Biagi ha salutato il mondo citando ad un’ infermiera della clinica milanese dove è morto di un edema polmonare, la famosa poesia di Ungaretti, Soldati :
“Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”, aggiungendo… “Ma tira un vento forte”.
Enzo Biagi è un personaggio che non ha bisogno di molti commenti, o lo si ama, o lo si odia.
Proverò a raccontarne la storia servendomidi di una playlist con Youtube, facendo così anche …un’esperimento narrativo, portando la storia sociale dell’evento. Tralascierò, aimè, gran parte della sua vita, per quella basta Wikipedia, che consiglio comunque di leggere. Credo invece siano molto importanti le ultime vicissitudini della vita di Biagi che riguardano tutti gli Italiani, specialmente per chi crede ancora in questo paese e nella libertà d’opinine e d’espressione (articolo 3 della costituzione).
Clicca qui per l’esperimento narrativo
Lo strascico di quell’ostracismo ha lasciato il segno nella TV italiana, facendole perdere punti in termini di qualità, rispetto alla media europea. Le inchieste televisive sulla politica dal 2002 sono praticamente sparite dai palinsesti, i giornali parlano più di cronaca nera che di fatti consistenti. La speranza nella politica è ormai storia della vecchia generazione.Un’aneddoto: Biagi rispose alla domanda dei un ragazzo fatta nel piccolo ufficio che aveva alla Feltrinelli a Milano: “Conviene a noi giovani provare a fare i giornalisti?” rispose: “I giovani hanno l’obbligo dell’ottimismo! Bisognerebbe buttarli a mare per insegnarli a nuotare”.
Questo dovremmo fare tutti, imparare a nuotare, e a fare qualcosa in più per la politica anzicchè lamentarci di quello che la politca non fa per noi, prendendo esempio dai baluardi della storia italiana.
Buon viaggio Enzo Biagi.
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