regina, donna intelligente e mite, ebbe dei contrasti con la baronessa Macalda di Scaletta, moglie del gran giustiziere Alaimo di Lentini, uno dei protagonisti dei Vespri: la spregiudicata e volitiva nobildonna pretendeva di primeggiare anche sulla sovrana.[24].

Suo marito, Pietro III, morì a Vilafranca del Penedès, l'11 novembre 1285 (lo stesso anno del suo avversario Carlo I d'Angiò e circa un mese dopo il cognato Filippo III), lasciando i regni di Aragona e di Valencia, le contee catalane (inclusa Barcellona) al figlio primogenito, Alfonso mentre, per rappacificarsi con la chiesa, lasciò il Regno di Sicilia al figlio secondogenito, Giacomo[25]
Alfonso III, in quello stesso anno ratifico la donazione del regno di Sicilia al fratello, Giacomo[22] e Costanza continuò a occuparsi della Sicilia, per conto del figlio Giacomo, incoronato re di Sicilia nel febbraio del 1286[21], che affiancò come reggente.

Ma il 19 giugno del 1291, il figlio maggiore Alfonso III morì improvvisamente, senza eredi, lasciando l'Aragona, Valencia, la Catalogna ed il governo di Maiorca a Giacomo e disponendo che la Sicilia andasse al terzo fratello Federico. Giacomo divenne sovrano della corona d'Aragona, si fece incoronare a Saragozza nel mese di luglio, ma si tenne il regno di Sicilia[26]. Il fratello Federico fu inviato in Sicilia solo come luogotenente del re, dove raggiunse la madre, che si ritirò nel monastero delle clarisse da lei fondato a Messina[21].

Dopo il Trattato di Anagni del 1295 che prevedeva la riconsegna della Sicilia al papa, Federico rifiutò e il 25 marzo 1296 nella Cattedrale di Palermo fu incoronato re di Sicilia[21], riavviando le guerre del Vespro contro gli angioini, mentre Giacomo concluse la pace con i francesi e abbandonò la Sicilia al fratello Federico. Costanza, lasciò in Sicilia il figlio prediletto, e, nel febbraio 1297, si recò a Roma, dove assistette alle nozze di sua figlia Violante con Roberto d'Angiò, nipote del nemico Carlo I e re di Napoli[22], con la speranza di una duratura pace tra le due dinastie regnanti.

Nel 1299, Costanza tornò in Spagna e decise, secondo un suo personale desiderio, di dedicarsi alla meditazione e alla vita religiosa ritirandosi nella clausura di un convento di monache clarisse, dove trascorse gli ultimi anni della propria esistenza.[27]

Costanza morì a Barcellona il 9 aprile 1302e fu tumulata nel Convento di San Francisco di Barcellona, dove era già sepolto il figlio, Alfonso III[22] .
Dal 1852 le spoglie di Costanza riposano nella cappella dei Santi Innocenti della cattedrale di Barcellona, per volere della regina Isabella II di Spagna.[28]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Enrico VI di Svevia Federico Barbarossa  
 
Beatrice di Borgogna  
Federico II di Svevia  
Costanza d'Altavilla Ruggero II di Sicilia  
 
Beatrice di Rethel  
Manfredi di Sicilia  
Bonifacio I d'Agliano  
 
 
Bianca Lancia  
Bianca Lancia Manfredo I Lancia  
 
 
Costanza II di Sicilia  
Tommaso I di Savoia Umberto III di Savoia  
 
Beatrice di Mâcon  
Amedeo IV di Savoia  
Margherita di Ginevra Guglielmo I di Ginevra  
 
Beatrice di Faucigny  
Beatrice di Savoia  
Ugo III di Borgogna Oddone II di Borgogna  
 
Maria di Blois  
Margherita di Borgogna  
Beatrice d'Albon Ghigo V d'Albon  
 
Beatrice del Monferrato  
 

Molto devota al francescanesimo la principessa nel 1266 fondò il monastero di Santa Chiara di Huesca: nel 1294 ne farà costruire un altro a Messina, dove professò la regola di santa Chiara [29].

La Chiesa cattolica la venera come beata e a Barcellona viene ricordata il 17 luglio[29].

Costanza nella Divina Commedia

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Nella Divina Commedia Dante cita Costanza di Hohenstaufen, nel Terzo canto del Purgatorio, incontrando suo padre Manfredi, con le altre anime degli scomunicati, che vagano ai piedi della montagna del Purgatorio, fuori dai cancelli del Purgatorio, nel primo ripiano dell'antipurgatorio, chiamandola la «buona Costanza»[21].

«Poi sorridendo disse: "Io son Manfredi,

nepote di Costanza imperadrice;
ond'io ti priego che, quando tu riedi,
vadi a mia bella figlia, genitrice
de l'onor di Cicilia e d'Aragona,
e dichi 'l vero a lei, s'altro si dice.
...
Vedi oggimai se tu mi puoi far lieto,
revelando a la mia buona Costanza
come m' hai visto, e anco esto divieto;
ché qui per quei di là molto s'avanza".»

Dall'unione con Pietro nacquero sei figli:[30][31][32]

  1. ^ Gonstanza in aragonese, Constança, in catalano e in portoghese, Constanza in spagnolo, in asturiano e in galiziano, Konstantza in basco, Custanza in siciliano, Kostanze in tedesco e Constance in francese, in fiammingo e inglese.
  2. ^ Pierotti Cei, p. 214.
  3. ^ (LA) Bartholomæi de Neocastro Historia Sicula, pagg. 414 e 415, su archive.org.
  4. ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 273, su gallica.bnf.fr.
  5. ^ (EN) Dinastie di Sicilia, su fmg.ac.
  6. ^ (EN) Hoenstaufen - Genealogy, su genealogy.euweb.cz.
  7. ^ (DE) Manfredi di Sicilia, su genealogie mittelalter (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2004).
  8. ^ (LA) MGH SS 22, pag. 517, su dmgh.de.
  9. ^ mentre le più influenti famiglie siciliane come i Lauria, i Lanza e i Procida si rifugiarono in Aragona.
  10. ^ Cronache catalane del secolo xiii e xiv, di R. Muntaner, Volume 1, cap. XI, pag. 76, su books.google.it.
  11. ^ La Cronaca piniatense è una cronaca storiografica, voluta dal re d'Aragona, Pietro IV, del regno di Aragona, dalle sue origini comitali sino alla Corona d'Aragona (1336, morte di Alfonso IV di Aragona)
  12. ^ (ES) Crónica de San Juan de la Peña, capitulo XXXV, riga 62, pag. 87 (PDF), su ifc.dpz.es.
  13. ^ (LA) Spicilegium sive collectio veterum aliquot scriptorum, Volume 3, pagg. 644 - 646, su books.google.it.
  14. ^ C.W. Previté-Orton, L'Italia nella seconda metà del XIII secolo, in Storia del mondo medievale, vol. V, 1999, pag. 222
  15. ^ Pierotti Cei, p. 22.
  16. ^ (ES) Crónica de San Juan de la Peña, capitulo XXXV, righe 310 - 312, pag. 95, nota 12 (PDF), su ifc.dpz.es.
  17. ^ (LA) Spicilegium sive collectio veterum aliquot scriptorum, Volume 3, pag. 675, su books.google.it.
  18. ^ (ES) Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia - Pedro III de Aragón, su historia-hispanica.rah.es.
  19. ^ a b c (ES) Gran enciclopedia catalana - Pere II de Catalunya-Aragó, su enciclopedia.cat.
  20. ^ C.W. Previté-Orton, L'Italia nella seconda metà del XIII secolo, in Storia del mondo medievale, vol. V, 1999, pag. 238
  21. ^ a b c d e f (ES) Gran enciclopedia catalana - Constança de Sicília, su enciclopedia.cat.
  22. ^ a b c d e (ES) Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia - Constanza de Sicilia (I), su historia-hispanica.rah.es.
  23. ^ Hilda Johnstone, Inghilterra: Edoardo I e Edoardo II, in Storia del mondo medievale, vol. VI, 1999, pp.682
  24. ^ Runciman, p. 41.
  25. ^ C.W. Previté-Orton, L'Italia nella seconda metà del XIII secolo, in Storia del mondo medievale, vol. V, 1999, pag. 240
  26. ^ Hilda Johnstone, Francia: gli ultimi Capetingi, in Storia del mondo medievale, vol. VI, pag. 587
  27. ^ Pierotti Cei, p. 120.
  28. ^ Ingeborg Walter, COSTANZA di Svevia, regina d'Aragona e di Sicilia, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 30, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1984.
  29. ^ a b Santi e Beati, Beata Costanza d’Aragona Regina
  30. ^ (EN) Foundation for Medieval Genealogy : KINGS of ARAGON 1137-1410 - CONSTANZA of Sicily (Infante don PEDRO de Aragón), su fmg.ac.
  31. ^ (EN) Genealogy : Barcelona 2 - Constance von Hohenstaufen (King PEDRO III "el Grande" of Aragon), su genealogy.euweb.cz.
  32. ^ (DE) Pietro III d'Aragona, su genealogie mittelalter (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2009).

Fonti primarie

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Regina consorte di Aragona e di Valencia
e contessa consorte di Barcellona
Successore
Teresa Gil di Vidaure 1276-1285 Eleonora d'Inghilterra

Predecessore Regina di Sicilia Successore
Carlo I d'Angiò 1282-1285
insieme a Pietro III
Giacomo I d'Aragona
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