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Varanasi

Coordinate: 25°19′08″N 83°00′46″E
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Varanasi
Corporazione Municipale (Municipal Corporation)
वाराणसी
Varanasi – Veduta
Varanasi – Veduta
Varanasi Munshi Ghat
Localizzazione
StatoIndia (bandiera) India
Stato federato Uttar Pradesh
DivisioneVaranasi
DistrettoVaranasi
Amministrazione
SindacoKaushalendra Singh (BJP)
Territorio
Coordinate25°19′08″N 83°00′46″E
Altitudine76[1] m s.l.m.
Superficie1 550 km²
Abitanti4 038 236 (2024)
Densità2 605,31 ab./km²
Altre informazioni
Linguehindi, inglese
Cod. postale221011[2]
Prefisso542[3]
Fuso orarioUTC+5:30
TargaUP
Cartografia
Mappa di localizzazione: India
Varanasi
Varanasi
Sito istituzionale

Varanasi (hindi वाराणसी, Vārāṇasī,[4] nota anche come Benares, o Banaras,[5][6] Kashi[7] e Kasi) è una città dell'India, classificata come municipal corporation, di oltre 4 milioni di abitanti, capoluogo del distretto di Varanasi e della divisione di Varanasi, nello Stato federato dell'Uttar Pradesh.[8] È una delle più antiche agglomerazioni urbane del mondo essendo abitata da circa 3 500 anni[9] ed è la città sacra per gli induisti: ogni fedele deve recarsi, almeno una volta nella vita, a Varanasi e immergersi nel fiume sacro Gange.[10][11][12]

L'etimologia tradizionale collega "Varanasi" ai nomi dei due affluenti del Gange che rappresentano i confini della città: il Varuna a nord, e l'Asi a sud della città, vicino al Ghat Assi[13].

Nel Ṛgveda, uno dei quattro sacri Veda, la città viene chiamata Kāśī (Kashi) dalla radice verbale sanscrita kaś- che significa "risplendere", perciò viene anche chiamata la "Città della luce". I testi religiosi indù fanno riferimento a Varanasi utilizzando numerosi epiteti, come Avimukta ("mai abbandonata" da Shiva), Ānandavana ("la foresta della beatitudine"), e Mahasmashana ("il grande luogo delle cremazioni")[14].

Geografia fisica

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La città è situata a 25° 19' 60 N e 83° 0' 0 E e ha un'altitudine di 76 m s.l.m.[1]

Evoluzione demografica

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Al censimento del 2012 la popolazione di Varanasi assommava a 1 100 748 persone, delle quali 584 514 maschi e 516 234 femmine. I bambini di età inferiore o uguale ai sei anni assommavano a 154 224, dei quali 81 242 maschi e 72 982 femmine. Infine, coloro che erano in grado di saper almeno leggere e scrivere erano 670 950, dei quali 459 014 maschi e 211 936 femmine.[15]

Varanasi è la città sacra per gli induisti: ogni fedele deve recarsi, almeno una volta nella vita, a Varanasi e immergersi nel fiume sacro Gange da almeno cinque diversi ghat (rampe di scale di pietra che terminano all'interno dell'acqua del fiume). Ogni mattina all'alba, gli indù compiono le proprie abluzioni sui ghat.

Secondo l'induismo, l'unico posto della terra in cui gli Dei permettono agli uomini di sfuggire al saṃsāra, cioè all'eterno ciclo di morte e rinascita, è la riva occidentale del Gange a Varanasi, perciò nel corso dei secoli milioni e milioni di induisti sono venuti a morire qui.

Mete di pellegrinaggio sono anche i suoi templi, tra cui il tempio di Kashi Vishwanath, dedicato a Shiva e conosciuto come il Tempio d'oro per il suo tetto placcato d’oro e il Durga Mandir, interamente colorato di rosso.

Rito dei Brahmini al tramonto sul Gange
Kartika Purnima festival in Varanasi

Ogni induista desidera che vengano sparse le proprie ceneri nel Gange, perciò le pire per la cremazione ardono 24 ore su 24. Ci sono due ghat crematori a Varanasi, lungo il fiume Gange, nel cuore della città. Il più importante dei due è il Ghat Manikarnika.[16] Al tramonto, si tiene il Ganga Aarti, la cerimonia in onore della dea Ganga: i brahmini danzano tenendo in mano delle sculture di luce, mentre le centinaia di persone che assistono, da terra e dal fiume, affidano alla "madre Ganga" delle fiammelle che rappresentano i propri sogni. Quanto più lontano la corrente porterà la propria fiammella, tanta più prosperità si avrà. Molte famiglie indù fanno di tutto per portare il proprio caro a essere cremato qui, quando i corpi arrivano in città si creano dei cortei per portare il defunto al ghat della cremazione. Il corteo avanza a passo di marcia, con il ritmo scandito dal grido di alcuni che ripetono Ram Nama Satya Hey!, che vuol dire "Il nome di Dio è verità", mentre il coro risponde Satya Hey, Satya Hey, ovvero "Verità, verità"[17]

Manikarnika Ghat

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Manikarnika Ghat nel 1922. I templi sono da sinistra a destra: Baba Mashan Nath, livello inferiore; Tarkeshwar e Ratneshawar, livello superiore; Tripur Sundari e Ganesh Temples
Shiva trasporta il cadavere di Sati Devi

Manikarnika Ghat (Hindi: मणिकर्णिका घाट) è uno dei ghat più antichi di Varanasi. È menzionato in un'iscrizione Gupta del V secolo[18] e venerato nell'induismo. Quando Mata Sati (Adi Shakti) sacrificò la sua vita e diede fuoco al suo corpo dopo che Raja Daksh Prajapati (uno dei figli di Brahma) cercò di umiliare Shiva in uno Yagya praticato da Daksh, Shiva portò il suo corpo in fiamme sull'Himalaya. Vedendo l'infinito dolore di Shiva, Vishnu inviò il chakra divino a tagliare il corpo in 51 parti, che poi caddero sulla terra. Questi sono chiamati "Ekyavan Shaktipeeth". Shiva stabilì Shakti Peeth ovunque fosse caduto il corpo di Sati. L'ornamento dell'orecchio di Mata Sati è caduto a Manikarnika Ghat.


Ci sono almeno 15 moschee di valore storico a Varanasi. Molte di queste furono costruite dalle macerie di templi indù durante la dominazione moghul. Le due più importanti sono la moschea Gyanvapi e la moschea Alamgir.

La città fu sconvolta per ben due volte da attentati di origine religiosa. Il 7 marzo 2006, appena dopo le 18:00 una serie di esplosioni simultanee si verificarono in varie parti della città. La prima presso l'affollato Tempio di Sankat Mochan Hanuman dove centinaia di fedeli si erano raccolti per la preghiera del martedì. L'attentato provocò 10 morti e 40 feriti. Poco dopo un'altra esplosione si verificò alla stazione ferroviaria provocando 11 morti e 20 feriti. Il gruppo islamista militante Lashkar-e Kahar/Qahab rivendicò l'attentato.

Il 7 dicembre 2010, appena dopo le 18:00, una bomba esplose nei pressi del Ghat Dashashwamedh, a quell'ora affollatissimo di devoti e turisti radunati lì per assistere alla cerimonia serale del Ganga aarti. Nell'attentato due persone (tra cui una bambina di due anni) morirono e almeno altri 37 rimasero feriti. Il gruppo islamista militante Indian Mujahideen rivendicò l'attentato.

  1. ^ a b (EN) Falling Rain Genomics, Inc, Varanasi, India Page, su fallingrain.com. URL consultato l'11 luglio 2008.
  2. ^ (EN) India Post, Pincode search - Varanasi[collegamento interrotto], su indiapost.gov.in. URL consultato il 28 luglio 2008.
  3. ^ (EN) Bharat Sanchar Nigam Ltd, STD Codes for cities in Uttar Pradesh[collegamento interrotto], su bsnl.co.in. URL consultato il 28 luglio 2008.
  4. ^ (EN) Kerry P. C. San Chirico, Banaras, in Mark Juergensmeyer e Wade Clark Roof (a cura di), Encyclopedia of Global Religion, vol. 1, 2012, pp. 114-116, ISBN 9780761927297.
    «Varanasi is the city's revived, post-independence designation, which combines the names of two rivers on either side of it»
  5. ^ (EN) Varanasi, in Encyclopaedia Britannica, 2021. URL consultato il 14 dicembre 2021.
    «Varanasi, also called Benares, Banaras, or Kashi, city, southeastern Uttar Pradesh state, northern India»
  6. ^ (EN) Kerry P. C. San Chirico, Banaras, in Encyclopedia of Global Religion, vol. 1, 2012, ISBN 9780761927297.
    «The city was identified in the Pali language as Baranasi, from which emerged the corrupt form of the name, 'Banaras', by which the city is still widely known»
  7. ^ (EN) Kerry P. C. San Chirico, Banaras, in Encyclopedia of Global Religion, vol. 1, 2012, ISBN 9780761927297.
    «... in the fifth century BCE, ... the Kingdom of Kashi was one of the 16 kingdoms to emerge from the ascendant Aryan tribes»
  8. ^ (EN) Census of India, Alphabetical list of towns and their population - Uttar Pradesh (PDF), su censusindia.gov.in. URL consultato il 21 maggio 2008.
  9. ^ La classifica delle 10 più antiche città del mondo, su travel365.it.
  10. ^ *(EN) Erin H. Fouberg e William G. Moseley, Understanding World Geography, New York, John Wiley & Sons, 2018, p. 173, ISBN 9781119473169.
    «The city of Varanasi, India, is central to the death tradition in Hinduism. Hindus see Varanasi as the world of death and life, and some make pilgrimages to Varanasi to die. In Hindu tradition, if a person dies in the holy city of Varanasi on the Ganges River, he or she is attains moksha, or freedom from the cycle of death and rebirth. Pilgrims travel to Varanasi to cremate their deceased relatives on the ghats along the river»
  11. ^ (EN) Diana Eck, Banaras, the City of Light, Alfred Knopf Inc, Columbia University Press, 2013 [1981], p. 324.
    «–No other city on earth is as famous for death as is Banāras. More than for her temples and magnificent ghāts, more than for her silks and brocades, Banāras, the Great Cremation Ground, is known for death. At the centre of the city along the riverfront is Manikarnikā, the sanctuary of death, with its ceaselessly smoking cremation pyres. The burning ghāt extends its influence and the sense of its presence throughout the city»
  12. ^ (EN) Jonathan P. Parry, Death in Banaras, serie di Lewis Henry Morgan Lectures, Cambridge University Press, 2000, p. 1, ISBN 9780521466257.
    «As a place to die, to dispose of the physical remains of the deceased and to perform the rites which ensure that the departed attains a 'good state' after death, the north Indian city of Banaras attracts pilgrims and mourners from all over the Hindu world»
  13. ^ Schechner 2014, p. 89.
  14. ^ (EN) Varanasi Guide: Where to Sightsee, Eat and Shop in the City of Light, su natgeotraveller.in. URL consultato il 7 aprile 2019.
  15. ^ (EN) Census of India 2001, Population, population in the age group 0-6 and literates by sex - Cities/Towns (in alphabetic order): 2001, su censusindia.net. URL consultato il 20 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2004).
  16. ^ Varanasi, India - Morte sui Ghat, su Blog Viaggi - Travel Storyteller | Andrea Marchegiani, 31 gennaio 2020. URL consultato il 7 maggio 2021.
  17. ^ Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra.
  18. ^ (EN) The Varanasi Heritage Dossier/Manikarnika Ghat - Wikiversity, su en.wikiversity.org.
  • (EN) Richard Schechner, Performed Imaginaries, Routledge, 2014.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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