Vai al contenuto

Ameglia

Coordinate: 44°04′02.15″N 9°57′27.15″E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Ameglia
comune
Ameglia – Stemma
Ameglia – Bandiera
Ameglia – Veduta
Ameglia – Veduta
Panorama del centro storico
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Liguria
Provincia La Spezia
Amministrazione
SindacoUmberto Galazzo (lista civica di centro-sinistra Uniti x Ameglia) dal 4-10-2021
Data di istituzione1861
Territorio
Coordinate44°04′02.15″N 9°57′27.15″E
Altitudine89 m s.l.m.
Superficie14,17 km²
Abitanti4 291[1] (31-7-2025)
Densità302,82 ab./km²
FrazioniBocca di Magra, Cafaggio, Fiumaretta, Montemarcello
Comuni confinantiLerici, Sarzana
Altre informazioni
Cod. postale19031
Prefisso0187
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT011001
Cod. catastaleA261
TargaSP
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 385 GG[3]
Nome abitantiamegliesi
Patronosan Pasquale
Giorno festivo17 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ameglia
Ameglia
Ameglia – Mappa
Ameglia – Mappa
Posizione del comune di Ameglia nella provincia della Spezia
Sito istituzionale

Ameglia (AFI: [aˈmɛʎʎa]; A Mègia in ligure e nella variante locale[4]) è un comune italiano di 4 291 abitanti[1] della provincia della Spezia in Liguria.

Geografia fisica

[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio del comune di Ameglia è situato in val di Magra, quasi al confine con la Toscana, e fa parte del bacino idrografico del fiume Magra, dalle rive del quale si estende fino alle alture del monte Caprione. Il territorio si affaccia a sud-ovest sul golfo dei Poeti e di conseguenza sul mar Ligure.

Il comune è compreso, assieme ad altri diciassette comuni dello spezzino, nel Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara.[5]

La torre del castello di Ameglia

Il borgo di Ameglia e il suo territorio hanno un'antica storia, che risale al IV secolo a.C. e che ne evidenzia l'importanza mantenuta nei secoli. In questo luogo infatti è stata rinvenuta una necropoli e gli oggetti e le suppellettili ritrovati rivelano che il luogo era un importante centro di vie di traffici sia verso il mare che verso i valichi circostanti.

Importante centro civico e portuale in epoca romana, secondo alcuni studiosi il suo nome stesso sarebbe proprio di origine romana[6].

Del periodo romano rimangono tracce nei resti di una villa marittima romana presso l'odierna frazione marinara di Bocca di Magra.

È comunque nel primo medioevo che Ameglia raggiunse l'apice dell'importanza politico-economica.
Per la prima volta il borgo è citato nel 963 in un diploma imperiale di Ottone I, nel quale il castrum de Ameliae è donato come feudo al vescovo di Luni Adalberto. Dall'XI secolo i Vescovi quindi scelsero questo luogo protetto come residenza episcopale, fortificandone e rinforzandone le mura.

Parte del feudo nel 1141 fu acquistato da Genova che lo mantenne fino al 1252 quando venne in possesso di Nicolò Fieschi, conte di Lavagna che lo unì alla sua effimera Signoria spezzina. Sconfitto il Fieschi, il borgo fu occupato per un breve periodo da Oberto Doria e Oberto Spinola.
I possedimenti sul borgo di Ameglia ritornarono, dal 1284, in possesso dei vescovi lunensi. Durante il XIII secolo furono erette le mura di difesa, la torre del locale castello e il porto.

Nel 1314 è probabile la presenza di Dante Alighieri[7] presso il monastero di Santa Croce del Corvo in Bocca di Magra, secondo la testimonianza resa dal Boccaccio nella celebre Epistola di frate Ilaro. Il 29 giugno 2014 il Centro Lunigianese di Studi Danteschi, presente il prof. Emilio Pasquini, ha condotto nel monastero una giornata di studi in fregio del VII centenario dell'epistola. Nell'occasione è stato emesso uno speciale annullo filatelico celebrativo.

Nel 1321 il borgo fu conquistato dal condottiero lucchese Castruccio Castracani; il territorio passò quindi sotto la dominazione della signoria di Lucca. Alla morte di questi, nel 1328, la cittadella medievale passò sotto l'influenza di diversi signori e famiglie locali, tra cui si possono ricordare: i Doria, i Visconti e i Fregoso. Fu ancora Genova ad acquistarne i diritti feudali dal 1380.

La piazza principale di Montemarcello

Nel secolo successivo Ameglia fu più volte acquistata o ceduta fino a raggiungere una certa stabilità con il definitivo acquisto, secondo alcune fonti a partire dal 1562 o comunque nella seconda metà del XVI secolo, da parte della Repubblica di Genova che sottopose il feudo di Ameglia al Capitaneato di Lerici, seguendone le sorti.

Alla caduta della Repubblica genovese, con la nuova dominazione francese di Bonaparte Ameglia dal 2 dicembre 1797 fu inserita nell'orbita amministrativa di Lerici che a sua volta faceva parte del Dipartimento del Golfo di Venere, con capoluogo La Spezia, nell'ambito della Repubblica Ligure.

Dal 28 aprile 1798 la municipalità di Ameglia rientrò nel III cantone, come capoluogo, della Giurisdizione di Lunigiana e dal 1803 centro principale del II cantone del Carpione nella Giurisdizione del Golfo di Venere. Annesso al Primo Impero francese, il borgo dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento degli Appennini.

Nel 1815 fu inglobato nella provincia di Levante del Regno di Sardegna e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel II mandamento di Lerici del circondario di Levante nell'ambito della provincia di Genova prima e, con l'istituzione nel 1923, della provincia della Spezia poi.

Al 1939 risale il distacco della frazione di Tellaro e il suo accorpamento nel territorio di Lerici[8], mentre gli ultimi aggiustamenti al territorio comunale risalgono al 1960 quando una zona territoriale di Lerici venne aggregata al comune di Ameglia[9].

Il 25 ottobre 2011 una violenta perturbazione ha colpito il levante ligure (bassa e media val di Vara, val di Magra e Cinque Terre) e la Lunigiana (provincia di Massa e Carrara)[10] con esondazioni, danni, vittime e dispersi in diverse località del territorio ligure e toscano. Tra i comuni più colpiti c'è anche Ameglia dove l'ondata di piena del Magra ha divelto il ponte della Colombiera[11] sulla provinciale 432 (già interessato dall'alluvione del dicembre 2009 e ricostruito nel 2010) tra i centri di Fiumaretta e Bocca di Magra. Le esondazioni hanno inoltre provocato danneggiamenti ai vari cantieri navali e i porticcioli della zona.

Stemma
«D'azzurro, al crescente montante d'oro, sormontato da tre stelle, a otto raggi, ordinate una, due. Ornamenti esteriori da Comune.[12]»
Gonfalone
«Drappo di bianco bordato di azzurro…[12]»

Lo stemma e il gonfalone sono stati modificati e concessi con il decreto del presidente della Repubblica del 25 agosto 2020[12].

Il precedente stemma era stato concesso con il regio decreto del 5 agosto 1927[12][13]. In precedenza la comunità aveva utilizzato come proprio simbolo l'antico stemma dei vescovi di Luni (d'azzurro, al crescente montante d'oro, sormontato da tre stelle, male ordinate, dello stesso) che governarono la contea di Ameglia tra il 1020 e gli inizi del XIV secolo.[14][15]

Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica | modifica wikitesto]
La chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio nel borgo di Ameglia

Architetture religiose

[modifica | modifica wikitesto]
  • Chiesa parrocchiale di San Vincenzo nel capoluogo. La parrocchiale, intitolata ai santi Vincenzo e Anastasio, fu riedificata nel 1932 sulle fondamenta di una preesistente pieve più antica, quest'ultima risalente al XV secolo. La chiesa è ubicata nel centro storico amegliese.
  • Oratorio di Nostra Signora Assunta ad Ameglia, del XVIII secolo.
  • Chiesa parrocchiale di Sant'Andrea apostolo nella frazione di Bocca di Magra.
  • Monastero di Santa Croce del Corvo nella frazione di Bocca di Magra. Fu fondato nel 1176 dal vescovo Pipino. Ospita alcune attività del Centro Lunigianese di Studi Danteschi, tra cui la "Via Dantis" (marchio registrato).
  • Chiesa parrocchiale di Sant'Isidoro nella frazione di Fiumaretta.
  • Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo nella frazione di Montemarcello.

Architetture civili

[modifica | modifica wikitesto]

Architetture militari

[modifica | modifica wikitesto]

Siti archeologici

[modifica | modifica wikitesto]

Aree naturali

[modifica | modifica wikitesto]
Il borgo e il castello di Ameglia. Sullo sfondo le Alpi Apuane.

Evoluzione demografica

[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[18]

Etnie e minoranze straniere

[modifica | modifica wikitesto]
La chiesa parrocchiale di San Pietro apostolo nella frazione di Montemarcello

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti ad Ameglia sono 266[19], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[20]:

  1. Romania, 115
  2. Marocco, 30
  3. Albania, 24

Lingue e dialetti

[modifica | modifica wikitesto]

Il dialetto amegliese, dialetto lunigianese della bassa val di Magra, è parlato nel territorio comunale, nel borgo storico e nella frazione del Cafaggio, e ha dimostrato buona resistenza sino alla metà circa del XX secolo, mentre negli ultimi decenni è andato via via cedendo spazio all'italiano anche nell'ambito familiare.

Caratteristiche principali[21]

[modifica | modifica wikitesto]
Panorama del territorio amegliese dal borgo medioevale

L'amegliese si discosta dal dialetto spezzino, conservando la pronuncia del suono "zeta" sia sonoro (granòa, grandine), sia sordo Z (strazi, stracci), laddove invece lo spezzino tramuta questi suoni in S sorda o sonora (spesìn, spezzino; posso, pozzo). Si ha inoltre la totale assenza del suono Ü.

Non si assiste, come in spezzino e altri dialetti liguri, al fenomeno di palatizzazione dei nessi latini PL-, BL-, italiano PI-, BI-: pian (piano), pién (pieno), pù (più) o piaza (piazza), bianco (bianco), biastema (bestemmia).

Il suono "", Ŏ in latino, è spesso mutato in "Ó" come in nóvo (nuovo), óvo (uovo), fógo (fuoco), scóa (scuola), laddove lo spezzino presenta invece il suono "è" (nèvo, nuovo, fègo, fuoco, schèa, scuola).

La doppia g -GG- è mutata in (Z dolce di aZZurro): parcheo (parcheggio), ormeo (ormeggio).

Solito fenomeno per i nessi GI-, GE-: oven (giovane), eniva (gengiva), alo (giallo).

Si ha l'assibilazione del nesso latino CI-, CE- in "Z" sorda (Z di poZZo) per esempio: zénto (cento), zinque (cinque), zibo (cibo), zena (cena), comenzae (cominciare), lanzae (lanciare).

Questo fenomeno accade anche quando la c è doppia -CC-: azende (accendere), ventazo (ventaccio).

Il suffisso latino -ARIUS viene mutato in -AE: ẓenae (gennaio), maselae (macellaio)

A differenza dello spezzino è spesso mantenuto il suono SH- (ʃ) ("sci", "sce"): biscia, sciortie (uscire), sciugo (sugo), asciuto (asciutto) (eccezione pesso, pesce).

Il plurale femminile è sempre invariato rispetto al singolare (come accade nell'arcolano): a dona (sing.) a dona (pl.), l'amiga (sing.) a amiga (pl.), a ziveta (sing.) a ziveta (pl.), l'agocia (sing., italiano: ago) a agocia (pl.), a nose a nose (pl.). Questo fenomeno è presente anche in aggettivi, articoli, preposizioni etc..

Similmente al dialetto spezzino:

  • caduta delle “r” e “l” intervocaliche: àa (ala e aia), cantae (cantare), mòo (molo e moro), pàa (pala)
  • scempiatura delle consonanti doppie: dopio (doppio), atento (attento), aloa (allora)
  • si ha la palatizzazione dei latini CL- e GL-, italiano CH- e GH-: giazo (ghiaccio), gianda (ghianda), ciàve (chiave), ciamae (chiamare). Nel caso del suono "schi" si usa la forma "s-c" presente in diversi dialetti del settentrione: s-ciopàe (schioppare, scoppiare), mes-ciae (mischiare), mas-cio (maschio)
  • solito fenomeno per i nessi latini -LI-, -LE-, italiano -GLI-: figio (figlio), famigia (famiglia), agio (aglio)
  • si assiste all'assibilazione in S sonora (caSa) per la "c" palatale intervocalica, come in nose (noce), dese (dieci), pase (pace), masèa (maceria, muretto a secco)
  • solito fenomeno di assibilazione si ha per la "g" palatale intervocalica, che viene spesso tramutata in "S" sonora (roSa) come in: siésa (ciliegia), cusìna (cugina)
  • i nessi formati da 'vocale + L' sono frequentemente tramutati in 'vocale + R' come in arba (alba), merma (melma). Il nesso 'AL + D, T, S (sorda), Z' invece diventa 'AU') come in caudo (caldo), auto (alto), fausso (falso), cauza (calza), fauza (falce)
  • vi è spesso la sonorizzazione delle consonanti sorde intervocaliche "c" (suono K), "p", e "t": amigo (amico), figo (fico), savoe (sapore), pèrsego (dal lat. persecus, pesca), cadena (catena), montada (salita), sortida (uscita), tocadìna (toccatina)
  • i termini indicati unità di misura e tempo sono tronchi: giornà (giornata), caretà (unità contenuta in un carro, lett. carrettata). Quest'ultimo fenomeno accade anche per i nomi indicanti colpi inferti con oggetti come in cotelà (coltellata), bastonà (bastonata), e per molte parole derivanti dai participi (come spesso accade agli aggettivi): condanà (condannato), passà (passato), educà (educato), fenì (finito)
  • frequente sostituzione della "i" con la "e" ": en (in), fenìe (finire), desmentegàsse (dimenticarsi), mòrvedo (morbido), besogna (bisogna)
  • troncamento dei termini maschili terminanti in "-ne", "-no": can (cane/cani), man (mano/mani), vesìn (vicino/vicini), gatìn (gattino/gattini), ma non in àno (anno).

L'amegliese comunque si discosta notevolmente anche dagli altri dialetti lunigianesi, come il sarzanese [22], presentando una musicalità e una cocina di ascendenza spiccatamente ligure (anche se particolare).

L'articolo determinativo femminile singolare per parole comincianti con consonante è "a".

Per sostantivi femminili e maschili comincianti per vocale si usa "l" (con apostrofo o senza, a seconda delle trascrizioni): l'oà (l'orata), l'arfogio (l'alloro).

L'articolo determinativo maschile singolare per le parole inizianti con consonante ha doppio esito: "'er" ('r) che si usa di fronte a parole che iniziano per b, c (velare), f, g (velare), m, p, q, v ed "o" per gli altri casi (questo fenomeno è presente anche nel dialetto spezzino e in vari dialetti della zona): 'r fuin (lo scoiattolo), o travagio (il lavoro).

L'articolo det. per il plurale maschile è "i" (i amighi, gli amici) e per il femminile è "a" (a dona, le donne).

Il sostantivo e i plurali

[modifica | modifica wikitesto]

Il plurale delle parole maschili si forma come in italiano.

Come già menzionato sopra, invece, il plurale delle parole femminili è sempre invariato rispetto al singolare (a grande fante = la grande ragazza oppure le grandi ragazze).

Variano rispetto al singolare gli aggettivi: beia (belle), tantia (tante), quantia (quante), queia (quelle), questia/ 'stia (queste).

I termini che finiscono in "-n" oppure con un accento tonico hanno anch'essi il plurale invariato. Esempi:

  • er fante, i fanti (il ragazzo, i ragazzi) - er porco, i porchi (il maiale, i maiali)
  • a gesa, a gesa (la chiesa, le chiese)
  • l'oà, e oà (l'orata, le orate)
  • a man, a man (la mano, le mani)

Possessivi: mi (mio/a..), to (tuo/a..), so (suo/a..), nostro/a/i/a (nostro/a/i/e..), vostro/a/i/a (vostro/a/i/e..), so (loro).

Numerali: un, una (uno, una), dói, (due, versione maschile e femminile), trèi etc..

Possessivi: mié (il mio, la mia..), tóo/a/i/a (il tuo/ la tua..), sóo/a/i/a (il suo..), nostro/a/i/a (il nostro..), vostro/a/i/a (il vostro..), sóo/a/i/a (il loro).

Complemento diretto (oggetto): me (mi), te (ti), lo (lo), la (la), ne (ci), ve (vi), gi (li, le). Es: pigia-gi (prendili/le).

Complemento indiretto (forma dativa): me (mi), te (ti), ghe (gli/ le), ne (ci), ve (vi), ghe (a loro). Es: da-ne (dacci).

Riflessivi: me (mi), te (ti), se (si), se (ci), ve (vi), se (si). Es: a se fan de'r mae (ci facciamo del male).

Le preposizioni sono: de, a, da, en, con, su, per, tra, fra. Da cui derivano le articolate: de'r (del), dea (della/ delle), 'nt'er (nel), 'nt'a (nella/nelle) etc..

Parole di uso comune

[modifica | modifica wikitesto]

Buona parte del lessico amegliese è simile a quello spezzino, pur considerando le differenze principali evidenziate sopra. Si riportano alcuni termini di esempio.

Numeri Giorni Mesi
0 zèo 12 doẓe lunedì zenàe
1 un 13 tréẓe martedì frevràe/ febrae
2 dói (m.)/ dó (f.) 14 quatorẓe mercoledì marzo
3 trèi 15 chìnẓe ẓòbia/ giovedì aprile
4 quatro 16 séẓe venerdì maẓo
5 zìnque 17 desasète sabedo ẓugno
6 sei 18 desòto domenega lugio
7 sete 19 desanove agosto
8 òto 20 vìnti setembre
9 nove 100 zénto otobre
10 dése 1000 mile novembre
11 unẓe dicembre

I mestieri (mestiéi): barbiée (barbiere), camàlo (facchino/scaricatore di porto), maselàe (macellaio), mèstro (maestro), ferae (fabbro)

Gli animali (animai/besti): cràva (capra), lévoa (lepre), (bue), àse (asino), liéssoa (lucertola), ligào (ramarro), luvo (lupo), piègoa (pecora), gagìna (gallina), parpagion (pipistrello), pito(tacchino), cròvo (corvo), fuin (scoiattolo), gato spuzo (puzzola, faina), bèloa (donnola), grancio (granchio), boda (rospo).

Gli insetti ('nseti): scorpion(scorpione), formìgoa (formica), àvoa (ape), vèspoa (vespa), barbàtoa (falena), gavaron (calabrone), zenzàa (zanzara, le Z sono sorde /ts/), zìmesa (cimice), tavàn (tafano), cavaòci (libellula), luzega (lucciola), gavarèla (cetonia aurata), bagon (scarafaggio/ cervo volante), zétega (zecca), prusa (pulce), téga (ragnatela).

I pesci (pessi): (orata), lovazo (branzino), ẓigoèla (pesce donzella), sparlo (sarago sparaglione), sàago (sarago maggiore), ghigion (ghiozzo), babèca (bavosa), besugo (pagello occhione), ogià (occhiata), muzene (muggine), sarpa (salpa), lasèrto (sgombro).

Le piante: cornabrugia (origano), erba persega (maggiorana), spigo (lavanda), arboèla (pioppo), pin (pino), arfogio (alloro), prodosemo (prezzemolo), basìrco (basilico), timoèo (timo), bòco (pruno), granon (grano turco), scartozéa (pannocchia, poiché si scartoza, ossia scartoccia).

Le verdure: còo (cavolo), zuchèo (sost. m., zucchina), sèleo (sedano), pomàta (sost. f. , pomodoro), articiòco (carciofo), zitriòo (cetriolo), biéda (bieta), zigola (cipolla), agio (aglio).

La frutta: zuca fetosa (anguria, lett. zucca da affettare), ziésa (ciliegia), pèrsego (sost. m., pesca), soséna (susina, prugna), figo (fico), arbicòcoa (albicocca), fròla (sost. m., fragola), pomo (sost. m., mela), aranzo (sost. m., arancia), péo (sost. m., pera), nose (noce), nizòa (nocciola), pistacio (pistacchio), pignòo (pinolo), semente (seme).

Mangiare e altro: sgabei (pezzi di impasto per pane fritti), levàdo (lievito), pasta e fasòi (pasta e fagioli), polente e còi (polenta e cavoli), sèrvo (fungo porcino), tagiaìn (tagliatelle), tordèi (tortelli), fugaza (focaccia).

La famiglia (famigia): (madre), pà (padre), ẓìo (zio), zéa (zia), frè (fratello), soèla (sorella), figio/-a (figlio), gnévo/-a (nipote), cusìn (cugino), sóseo (suocero), nóa (nuora), petuzo (neonato), spavicio (fidanzato), maido (marido), mogé (moglie).

Le parti del corpo: ocio (occhio), brazo (braccio), luminéo de l'ocio (pupilla), sàca piòci (pollice, lett.te "schiaccia pidocchi"), zenocio (ginocchio), pié (piede), panza (ventre), cóe (cuore), sc-cena(schiena), fì dea s-cena (colonna vertebrale, lett.te filo della schiena), scóso (grembo), pométi (zigomi), ganassa (mascella).

Le malattie e altro: fréva (febbre), ràntega (raucedine), a béssega (tosse secca), angoscia (nausea), caghéta (dissenteria), sgranfio (crampo), smangianza (prurito) s-ciopon (malore), pantàzo (fiatone), bogno (bolla).

I vestiti e accessori: camisa (camicia), magion (maglione), pelizon (maglia "della pelle"), braga (pantaloni), bragoneti (pantaloncini), rebèca (cardigan), pendìn (orecchini), boton (bottone), gasséta (asola del bottone), scosà (grembiule), berta/staca (tasca), giulèco (sost. m., gilet, giacca), rèsta (collana).

Oggetti di uso comune: sacanose (spaccanoci), tesóa (forbice), pigagéta (strofinaccio da cucina), tiabusson (cavatappi), làpis (matita), cuciao (cucchiaio), cotèo (coltello), forzina (forchetta), tondo (piatto da portata), sperlunga (fiamminga da portata), tiàn (tegame), covèrcio (coperchio), pugnata (pentola di terracotta), gòto/bicée (bicchiere), arbanèla (barattolo di vetro per conserve), bolàco (barattolo di latta), gondon (profilattico), ncudena (incudine), fauza (falce), arelogio (orologio), tòa (tavola), toagìn (tovagliolo), tortaóo (imbuto), specéti (occhiali, lett.nte specchietti), cióna (pialla), cuna (culla), grindón (comodino), lenzòo (lenzuolo), balon (pallone), ravàto (oggetto di scarsa qualità), tiéto (cassetto), ometo (appendiabiti), ẓàta (scodella), tanca (tanica), popona (bambola), drapi (panni), cruciacan (spilla da balia), mandilo (fazzoletto).

Avverbi ed espressioni avverbiali: chì (qui), aa marparà (alla malparata), fito (presto), de sprèssa (di fretta), de strangogion/strangozon (ingozzandosi, riferito al mangiare), de daré/ atrà (dietro, appresso), drénto (dentro), a brecio/a piéto/aa sanfassona (a casaccio), a renvèrsa (al contrario), bocudo (bocconi), de sbiesso (di sbieco), aiéi (ieri), avantiéi (l'altroieri), volentéa (volentieri).

Verbi e locuzioni verbali: abalotoae (appallottolare), apiatae (nascondere), arìdesse (ridere), adormisse (addormentarsi), badaciae (sbadigliare), besigiae (punzecchiare), arabiasse/'nfotasse (arrabbiarsi), 'nbelinae (mettere qualcosa in un posto a caso), stranudie (starnutire), stremenae (seminare, perdere a giro), stragiae (far tracimare liquidi), fasse 'na polada (fare un riposino), beciae (avere un atto sessuale, pomiciare), rancae (tirare, strappare), sbragiae (sbraitare), beletagae (solleticare), sghigiae (scivolare), assetasse (sedersi), spatarae (spiaccicare), cispae (rubare con destrezza), cascae (cadere), lociae (oscillare, muoversi in alloggiamento) , sagagnae (malridurre), somiasse (sognarsi), empìe/ arlempie (riempire), bofae (soffiare), smateẓae (dar di matto), sfrugognae (cercare insistentemente in una cavità, chiedere insistentemente), 'npitàsse (strozzarsi, lett.te mangiare come un "pito", un tacchino), dae (a)recato (metter ordine).

Come si può notare dall'elenco:

  • il nesso re- sostituisce l'italiano ri-: repète (ripetere), refae (rifare) etc..
  • il nesso des-/de- sostituisce l'italiano dis-/di-: desfae (disfare), descore (discorrere) etc...

Unità di misura: 'na brancà/ manà (una manciata), 'n bresenin/ cicinìn (un poco), 'na slerfa/ slépa (una grossa fetta), 'n bogè/ 'na caterva/ 'na marea (in gran quantità), 'n tonèo/ chintàe (una tonnellata, quintale), 'na ramà/ versa..d'aigua (una scrosciata di pioggia), 'na còrba (una cesta).

Tipiche espressioni dialettali sono:

  • Te n' lo sà che pe'i caciadoi i can g' en come o s-ciopo: fenì a stagion da cacia, i gi agancessen a 'n ciodo! (non lo sai che per i cacciatori i cani sono come lo schioppo: finita la stagione della caccia, li aggancerebbero ad un chiodo)
  • Quel'autro i fa sempre 'r galeto 'n ter polae (quell'altro fa sempre il galleto nel pollaio)
  • Me a no vorei chi t'avesen strionà (non vorrei che ti avessero stregato; strionae deriva da stria, strega)
  • I n' g'ha manco pù i oci da pianẓe (non ha manco più gli occhi per piangere)
  • A n' ghe la fago pù (non ce la faccio più)
  • I vae pu' l'unẓe che o doẓe (vale più l'undici che il dodici; in realtà unẓe significa anche ungere, ossia ingraziarsi qualcuno)
  • Pigia o tortaóo e 'na pigageta per piasee (piglia l'imbuto e uno strofinaccio per piacere)
  • A g' ho 'na gamba a pendigaoa

Il dialetto d'Ameglia è inoltre legato alla tradizionale manifestazione carnevalesca l'Omo a'r bozo. Essa consiste nel buttare dentro un "bozo" (ossia una polla d'acqua) un "malcapitato" spesso identificato come un viaggiatore che viene dai paesi circostanti. Il tutto viene accompagnato da una canzonetta (sotto trascritta).

Canzonetta dell'Omo a'r bozo:

[modifica | modifica wikitesto]

E quelo pelegrin che g'è vegnù da'r mae, (e quel pellegrino che è venuto dal mare)
che sia vegnù da Murlo opue da Teae
(che sia venuto da Murlo oppure da Tellaro)
passando pe' A Megia o zinque de Frevrae
(passando per Ameglia il cinque di Febbraio)
pagae o no pagae a'r bozo i-gi ha d'andae
(pagare o non pagare al "bozzo" ha d'andare)

Rit: E drento a'r bozo e drento a'r bozo (e dentro al bozzo, e dentro al bozzo)
E drento a'r bozo prima o poi besogna andae (...).
(e dentro al bozzo prima o poi bisogna andare)

E se t'ha a scarpa rota o a vesta scotrizà, (e se hai la scarpa rotta o la veste sgualcita)
o se te sen signoe co'a gheta recamà
(o se sei un signore con le ghette ricamate)
no stae a maledie chi la te g'ha botà
(non stare a maledire chi ti ci ha buttato)
a decision de'r bozo la n' se cambieà.
(la decisione del bozzo non si cambierà)

Rit: E drento a'r bozo e drento a'r bozo (e dentro al bozzo, e dentro al bozzo)
E drento a'r bozo prima o poi besogna andae (...).
(e dentro al bozzo prima o poi bisogna andare)

E adè che drento a'r bozo a te g'abian botà (e adesso che dentro al bozzo ti ci abbiamo buttato)
o no stae a biastemae perché te lo sà 'n zà
(non stare a bestemmiare perché lo sai di già)
nicò se te te senti er cuo en po zeà
(anche se ti senti il sedere un pò gelato)
en porco e 'n bicerin te porteé a cà.
(un porco e un bicchierino porterai a casa)

Tra il 2007 ed il 2008 il Comune di Ameglia e la scuola secondaria di primo grado del paese hanno collaborato a un progetto di riscoperta del dialetto amegliese, dando alla luce i testi e la messinscena di commedie dialettali[23].

La frazione di Bocca di Magra

Istituzioni, enti e associazioni

[modifica | modifica wikitesto]

Geografia antropica

[modifica | modifica wikitesto]
Il monastero di Santa Croce del Corvo

Il comune è costituito, oltre al capoluogo, dalle quattro frazioni di Bocca di Magra, Cafaggio, Fiumaretta e Montemarcello per un totale di 14,17 km2[25].

Confina a nord e a est con il comune di Sarzana, a sud è bagnato dal mar Ligure e a ovest con Lerici.

  • Cafaggio. Sviluppatosi negli ultimi decenni del XX secolo su preesistenti vigneti e uliveti del XVIII secolo, nella frazione furono rinvenute tra il 1976 e il 1977 tracce di un'antica necropoli della seconda Età del ferro.
  • Bocca di Magra. Il luogo, alla foce del fiume Magra e ai piedi del monte Caprione, è conosciuto già dall'epoca romana e ne sono testimonianza i resti di una villa del I - IV secolo a.C., situata all'estremità del borgo attuale.
    Nasce come villaggio di pescatori e nell'immediato dopoguerra diventa luogo di ritrovo estivo di intellettuali e scrittori. Con l'avvento del turismo di massa si trasforma in località turistica balneare.
  • Fiumaretta. Situata di fronte a Bocca di Magra, sulla riva sinistra della foce del fiume Magra. Sorse nel 1855 a seguito delle bonifiche attuate nella zona paludosa alluvionale compresa tra l'antica città di Luni, Marinella di Sarzana e il fiume. Attualmente è una stazione balneare. Nei pressi della frazione sorgeva in epoca medievale un piccolo approdo denominato San Maurizio, il quale prendeva il nome da una piccola chiesetta dedicata al santo. Il porto, che da tempo aveva sostituito quello di Luni, era utilizzato da viaggiatori e pellegrini, ma anche per il trasporto delle merci.
  • Montemarcello. È un borgo medievale fortificato che si trova nel cuore del monte Caprione e dall'alto domina sia la val di Magra che il golfo della Spezia.

Le principali attività economiche consistono nell'agricoltura (coltivazione dell'ulivo, uva e frutta) e nel settore turistico. La località ha ottenuto dalla FEE-Italia (Foundation for Environmental Education) il conferimento della Bandiera Blu per la qualità delle sue spiagge nel 2021.
La frazione Montemarcello fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia[26].

Infrastrutture e trasporti

[modifica | modifica wikitesto]
Catamarano nella rada di Fiumaretta

Una strada importante, ai fini del traffico commerciale, che attraversa il territorio comunale nella zona pianeggiante, è la strada statale 432 della Bocca di Magra, che serve da arteria costiera e che collega la strada statale 1 Via Aurelia nei pressi di Romito Magra (frazione di Arcola) a Marina di Carrara.

Esiste anche un'altra via, che collega Ameglia a Lerici ed è la strada provinciale 28, che attraversa il monte Caprione da Montemarcello e, passando sopra Tellaro, arriva in località La Serra, sempre nel territorio comunale lericino. Si tratta di una strada panoramica dalla quale si può ammirare tutto il golfo della Spezia e, nelle giornate particolarmente limpide, la visuale che si apre sul mar Tirreno consente la vista di capo Corso (Corsica).

Mobilità urbana

[modifica | modifica wikitesto]

Dai comuni di Sarzana e Luni un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'ATC garantisce quotidiani collegamenti bus con Ameglia e per le altre località del territorio comunale.

Nei pressi della frazione di Bocca di Magra, alla foce del fiume Magra, è presente un porticciolo attrezzato per l'ormeggio di imbarcazioni da diporto medio piccole.

Sempre da Bocca di Magra e da Fiumaretta ci sono scali di linee per il collegamento marittimo stagionale estivo, con "Gli Spiaggioni", una spiaggia nel territorio comunale, accessibile anche via terra tramite un impervio sentiero che parte da punta Corvo a Montemarcello.

Ameglia Servizi Turistici Srl, società partecipata dal Comune che gestiva il porticciolo e altri servizi di pubblica utilità, ha dichiarato fallimento alla fine del 2017.[27]

Amministrazione

[modifica | modifica wikitesto]
L'attuale palazzo municipale
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
7 luglio 1985 27 luglio 1990 Mauro Ciri Democrazia Cristiana Sindaco
27 luglio 1990 24 aprile 1995 Piero Malfanti Democrazia Cristiana Sindaco
24 aprile 1995 14 gennaio 1999 Francesco Pisani Scelta democratica
(lista civica di centro-sinistra)
Sindaco
14 gennaio 1999 14 gennaio 2004 Francesco Pisani Scelta democratica
(lista civica di centro-sinistra)
Sindaco
14 gennaio 2004 8 giugno 2009 Umberto Galazzo Scelta democratica
(lista civica di centro-sinistra)
Sindaco
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Umberto Galazzo Partito Democratico Sindaco
26 maggio 2014 11 giugno 2015 Giacomo Giampedrone Giampedrone
(lista civica di centro-destra)
Sindaco [28]
11 giugno 2015 7 giugno 2016 Andrea De Ranieri Giampedrone
(lista civica di centro-destra)
Vicesindaco [29]
7 giugno 2016 4 ottobre 2021 Andrea De Ranieri La nuova lista civica
(lista civica di centro-destra)[30]
Sindaco
4 ottobre 2021 in carica Umberto Galazzo Uniti x Ameglia
(lista civica di centro-sinistra)
Sindaco

Tra le società del passato l'A.S.D. Borgo Foce Magra A. F. il cui ultimo campionato è stato disputato in Prima Categoria.

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. ^ Fonte dal sito del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra.
  6. ^ Esiste infatti presso il museo di Parma una tavola bronzea rinvenuta presso Valleia e denominata "Tavola Alimentaria di Traiano" nella quale sono riportate le origini dei nomi di alcuni insediamenti romani; troviamo così Fondus Aemilianum da Marco Emilio Scauro per Ameglia.
  7. ^ Fonte dal sito del Comune di Ameglia - Storia e cultura (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2009).
  8. ^ Regio decreto 9 novembre 1939, n. 1791
  9. ^ Decreto del presidente della Repubblica 23 febbraio 1960, n. 356
  10. ^ Bilancio ufficiale: 6 morti, 6 dispersi, in Il Secolo XIX, 26 ottobre 2011. URL consultato il 26 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2011).
  11. ^ Alluvione in Liguria, ad Ameglia crolla un ponte sul fiume Magra, su blitzquotidiano.it. URL consultato il 29 ottobre 2011.
  12. ^ a b c d Ameglia, su AraldicaCivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
  13. ^ La pagina web dell' Archivio Centrale dello Stato. riporta la data di concessione dell'8 settembre 1927, l'art. 4 dello statuto comunale (PDF). il 23 febbraio 1928, il sito AraldicaCivica.it. il 5 agosto 1927.
  14. ^ Lo stemma dei vescovi riavvicinerà Ameglia a Luni Antica, in Città della Spezia, 27 settembre 2019.
  15. ^ Il nuovo stemma di Ameglia è un ritorno al passato, su Notiziario Araldico, 3 ottobre 2019. URL consultato il 6 aprile 2025.
  16. ^ Detto "scoglio dell'angelo".
  17. ^ Fonte dal sito del Comune di Ameglia (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2008).
  18. ^ Dati tratti da:
  19. ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato l'8 aprile 2021.
  20. ^ Dati superiori alle 20 unità
  21. ^ Fiorenzo Toso, Enciclopedia dell'Italiano, Dialetti Liguri, Treccani, 2010.
  22. ^ Giorgio Masetti, Antologia etimologica del dialetto Sarzanese, Agorà, 2000
  23. ^ L'importanza di ricordare-capire, far conoscere Comune di Ameglia 2008; L'omo ar bozo-dalla tradizione all'arte popolare Comune di Ameglia 2002; Sarzana-guida sagep Marchini, Maccioni Genova 1995; Ameglia nella storia della Lunigiana Ennio Silvestri IV edizione Comune di Ameglia 2004
  24. ^ Approfondimenti sul Sito ufficiale della manifestazione (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2011).
  25. ^ Fonte dallo Statuto Comunale (PDF).
  26. ^ Fonte: dal sito I Borghi più belli d'Italia.it (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  27. ^ La beffa del porticciolo al buio. Il Comune deve ricomprare tutto, su lanazione.it, 27 gennaio 2019. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato il 3 maggio 2019).
  28. ^ Si dimette dalla carica amministrativa in quanto eletto assessore regionale della Liguria
  29. ^ Sindaco facente funzioni
  30. ^ in quota Cambiamo! di Giovanni Toti
  • Ennio Silvestri, Ameglia nella storia della Lunigiana, Tipografia Zolesi, Ameglia 1991.
  • Emilio Longhi, Enciclopedia dialettale : I diséven e numerose pubblicazioni su personaggi amegliesi.
  • Pavoni Romeo, Donati Piero, Frondoni Alessandra, Ameglia e il suo territorio nel Medioevo. Atti della Giornata di studio, Edizioni Giacché, La Spezia 1999, ISBN 88-86999-39-9
  • Walter Tacchini, Comune di Ameglia, L'Omo ar bozo dalla tradizione all'arte sociale, Edizioni Giacché, La Spezia 2002,
  • Marilisa Longhi - 1952 / 2017 insegnante di greco, latino e italiano. ISBN 88-86999-60-7
  • Azzurra Lagomarsini - 2004 somma tiratrice di pietre.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN145858587 · LCCN (ENnr94037511 · J9U (ENHE987007540317605171
  Portale Provincia della Spezia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Provincia della Spezia