incroci on line

Antonio Fogazzaro, “Fedele ed altri racconti”

Posted on: 09/06/2025

Antonio Fogazzaro, Fedele ed altri racconti

a cura di Gianni Antonio Palumbo

con prefazione di Daniela Marcheschi

Marsilio, Venezia 2024

di Carmine Tedeschi

       Antonio Fogazzaro godette a lungo di buona fama di narratore, legata soprattutto al romanzo Piccolo mondo antico; mentre i romanzi successivi, Piccolo mondo moderno, Il Santo, Leila, riproponendo tematiche già battute, toccarono la notorietà per questioni ideologiche contenute e suscitate piuttosto che per una autentica riuscita artistica. Visse gli anni della maturità (era nato a Vicenza nel 1842 e vi morì nel 1911) in quella fine dell’Ottocento densa di tumulti intellettuali, oltre che politici, della nuova Italia in cui si andavano faticosamente affermando, tra controversi entusiasmi e reazioni spaventate, quelle idee che oggi identifichiamo come fondamenti della “modernità”. Tra queste, il “pensiero positivo”, l’esaltazione della scienza e la teoria darwiniana dell’evoluzione, che entrò rumorosamente in contrasto col mondo cattolico, già agitato e diviso dalla “questione romana” e dal Non expedit.

       Fogazzaro, che si era allontanato dalla fede religiosa da giovane ma l’aveva recuperata nella maturità, rimase e si professò sincero credente. Le sue opere di maggiore impegno hanno tutte, come tematica di fondo, la fede. Non la fede formale e ipocrita che rappresentò con ironia spesso feroce nei suoi romanzi, ma la fede sentita, perché messa alla prova nel confronto problematico col mondo e con i drammi della vita reale. Perciò era mosso da un bisogno di rinnovamento delle coscienze nell’ambito della Chiesa, di natura spirituale ed intellettuale insieme, e tentò di conciliare l’evoluzionismo con la rivelazione, la modernità con quel diverso modo di vivere il divino, la scienza con la religione, persino la critica storica con l’esegesi biblica. Non era da solo in questa battaglia di idee che egli sposò pubblicamente aderendo ai programmi del movimento che va sotto il nome di Modernismo cattolico. Ma la messa all’Indice de Il Santo (1906), la cui vicenda esplicitamente si svolgeva in quell’orizzonte ideologico, e la condanna ufficiale del Modernismo (Enciclica Pascendi di Pio X, 1907), lo indussero ad una abiura altrettanto pubblica.

       In quel primo decennio del Novecento, però, i movimenti ideologici ed artistici battevano già altre strade. Quanto alla letteratura, la narrativa vedeva lo sviluppo a livello europeo del romanzo d’introspezione, la poesia si ramificava nei rivoli derivati dal simbolismo di ispirazione francese, disegnando l’animato quadro letterario di quello che sarà poi chiamato “Decadentismo”. Pertanto nella storia letteraria italiana la figura di Fogazzaro, pur citata come d’un romanziere rappresentativo di fine Ottocento, apparirà sempre più contratta intorno al suo romanzo di maggior successo, con sommari giudizi sugli altri romanzi e lasciando completamente in ombra le opere minori, come ad esempio i racconti.

       A far giustizia di tale rimozione giunge ora la Edizione Nazionale delle opere di Antonio Fogazzaro, di cui fa parte questo volume, «incardinata» – come si legge nel risvolto di copertina – «presso l’Accademia Olimpica di Vicenza diretta da Fabio Finotti.»  Vi si assicurano cura filologica, scrupoloso commento, materiali inediti per tutte le opere dello scrittore, «in modo da documentare la genesi e la fortuna e aprirle a un’interpretazione contemporanea.»

       In particolare, il presente volume è curato da Gianni Antonio Palumbo e si giova della corposa e penetrante introduzione di Daniela Marcheschi, intitolata Dal pathos al logos, corredata essa stessa di numerose note che attestano la ricchezza e la vastità di riferimenti della dotta trattazione. I testi di Fogazzaro compresi nel volume sono costituiti dalla raccolta Fedele ed altri racconti, preceduta da una Nota dell’Autore e che conta sette racconti separati da sei Intermezzi; inoltre nove Racconti brevi, seguiti da un altro isolato racconto, Idilli spezzati. Chiudono il volume l’Apparato critico, i Commenti testo per testo e l’Appendice in cui si dà conto filologicamente dei manoscritti relativi a tutti i testi.

       Fra altri illuminanti chiarimenti, che rendono addirittura necessaria e propedeutica la lettura dell’introduzione della Marcheschi per una giusta comprensione, non solo dei testi fogazzariani, ma della stessa figura dell’autore, si offre particolarmente acuta la spiegazione della ‘strana’ adozione degli Intermezzi fra un racconto e l’altro. Che sono proprio come gli intermezzi musicali in composizioni articolate; e a brani musicali reali, noti e meno noti, esplicitamente vengono riferiti. Nell’ordine: Clementi, Op.26- Lento;  Beethoven, Op.27; Boccherini, Minuetto in la; Martini, Gavotta;  Chopin, Opera 17- N.4; Schumann (dall’op.68). La musica vera e propria non c’è, ovviamente; ci sono invece composizioni letterarie di vario tipo e genere (chiamate dall’autore genericamente “poesia”) che dovrebbero, attraverso il ritmo ed altri espedienti tecnici, idealmente connettersi, anche per opposizione, al racconto precedente.

       Almeno, questo si deduce dalla breve Nota dell’Autore, la quale, dopo aver illustrato i potenziali effetti emotivi e psicologici di un bel brano musicale, così ci informa: «Fermo di mantenere debitamente distinte le due arti, sperai che questi temi diventassero nelle mie versioni pura, indipendente poesia, e forse ottenni soltanto che cessassero di essere buona musica. Certo non mi accinsi a tradurli prima di averli intensamente meditati…» Un gioco di suggestioni, di rimandi tematici, insomma, che attesta, non solo l’interesse e la ricchezza della cultura musicale di Fogazzaro, ma soprattutto la sua curiosità di sperimentatore nell’accostare arti diverse senza per questo confonderle. Siamo in un’epoca in cui la sperimentazione, da tempo fondamento di scienza e di tecnica galoppante, qui viene cooptata nelle arti.

       Così la Marcheschi conclude: «Rispetto ai racconti, gli intermezzi fogazzariani rappresentano per l’appunto momenti di riposo e ricreazione dopo la lettura più impegnativa, grazie alla loro brevità e varietà formale, ma sono allo stesso modo momenti di riflessione sulla vicenda narrata in precedenza, esplicitazione del suo nucleo tematico profondo e di eventuali nessi di destino anche in forma contrastiva, indugio lirico sui suoi valori ultimi di senso.»

       La lettura diretta dei racconti, poi, è sorprendente di per sé. Ci ritroviamo, certo, l’autore che già conosciamo, per esempio nella figurazione di donne innamorate ma irraggiungibili, con atteggiamenti misteriosi e sfuggenti per drammi personali, complessi interiori o per circostanze esterne (in Fedele, Idilli mancati). Ma abbondano descrizioni satiriche di riti e ruoli sociali celebrati fra la noia dell’abitudine e manie proprie di quella classe (in Il crocifisso d’argento), figure sbozzate con esplicito compiacimento per il grottesco (in Eden Anto, Il fiasco del Maestro Chieco), altre figure di una umanità schiacciata dalla condizione sociale ed esistenziale, e tuttavia capace di infinita sopportazione (ancora in Eden Anto, Pereat Rochus).

Un Fogazzaro insolito insomma, che, specialisti a parte, non era possibile conoscere attraverso la normale trafila della formazione scolastica.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

«incroci»
semestrale di letteratura e altre scritture

direzione
Lino Angiuli, Daniele Maria Pegorari

disclaimer

Il blog ‘incroci on line’ non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità: per questo non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.
La responsabilità degli articoli è dei rispettivi autori, che ne rispondono interamente.

Alcune immagini pubblicate nel blog sono tratte dal Web: qualora qualcuna di esse fosse protetta da diritto d’autore, vi preghiamo di comunicarcelo tramite l’indirizzo incrocirivistaletteraria@gmail.com, provvederemo alla loro rimozione.

Al lettore che voglia inserire un commento ad un post è richiesto di identificarsi mediante nome e cognome; non sono ammessi nickname, iniziali, false generalità.
Commenti offensivi, lesivi della persona o facenti uso di argomenti ad hominem non verranno pubblicati.
In ogni caso ‘incroci on line’ non è responsabile per quanto scritto dai lettori nei commenti ai post.

Archivi

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora